Durante tutto il concerto Harry ha continuato a guardarmi, e io a guardare lui.
Durante l’ultima canzone Mad mi chiede:-Senti, Kath… stavo pensando… che i One Direction non staranno qui in Italia per molto.. quindi, insomma… anche io volevo fare qualche passo avanti con Louis…E mi chiedevo se magari potevo invitarlo a cena, e, nel caso accettasse, uscire con te e Harry-.
Io la guardo e sorrido:-Ma certo! Così non mi sentirò in imbarazzo!-.
La canzone finisce, e di conseguenza anche il concerto. I ragazzi escono correndo, esattamente come sono entrati.
-Allora?- ci chiedono.
-Come è andata?-.
-Siete stati fantastici!- diciamo io e Mad.
Harry mi si avvicina. Ci guardiamo negli occhi.
-Grazie- gli dico.
Lui mi sorride e mi dà un bacio sulla guancia:-Figurati-.
Poi aggiunge:-Ora la cena! Vado velocemente a cambiarmi, se vuoi aspettami fuori- e corre verso i camerini.
Gli altri lo seguono, tranne Louis, che viene fermato da Mad.
-Louis…senti, volevo chiederti se avessi voglia di…ecco… di uscire a cena con me, sai, insieme a Harry e Kath-.
Trattengo il respiro mentre attendo la risposta di Louis.
La sta guardando, magari cercando di capire cosa prova per lei. Poi alla fine sorride e dice:-Ma certo! Vado a cambiarmi! Faccio in un lampo!- e scappa anche lui.
Madison mi guarda, ipnotizzata. Poi corre verso di me e mi abbraccia, mettendosi a piangere.
-OhMioDio! Sono troppo emozionata! Non riesco a crederci! Ha accettato! Ti rendi conto? La mia star preferita e l’amore della mia vita ha accettato!!! Che belloooo!!-.
Io rido, condividendo la gioia assieme a lei.
Siamo fuori quando Harry e Louis escono dallo stadio. Sono incantevoli. Io resto senza parole.

Guardo Harry. –Stai benissimo- gli dico.
 
La cena si svolge in modo elegante. Andiamo in un ristorante raffinato, mangiamo cibo francese. Parliamo di tutto e di più. Louis e Madison sono nel tavolo accanto a noi, anche loro assorti nei loro discorsi, ma noto un leggero feeling tra i due. Cosa che tra me e Harry diventa sempre più intenso. Sembra che lui mi capisca, mi ascolti, rida al momento giusto, commenta nel modo giusto, mi guarda in un modo che mi fa impazzire. Io in confronto mi sento un’idiota. Per metà serata parlo di me, della mia vita, della mia famiglia, di quanto odi la scuola. Insomma, un monologo, se non fosse per i suoi interventi e per la sua faccia interessata. Poi gli chiedo come è invece la sua vita, com’è sentirsi amato da milioni di ragazze di tutto il mondo, essere famosi, avere una voce così bella, salire sul palco e cantare, andare in tv, lasciare interviste, persino come fa a pettinarsi i capelli! Lui risponde a tutto, e io lo ascolto, senza annoiarmi mai.
L’argomento poi si fa più interessante. –Sei mai stata fidanzata?- mi chiede.
-Sì, una volta- gli rispondo. –Ma non era un granchè-.
-Quanto è durata?- mi chiede.
-Un mese- rispondo timidamente. Lo so, è poco, ma lui era un cretino.
-E tu?- gli chiedo.
-Cosa?-
-Hai mai avuto una ragazza?-.
-Sì-
-Quante?-. Per qualche motivo non volevo sentire la risposta.
-Sette- mi risponde.
Ecco qua. Apro gli occhi. –E quanto è durata con ciascuna?-.
-Massimo cinque giorni-.
Bene. Quindi tutto quello che si dice in giro di lui è verissimo. Che delusione. Uno come lui non mi merita.
-Lo so, lo so- inizia a dire, -dopo questo penserai che sono un rubacuori a cui piace divertirsi. E in effetti è vero. Ma ti posso giurare che non ho mai incontrato una come te. Tu sei diversa. Sei… originale. Sei divertente, sei gentile, sei dolce, sei forte, sei comprensiva, sei…-.
-Come hai fatto a capire tutto questo di me se siamo usciti solo oggi?- lo interrompo.
-L’ho capito dal tuo sguardo- mi dice. –Ora come ora sei la cosa che mi interessa di più. Mi piaci.-
Arrossisco come un pomodoro. Guardo Madison cercando aiuto, ma vedo che lei sta già tenendo la mano di Louis sopra il tavolo. Evidentemente è nata la scintilla.
Entro nel panico. Guardo l’orologio. Mezzanotte!
-Oh, è tardissimo!- scatto in piedi. –Scusami, ma io devo andare!-.
-Non fa niente- dice Harry, alzandosi, -il tempo vola quando si sta bene-.
Mi riaccompagna a casa con la sua Ferrari questa volta.
Quando arriviamo io scendo e mi avvio verso la porta. Lui mi segue. Faccio per suonare il campanello, ma lui mi blocca. –Aspetta.- dice.
Mi solleva il mento con l’indice in modo che lo guardi negli occhi. Poi si avvicina piano piano. Io non lo fermo. Sento il mio corpo sciogliersi, ma non faccio niente. Lo lascio fare.
Nel momento in cui le sue labbra incontrano le mie capisco di amarlo veramente. Per quello che è. E capisco che lui ama me.
Sembra durare un’eternità. Ma poi finisce. Ci stacchiamo.
-Sogni d’oro- mi dice.
E se ne va.