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Autore: Vale_Love_Lea    11/07/2012    1 recensioni
New York è davvero troppo grande senza Kurt. Il suo cuore e davvero troppo vuoto senza Finn. Una nuova scuola completamente diversa dal liceo McKinley di Lima, Ohio, dei nuovi compagni che la guardano in modo diverso da quello a cui era abituata. L'unica cosa immutata sembra essere la sua migliore amica Quinn. Poi arriva Axel e tutto sembra tornare sotto la giusta prospettiva. Ma, si sa, la ruota gira, e non puoi mai sapere quale carta ti giocherà la fortuna. Com'è che si dice?!! Chi non muore si rivede!
Possibili spoiler dato che a quanto pare la mia mente e quella di Ryan Murphy sono in sintonia!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Nuovo personaggio, Rachel Berry | Coppie: Finn/Rachel, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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A Marco. Ti amo.

 

 

Capitolo uno

 

There's always a seed
Before there's a rose
The more that it rains
The more I will grow”

 

 

Mi chiamo Rachel Berry e vorrei fare il provino per la parte di Maria!” annunciai con il tono più entusiasta che riuscii a trovare tra la mie corde vocali.

E tu questa la chiami una presentazione?!” obbiettò con tono annoiato il professore di recitazione. “Sembra che stiano per torturarti!”

Mi scusi Mr Murphy, ma per ora non so fare di meglio! Sa com'è, dopo averlo rifatto per almeno un centinaio di volte in dieci minuti ci si stanca anche!” risposi stizzita incrociando le braccia sul petto. Questo mi farà perdere la pazienza un giorno di questi e poi si che vedrà di che pasta è fatta Rachel Berry!

 

Sai una cosa Miss Berry? Tu mi ricordi tanto la mia cara Barbra quando aveva poco più della tua età. Hai la sua stessa grinta e la voglia di sfondare. Hai la stessa luce negli occhi che ha lei. L'unica differenza è che lei si ispirava solo a se stessa!”

Davvero?!” chiesi con gli occhi che mi brillavano dall'emozione.

NO! Sei scialba e troppo accecata dal sogno di Broadway per focalizzarti su quello che devi fare per arrivarci!” mi rispose urlando.

 

Lo ammazzo. Giuro che lo ammazzo.

 

Ora vai. Mi stai facendo perdere tempo e la tua lezione è finita dieci minuti fa.”

Buongiorno Mr Murphy. Grazie mille e mi scusi per aver rubato tempo prezioso al suo rituale di rilassamento post lezione!” risposi sarcasticamente.

E' questo che mi piace di te Berry: sai essere pungente!” mi gridò il professore mentre uscivo dall'aula.

 

Cercai di tranquillizzarmi. Odiavo quell'odioso di Mr Murphy! Credeva di essere migliore di tutti, perfino di me! Certo, lo ammetto, aveva tante cose da insegnarmi, ma addirittura credersi migliore di me?! Andiamo! Nessuno era meglio di me! Anzi, rettifico, nessuno è meglio di me! Ok, forse quella maledetta Lucy Connor, mia compagna nel corso di danza, aveva delle movenze più aggraziate delle mie e magari Fank Grossman, che avevo sentito solo di sfuggita ad una lezione di canto corale, aveva la voce tenorile più bella degli Stati Uniti, ma nessuno era Rachel Berry!

 

Trassi due profondi sospiri e m'incamminai verso l'aula di Madame Tibideaux con cui ogni giorno, alle dieci in punto, avevo una lezione rigorosamente personale di canto e musical.

 

Una cosa strana che avevo notato da quando mi ero trasferita alla NYADA erano gli sguardi che i ragazzi mi riservavano. Ero abituata ad essere additata come quella che si veste male o come quella ridicola di Myspace! Qui invece quando camminavo nei corridoi tutti si giravano a guardarmi e mi fissavano come se fossi la ragazza più bella che avessero mai visto. Durante il primo periodo mi sentivo in imbarazzo, come se quei sorrisi fossero stati solo una stupida e crudele presa in giro, e cercavo di nascondermi in me stessa, poi, con il passare del tempo, mi sono abituata a quegli sguardi fin quasi ad esserne lusingata e ho iniziato a ricambiare tutti quei sorrisi. Finalmente potevo essere me stessa, finalmente potevo camminare a testa alta, finalmente il mondo aveva riconosciuto che Rachel Berry era la stella più luminosa dell'intero universo e che brillava con l'intensità di mille soli! In quel momento, mentre camminavo lentamente e con gli occhi di tutti i ragazzi puntati addosso verso l'aula della mia insegnante, ero perfettamente e deliziosamente consapevole che quello fosse esattamente il mio posto, ma sentivo che mancava qualcosa di fondamentale, qualcosa a cui aggrapparmi nei momenti di difficoltà. O forse qualcuno... mi mancava lui.

Presi il cellulare e feci partire la telefonata.

 

Chi è che rompe all'alba?”

Ehi! Che ne è della gentilezza di una volta? E comunque sono le nove e mezza di mattina.” chiesi divertita.

Rachel, tesoro! Scusami! Stavo dormendo!” si scusò il mio interlocutore.

Si, certo, come no! Raccontale a qualcun altro queste! La verità è che non mi vuoi più bene!” protestai divertita.

Non dire così, dai! Avevo in programma di venirti a trovare in queste settimane ma se dici così non vengo più!” rispose.

DAVVERO?!” urlai nella cornetta. Un paio di ragazzi si girarono furiosi nella mia direzione intimandomi di abbassare la voce e io sorrisi a mo' di scusa. Quelli mi sorrisero di rimando. Era così facile far cadere ai miei piedi quei ragazzi che non ci provavo più il minimo divertimento.

 

Si carina! Ma visto che tu non sembri apprezzare, magari me ne vado a fare un viaggetto da qualche altra parte!” rispose e dal tono capii che era accigliato.

Oh, ti prego! Vieni qui! Ho bisogno di te!” risposi mettendo il broncio. Anche attraverso la cornetta e a chilometri di distanza sapevo che si sarebbe intenerito.

Non ne dubito! Vorrei davvero vedere in che stato ti ritrovi dopo quattro mesi senza Kurt Hummel...” disse pensieroso. “Comunque che ne dici di questo fine settimana?! Ho bisogno di un pigiama party tra dive!”

Sarebbe fantastico Kurt! Mi manchi tantissimo.” risposi triste.

Anche tu tesoro.” sospirò il mio migliore amico all'altro capo del telefono.

Kurt, ora devo andare che ho lezione con Madame Tibideaux. Ti chiamo più tardi! Ti voglio un mondo di bene!” dissi.

Anche io ti voglio bene Rach! A dopo!”

 

Guardai l'ora. Nove meno un quarto. Perfetto! Madame Tibideaux adorava quando arrivavo in anticipo! Spensi il cellulare e lo misi in borsa. Bussai piano alla porta.

 

Buongiorno Miss Berry! Sempre in anticipo a quanto pare! Entri pure!” disse la mia insegnante quando mi vide.

Buongiorno Signora!” risposi entrando e appoggiando le mie cose. Guardai dubbiosa il tecnico che stava sistemando un videoproiettore davanti ad un maxischermo. La mia insegnante se ne accorse e mi sorrise.

Oggi faremo una lezione un po' diversa dal solito. Si sieda qui Miss Berry.”

 

Mi accomodai affianco a lei che subito fece partite il video della mia prima maledettissima audizione. Arricciai il naso in quella che doveva essere un'espressione di disappunto. Faceva davvero tanto male sapere di aver dimenticato le parole del mio cavallo di battaglia, e non c'era momento che non mi scusassi con Barbra per averlo fatto.

 

Rachel, lo so che non ti fa piacere parlare di quella faccenda, ma la tua voce è magnifica e dalla prima audizione fino alla registrazione che abbiamo fatto tre mesi fa, ovvero in un mese, si è evoluta in modo straordinario! Abbiamo bisogno di capire esattamente dove dover ancora correggere per farla crescere e migliorare ancora di più. Credo troppo in te e nelle tue potenzialità per poter permettere che un errore del genere si ripeta nuovamente!” mi disse la mia insegnante dopo aver visto la mia faccia disgustata. Quando vedeva che ero in difficoltà o non ero d'accordo con qualcosa che mi ricordasse quello spiacevolissimo episodio, assumeva quasi i panni di una mamma e mi parlava in tono dolce e rassicurante. Mi dava perfino del tu!

 

Ha ragione Madame Tibideaux!” le risposi sorridendo.

 

 

****

 

 

Che palle. Perché mio padre deve essere sempre così testardo?! Mi ha spedito qui in questa scuola del cavolo quando io avrei preferito mille volte crearmi una carriera con la mia band!

 

Era questo quello che pensavo mentre camminavo lungo i corridoi della NYADA. Odiavo qualsiasi cosa di quella scuola: gli spocchiosi ragazzi che credevano che un giorno avrebbero sfondato, le ragazze eccessivamente truccate, l'ego pulsante di tutti quei bambocci pieni di sogni che si poteva quasi toccare con mano e, inoltre, la stupida tensione che tutti quegli sfigati emanavano per non aver ricevuto il privilegio di cantare un assolo o di non essere stati elogiati alla lezione di danza si poteva tagliare a fette. Con un coltello da macellaio, non so se mi spiego! Odiavo tutto di quella scuola. Anzi no, odiavo quella scuola.

 

Stavo andando verso la mia prossima lezione e non ricordavo nemmeno quale fosse. Va bene, diciamoci la verità... non ricordavo nemmeno da quale lezione fossi uscito qualche minuto prima. Cercai in tasca il foglio dove mi ero appuntato l'orario delle lezioni, o meglio, dove la bisbetica segretaria mi aveva appuntato l'orario delle lezioni e scoprii che avevo lezione di canto e musical con una certa Madame Tibideaux. Musical?! Caro paparino, stavolta me la paghi cara!

 

Mi chiesi svogliatamente dove diavolo fosse l'aula di questa Madame... Come maledizione si chiama questa?! Ah, ecco. Tibideaux. Molto francese!

 

Ehi, tu...” dissi ad un ragazzo che era sbucato dal nulla. “Sai dove si trova l'aula di Madame Tibideaux?”

 

Mi indicò come raggiungerla e io lo ringraziai. Odiavo stare li, ma mia madre mi aveva dato comunque un'educazione e l'ultima cosa che volevo era deluderla. Mi incamminai molto lentamente nella direzione che mi aveva indicato il ragazzo dato che mancava circa mezzora all'inizio della mia lezione. Nonostante avessi camminato il più lentamente possibile arrivai con dieci minuti d'anticipo. Mi sedetti su una delle sedie che si trovavano fuori dall'aula e presi il cellulare.

Quattro messaggi e cinque chiamate senza risposta. Le chiamate erano tutte di quello stronzo di mio padre quindi optati per cancellarle e far finta di non averle mai viste. I messaggi erano tutti dallo stesso mittente e a questi, oltre a cancellarli in blocco senza neanche leggerli, risposi con un bel Vaffanculo. Se si fosse offesa non era più affar mio. Aveva preso la sua decisione.

 

Spensi il cellulare e lo rimisi in tasca. Poi chiusi gli occhi e appoggiai la testa al muro chiedendomi quando diavolo sarebbe finita quella tortura. Fu in quel momento che credetti di essere morto perché quella voce non poteva appartenere altri che ad un angelo. Era la cosa più bella che avessi mai sentito. Mi arrivò fin dentro le ossa e mi riscosse dallo stato di indifferenza e rabbia in cui mi ritrovavo in quel periodo. Era così pulita e innocente ma allo stesso momento così assurdamente potente.

 

Forse non odio proprio tutto di questa scuola...

 

 

****

 

 

Oh mio Dio! Sono le udici e un quarto! Le ho rubato un quarto d'ora! Mi dispiace davvero!” dissi saltando dalla sedia.

Non si preoccupi!” mi rispose sorridendo la mia insegnante. “A domani Miss Berry!”

Buongiorno Madame Tibideaux, a domani. Mi scusi ancora!”

 

Mentre uscivo velocemente dall'aula andai a sbattere contro qualcuno, probabilmente quello a cui avevo rubato un quarto d'ora di lezione. Tutto quello che avevo in mano finì rovinosamente per terra e io non raggiunsi la mia roba perché il ragazzo mi afferrò giusto in tempo.

 

Scusa! Sono così sbadata certe volte!” gli dissi staccandomi da lui.

Oh, non preoccuparti, è stato un piacere!” mi rispose sorridendo mentre entrava in aula.

 

Raccolsi le mie cose e mi avviai verso l'uscita. Arrivai alla mia macchina e buttai la borsa sul sedile di dietro, ma non prima di aver recuperato il mio cellulare. Lo accesi e lo collegai alla radio della macchina. Partii.

 

I came home in the middle of the night
My father says, "What you gonna do with your life?"
Well, Daddy dear, you're still number one
Oh girls, they wanna have fun
Oh girls, they

 

Ascoltavo rapita la voce del mio promesso sposo mentre guidavo per le strade di New York. Mi manchi Finn. Mi manchi tantissimo.

 

Some boys take a beautiful girl
Oh, and they hide her away from the rest of the world
Well, not me, I wanna be the one in the sun
Girls, they wanna have fun
Oh girls, they

 

 

Ricordavo bene il suo sguardo mentre cantava questa canzone. Era l'unico che pensasse che fossi davvero bella. Si sentiva fortunato ad avermi. Era sempre stata una cosa naturale per noi esprimere i nostri sentimenti con una canzone, ma quella volta mi sentii rimescolare dentro. Lui mi voleva davvero. Mi amava. Voleva gridarlo al mondo. Io ero sua, avrebbe fatto in modo che tutti mi stessero lontani perché io ero sua.

Accostai la macchina e scoppiai a piangere. Perché mi hai abbandonata Amore mio?

 

That's all they really want...
Those girls, they wanna have fun

 

 

 

L'angolo di Vale

 

Salve gente! Allora.. il professore non ho resistito a chiamarlo Murphy! Stavo scorrendo la lista dei cognomi più diffusi in America per capire come diavolo chiamarlo e poi l'ho visto e non ho resistito xD Questo è ancora un capitolo di passaggio, arriveranno presto tante novità ;D

 

Ora la smetto di annoiarvi e me ne vado..

 

Hola Classe!! <3

   
 
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