-Avete intenzione
di farli impazzire?- Bellatrix Black
era dannatamente compiaciuta, china accanto al corpo martoriato del suo
padrone, non potè fare a meno di trattenere un
sorriso -Prede confuse per il vostro e il nostro diletto.-
Voldemort la
guardò per un momento e anche sulle sue piccole labbra da neonato morto da giorni,
comparve un sorriso tetro - Farli impazzire.- ponderò per un momento - Sì,
direi che è la parola giusta.- osservò la sfera di vetro verde bottiglia che
Bella gli aveva allungato - Hai preso la
pozione che ti ho detto di fare? -
-Sì padrone.-
-Bene, goditi lo spettacolo.-
Un impulso di Magia Nera scaturì come un eruzione vulcanica dal minuscolo corpo
dell’oscuro Signore. Una voluta di fumo nero si sollevò ululando dalla bocca
orrenda spalancata e passando attraverso
il tetto si diresse alla Tana.
La
lunga notte aveva inizio.
Con il sorgere del sole, nulla sarebbe più stato lo stesso.
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-Negromanzia?-
-Così dicono.-
-Tu non ci credi.-
-Non molto.-
Regulus
aggrottò le sopracciglia e Sirius, che dopo aver
sentito Harry urlare a quel modo, aveva rinunciato a dormire, inclinò dietro il
capo per cercarlo con gli occhi. Era appoggiato al battente della porta, il
fratellino, le braccia incrociate al petto e gli socchiusi in un espressione
perplessa - Se fosse stato un fantasma quello visto da Harry, avrebbe visto al
massimo un neonato.- spiegò allora Sirius tornando a
guardare il fuoco che scoppiettava nel camino - Non di certo un bambino quasi
suo coetaneo.- premette le labbra una contro l’altra intanto che i passi di Regulus tornavano a farsi sentire per la stanza - Quindi
direi che no, non è stata una visione di morte quella avuta da Harry. C’è
davvero questo bambino da qual…Reg?-
Regulus era voltato verso la finestra e stava
osservando confuso in direzione dell’aia. Nevicava forte, ma i suoi occhi da Animagus, ben più sensibili di quelli di un normale mago,
riuscivano ad intravedere una figuretta muoversi a fatica fra la neve.
-Regulus?- chiamò Sirius
ancora, prima che il fratello aprisse la finestra e saltasse fra la neve alta
in maniche di camicia. Sirius corse al davanzale e
solo grazie allo spostamento di una nuvola in cielo, che scoprì la luna per un
secondo, si rese conto che era Cecily quella cosina
che era finita di lato fra la neve.
-CECY!- gridò assieme a Regulus che faticava da
avanzare, ma come diavolo aveva fatto quello scricciolo ad arrivare fino a là
con la neve che le arrivava alla vita. Saltò anche lui giù dal davanzale su cui
s’era accucciato e corse prima a tirare su il fratello, poi verso la ragazzina,
quella che fino a qualche tempo fa considerava solo sua, per tirarla su.
-Cecy…- Regulus, l’afferrò per le braccia, la girò per
appoggiarsela al petto e con orrore si rese conto che sembrava scolpita nel
ghiaccio tanto era fredda e pallida. Regulus non sapeva dire se il tremore che gli faceva
battere i denti era dovuto al freddo o ad altro, ma dallo sguardo che il fratello gli rivolse,
non era il solo ad essere terrorizzato. Sirius
appoggiò una mano sul petto della ragazza , e chiudendo gli occhi la Smaterializzò assieme al fratellino, si
concesse un momento per guardarsi attorno, poi lì seguì anche lui.
Non si accorse di quel rivolo di sangue che macchiava il manto candido della
neve.
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-Che
diavolo?-
Remus mollò il libro che stava leggendo e seguì Regulus su per le scale. Teneva fra le braccia quello che
all’inizio gli era parso un lenzuolo lasciato in balia della tormenta di neve e
che solo un secondo momento, guardandolo meglio, aveva identificato come Cecily. Regulus salì le scale a
due a due, piombando in camera da letto
dove Arthur e Molly si tirarono su
con lo stesso grido spaventato. Purtroppo solo nel loro bagno c’era la
vasca - Acqua calda. Mi serve acqua calda.-
Molly ancora intontita dal brusco sonno interrotto, guardò il marito, poi la testolina scura
reclinata all’indietro oltre il braccio di Regulus -
Fai andare il camino Arthur!- esclamò mollando una manata al braccio del marito
che schizzò in piedi.
Remus riuscì a malapena a farsi da parte dalla porta,
che Regulus stava già armeggiando con il rubinetto
della vasca.
-E’ fredda! Viene ancora acqua fredda-
-Ci vuole qualche minuto.- pigolò Molly osservando Cecily
immobile contro il petto del mago. Era più bianca della camicia da notte che
indossava, i boccoli color cioccolato erano incrostati di fiocchi di neve e le
labbra erano bluastre Che diavolo le era
successo?
-NON ABBIAMO QUALCHE MINUTO MOLLY!-
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Intanto
che correva Arthur correva giù per le scale a rompicollo, lo stesso fenomeno
che aveva colpito Cecily si stava riavendo sotto gli
occhi atterriti di Lily. La donna s’era mossa nel letto alla ricerca di James,
allungando un braccio nel sonno per toccarlo, ma non appena aveva appoggiato
una mano sul petto del marito s’era resa conto che qualcosa non andava.
NON
RESPIRAVA!
Per questa ragione s’era tirata su di scatto, aveva acceso la luce a tentoni, e
s’era ritrovata a sollevargli la
maglietta per auscultargli il cuore. Che batteva.
Era il respiro a non esserci. Il torace era fermo, immobile come pietra.
Ed era gelato, proprio come Cecily che era stata
ritrovata nella neve.
-CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?-
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-Che
cos’è quella?- Harry era in piedi davanti alla finestra chiusa , separato solo
dal vetro da quella voluta di fumo nero urlante che spingeva e sbatteva per
entrare in stanza - Lo sai?- Si volse lentamente verso l’ombra accanto a lui,
quella che credeva, tenesse lontana quella cosa dal suo corpo.
-E’ l’anima nera.- fece lo spirito del bambino che Harry non riusciva proprio a
chiamare fratello, anche se in quel momento era semplicemente accanto a lui e
non stava sanguinando dalla bocca e dal naso e la sua presenza sembrava stare proteggendolo
da quella cosa ululante - E’ confusa.-
-Confusa?-
-Non sa a chi puntare. Finchè resto qui, non ti
succederà nulla.-
Harry spostò gli occhi dallo spirito al fumo che effettivamente, una volta
sembrava volersi gettare su di lui, un’altra volta invece sullo spirito che la
guardava senza sembrarne minimamente spaventato.
-Che cosa vuole?-
-Farvi impazzire.-
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Con le braccia ficcate in acqua per tenere la testa di Cecily
fuori, Regulus credeva che sarebbe impazzito da un
momento all’altro. Non respirava. Non la sentiva respirare. E’l’ipotermia, probabilmente è
anche bradicardica! gli aveva detto Remus, o meglio urlato per farsi capire, ma lui non
riusciva a calmarsi.
L’unica cosa che riusciva a pensare che quel esile torace non si sollevava come
avrebbe tenuto, e nonostante la stesse tenendo immersa in acqua bollente, tanto
che lui sentiva la pelle delle braccia tirare scottata, non dava segnali di
patirne.
-Merlino.- farfugliò Molly con una manina paffutella
premuta sulla bocca, prima che il grido di aiuto di Lily rimbombasse per la
casa.
-Che diavolo succede ora?- chiese Remus uscendo di
corsa dalla stanza.
Regulus guardò verso la porta, disperato, prima che
un breve mormorio attirasse la sua attenzione. Sbaglio o Cecily
aveva appena pronunciato il suo nome?
-Cecily?-
-Regulus.-
Aveva una vocina sottile sottile e dolcissima.
Sembrava la stessa di quella bambina di
undici anni che , senza una spiegazione, lo aveva avvicinato e gli aveva
medicato la ferita al braccio con il suo fazzolettino complimentandosi con lui
per la bella partita e per aver preso il boccino con quella bella acrobazia.
-Cecy!? Cecy, parlami. Parlami
ancora.-
Le labbra bluastre della giovane si piegarono in una sorta di piccolo sorriso,
ma la voce che si sollevò da quel corpicino gelido non era assolutamente quella
della ragazza. Sembrava il risultato di centinaia di voci urlanti, maschili,
femminili, di vecchi, di giovani:
- Tu
che la ami perdutamente, la vedrai morire.-
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Harry
si volse verso il bambino accanto a lui - Come lo sai?-
-Non siamo morti, ma non siamo vivi, entrambi.- spiegò l’apparizione -Posso
sentire cosa pensa.- arricciò il nasino, uguale spiccicato a quello di Harry ,
intanto che portava gli occhi nocciola verso di lui - E non sono belli.-
-Quali sono?-
-Cecily ha provato a scappare, l’ha presa nella neve.- disse il piccolo spettro guardando di nuovo attraverso la finestra - Papà invece dormiva
e l’ha colto di sorpresa.- il piccolo
scosse il capo - Lo tiene in un sogno ad anello dove vede in continuazione il
peggio della sua vita.-
-Perché fa tutto questo? Vuole ucciderci?-
-No. Vuole temprarvi. Un bambino dovrà nascere, deve
avere genitori potenti.-
FINE CAPITOLO.