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Autore: yaoiincest    11/07/2012    1 recensioni
Yuna, un ragazzo semplice con una'anima candida. Lui. Il suo opposto.
Non lo sapevi che l’amore è pericolosamente simile all’odio?....[cit.]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senses
 
 
Mr. Kent era nel suo ufficio. Chiunque avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava. Non manifestava quella sua solita tranquillità: sfogliava carte e intanto lanciava fugaci occhiate verso la finestra sempre più lunghe, finché non le buttava all’aria e rimaneva seduto immobile per qualche istante.

Dopo l’ennesima volta che faceva cosi, si asciugò il sudore dalla fronte e si sedette vicino alla finestra.

Il suo sguardo  vagava, ma non era il suo solito sguardo con il quale scrutava  le cose.

Stavolta  pareva cercare qualcosa. In mezzo a tanti puntini tutti uguali .

Oh……



 
Quale speranza può essere  alimentata a tal punto da diventare follia?
 


 
 
**
 
 
 
 
Non pensavo che qualcosa potesse ancora riportarmi alla vita, dopo tanto.

Ripenso a ieri notte. Quando quegli occhi si distolsero dai miei, mi sono sentito perduto, e la realtà mi è arrivata addosso come una secchiata d’acqua gelida. Le sirene mi risuonavano nella testa.

Perché  erano li, a rovinare quel momento?

Un attimo, e scomparve.

Perché quell’essere possiede la capacità che ho sempre  bramato?

Nella sua tuta blu, l’espressione dei suoi occhi, che non dimenticherò mai,  mi apriva la sua anima senza che io riuscissi a leggervi niente. Quanto vorrei possedere l’abilità che hanno alcuni di leggere le emozioni della gente. 

Purtroppo non sono mai stato bravo nel decifrare le emozioni altrui…..


 
Ciò che provai in quel momento….e che provo ancora adesso, solo ripensandoci….Sono ancora scosso.

E’ inutile, non riesco a  concentrarmi sul lavoro. Non riesco a pensare ad altro, non…

Mi accorgo di non avere fatto altro che girare e rigirare pezzi di carta. Lo sguardo si sposta sull’orologio.
 Sono le 11.06.

Che cosa diavolo ho fatto io da stamattina?

Mi prendo la testa fra le mani. Solo dopo mi rendo conto di avere assunto un’aria ridicola. Mi ricompongo e mi faccio vicino alla finestra.


Da qui ho una buona visuale di buona parte della città. Non tutta, ovviamente, ma la mia parte, quella che io controllo. Chissà perché, neanche questo argomento riesce a scuotermi. E pensare che una volta questo era un mio grande motivo di orgoglio.

I miei occhi non ammirano i grandi palazzi, le belle case, le strutture nuove e moderne, ma fissano la strada, e in particolare un punto.

Tra la tante gente, tutta uguale.

Tra le luci e le insegne cattura-clienti.

Tra i locali malfamati e i ristoranti di lusso.

Un puntino blu.

Non riesco a smettere di fissarlo.

Entra il mio segretario, senza quasi che me ne accorga.

Il mio cuore batte più forte.

Il…cuore?

….Da quant’è  esattamente che ne posseggo uno?

Quel punto colorato è come un pugno nell’occhio.

Riconosco la creatura che mi ha tanto colpito la scorsa sera.

Vorrei raggiungerlo. Ma sarebbe troppo tardi.

Lo seguo senza distogliere lo sguardo finché non vedo un autobus andargli incontro. O forse è il puntino ad andare incontro all’autobus.

Lo vedo scomparire dentro al mezzo pubblico.

Non riesco a descrivere l’inestimabile senso di perdita che provo.


 
**




 
Eccolo. Entro nel suo studio. Sempre lindo, pulito ed ordinato. So che non è opera sua se l’ufficio è ordinato, ma bisogna dire che un potente imprenditore deve anche collaborare all’ordine.
E che potente imprenditore.

Mi piace guardarlo mentre con quell’espressione di ostentata calma gira i suoi fogli estremamente importanti che gli porto ogni giorno con quelle mani  cosi lunghe.
Sembra sempre cosi serio, ha ciglia lunghe  e un bel viso.
Peccato che non guardi mai negli occhi le semplici persone come me.
Quando gli porto delle carte, lui le prende e si limita ad annuire. A volte, le nostre dita si sfiorano, e non posso non sentire un brivido di piacere lungo la schiena.
Non sono un tipo molto intraprendente, ma a volte ci ho provato. E tutte le volte lui mi ha fissato (ma non negli occhi) stralunato e  con diffidenza, come se fosse scioccato.

Solo un attimo, certo, ma che fa aumentare sempre di più la mia voglia di portarmelo a letto.
Solo un idiota non si sarebbe accorto che sono gay, eppure lui ha deciso di continuare a tenermi. Forse non s è nemmeno accorto della mia persona.
Mi piace la sua personalità, almeno per quanto ho potuto vedere. Taciturno, è sempre calmo e non ha mai un capello fuori  posto. Sempre che si possa chiamare personalità questa.

Chissà se sa il mio nome?

Dio, morirei se sentissi nominare il  mio nome da quelle labbra.

Si, perché sono loro la cosa che più mi fa impazzire. Certe volte vorrei sedermi sulla sua scrivania e spogliarmi, e vedere come reagisce.

Per quanto io ne sappia, non è sposato e non ha figli.

Insomma, è l’uomo perfetto
.
Peccato che, per quanto possa sembrare affabile con la gente d’affari, pare che con la gente normale non abbia mai avuto molto successo.

Eppure questo non fa che  renderlo più affascinante, misterioso, irraggiungibile.


Apro la porta del suo ufficio, ma non vedo ciò che mi aspetto di vedere. Non è seduto, e non ha una maschera di imperturbabilità sul suo viso.

Se devo dire la verità, sono abbastanza sconvolto, ho quasi paura che stia male.

E’ ritto in piedi, davanti una scrivania con le carte tutte in disordine, alcune sono per terra, alcune ancora sono volate lontano a causa del ventilatore e non sono state raccolte. Ma lui, lui è ciò che mi fa più paura adesso.

Fissa la finestra in modo ossessivo, senza neanche voltarsi, eppure deve avere sentito che ho bussato, e ho spinto la porta, i passi almeno deve averli sentiti. E invece si sporge di più dalla finestra, gli leggo in viso un’espressione che non avevo mai visto.

 
...E’ ancora più…bello…


Ecco come viene fuori il Mr. Kent turbato  disordinato! Sarà il vero Mr. Kent o un impostore?

Ma cos’è che ha attirato la sua attenzione??

Darei metà della mia paga per sapere cosa sta guardando.


Ecco che improvvisamente gli torna un’espressione normale, seppure continui a scrutare fuori. Poi si siede sulla sedia nera girevole.
A un certo punto si gira  di scatto e dice “Si?”


 
Tutto sembra tornato normale. Non avrò per caso sognato il piccolo turbamento di Mr. Fascino?

Beh.

Questo significa che per lo meno anche lui è umano, dopotutto.

Cosa sulla quale non avrei scommesso nemmeno un dollaro. 
  
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