It's so hard to say

But I've gotta do what's best for me

You'll be ok..

 

I've got to move on and be who I am

I just don't belong here

I hope you understand

We might find our place in this

world someday

But at least for now

I gotta go my own way

 

E così Ashley riuscì a convincere l’amica ad essere presente. E ad essere presente era anche il povero Zac, ormai deciso a tentare di rimediare al danno fatto. 

Lei non voleva soffrire così. Purtroppo non poteva impedirlo, ma almeno poteva cercare di nasconderlo. Così, una volta deciso l’abito da indossare alla premiere, decise di sfoggiare uno dei suoi sorrisi migliori. Almeno, se i media dovevano spettegolare, non avrebbero detto che era lei la depressa di turno per la rottura, e non si sarebbero inventati storie assurde. La limousine venne a prenderla alle 8:00 in punto, per portarla sul luogo della premiere. Mentre si avvicinava, però, in lei cresceva la paura di dover rincontrare quegli occhi blu che non erano più i suoi. 
 

 

(POV Zac)
 

 

Era bellissima. Vestita tutta di nero, ma era un colore che le donava. Qualsiasi cosa lei indossasse le stava d’incanto. Era questo  che pensò Zac quando la vide scendere dalla limousine. Era arrivato presto alla premiere, voleva essere sicuro di vederla arrivare. La vide scendere e sorridere incontro ad Ashley e ai paparazzi. Per un attimo gli sembrò che le gambe cedessero. Non tanto per il sorriso (che lo faceva sempre impazzire per quanto fosse bello); davvero l’aveva già dimenticato? No, non poteva essere … ma doveva almeno tentare. Aspettò che non ci fossero troppi paparazzi in giro (impresa alquanto ardua) e cercò di avvicinare Vanessa, che intanto si era appartata a chiacchierare con Olesya e Kaycee. Senza farsi sentire, si avvicinò abbastanza per poterle sentire parlare:

 

<< Sono decisa a non vederlo più…. >>
 

<< Davvero V? Ne sei sicura? Ma non l’avevate deciso insieme di rompere? >>
 

<< … Diciamo che lui ha preso delle decisioni con molta facilità, quindi è il momento che le prenda anche io. Ha deciso di pensare al lavoro? Bene, lo farò anch’io. Credo che partirò per un tour in Sud America di tre mesi. Tra una settimana… >>

 

Lo sguardo di Vanessa era freddo, inespressivo, mentre parlava. Forse Zac non se ne accorse, troppo occupato ad assorbire cio’ che la sua ragaz.. EX ragazza stava dicendo di lui. Gli occhi azzurro chiaro divennero ad un tratto colore del ghiaccio, e il suo corpo iniziò ad irrigidirsi, come congelato dal freddo di quelle parole. 
 

Tour in Sud America.
 

Tre mesi. 
 

Tra una settimana.

 

La testa gli faceva male, il cuore batteva forte; non resistette più, e si intromise in quella discussione “privata”.
 

<< Zac! Cosa ci fai qui? >> disse sorpresa Olesya vedendolo sbucare da dietro il muro. << Mi hai spaventata, credevo fossi un paparazzo >>
 

<< Scusami Oly, ma ho bisogno di parlare con Vanessa. >>
 

<< Ehm .. V, noi andiamo, vi.. vi lasciamo da soli, ok? >>
 

<< Andate pure ragazze, non preoccupatevi. >>
 

Vanessa si mostrava distaccata, ma dentro tremava come una foglia, e già temeva  di sentire le lacrime scendere.
 

<< Cosa vuoi? >>
 

<< Vorrei soltanto sapere cos’hai contro di me. >>
 

<< Cosa? Non ti capisco, sinceramente. >>
 

<< Oh, certo che capisci. Perché vuoi partire per il Sud America? Per colpa mia, non è vero? Vuoi… dimenticarmi, non è così? >>
 

La voce di solito ferma di Zac iniziava a tremare. L’agitazione lo stava tradendo.
 

<< come puoi biasimarmi, Zac? Hai preso le tue decisioni, lasciami prendere le mie. Non vedo cosa ci sia di sbagliato. >>
 

<< Ma… Non è giusto..! >>
 

<< Non è giusto? Cosa non è giusto? Che faccia la mia vita? >>
 

<< No.. che tu mi lasci da solo. >>
 

<< ….. Sbaglio, o ci siamo lasciati, qualche mese fa? >>
 

<< Io.. >>
 

<< Sta zitto, ti prego. Lasciami andare. Devo prendere la mia strada. Addio, Zac. >>
 

E senza dire altre parole Vanessa se ne andò, proprio come aveva fatto lui il giorno che si lasciarono. Forse era davvero colpa sua. No, troppi forse, era colpa sua. Non c’era altro di cui discutere. L’aveva persa, per sempre. E aveva fatto tutto da solo. Rimase a fissare l’orizzonte per dei minuti. In tarda notte tornò a casa, in taxi. Quell’appartamento vuoto era deprimente. Solo ora si era reso conto che della carriera non gliene fregava nulla, se voleva dire stare senza di lei. Si sentiva l’uomo più solo al mondo, ed era colpa sua. 
 

 

(POV Vanessa)
 

 

<< Vanessa, perché piangi? >>
 

Ashley la vide correre trafelata in preda alle lacrime. 
 

<< Lasciami stare, non dovevo venire, lo sapevo! >>
 

<< Ma cosa è successo?? >>
 

<< Zac… lui … è un idiota!! Io lo sapevo che dovevo restare in casa!! Perché mi hai fatta venire? Perché? >>
 

Ormai non riusciva più a smettere di piangere, e tutto il trucco nero le aveva ricoperto la faccia, facendola somigliare ad un panda. Fortunatamente si trovavano al party, così Ashley potè congedarsi con una scusa e portare Vanessa a casa con lei. 
 

<< Vanessa ti prego, perdonami… non dovevo farti venire, scusami…  >>
 

Le disse disperata Ashley mentre dolcemente le carezzava la testa per farla calmare. Vanessa era china sulle sue gambe, e piangeva, piangeva come forse non faceva da anni. Ashley continuava a chiederle scusa, mentre dopo poco iniziò anche lei a piangere. Si sentiva enormemente in colpa, forse non doveva convincerla a venire alla premiere. Vanessa ormai sembrava in un’altra dimensione. Ripensava soltanto a quando Zac se ne era andato di casa, alle notti insonni passate a piangere o a fissare il muro sperando che tornasse, e ora che aveva deciso di continuare la sua vita lui si ripresentava pretendendo di tarparle le ali? Non poteva farlo, non ne aveva il diritto. Ma Ashley non aveva colpe. La colpa era solo di Zac. La sua amica voleva solo entrambi i suoi migliori amici che le stessero vicino in un momento importante. Quando finalmente ebbe la forza di rialzarsi, sebbene ancora in lacrime, vide la tristezza sul volto della sua migliore amica, e si sentì male per ciò che le aveva detto poche ore prima. 
 

<< Ash perdonami tu, non è colpa tua. Ti prego, scusami. Non piangere per colpa mia. Sono proprio un’amica ingrata, scusami! >>
 

<< Ma no, figurati. E che mi sono sentita in colpa, forse non dovevo convincerti a … >>
 

<< No, hai fatto bene invece. Dovevo  esserci anch’io. La colpa di questo casino è solo di Zac. Doveva prendere meglio le sue decisioni.
Amiche come prima? >>
 

<< Mai pensato il contrario >> disse Ashley sorridente. Si abbracciarono forte, dopodiché si misero a letto a chiacchierare, come ai tempi di high school musical:
 

<< e così hai deciso, eh? Partirai per il Sud America… >>
 

<< Si…. Mi serve per sentirmi meglio. >>
 

<< Lo capisco…. Ma quanto mi mancherai. >>
 

<< Oh, anche tu mi mancherai. >>
 

Dormirono insieme quella notte. La mattina dopo Vanessa tornò nel suo appartamento, decisa a pianificare le date del suo tour. Ormai era decisa a prendere la sua strada. E nemmeno Zac glielo avrebbe impedito. 





Angolo autrice
Ciaaaaaaaaaao c: allora, spero vi piaccia questo capitolo. Ci tengo parecchio, e .. non so, sento che lo sto scrivendo bene. Spero di non sbagliarmi... m.. che altro dirvi.. ah! Se la pigrizia non prende il sopravvento, probabimente domani scriverò il seguito, ma non so quando lo pubblicherò.. 
ok, spero mi seguiate. Una piccola recensione è sempre gradita! (Ovviamente, accetto ogni tipo di critica, anche negativa!) 
a domani c: 
xx
Haley.