Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: tenshina    12/07/2012    4 recensioni
Mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Maya avesse potuto incontrare finalmente l'ammiratore delle rose... Ho immaginato un ballo in maschera, ho immaginato un Masumi Hayami che prova a combattere il destino avverso, ho immaginato un'occasione in cui finalmente i due potessero parlare. Naturalmente, l'uomo non sa che Maya già conosce la sua vera identità.
Questa è stata la prima fanfiction che ho scritto in tutta la mia vita: l'ho iniziata a luglio dell'anno scorso e finita a ottobre.
Non ci saranno interruzioni: cercherò di postare (connessione permettendo) un capitolo al giorno dal lunedì al venerdì.
Spero che quanto ho scritto vi possa piacere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Allora… allora… resti qui con me, la prego. In tutti questi anni non ho fatto altro che cercarla. Aspettavo… e aspettavo che lei si rivelasse a me. Nell’attesa riflettevo e pensavo a quanto generoso lei fosse, che animo nobile dovesse avere per prendersi cura di una ragazzina che ancora così poco sapeva della vita. Lei mi ha permesso di continuare a fare l’attrice. Lei ha pagato i miei studi. I suoi messaggi sono gli unici apprezzamenti che attendo con trepidazione. La prego… mi dica… si sveli!”
Mai Maya aveva utilizzato una voce più accorata. Le parole sembravano seguire la forza della corrente dei suoi sentimenti, tanto erano forti. Masumi non ricordava di averla mai vista in quel modo.
Come posso resisterle? Come?
Con un ultimo barlume di lucidità si oppose:
“Se io ti rivelassi chi sono mi odieresti!”
Nemmeno si era reso conto di essere passato ad un linguaggio informale. Solo la sua voce, abbassatasi di un tono, sembrava aver colto quel cambiamento.
I suoi occhi limpidi si spalancarono quando videro la piccola mano di Maya staccarsi dal suo petto e muoversi al rallentatore verso il suo viso. Le dolci e sottili dita si appoggiarono sulla piccola porzione di pelle scoperta del suo volto saggiandone la morbida consistenza.
Brividi percorsero contemporaneamente le schiene dei due innamorati inconsapevoli.

Era la prima volta che Maya toccava in modo tanto dolce il signor Hayami. Lo sapevano entrambi. Una sola volta, prima di quel momento, lei lo aveva toccato volontariamente, ma allora voleva solo asciugarlo dalla pioggia del tifone. Ora, invece, vi era il chiaro intento di accarezzarlo.
No! Non sta accarezzando me! Sta accarezzando il donatore di rose!
Con tutta la tenerezza e la forza di cui era in grado Maya lo salvò dal baratro.
“Non ti odierei neanche se tu fossi un affarista senza scrupoli come credevo che fosse il signor Hayami.” – fece una pausa, lasciando che la sua mano facesse piccoli movimenti, carezze leggere come le ali di una farfalla – “Ti prego… fidati di me!”
Come fosse stata la sua stessa anima a rispondere, dal suo intimo emerse una sola sillaba che avrebbe cambiato per sempre i loro destini.
“Sì.”
Lentamente, quasi temesse che un movimento troppo brusco potesse fargli cambiare idea, Maya gli tolse il copricapo che aveva nascosto per tutta la serata le tanto amate ciocche bionde.
E poi, con il fiato in gola e gli occhi che le brillavano per le lacrime che stavano iniziando silenziosamente e lentamente a scendere, con entrambe le mani prese la maschera.
Masumi era ipnotizzato dalla scena che si parava davanti ai suoi occhi. Cosa sarebbe successo? La paura ed il terrore si riaffacciarono nella sua mente. Avrebbe voluto abbassare le palpebre come fossero state delle pesanti tende che lo avrebbero protetto dal mondo.
Ma resistette: probabilmente quella sarebbe stata l’ultima volta in cui avrebbe visto Maya tanto vicina a sé.
Era giunto infine al termine del suo tormento. Come avrebbe reagito la sua piccola Maya? Avrebbe fatto librare in alto il suo cuore o l’avrebbe precipitato nel pozzo più profondo della disperazione?

Dal canto suo Maya stava assaporando ogni singolo istante. Il signor Hayami si era infine affidato a lei. Leggeva nei suoi occhi il timore, ma allo stesso tempo scorgeva un piccolo lume di speranza.
Con un ultimo, lento movimento delle mani sfilò la maschera.

Silenzio.

Niente sembrava turbare quell’attimo.
Non il vento, che si era fermato e non accarezzava più gli aghi dei pini del giardino.
Non la musica, che solo lievemente giungeva attraverso le vetrate.
Non la città, che sembrava immobile, anch’essa in attesa di scoprire se quelle due anime si sarebbero infine incontrate.
Non loro due, che, muti, continuavano a fissarsi.

Maya finalmente poteva vedere con i propri occhi quello che aveva scoperto mesi addietro.
Masumi era stupito di non veder comparire ancora le espressioni di disprezzo e di odio che tanto aveva temuto.

La giovane donna ruppe per prima l’immoto incantesimo. Quasi temendo di essere respinta, piano, si avvicinò al signor Hayami, stese le braccia e lo strinse, affondando il volto infuocato nel suo petto.

Non ci credo! Deve essere un sogno! Adesso mi sveglierò, lo so!

Alcuni brevi secondi che sembravano eterni passarono prima che Masumi si rendesse conto che no, non stava sognando e Maya lo stava realmente abbracciando.
Non avrebbe fatto fuggire quel momento: avrebbe colto la possibilità di essere felice.
Alzò le braccia e la strinse, forte, come un naufrago stringe il suo unico appiglio nell’oceano in tempesta.
La strinse come aveva fatto nella sua villa a Nagano, ma ora non c’erano bende che lo nascondevano ai suoi occhi. Nulla aveva più importanza: solo la presenza della giovane donna tra le sue braccia.
E così, stretti l’uno all’altra rimasero per lunghi momenti.
   
 
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