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Autore: Miss_Nothing    12/07/2012    1 recensioni
Dicono che la più dura battaglia sia quella contro se stessi. Ma se condividi il tuo corpo con un altra entità come fai a sapere chi sei veramente?
Dal capitolo 4:
"Voglio la sua anima " Affermò il demone indicando Evelyn.
Chris si voltò di scatto per poi dichiarare " La sua anima è di Sarah "
" No. Il suo corpo è di Sarah ma la sua anima sarà mia. A meno che tu non ti sia innamorato di lei " lo provocò Jev sperando di vedere qualche emozione sul viso del compagno. Ma Chris non ne fece vedere neanche l’ombra.
"Così sia " Disse per poi appoggiare la sua mano sulla fronte di Evelyn e legare per sempre la sua anima a quella nera di Jev.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
 
L'infermiera entrò nella stanza con il viso tinto di preoccupazione. Era una vecchia strega dai capelli biondi a volte interrotti da ciocche argentee. Entrò borbottando qualcosa di comprensibile solo a lei mentre gesticolava. 
<< Se voi signori avete finito >> disse con la sua voce irrequieta. 
Chris la guardò per un attimo. Non desiderava muoversi e non lo fece fino a quando non sentii l'energia della strega sulla sua pelle. Gli anni non avevano affievolito i poteri di Candice e pensare che quella donna , mantenuta in forma da un incantesimo, aveva centosessant'anni. Chris le accarezzò il volto solcato da qualche ruga. 
Questa volta fu un altro potere a investire il ragazzo. Quello di Jev. Aveva dimenticato quanto potere era racchiuso in lui. Chris aveva sempre mantenuto la propria magia al confronto del demone che aveva dovuto aspettare che la profezia di avverasse per riavere i suoi poteri. 
<< Ho capito me ne vado >> disse Chris alzando le mani in segno di resa. 
Candice si avvicinò al demone intimorita dall'oscurità che lo circondava. 
<< Signore ho fatto l'anello >> disse la donna porgendogli un anello in oro con incastonata un onice nera. Jev lo prese esaminandolo per poi annuire. 
<< Nessuno potrà toglierglielo dal dito se non lei stessa >> aggiunse la strega sorridendo a quella creatura crudele con dolcezza.
<< Perfetto. Ora per farglielo mettere dovremo fargli credere che sia stato il suo caro Edward a regalarglielo>> dichiarò Jev per poi allargare le labbra in sorriso sghembo. 

***

Evelyn si svegliò alle prime luci dell'alba. Sentiva la testa pesante e c'era qualcosa di strano in lei. Sentiva su di lei il peso di un incantesimo. La ragazza scrollò le spalle per poi voltarsi verso il comodino. Sopra di esso giaceva un foglietto strappato da un quaderno e un anello con una strana pietra nera. Prese il foglietto e lo lesse:


" Eve sei svenuta ieri sera. Spero ti rimetterai. 
Xoxo Edward
Ps: l'anello è un regalo"

La ragazza prese l'anello e lo esaminò sotto le luci dell'alba. Era bello. Evelyn se lo infilò. Sentiva la testa meno pesante. Allargò le labbra in un sorriso e si rimise sotto alle coperte. Avrebbe goduto di quella pace ancora un po'.
 
 
                                                       ***
 
Le prime luci dell’alba avevano lasciato il posto al vero giorno. Le persone pensano che i mostri escano solo con la dolcezza delle tenebre ma si sbagliano di grosso. I mostri più tremendi escono quando la luce del sole rende tutto più sicuro. E ora Jev camminava per le strade cercando la sua prossima vittima. Doveva essere una ragazza piena di vita e in forze. Gli serviva.
Il vero problema non era ammaliarla e utilizzarla come voleva era trovarla. Per sua fortuna Jev non doveva usare molto potere per poter avere quello che voleva. La sua bellezza bastava, solo poche potevano resistere al suo fascino. Il suo bacio, il bacio della morte piaceva a tutte.
Jev notò una ragazza che doveva essere appena uscita da qualche albergo. Si avvicinò alla ragazza con un sorriso sghembo sulle labbra. Sapeva quanto questo piaceva alle ragazze e lui non era uno stupido. Utilizzava tutte le sue armi.
La salutò cominciando a presentarsi con un nome falso. Jev tesseva le parole con maestria. In fondo aveva più di mille anni e sapeva benissimo come usare gli umani.
Si avvicinava sempre di più finchè non sentii il cuore di lei sussultare a labbra dischiuse.
<< Un bacio in cambio della tua anima. Ci stai? >> Chiese Jev per poi fargli l’occhiolino.
<< Porca puttana se ci sto >> Si lasciò scappare la ragazza provocando una piccola risata da parte del demone.
Jev le fece strada per un vicolo. Povera illusa. Pensò. Questi umani sono tutti così facili da adescare che non c’è nemmeno più gusto.
Non appena le persone non poterono più sentirli il demone disse << Sei sicura? La tua anima vale molto più di un bacio >>
<< Voglio farti un regalo >> Dichiarò la ragazza per poi unire le loro labbra. Il demone la lasciò fare anche se l’eccessivo uso della lingua di lei non gli piacque, non che la cosa dovrebbe piacergli. La staccò. Sembrava una piovra.
<< Ora mi devi dare la tua anima dolcezza >> Sussurrò il demone accarezzandogli la guancia.
<< Chiudi gli occhi e respira profondamente >> aggiunse aspettando che lei facesse quello che gli diceva. Peccato era carina. Ma Candice era più importante. Jev appoggiò una mano sul petto della ragazza sentendo la sua anima palpitare sotto di essa. Poi la staccò di scatto stringendola a pugno. Quando la riaprii una piccola perla cerulea si ritrovava tra le sue mani.
La ragazza aprii gli occhi. Erano spenti come tutto in lei. Jev le diede un altro lieve bacio per poi cancellare ogni suo ricordo.
 
  
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