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Autore: Girlfriend    12/07/2012    7 recensioni
Hola, questa è una mia nuova FF, è completamente diversa da tutte le altre e da quella che stavo scrivendo, Justin in questa storia ha due anni in più, ovvero 20 anni.
Spero vi piacerà comunque.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cioè non so come comportarmi adesso, lui è qui ed è anche il fidanzato di mia madre, come ho potuto farle una cosa del genere? come ha potuto fare lui una cosa del genere.- dissi mettendomi le mani sul viso. 
Mi facevo schifo, però non era stata colpa mia, io quel ragazzo non lo avevo mai visto prima d'ora.
-Calmati Jes, tu non c'entri nulla, cosa ne potevi sapere? Ha sbagliato lui, è fidanzato ed ha tradito tua madre, entrambi non sapevate nulla, quindi non tormentarti e non sentirti in colpa per una cosa che hai fatto, quindi adesso calmati.- rispose la mia amica abbracciandomi.
 
Poco dopo dieci minuti mia madre ci chiamò poiché dovevamo pranzare, bella merda lui era qui, e non sapevo che fare, mi sentivo uno schifo.
Mi sedetti accanto alla mia amica, mentre Justin si sedette accanto a mia madre, di fronte a me. 
Giuro che se avessi avuto possibilità di ammazzarlo lo avrei fatto senza pensarci due volte.
 
-Allora Jessica, cosa vuoi che ti regali per il tuo diciassettesimo compleanno?- disse mia madre guardandomi.
-Un biglietto per solo andata a Stratford, da mio padre.- dissi sorridendo.
-Perché vuoi partire e vuoi andare da lui scusa?-
-Perché forse mamma è mio padre? no ma sempre forse, ed è l'uomo che ha sofferto a causa del tuo tradimento con il tuo nuovo fidanzatino Justin. Ma dove lo hai trovato? nell'asilo nido?.- dissi guardando entrambi.
Justin mi guardò e sorrise, infatti subito dopo pensai "ma questo è un cretino, io lo offendo e lui mi sorride" mentre mia madre mi fulminò con lo sguardo.
-Non permetterti di parlare in questo modo al mio ragazzo sai, ho tradito tuo padre ma non era mia intenzione farlo soffrire, mi sono innamorata di Justin non vedo quale sia il problema, l'amore non si comanda.- 
-L'amore? hai anche il coraggio di chiamarlo amore, stai con lui che ha vent'anni e tu ne hai undici in più, ti sei innamorata di un ragazzo mentre stavi con mio padre, e non venirmi a dire che non volevi farlo soffrire, perché sapevi benissimo cosa provava lui per te e mi sembra ovvio che lui soffra. 
Comunque non me ne frega, voglio andare a Stratford, se vuoi regalarmi qualcosa, regalami il biglietto, stop.- dissi sbuffando.
-Jessica, so che forse mi odierai perché avresti voluto tuo padre al mio posto, ma siamo innamorati e secondo me è stato meglio così, nel senso è stato meglio che tua madre abbia detto la verità a tuo padre, invece di continuare a tradirlo.- disse Justin guardandomi.
-Oh ma guarda chi ha parlato, non ti ho chiesto nulla, quindi taci.- 
-Che caratterino amore che ha tua figlia.- disse dando un bacio a mia madre.
 
Alzai un sopracciglio e mi alzai di scatto, e salii le scale, entrai in camera mia e mi stesi sul letto, Alison mi seguì e si mise al mio fianco, accarezzandomi la schiena.
-Vuoi andare a Stratford?.- disse Alison guardandomi.
-Si, l'unica cosa che voglio veramente.- mi abbracciò e poco dopo andò via.
Mi misi nel letto, avevo ancora sonno così mi addormentai, quando mi svegliai vidi Justin seduto sul mio letto che mi guardava sorridendo, mi sedetti con le gambe incrociate e inizia a guardarlo.
-Che vuoi?.- gli chiesi acida.
-Parlarti Jes, parlarti.-
-Sentiamo..ti ascolto.-
-Allora prima cosa tua madre è dovuta uscire non so perché e quindi mi ha chiesto di restare insieme a te, magari per conoscerci meglio e per stabilire un rapporto, seconda cosa non voglio che tu prova odio nei miei confronti, ciò che è successo ieri sera non è colpa tua e ne mia, nessuno dei due sapeva nulla, quindi è inutile che continui a buttare frecciatine, perché prima ho notato ciò che volevi far capire a tua madre e sopratutto cosa volevi far capire a me, ho sbagliato perché ho tradito tua madre, ma credimi ti trovavo eri così sexy che non sono riuscito a controllarmi, hai quattro anni in meno e questa cosa mi crea problemi perché so perfettamente che avendoti in giro per casa non mi aiuta molto, riscio di impazzire..-
-Senti coso, Justin come ti chiami, non ho intenzione ne di innamorarmi di te e ne di nessuno, sei il fidanzato di mia madre, a me sta bene così, ciò che è successo ieri per me non vale un cazzo, faccio sempre così, passo la notte con diversi ragazzi ed ora penserai "che troia" ma non me ne fotte un cazzo, son fatta così, quindi viviti la tua vita con mia madre, ma non pretendere di stabilire un buon rapporto con me, perché posso giurarti che non sarà assolutamente così, se poi vuoi che ti chiami "papino" per far contento te e mia madre allora farò uno sforzo.- gli dissi guardandolo.
-Sei una stronza sai?.- disse mettendo una mano sulla mia gamba e sorridendo.
-Me lo dicono in molti Justin.- risposi levandogli la mano e ricambiando il sorriso.
 
 
Passarono quindici giorni da quando conobbi Justin, le cose man mano andavano sempre meglio, me lo ritrovavo sempre in casa, delle volte passava anche la notte da noi, non facevano altro che scopare, sentivo sempre le loro urla, ma cazzo non si contenevano neanche, mia madre mi comprò il biglietto per andare via a Stratford da mio padre, Justin voleva accompagnarmi perché lui era nato lì, non volevo accettare visto che quando mia madre non c'era lui non faceva altro che provare a baciarmi o provocarmi, però purtroppo si mise d'accordo con lei e così dovetti accettare anche io la proposta di Justin.
Se lei non avesse dovuto andar via per lavoro per due settimane tutto era più semplice, invece no, doveva partire ed ovviamente non poteva portarsi con se il suo fidanzato.
 
Dormivo beatamente quando mi svegliai di colpo, senza saper il perché, avevo sete così scesi giù, mentre scendevo le scale mi ritrovai mia madre e Justin vicino alla porta di casa.
-Che ci fate svegli a quest'ora?.- chiesi ad entrambi aprendo il frigo, prendendo una bottiglia d'acqua e bevendone un sorso.
-Tesoro, mi hanno chiamato e devo partire ora, devo restare una settimana in più, ho chiesto a Justin di restare questa settimana con te, così dovete convivere nella stessa casa.. mi raccomando comportati bene e non litigate, poi ci sentiremo.- disse dandomi un bacio sulla fronte.
-Tranquilla mamma, Justin è un buon papino, quindi non litigheremo, buon viaggio e mi raccomando avvisami quando sei arrivata.- dissi sorridendo e abbracciando mia madre.
Lei uscii di casa così mi sedetti sul tavolo ed iniziai a mangiare dei biscotti, quando mi sentii abbracciare da dietro, mi girai di scatto e mi ritrovai Justin a pochi centimetri dal mio viso, gli tolsi le mani dai miei fianci e scesi dal tavolo.
-Ma che cazzo vuoi? porca troia, ti ho detto mille volte che non possiamo comportarci così, adesso entrambi sappiamo tutto quindi evita di provocare.- dissi fissandolo.
Si avvicinò di nuovo e si mise di fronte a me, iniziò a baciarmi il collo, non riuscivo a staccarmi da lui, chiusi gli occhi godendomi quel momento, gli misi le mani tra i capelli e lo sentii sorridere, quando improvvisamente mi baciò con passione, mi prese in braccio ed io intrecciai le mie gambe vicino al suo bacino, continuavo ad accarezzargli i capelli, gli torturai il collo, lui mi accarezzava tutta la schiena, e continuava a baciarmi tutta. 
Mi staccai improvvisamente, scesi e lo guardai.
-Justin non possiamo.- detto questo mi voltai e ritornai in camera mia.



Ciao bellezze, questo è il secondo capitolo, spero vi piacerà questa nuova storia, ovviamente per tutte le ragazze che leggevano "Parlami, stringimi oppure fingi di amarmi" dopo pubblicherò anche l'altro.
Come vi piace questo capitolo? 
Commentate per favore e ditemi. :(
Ylenia.
  
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