Capitolo19
La donna aveva rapidamente asciugato i piatti e li aveva riposti in una madia, poi si era girata asciugandosi le mani nel grembiule.
Se avesse notato o meno il pallore sul volto di Dayne non si poteva dire.
“Anakin …” aveva mormorato la ragazza.
Shmi chinò il capo, in segno di assenso.
“Lui è molto speciale! Non è come gli altri bambini della sua età. È molto più maturo ma, nello stesso tempo, ha uno spiccato senso per … mettersi nei guai. Anche se poi riesce ad uscirne in modo del tutto …” la donna fece un gesto con la mano. “Quella sua mania dei podrace, per esempio.” Shmi si fermò un attimo.
“Sai cos’è un podrace?”
“Sì, una specie di veicolo da corsa.”
“Bene, un giorno o l’altro mi farà morire con la sua mania di correre sui podrace!”
“Vuol dire che, alla sua età …”
Shmi sospirò.
“È uno schiavo, quindi deve fare ciò che gli ordina il suo padrone. Watto ha scoperto che lui è un pilota eccezionale e lo fa correre scommettendo denaro. Io muoio di paura ad ogni gara, ma Anakin si diverte come un pazzo.”
“Non avevo mai sentito di umani che partecipassero a gare di podrace. Sono pericolosissime ed occorrono dei riflessi …”
“Eccezionali. È proprio questo che intendevo dirti. Anakin è l’unico umano della zona conosciuta della galassia che partecipi a gare di podrace! È in grado di intuire … No, non voglio dirlo, temo che alla prossima gara possa succedergli qualcosa.”
“Vuol dire che può intuire il pericolo prima ancora di vederlo e riuscire a schivarlo? Solo un cavaliere Jedi sarebbe in grado …”
Dayne si bloccò fissando Shmi e, negli occhi della donna, intuì la risposta.