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Autore: Miss Yuri    12/07/2012    8 recensioni
Una ragazza diventata capitano delle guardie reali, una organizzazione pronta a tutto per raggiungere i suoi obiettivi, una regina e un re malvagio e un regno da salvare...
Fra duelli con le spade, tradimenti, amori, delusioni e sconfitte, nasce la mia prima fan fic su questo fandom, ambientata nella Francia del 17 sec.
Dal prologo:
" - Eccoli! Sono là! – gridò un soldato, avvistando la famiglia.
Li avevano trovati, ormai, non c’era più scampo. Tentarono, comunque, una possibile fuga e cominciarono una frenetica corsa lungo i corridoi bui e rischiarati da qualche fiaccola. Le guardie di sua maestà erano dovunque e, presto, si ritrovarono completamente circondati... "
SOSPESA!!!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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The history of Versailles

 Cap. 1:

“ Un nuovo capitano “

 

Dopo diciassette anni, Gwen era cresciuta ed era diventata una bellissima ragazza. Aveva i capelli lunghi fino alla spalla che, durante gli anni, non avevano perso l’insolito colore bluastro e le leggere rigature nere. I suoi occhi erano sempre di un nero profondo, come la notte più scura. La sua carnagione si era fatta molto più chiara di quando era bambina, quasi lattea.
Quel soldato, che anni prima la aveva salvata dal suo terribile destino, aveva tentato di crescerla come una normale dama, ma lei aveva sempre provato un’attrazione spropositata per la vita avventurosa che facevano le guardie al servizio del re e della regina di Francia, quindi, non aveva potuto far altro che farle seguire i suoi sogni. Aveva fatto credere a tutti che fosse la sorella minore di Trent, il suo figlio naturale, per proteggerla dall’occhio vigile della regina Heather e del re Alejandro. Dopotutto, aveva fatto una promessa ai suoi genitori, ma Gwen era all’oscuro di tutto questo.
I due fratelli erano nel giardino di casa, impegnati in un duello con le spade.
- Trent, sforzati un po’ di più! - lo incitò lei, annoiata da quel combattimento, così troppo semplice per i suoi standard.
- Scusa, ma non sono bravo quanto te sorellina! - si scusò lui, imbarazzato, rivolgendogli i suoi timidi occhi verde smeraldo.
- Vediamo se così ti svegli! - disse, a un certo punto.
La ragazza fece un balzo in avanti, verso di lui. Il ragazzo cercò di difendersi, protendendo la spada davanti a sé. Ma non sentì il rumore metallico che producevano le due lame scontrandosi, piuttosto, avvertì un leggero spostamento d’aria vicino all’orecchio, poi vide una ciocca di capelli neri cadere, lentamente, a terra.
Trent rimase a fissarla, allibito da tanta velocità. Sua sorella atterrò dietro di lui, rimanendo ferma e aspettandosi una qualsiasi reazione da parte sua.
- Formidabile! - esclamò.
- Allora, vuoi continuare o ci dedichiamo a qualcosa di meno noioso? - chiese Gwen.
- Beh, a questo punto, andiamo al lago in mezzo alla foresta. - propose il fratello.
- Mhm… va bene…- si limitò a rispondergli, infilando la sua spada nel fodero di cuoio.
I due si diressero alla scuderia nel cortile di casa, per montare i loro cavalli: Trent possedeva un cavallo dal manto bianco, quello della sorella era completamente nero. Li sellarono e gli misero le briglie, poi partirono al trotto, verso la boscaglia.
 
 
Dopo aver raggiunto lo specchio d’acqua, lasciarono i loro destrieri a pascolare all’ombra di alcuni alberi, poi, si sedettero in riva al lago. L’acqua del mattino era cristallina e limpida, quasi trasparente. Ogni tanto qualche pesce saltava fuori, per poi ricadere dentro, producendo un sonoro “ splash! “. Le canne spuntavano, come tulipani, dal fondo, offrendo un comodo habitat a uccelli e rane.
- Ogni volta vuoi sempre venire qui, non so cosa ci trovi di divertente! - disse lei.
- Perché la natura è bella qui e poi posso suonare la chitarra in pace. - le rispose, sorridendogli - E io so che a te piace quando suono la chitarra. - concluse, toccando sempre il punto debole della sorella.
- Hai ragione! Mi conosci forse fin troppo bene. - gli rispose la ragazza, cominciando ad arrotolarsi una ciocca di capelli, in modo alquanto frenetico.
Il ragazzo cominciò a pizzicare le corde dello strumento, fino a produrre una melodia rilassante e calma. Gwen si stese sull’erba fresca del mattino e chiuse gli occhi, assaporando ogni dolce nota che la chitarra produceva. Rimasero lì interi minuti, lui a suonare e lei comodamente sdraiata, quando sentirono il rumore di una carrozza passare da quelle parti. I due fratelli si girarono verso la fonte del rumore, che si era insinuato fra di loro.
- Cos’è? Sembra una carrozza. - ipotizzò Trent.
- E lasciala passare. - disse la sorella, scocciata da quella intrusione.
- Su! Andiamo a vedere! - propose lui.
- Se ci tieni tanto… - le rispose la ragazza.
Dopo aver richiamato i loro cavalli dal pascolo, si diressero al passo verso la carrozza. Finalmente, la raggiunsero e capirono che era quella del re e della regina di Francia.
- E’ solo la carrozza reale. - disse Gwen - Ora possiamo tornare. - concluse lei, riavviandosi verso il lago.
Non fecero in tempo a fare un passo, che sentirono degli strani rumori provenire dal mezzo di trasporto.
- Ma cosa sta succedendo?! - si chiese, spaventato, Trent.
- Boh! - gli rispose lei, per niente interessata.
Un urlo agghiacciante squarciò l’aria, facendo sobbalzare i due giovani.
- Andiamo! - gridò la ragazza, partendo al galoppo verso la carrozza.
- Aspettami! – le urlò il ragazzo, ma era già troppo lontana per poterlo sentire.
Tentò di arrivare sul posto nel modo più rapido che poteva. Nella corsa, vide, chiaramente, che la carrozza era stata assalita da dei banditi incappucciati e vestiti di nero. In fondo, non erano poi tanto diversi da lei, visto che preferiva indossare abiti scuri. Ma quello non era il momento di pensare a certe cose.
Appena fu a un metro da uno di loro, si attaccò al dorso del cavallo con le mani, sferrandogli un calcio in pieno volto e facendolo cadere sul terreno.
- Chi è stato?! – urlò infuriato, massaggiandosi il punto in cui era stato colpito.
- Ehi! Ma è una donna! Ci siamo fatti prendere alla sprovvista da una stupida donna! - imprecò un altro.
- Adesso le faccio vedere io a questa stronza! - disse uno, lanciandosi su di lei.
Gwen rotolò di fianco, schivandolo e sferrandogli un calcio alle spalle, per poi infilargli la lama nella schiena, imbrattando la punta dell’arma di sangue.
- No! Adesso te la vedrai con me! – disse un altro, cercando di colpirla alle spalle con la spada.
Lei si girò fulminea e parò il colpo, facendo scontrare il suo metallo contro quello dell’avversario. Un altro bandito si unì al duello, mettendo la ragazza in svantaggio. Ma non ebbe problemi a combattere contro loro due, infatti, dopo poco, fece sbalzare via entrambe le spade dalle mani dei proprietari, facendole conficcare in due punti diversi del terreno.
- Basta così! Ritirata! - gridò un bandito, dandosi alla fuga seguito dai suoi compagni.
Gwen era soddisfatta di quello che aveva fatto, almeno quella “ gita “ al lago era stata più o meno emozionante. E tutto questo voleva dire che era diventata molto abile e ciò la soddisfò ancora di più.
Sentì qualcuno battere le mani, in modo lento e ritimico, dietro alle sue spalle. Era la moglie del re di Francia, che era rimasta colpita da quell’intervento improvviso quanto efficace. Era abbastanza alta e magra, con i capelli lunghi e color dell’ebano, i suoi occhi erano neri. Indossava un abito lungo fino ai piedi, vaporoso e elegante. In testa aveva un diadema d’oro, simbolo del potere monarchico.
- Suppongo che ti debba ringraziare… - disse Heather, mostrandole un sorriso languido.
- E’ stato un onore, maestà… - le rispose la ragazza, inchinandosi a lei, in segno di rispetto.
La regina rimase a scrutarla per un tempo interminabile, con uno sguardo dubbioso, poi proferì parola: - Come ti chiami? – chiese, con falso interesse.
- Gwen, vostra maestà. – le rispose subito.
- Gwen… - ripeté, come per memorizzarlo - Bene…Gwen… ho visto che sei molto brava a maneggiare la spada e che te la cavi bene nel combattimento… ho bisogno di soldati come te al mio comando, quindi, ti propongo questo: verrai a vivere a corte, ma dovrai diventare il capitano delle mie guardie reali. - concluse, aspettandosi una accettazione immediata.
- Detesto deluderla, ma non mi interessa vivere a corte, ma potrei diventare comunque il capitano delle guardie reali, se lo desiderate… - rispose la ragazza.
La regina rimase sorpresa: nessuno aveva mai osato rifiutare le sue proposte, che parevano più delle decisioni, quindi, ne rimase un po’ turbata.
- Acconsento la tua decisione, domani dovrai presentarti a corte. – disse Heather, voltandosi e dirigendosi alla sua carrozza. Al suo interno c’era il re di Francia, nonché suo sposo, che la aspettava tranquillamente. Anche lui era alto, come la moglie, ma muscoloso e con la carnagione bronzea. I suoi capelli erano castani e leggermente spettinati e gli occhi erano di un verde che ricordava molto la giada, antica pietra cinese.
- Mia sposa, ho ascoltato il tuo discorso con quella giovane, ma dimmi, ne sei proprio sicura che sia adatta a questo compito? – le chiese Alejandro.
- Il mio intuito non ha mai sbagliato. – gli rispose, in modo poco modesto.
 
 
SPAZIO D’AUTORE
 
Ciao a tutti! Scommetto che siete tutti entusiasti di vedermi! * tutti, grilli compresi, non accennano un rumore *
Grazie tante!
Con largo anticipo, ho appena postato il primo capitolo. Siccome avevo tanta voglia di scriverlo, l’ispirazione mi è stata amica e così è venuto fuori questo. Mi auguro che vi sia piaciuto.
Dopo un lungo salto temporale, arriviamo a una Gwen quasi maggiorenne, in compagnia del suo fratello adottivo Trent. Spero di non essere stata banale in questa scelta.
Dopo una piccola gita al laghetto vicino casa, Gwen salva il re e la regina di Francia da dei banditi. So che può sembrare scontata questa scelta, ma Heather e Alejandro erano in assoluto quelli più adatti alla parte degli antagonisti.
Spero di aver reso i personaggi abbastanza IC, se no, vi chiedo di dirmelo così aggiungo l’avvertimento.
Se ci sono degli errori vi chiedo di segnalarmeli.
Ringrazio le seguenti persone:
KiA99_Styles1D per aver recensito e per aver messo la storia tra le preferite, Manga_lover e Stramboidexsempre per aver recensito, Dott_Gwen per la recensione e per aver messo la storia tra le seguite e Lady Pierce per averla messa tra le preferite. Ci tengo a ringraziare anche i lettori silenziosi che leggono ma non recensiscono.
Ci vediamo al prossimo!
 
Dark Riocha
 
 
 
 
 

 

  

 

  
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