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Autore: Miss Yuri    10/07/2012    8 recensioni
Una ragazza diventata capitano delle guardie reali, una organizzazione pronta a tutto per raggiungere i suoi obiettivi, una regina e un re malvagio e un regno da salvare...
Fra duelli con le spade, tradimenti, amori, delusioni e sconfitte, nasce la mia prima fan fic su questo fandom, ambientata nella Francia del 17 sec.
Dal prologo:
" - Eccoli! Sono là! – gridò un soldato, avvistando la famiglia.
Li avevano trovati, ormai, non c’era più scampo. Tentarono, comunque, una possibile fuga e cominciarono una frenetica corsa lungo i corridoi bui e rischiarati da qualche fiaccola. Le guardie di sua maestà erano dovunque e, presto, si ritrovarono completamente circondati... "
SOSPESA!!!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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The history of Versailles  

PROLOGO

   
 

Siamo nella Francia del diciassettesimo secolo. In quegli anni, la reggia di Versailles era stata appena ultimata ed era pronta ad accogliere il re e la regina di Francia, circondati dai nobili più lussuosi del paese, ridotti a semplici cortigiani per ridurne il potere.
Era arredato con i mobili più lussuriosi dell’epoca, con una architettura ricca e pregiata. Ogni sala era piena di decori, spesso placcati d’oro, dando allo spazio un aspetto mistico e divino. Ma la cosa più bella di tutte era lo sconfinato giardino reale, adorno di piante di ogni genere, con fontane zampillanti d’acqua e panchine.
Insomma, quel palazzo era una specie “gabbia dorata “, a discapito della classe meno privilegiata della società francese dell’epoca, che viveva nella miseria e nella povertà.
Proprio qui iniziava la nostra storia, in una casa poco lontana dal palazzo, dove si stava verificando un avvenimento molto importante: due giovani amanti avrebbero, finalmente, avuto un figlio o una figlia da crescere. Pochi minuti mancavano al solenne momento, solo pochi minuti.
Le urla strazianti della donna riecheggiavano per tutta  la casa, liberandola dal suo silenzio ottenebrante e allo stesso tempo soffocante. Poi tutto cessò.
Un ennesimo urlo, più acuto dei precedenti, riempì l’aria, annunciando l’inizio di una nuova vita. L’uomo alzò al cielo la figlia tanto desiderata, baciandola in modo amorevole, consegnandola, subito dopo, nelle mani della moglie. La donna se la strinse al petto, per fargli sentire il suo calore. La bambina smise di piangere e abbozzò un tenero sorriso ingenuo, sentendosi protetta dalla madre. La guardò, timidamente, riflettendo i suoi occhi color della pece in quelli neri della donna. Aveva i capelli di un insolito colore bluastro, con qualche piccola venatura nera, ma era comunque bellissima.
Ora si che erano una vera famiglia.
Il padre la depose nella sua candida culla e la coprì con una copertina di pizzo ricamato e bianco.
Sorrise alla moglie e la aiutò ad alzarsi dal letto, invitandola a guardare la loro figlia.
Uno sparo ruppe la quiete del luogo. I due trasalirono e la bambina ricominciò a piangere disperatamente. La donna si chinò su di lei, prendendola in braccio e cullandola. L’uomo si affacciò alla finestra della camera da letto. Vide degli uomini al galoppo, che si stavano dirigendo verso la loro casa. Indossavano delle divise bianche ed armati di fucili. Le guardie reali!
Dopo poco, entrarono dal portone principale, sfondando la porta con una ariete.
Il marito prese con sé la moglie e la sua bambina e si diressero verso gli scantinati della loro villa. Erano sicuri che non li avrebbero trovati là sotto, ma le cose andarono diversamente.
Dopo minuti di ricerche, le truppe reali giunsero nelle cantine. Si udivano le loro urla anche a distanza ed erano assordanti quanto temibili.
La neonata piangeva senza tregua, spaventata da così tanti rumori assieme, inutili e vani erano i tentativi di calmarla.
A un certo punto, sentirono un urlo provenire dal fondo della cantina.
- Eccoli! Sono là! – gridò un soldato, avvistando la famiglia.
Li avevano trovati, ormai, non c’era più scampo. Tentarono, comunque, una possibile fuga e cominciarono una frenetica corsa lungo i corridoi bui e rischiarati da qualche fiaccola. Le guardie di sua maestà erano dovunque e, presto, si ritrovarono completamente circondati.
Il marito si parò davanti alla moglie, nel tentativo di difenderla, anche se sarebbe stato tutto inutile. Sguainò la sua spada, pronto a un qualsiasi scontro diretto. Un soldato partì all’attacco, tentando di colpirlo dritto al cuore. L’uomo lo schivò e gli conficcò la spada dentro la schiena, estraendola subito dopo, imbrattando la lama di sangue vermiglio. Un'altra guardia si fece avanti, impugnando una pistola, pronta a sparare il colpo. Premette il grilletto e il proiettile schizzò via, ma venne prontamente evitato. La spada di lui saettò ancora una volta e venne infilzata nel corpo di un altro mal capitato.
Ma l’uomo non resistette a lungo e così la sua vita si spense dopo una dura lotta, da cui non poteva uscire vincitore.
La moglie era rimasta senza difese, in balia di decine di soldati, tra i quali riuscì a scorgere il capo delle guardie reali.
- Non la farete franca! Il regno di quei sovrani senza cuore finirà presto e qualcuno prenderà il loro posto! – urlò lei.
- Aspetta e spera! Oh… giusto! Non puoi aspettare, visto che la tua vita sta per avere fine! – la canzonò il capitano delle truppe.
La donna chinò la testa e cominciò a singhiozzare. Calde lacrime le solcavano gli occhi, bagnandole il viso di chiaro. Senza preavviso, sentì qualcosa trapassargli lo stomaco, avvertì uno strano liquido in bocca, caldo e amaro. Capì che era sangue e che stava per morire, lasciando la sua bambina completamente indifesa.
Fece solo in tempo a sussurrarle qualcosa, prima che i suoi occhi perdessero la luce e diventassero spenti e senza vita.
La neonata la guardava, troppo ingenua per comprendere cosa stava succedendo, ma capì che non era nulla di buono. Cominciò a piangere ancora più forte, infastidendo tutti i presenti.
- Fatela subito smettere! – urlarono alcune guardie, tappandosi le orecchie.
- Capitano! Non la uccida! E’ solo una bambina! – intervenì un soldato, fermando il suo superiore che stava già per infliggere, anche a lei, il colpo mortale.
- Il re ha ordinato di sterminare tutta la famiglia! Lei inclusa! – gli rispose il capo.
- La prego! – lo intimò ancora.
Dopo un attimo di esitazione, il capitano espresse la sua opinione.
- … Va bene, non la ucciderò. Nessuno dovrà far parola di questo, chiaro? – chiese, rivolgendosi ai suoi uomini. Tutti risposero con un cenno del capo, senza obiezioni.
- Tu te ne prenderai cura! – disse, indicando la guardia di prima.
- Si… signore! – gli rispose.
- E ora facciamo ritorno al palazzo. – concluse, seguito dalle sue truppe.
Il soldato rimase lì, solo in quei cunicoli, con la neonata in braccio. La cominciò a cullare, per tranquillizzarla e parve riuscirci.
Lei gli sorrise e cominciò a ridere, allungando le sue braccine verso di lui.
- Ti porterò con me, Gwen… -
 
 
SPAZIO DELL’AUTORE
 
Ciao a tutti! Mi presento: io sono Dark Riocha ed è la prima volta che scrivo su questo fandom. Spero che abbiate gradito il prologo, anche se era un po’ corto.
Segnalatemi gli eventuali errori che sono presenti nel testo e, se volete, lasciatemi un vostro parere. Accetto critiche e consigli di ogni tipo, basta che siano costruttivi.
Ci vediamo al prossimo capitolo!
  

 

  
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