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Autore: Marauders    27/01/2007    12 recensioni
Dedicata a quelli che come me, usciti dalla scuola si sono trovati a contatto con una realtà completamente diversa come quella dell’università o simili. Ho descritto questo posto ispirandomi al dipartimento di matematica della mia città, dove ho seguito una materia. Spero che anche chi non ha potuto toccare con mano queste esperienze, si immedesimi comunque nei personaggi e nelle sensazioni di disagio per la novità che cercherò di trasmettere. A voi tutti do il benvenuto nell’Accademia Auror e vi auguro buona lettura! Padfoot
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dedicato a Edvige86, perché resta la mia scimmietta preferita …e  Saretta, la mia nipotina che proprio oggi compie 6 mesi! Auguri Pappona!! ^__^

 

 

Capitolo 5: Driving Lesson

 

 

Il mattino dopo il ballo, Harry aprì gli occhi: aveva un forte mal di testa.

 

Il sole entrava caldo nella stanza in cui regnava il caos più totale: il ragazzo, intontito dall’alcool e dalla stanchezza si era infilato il pigiama lasciando l’abito da cerimonia sparso per la stanza.

 

La camicia sulla sedia…una scarpa sotto al letto, l’altra nel centro della stanza…i pantaloni per terra…e la giacca appesa al pomello di uno sportello dell’armadio.

 

…Il mantello…?

 

…Chissà!

 

Si alzò passandosi una mano sugli occhi stiracchiandosi un po’ e andò in cucina.

 

“Ciao…!” Il rosso se ne stava appoggiato al ripiano della cucina con la tazza in mano, mentre con l’altra inzuppava i biscotti nel caffelatte.

 

“’Giorno…” Fece Harry con aria assonnata, si sedette al tavolo e si versò il caffè. “Ma…hai dormito, tu?”

 

“No! Tu?” Rispose Ron, anche se la sua aria frizzante e assolutamente felice non dimostrava la sua notte insonne.

 

“Io si…ma ancora non mi sono svegliato del tutto…” Disse sbadigliando dietro la mano. Poi tornò a guardare l’amico. “Ginny dorme ancora?”

 

“E’ uscita un attimo questa mattina presto per andare al bagno…ma non si è mossa più dopo che è rientrata nella sua stanza…” Rispose semplicemente Ron.

 

“Vado a svegliarla…”

 

Ron sgranò gli occhi e posò la tazza. “Svegliarla?! Nooo…non se ne parla! Sarà in pigiama! La sveglio io…tu aspetta qui!” disse andando verso le camere.

 

Harry gli si parò davanti. “Ron…ho già visto Ginny in pigiama! Passo tutte le estati a casa tua! E anche le vacanze di Natale! E non dimenticare che è la mia ragazza!”

 

“Proprio perché la tua ragazza…”

 

“Ron…Voglio solo svegliarla.”

 

Ron si fermò abbassò il capo e annuendo lasciò a Harry la possibilità di passare.

 

Il moretto gli sorrise riconoscente e gli posò una mano sulla spalla. “Dai…vai a cambiarti! Hermione arriverà a momenti…”

 

Harry e Ginny entrarono in cucina mano nella mano dieci minuti dopo.


 “Buongiorno, Ron…”disse la sorella sedendosi al tavolo.

 

“Ciao.” Rispose Ron  versandosi altro latte.

 

Inaspettatamente anche Hermione uscì dalla camera dove Ginny aveva dormito.

 

Ron sobbalzò e fortunatamente tenne salda la tazza, invece di lasciarla cadere a terra.“Hermione…” sussurrò arrossendo furiosamente. “C- Co…”

 

Anche Hermione arrossì e abbassò lo sguardo. “Harry è venuto a prendermi…” mormorò

 

Il ragazzo guardò verso Harry, il quale alzò le spalle con un sorrisetto sedendosi accanto a Ginny.

 

“Ti unisci a noi per la colazione, Hermione?” Chiese la rossa guardando l’amica.

 

“Ho già mangiato, a dire il vero…ma vi faccio compagnia!” rispose Hermione.

 

“Mmm…” mugugnò Ginny ingoiando “…assaggia questa crostata! L’ha mandata mia madre! Ti assicuro che è favolosa!”

 

Hermione sorrise. “Magari un pezzo piccolo…”

 

“Così si fa!” Sorrise l’amica tagliandole una grossa fetta.

 

“Grazie…” Hermione prese il piatto che la ragazza le serviva.

 

Ginny guardò maliziosamente prima l’amica, poi il fratello, quindi mise giù la tazza e congiunse le mani.

 

Harry non potè fare a meno di sorridere prevedendo quello che stava per fare.

 

“E così finalmente state insieme...”

 

Ron si affogò e dopo essersi voltato velocemente sputò il latte nel lavello.

 

Hermione tossicchiò un paio di volte portando la mano davanti alla bocca dietro la quale potevano vedersi perfettamente le guance rosse.

 

“Allora?” Insistette Ginny.

 

Harry rivolse a Hermione un sorriso allargando le mani e spronandola a parlare.

 

“Bhè...credo...Ron mica mi ha chiesto niente...” disse piano guardando l’amico...

 

“Hermione...” borbottò Ron col viso affondato in un asciugamano col quale si stava asciugando la faccia appena sciacquata “Ti ho rincorso fino agli ascensori…”

 

“Una maratona, insomma…” Ridacchiò Harry sotto i baffi.

 

Ron gli lanciò un'occhiataccia.

 

“Ma dai, Ron...e non gli hai chiesto niente?” chiese allibita la rossa guardando il fratello.

 

Il ragazzo non rispose.

 

“Hermione...potevi dargli una mano...sai quanto è timido...”

 

“Harry...” lo ammonì Ron, poggiando la testa all'armadietto sopra il lavello e chiudendo gli occhi.

 

“Ammetto di non essere preparata sufficientemente sull'argomento...ma l'unica cosa che mi hanno insegnato le compagne di stanza è proprio che a chiederlo deve essere il ragazzo...perciò non ho detto niente!” Rispose Hermione alla domanda del moretto.

 

“Ma andiamo!” sbottò seccato Ron “E' una cosa stupida! Non per forza deve essere il maschio! Dov'è scritto?! E poi...quando mai tu hai dato retta a Lavanda?!”

 

“Proprio perchè non ho mai avuto esperienze ho dato retta a una che invece ha avuto tanti ragazzi...” si infervorò Hermione. “Non volevo fare la figura della scema!” Aggiunse.

 

“Oh, si! Perchè io ne ho di esperienza, vero?” la rimbeccò lui.

 

“Tu sei stato fidanzato già una volta!”

 

“ E tu no?” Rispose a tono il rosso.

 

“No! Io e Viktor non siamo mai stati insieme!”

 

“ Ma non dire baggianate, Hermione...” fece Ron voltandosi a guardarla e sbuffando.

 

“Tra me e Viktor c'è stato solo un bacio! Uno solo, Ron! Niente di più! Viktor non mi ha mai...”

 

Fu un attimo.

 

Ron aveva raccolto tutto il coraggio che aveva in corpo, le aveva preso il viso tra le mani e chinandosi le aveva posato sulle labbra un lungo ma casto bacio.

 

Harry, seduto accanto a Hermione, si accorse di avere leggermente la bocca aperta e la chiuse, mentre il biscotto che teneva in mano era caduto sul fondo della tazza.

 

Quei due…quei due erano proprio Ron ed Hermione? E…si stavano davvero baciando?!

 

Credo che si possa immaginare quanto Harry, per quanto fosse preparato alla cosa, trovò strano trovarsi davanti a una scena del genere…

 

Ron si staccò contro voglia dalle labbra della ragazza.

 

“Ti prego...non nominarlo più! E non nominiamo più nemmeno Lavanda. Io voglio solo te!”

 

Harry e Ginny si guardarono: si sentivano entrambi terribilmente fuori posto…non potevano certo alzarsi, avrebbero attirato l’attenzione…decisero di imitarli in un bacio da film.

 

“Ehi!” Li richiamò Ron facendoli separare.

 

“Ron…deve tornarti di traverso il caffelatte!” Sbuffò Ginny incrociando le braccia al petto.

 

“In fatto di donne…” fece Harry guardando Ron e arrossendo quanto lui per la situazione così assurda “…possiamo lasciarci in pace a vicenda?”

 

“No.” Rispose secco l’amico.

 

“Ron…”disse Hermione mettendogli una mano sul braccio.

 

Ginny aprì la bocca per replicare, ma Harry le fece un cenno con lo sguardo, facendole capire che ci avrebbe pensato lui.

 

“Ron…” disse Harry scambiandosi con Ron  uno sguardo.

 

Ginny ed Hermione guardando i due ragazzi.

 

Ron sospirò e annuì.

 

Harry si alzò sorridendogli e presa per mano Ginny si allontanò.

 

Hermione si rivolse verso il rosso chiedendo in silenzio spiegazioni.

 

“E’ il mio migliore amico.” Rispose scrollando le spalle. “Direi di cominciare a sbrigarci…altrimenti non riusciremo a insegnare niente a quel deficiente…!”

 

La ragazza ridacchiò e tornò a mangiare la sua gustosissima fetta di torta.

 

La madre di Ron era un diavolo ai fornelli…chissà se le avrebbe mai insegnato qualcosa!

 

***

 

Un soleggiato sabato mattina, un grande parcheggio fuori città mai frequentato e tanta, ma tanta pazienza!

 

Questo è quello che serve per insegnare a portare una macchina a un principiante assolutamente ignorante in materia!!

 

Ginny ed Hermione stavano sedute su un muretto a lato dello spiazzo desiderose di vedere Harry al volante stando a debita distanza di sicurezza.

 

In quel momento gli sportelli si aprirono e videro Harry e Ron scambiarsi di posto.

 

“E si comincia…” sospirò Ginny ridacchiando.

 

Hermione sorrise all’amica e tornò a guardare verso la macchina proprio mentre gli sportelli si richiudevano contemporaneamente.

 

All’interno dell’abitacolo Ron sospirò e lanciò un occhiata ad un Harry terrorizzato e elettrizzato allo stesso tempo. “Per prima cosa togliti quella faccia…nessuno qui vuole ucciderti! E anche se ci fosse qualcuno non sarebbe questa macchina! Si chiama Alfa ed è tua amica, chiaro?”

 

Harry annuì per nulla convinto stringendo forte entrambe le mani sul volante.

 

Poi realizzò quello che gli aveva appena detto Ron e lo guardò a occhi sbarrati. “Alfa? Hai dato un nome alla macchina?!”

 

Ron scrollò le spalle “Mi piaceva…”

 

Harry scosse il capo sospirando.

 

“Dai…cominciamo…” disse il rosso abbassando il finestrino e mettendoci sopra il gomito. “Schiaccia tutta la frizione e metti in moto.”

 

Harry obbedì e si rivolse verso l’amico preoccupato. “Ron…non parte…”

 

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. “Che ti ho detto prima?”

 

“Che devo schiacciare l’acceleratore e lasciare la frizione?”

 

“NO!”

 

“Ehm…la chiave l’ho girata…la cintura l’ho messa…ho regolato il sedile…” Lo guardò sperando di capire cosa non andava “…gli specchietti…?”

 

“Devi mettere la marcia di partenza!” Sbottò Ron mettendo la marcia per lui muovendo il cambio al centro tra i due.

 

“Oh…giusto…e questa è la prima, vero?”

 

Ron annuì. “Ed era la parte più facile, Harry…Dunque. Ora sei pronto per la partenza. Ricordati che il freno è quello al centro!!”

 

Il moretto inspirò nervosamente: le nocche gli erano diventate ormai bianche a furia di stringere il volante…

 

“Schiaccia lentamente l’acceleratore e lascia andare la frizione contemporaneamente!” lo istruì Ron mettendo parecchie sottolineature sull’ultima parola.

 

La macchina ebbe un fortissimo rombo ma non si mosse di un solo millimetro.

 

Ginny su muretto poggiò la testa sulla spalla di Hermione ridendo come una matta.

 

“Lasciala andare quella maledetta frizione!!” Gli urlò Ron, mentre la sua già poca pazienza cominciava a scarseggiare. “ E non premere così forte sull’acceleratore! Vacci piano, amico! Chiaro?”

 

Harry ci riprovò e la macchina fece appena un metro…

 

“ACCIDENTI!! SI MUOVE!!” Urlò Harry assestando una pesante pedata al freno.

 

Ron, che teneva una mano sugli occhi, era scosso da forti risatine.

 

“Ho fatto bene?” Chiese timoroso il moro.

 

Ron scosse il capo ridendo. “ E’ ovvio che si muova, Harry! E’ la sua funzione! Stavi andando bene…non c’era motivo di schiacciare il freno!” Sospirò ridacchiando. “Forza…rimetti in moto…”

 

Al secondo tentativo la macchina, invece di partire, fece un piccolo balzo in avanti frenato subito da Harry.

 

Ron agitò le mani “ Piano, Harry! Lascia…andare…piano…la…frizione!”

 

“Ok, ok…”

 

La terza volta partì senza sobbalzi, ma la velocità con cui si muovevano era davvero eccessiva!

 

La tensione aumentò quando fecero una curva da rally…

 

“FRENA! FREEEEEENAAAAAA!!!!!” Urlò Ron disperato mentre Harry per frenare tendeva a tirare a se il volante…! “COL PEDALE!!! IL PEDALE!!!” gridò accorgendosi dell’errore dell’amico.

 

Harry frenò all’improvviso facendo spegnere ancora una volta il motore.

 

Sbuffò mentre il rosso al suo fianco alzava il freno a mano.

 

“Non sei su una scopa, Harry! Non puoi strattonarla verso di te per farla fermare…qui è tutto diverso!!” sospirarono entrambi. “Ma è possibile che debba insegnare io a te come usare uno strumento prettamente babbano?!”

 

“Mica avevo una macchina a mia completa disposizione, ne dei fratelli che mi insegnassero…”

 

Harry girò la chiave e riaccese il motore. “Riproviamo?” Chiese a Ron, il quale annuì col capo.

 

Ancora sobbalzi e macchina semi ferma…ma dopo una buona mezz’ora Harry riusciva a cavarsela.

 

“Meglio! Molto meglio!” Disse Ron non appena Harry si fermò dopo aver percorso l’intero perimetro del parcheggio. “Dovresti solo controllare la velocità…corri troppo!!”

 

“Amo la velocità…” ridacchiò Harry soddisfatto.

 

“Ti permetto di accelerare più di tanto solo quando sei solo! Io ci tengo alla vita!”

 

“Scuola guida?”

 

I due saltarono per aria e si voltarono verso la persona che si era affacciata al finestrino di Ron.

 

“Simon…ci hai fatto prendere un colpo!” ammise Harry.

 

Lui fece una piccola smorfia di indifferenza. “Come procede qui?”

 

“Se la cava…adesso!” puntualizzò Ron.

 

“Bene…allora posso salire e farmi un giro con te al volante!”

 

“Accomodati…” gli fece cenno il rosso.

 

“Grazie…” salì nel sedile posteriore. “Vai Harry! Sono pronto anche alla morte più atroce!”

 

“Io no!” rispose quello.

 

Fecero di nuovo il giro del parcheggio passando davanti a Hermione e Ginny.

 

“CIAO BELLE RAGAZZE!!!” Urlò Simon uscendo il busto fuori dal finestrino.

 

Le due risposero agitando la mano.

 

Harry, ridacchiando e voltandosi a vedere Simon, non si accorse di avvicinarsi pericolosamente al marci…

 

Spam!

 

…iapiede!

 

“Oddio…” sussurrò Ron scendendo giù dalla macchina.

 

Harry sudava freddo.

 

Hermione e Ginny li raggiunsero velocemente e tutti si avvicinarono per constatare il danno.

 

La ruota posteriore aveva un grosso squarcio.

 

“Ma quanto sono taglienti questi marciapiedi?” sbuffò Simon che sembro prendersela col pavimento, piuttosto che con la distrazione di Harry.

 

Ron sbuffò e si passò le mani sul viso. “E ora?”

 

“Chiamiamo un gommista?” propose Simon con le mani sui fianchi.

 

“Oh…certo…un gommista fuori città…dimmi tu!” fece sarcastico il rosso scuotendo il capo.

 

“Scusate…” si intromise Hermione “…ma per quel che ne so, noi abbiamo un piccolo vantaggio rispetto ai babbani…”

 

Ron fece un muto “Oh” mentre la ragazza, dopo essersi guardata intorno, uscì la bacchetta e si chinò sulla ruota.

 

“Conosci un incantesimo da gommista?” Ridacchiò Simon.

 

Hermione gli lanciò un’ occhiata divertita sospirando. “Reparo”.

 

Com’era prevedibile la ruota tornò come nuova sotto i loro occhi.

 

Simon alzò le sopracciglia. “Bene!” disse come se niente fosse successo. “Andiamo?”

 

“Dove?” Chiese Ginny allargando la giacca per il caldo.

 

“Come sarebbe a dire ‘dove’? In strada! Forza…devo essere a pranzo tra poco, altrimenti mia madre mi lascia a digiuno per punizione e sono costretto a elemosinare da Terry…Su! Su! Muoviti, Harry!”

 

Harry sgranò gli occhi. “IO?! Ma sei matto? Ho ancora i nervi a fior di pelle per questo incidente con la ruota…”

 

“E che vuoi che sia…Hermione ha risolto tutto, no? Non c’è più nessun buchetto, vero? E allora non perdere tempo in chiacchiere e mettiti alla guida, Ambrogio! Devo tornare a casa, ti dico!”

 

“Tu sei pazzo!” Insistette il moretto. “Non posso farlo!”

 

“Ma si che puoi! Sei pure patentato…Avanti! Tutti a bordo! Si parte!!”

 

Dopo aver guardato Simon come si guarda un pazzo accettarono il loro atroce destino e salirono in macchina.

 

“Simon…io non credo che…” cominciò Harry, ma il ragazzo, seduto accanto a lui lo zittì subito.

 

“Finché non provi su strada resterai convinto del fatto che tu non sarai mai pronto per guidare in città nel traffico!”

 

“Farò un sacco di incidenti! Morti! Feriti!”

 

“E che ti importa?! L’assicurazione la paga l’Accademia, no? Peggio per loro che ti hanno dato quel pezzo di carta…”

 

Harry sorrise.

 

“Avanti, pupo sopravvissuto! Hai salvato l’umanità? Ora distruggila!!”

 

I cinque ragazzi nell’abitacolo scoppiarono a ridere smorzando così la tensione.

 

Durante il tragitto gli occupanti dei sedili posteriori pregarono intensamente di restare vivi, mentre Simon se la spassava canticchiando insieme alla radio, tenendo comodamente i piedi sul cruscotto e battendo la mano sulla gamba a tempo.

 

Fortuna volle che non ci fosse troppo traffico…e Harry riuscì a cavarsela davvero bene.

 

Doveva solo controllare meglio le brusche frenate ai semafori…

 

Accostarono davanti una villetta in una grande strada alberata.

 

“Casa mia…” sorrise Simon scendendo giù.

 

Ron e Ginny guardavano incuriositi quella casa così tipicamente babbana.

 

“Ron…ti prego, guida tu adesso.” Lo pregò Harry girandosi a guardalo.

 

Il rosso annuì. “D’accordo…dammi il posto…”

 

“Bene!” disse Harry aprendo lo sportello…

 

…senza accorgersi che proprio in quel momento stava passando un camion dei traslochi.

 

Harry rimase immobile a guardare dove un attimo prima c’era lo sportello.

 

Ginny, Ron ed Hermione avevano gli occhi fuori dalle orbite.

 

Simon, ancora sul marciapiede accanto la macchina si grattò la nuca.“A quanto pare sono arrivati i nuovi vicini…”

 

Ron sembrava non riuscire a respirare. “Hermione…?” bisbigliò in cerca di aiuto.

 

***

 

Era da poco buio fuori, il giorno dopo, quando Ron bussò alla porta della camera di Harry.

 

Il rosso era in accappatoio, con i capelli gocciolanti e un asciugamano in mano che scendeva lungo il fianco.

 

Harry alzò divertito lo sguardo dal libro su cui stava studiando per poi tornare a leggere. “Grazie lo stesso, Ron...ma purtroppo non sono interessato ne al tuo fisico apollineo, ne a una tua performance.”

 

Ron ridacchiò. “Cretino...” entrò nella stanza e cominciò ad asciugarsi i capelli con l'asciugamano. “Ginny è partita?”

 

L'amico annuì. “Sono tornato da un quarto d'ora da King's Cross.” sospirò. “Si. E' partita”.

 

“Senti...io...devo parlarti.” Harry alzò lo sguardo curioso. “ Si, insomma...sei il mio migliore amico! Se non parlo con te con chi potrei?”

 

Il moretto scosse il capo e allargò le braccia. “Con Hermione?”

 

“Oddio...no!” fu la sola risposta di Ron che aveva preso a camminare avanti e indietro per la stanza strofinandosi energicamente i capelli. Tirò via l'asciugamano e fermandosi guardò l'amico più rosso che mai. “Mi sento strano.”

 

Harry alzò un sopracciglio.

 

“Si...bhè...è tutto strano! Insomma...io ed Hermione stiamo insieme da appena quarantott’ ore e ...” sbuffò scompigliandosi i capelli ancora bagnati con la mano. “E' strano vedere Hermione come...la mia ragazza.”

 

“Bhè...” disse semplicemente Harry spingendo gli occhiali sul naso. “E' normale!”

 

“No! Non è normale! Io...Harry...io mi sono reso conto da poco che in fondo Hermione mi è sempre piaciuta parecchio, come ragazza! Non l'ho mai vista veramente come amica! Però l'ho sempre considerata tale! E adesso è strano...stare con quella che è stata per tutti questi anni, la mia migliore amica. Oltre te, naturalmente...”

 

“Io non sono la tua migliore amica!” rise Harry.

 

“Oh, dai! Amico! Migliore amico! Contento? Ma non è questo il punto! Allora...ricominciamo.”

 

Harry annuì, tenendo per se il sorrisetto che avrebbe tanto voluto fare per quella scena così divertente. Ne risultò una sorta di smorfia da psicanalista convinto con lo sguardo corrucciato e le labbra serrate.

 

Ron per sua fortuna era così preso dal discorso che non se ne accorse.“Io e Hermione...stiamo insieme...”

 

Harry annuì con un mugugno.

 

“Cioè...si...stiamo insieme...però...ma si, è così, vero? Cioè...dovremmo essere fidanzati...o no? Forse quello si dice prima del matrimonio e...” arrossì a tempo di record! “ Va bhè...non è nemmeno questo il punto! Ricomincio. Io e Hermione...stiamo insieme!”

 

Harry ripeté il mugugno di assenso mentre il sorrisetto cominciava a sfuggire al suo controllo.

 

“Bhè...ecco...il mio problema è che lei, fino a quarantott’ ore fa, era la mia migliore amica! Solo che non lo è mai stata veramente per me! Io la volevo come ragazza, ma dicevo a tutti che era la mia migliore amica. Comunque...un pò mi ero convinto pure io! Anzi...diciamo che ne ero fermamente convinto!”

 

“Di cosa?” si intromise il moretto.

 

“Che lei era la mia migliore amica! E ora...ora che è la mia ragazza...ho come un freno! Si, insomma...quello che voglio dire è...tu e Ginny vi baciate, giusto? Si, cioè...anche se non mi va giù so che vi baciate. Ecco...io...come posso dirlo...non riesco a farlo con la vostra stessa naturalezza! Devo prima svuotare completamente la testa e poi agire d'impulso! Eppure mi rendo conto che Hermione vorrebbe qualche attenzione in più...cioè...credo! Insomma...oggi siamo usciti io e lei e... credo volesse prendermi per mano! Dico...è normale! Siamo fidanzati! Cioè non lo siamo...anzi si...comunque...il punto è che io non avevo il coraggio di prenderla per mano! Capisci? E'...è...era strano, per me! Lei è Hermione cavolo! Siamo cresciuti insieme…Quindi ora mi sorge un dubbio...se io sono così imbranato da non riuscire a darle le attenzioni che merita...cosa ovvia, visto che è la mia ragazza...ma io ho quel dannato freno inibitore che mi impedisce di fare alcun che...io...sono davvero quello giusto per lei?”

 

Harry sospirò esasperato.

 

“Bhè...” continuò il rosso. “In più c'è da dire che stiamo parlando di una coppia formata da Hermione Granger...” disse alzando il pollice “...la strega più geniale...e Ron Weasley!!” alzò anche l'indice. “Ti rendi conto?! Il genio e lo sfigato squattrinato insieme!!” Si passò una mano tra i capelli umidi. “Non funzionerà mai!”

 

“Ron...” il rosso guardò disperato l'amico che finalmente aveva possibilità di dire la sua. “...io credo che...” cercò le parole giuste. “Se tutti ragionassero come te...Hermione resterebbe sola per tutta la vita!”

 

“Ma no...troverà sicuramente un altro genio...”

 

“Ron. Lei non vuole un altro genio.”

 

Il ragazzo si morse il labbro e rimase in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto per un intero minuto. “Io...non posso darle molto...”

 

“Non credo che Hermione non sappia della tua condizione...e comunque ha accettato te con tutti i pregi, difetti e problemi di varia natura...Vuol dire che in te vede qualcuno di cui si può fidare! E come hai detto tu...è Hermione Granger! Non sceglie a caso! Lei ragiona sulle cose anche inconsciamente!”

 

“Però è uscita con Krum e McLaggen!!”

 

“Perchè tu non l'hai invitata al ballo e perchè avevi litigato con lei fino a poco prima! In entrambi i casi si tratta di una ripicca nei tuoi confronti bella e buona! Una piccola debolezza della grande Hermione.”

 

Ron annuì. “E...il freno inibitore?”

 

“Credo che quello dovrai risolverlo da solo. Comincia con il baciare Hermione più frequentemente!”

 

Il ragazzo tendeva gradualmente al viola.

 

Annuì un'altra volta e uscì dalla stanza.

 

Harry, che si era trattenuto fino a quel momento, liberò il suo sorrisetto e riaprì il libro, complimentandosi con se stesso per il suo diplomatico operato!

 

***

 

Harry era in cucina, disteso sul divano a fare zapping con la tv.

 

Una cosa che aveva sempre desiderato fare quando era dai Dursley, ma che gli era sempre stata preclusa…

 

Alla prima busta paga si comprava la console, ormai ne era certo!!

 

La porta dell’ingresso si aprì e Ron, di ritorno dalla festa delle matricole di Hermione, fece il suo ingresso nel suo elegante completo da cerimonia.

 

Il moretto gettò una rapida occhiata all’orologio appeso al muro e si voltò a guardare l’amico che appendeva il mantello all’appendiabiti.

 

“Bella, la festa?”

 

Lo sguardo che gli lanciò Ron parlava da solo.

 

“Che è successo?” Chiese Harry mettendosi a sedere.

 

“Una noia da morire…” disse il ragazzo. “Tutti guaritori e gente perfetta…ovvio che Hermione si sente a casa, lì…sono tutti della stessa pasta…”

 

“E siete rimasti alla festa tutto il tempo?”

 

“No.” Rispose Ron arrossendo e togliendosi le scarpe per non incrociare il suo sguardo.

 

Il moretto fece un sorrisetto malizioso. “Rooon…?” cantilenò.

 

“Siamo usciti subito dopo il primo ballo. Era davvero tutto troppo noioso anche per lei…abbiamo trovato un caffè aperto e poi abbiamo passeggiato un po’.”

 

“Fino all’una?”

 

“Poi l’ho riaccompagnata a casa…ed eccomi qui…tu?”

 

Harry indicò il tavolo che non aveva ancora sparecchiato. “Pizza, tv…e Ginny mi ha mandato una lettera.”

 

“Che dice?” Chiese distratto Ron togliendo l’altra scarpa.

 

“Non sono fatti tuoi.” Ridacchiò Harry.

 

Sul volto del rosso comparve un perfido ghigno. “Oh! Harry…amore mio…mi manchi! Ma quanto mi manchi? Ma mi pensi? Ma quanto mi pensi? Io non vivo senza te! Il mio cuore batte solo quando ci sei tu! Io e te su una nuvola a tre metri dal cielo…” recito in falsetto con una mano sul cuore e gli occhi falsamente sognanti.

 

Harry gli diede uno spintone ridendo. “Hermione, Hermione…perché sei tu, oh Hermione…? La mia vita solitaria…il mio cuore sanguinante…ti prego, curami oh bella guaritrice…che mi sento morir…”

 

E qui arrivarono alle mani…!

 

Uno sgambetto al primo…un colpo sulla nuca al secondo…un cuscino in faccia al primo…colpi con la bottiglia di plastica vuota afferrata dal tavolo al secondo…

 

“Tregua…ho sete…” disse Harry raggiungendo il frigo e schivando una cuscinata di Ron. “Burrobirra?”

 

“Volentieri…” annuì il rosso.

 

Sei sedettero sul divano sorseggiando la bevanda e rimasero in silenzio per un po’.

 

“Noi due abbiamo qualche rotella al posto sbagliato.” Annunciò serio Ron.

 

“Decisamente.” Rispose Harry appoggiando le labbra alla bottiglia.

 

***

 

Dicembre arrivò tanto rapidamente che se non fosse stato annunciato dalla prima neve non se ne sarebbero accorti.

 

Harry rientrò a casa carico di sacchetti della spesa che aveva appena fatto: d’altronde…quel giorno toccava a lui…ma quello che vide fece scivolare il suo umore sottoterra.

 

“RON! Dovevi lavare i piatti del pranzo! Toccavano a te!!”

 

Ma non ottenne risposta.

 

Era un giovedì sera.

 

Erano rimasti a casa tutto il giorno perché in Accademia c’erano stati dei disordini e la maggior parte delle squadre erano state chiamate in rassegna per un colpo grosso.

 

Tranne loro.

 

Erano tornati a casa dopo solo mezz’ora di lezione sotto ordine di Turner.

 

Malgrado fossero saliti di un livello in soli due mesi…erano solo a un misero livello…

 

Ne avevano di strada da fare prima di poter entrare nel vivo delle azioni militari vere e proprie ed emozionanti come sognavano loro…

 

“RON!” Harry entrò nella camera da letto dell’amico e lo trovò disteso sul letto al telefono.

 

“Oh…ciao, Harry!” lo salutò alzando un po’ la testa per vedere chi era entrato.

 

“Sono uscito un’ora e mezza fa ed eri già al telefono! Lo sai che paghiamo ogni minuto che passi a chiacchierare?!” disse il moretto infuriato.

 

“Cavolo!” Ron balzò a sedere. “Dici sul serio?”

 

“Dico sul serio!” Ruggì Harry e uscì dalla stanza lasciando la porta aperta e Ron alle calcagna.

 

“Hermione?...forse è meglio chiudere. No, non lo sapevo…si, lo so che sono un idiota…ok, ci vediamo! Va bene…ciao…”

 

“Salutamela…”disse tetro Harry uscendo il latte dal sacchetto per sistemarlo in frigo.

 

“Ti saluta Harry…” sorrise dolcemente. “…ciao, ciao Mione…”

 

Bip.

 

“Uh! Mione…! Siamo arrivati ai nomignoli! E tu chi sei? Ronnino pucciosino?”

 

Ron gli fece una smorfia e Harry ridacchiò sotto i baffi.

 

“Mi dai una mano a sistemare la spesa?” chiese il ragazzo cercando di raccapezzarsi in quella gran confusione…

 

“Come? Oh, no…scusa Harry…ma devo uscire.”  Disse il rosso infilandosi la giacca a vento e sistemandosi la sciarpa che mamma Weasley gli aveva confezionato qualche anno prima.

 

“Di nuovo?”

Ron mugugnò…stava per un si.

 

“E dov’è che vai?”

 

L’amico sbuffò. “Fuori, mamma…”

 

“Fuori dove?”

 

“Fuori!” Ron uscì di casa e preso l’ascensore sparì per l’ennesima volta.

 

Harry non riusciva più a parlare con lui.

 

Era da un mese che prima di cena prendeva la giacca e spariva per poi tornare a notte fonda…

 

E la cosa peggiore è che non sapeva come comportarsi…!

 

Era il suo migliore amico e si preoccupava sinceramente per lui…ma non aveva nessuna intenzione di prendere il posto di sua madre e in quel momento Ron non aveva tutti i torti…

 

Da amico l’avrebbe dovuto appoggiare…o consigliare, se solo lui si lasciasse consigliare…

 

Afferrò rapidamente il telefono.

 

Se voleva sapere di Ron come amico senza sembrare troppo Molly Weasley, doveva farsi aiutare da un amico.

 

O un’amica…

 

“Pronto, casa Granger?”

 

“Harry?!” rispose Hermione dall’altra parte del telefono.

 

Ecco…adesso si rendeva conto di aver fatto la cavolata più grossa del secolo…chiamare Hermione per sapere dove va Ron!

 

…Molly Potter…

 

“Ciao!” strillò sedendosi sul divano.

 

“Tutto ok?” chiese incerta l’amica alla cornetta.

 

Harry si grattò la nuca maledicendo tutto se stesso.“Oh…no…non è niente…”

 

“Sicuro?”

 

“E’ che…mi chiedevo…Ron è mica da te?”

 

“No…” negò Hermione.

 

“Ecco, appunto…vi dovete vedere?”

 

“Vederci? No…io tra poco ceno…dopo vorrei studiare un po’…Perché me lo chiedi? E’ successo qualcosa?”

 

“No, no!” si affrettò a dire il moretto. “Niente di che…volevo solo sapere dov’è Ron…”

 

“Ma…Harry era lì con te un attimo fa…eravamo al telefono e tu eri appena tornato!”

 

“Si, ma ora è uscito.”

 

“Uscito?” ripetè Hermione.

 

“Si. E…è una cosa che fa spesso in questi ultimi tempi…” Harry si schiaffeggiò mentalmente, ma ormai aveva parlato troppo.

 

“Che vuoi dire? Esce solo? Quanto spesso?”

 

“Ogni tanto…”

 

“Harry…!” Lo rimproverò lei.

 

“Ehm…ogni sera…e rincasa sempre tardi. Ma non preoccuparti…sono certo che non è niente di grave…ci sentiamo Hermione…volevo prepararmi la cena! Felice di averti sentito…”

 

“NO! Non riattaccare! Se lo fai non ti parlerò a vita!!”

 

Harry sospirò. “Ok…sono qui, che c’è?”

 

“Come sarebbe ‘che c’è’?! Ron esce! Non dice nemmeno a te dove và…non mi sembra che vada tutto bene!!”

 

Sospirarono contemporaneamente.

 

“Forse è da Fred e George…non è tanto distante Diagon Alley da qui…”

 

“Oppure…può essere che si sta allenando di nascosto per il corso Auror! Ricordi quando hai scoperto che faceva lo stesso per diventare portiere di Grifondoro?”

 

“Già! Sarà sicuramente in Accademia! Quel posto è enorme e aperto a qualsiasi ora…non ci avevo pensato proprio.”

 

Hermione mugugnò pensierosa. “Se fosse solo questo sarei più sollevata…Però non dimenticarti che cosa ha combinato di nascosto a noi l’anno scorso a Hogwarts…è stato orribile!”

 

(Questa nota la chiamo…C.I.T.A.!!  Saprete presto anche voi di che si tratta…)

 

“E’ sicuro in Accademia. Fidati! Ne sono convinto! Senti…comunque sia…io non ti ho chiamato! Se no chi lo sente Ron…Già mi accusa di stargli addosso come se fossi sua madre…”

 

“Nessun problema! Cambiando argomento…Come sta Ginny? L’hai sentita per caso?”

 

Il pensiero della bella Weasley fece tornare il sorriso a Harry. “Oh! Bene! Mi ha scritto domenica sera…dice che torna per le vacanze di Natale tra due settimane…”

 

“Ci vedremo, allora!”

 

“Speriamo…magari riusciamo ad averla ospite qui da noi…io comunque spero di liberarmi sabato prossimo: Turner voleva affidarmi un incarico…”

 

Hermione trattenne il fiato felice. “Un incarico? Ma è stupendo! E così presto, poi…complimenti!”

 

Harry storse la bocca… “Non è niente di che, Hermione…sarà sicuramente come quella che ha affidato a Simon…ritirare un pacco alle poste babbane. Immagina che bello fare la coda per un’intera mattinata per ritirare uno scatolone anonimo, ma pesantissimo…Simon ha urlato contro Turner per una buona mezz’ora…”

 

“Oh…” ridacchiò immaginandosi Simon in quella situazione.

 

“Lo farei…insomma…è pur sempre meglio del passare una mattinata tra i banchi…solo che c’è Hogsmeade, sabato…e pensavo di andare a trovare Ginny…”

 

“Da quando sei così romantico, Harry?” rise Hermione.

 

“Ehm…non lo so…dici che esagero?”

 

“Scherzi? Ginny sarà felicissima di vederti!” Sospirò. “E così sei riuscito a smaterializzarti a lunga distanza…complimenti!”

 

“Ho perfezionato la tecnica con Turner proprio la scorsa settimana! Per questo non vedo l’ora di provare e andare da Ginny! Anche Ron adesso è capace di arrivare fino a Hogwarts senza dimenticare dietro nessun sopracciglio…”

 

Risero.

 

“Bene…mi ha fatto davvero piacere sentirti! Speriamo di vederci, anche…”

 

“Eh già…ormai chi ti vede più? Forse solo Ron…”

 

“Bhè…si…ci vediamo spesso…è vero…” rispose imbarazzata.

 

“Ok…” tagliò corto Harry che non voleva mettere a disagio l’amica. “A presto, allora…”

 

“Ciao, Harry…”

 

I due chiusero contemporaneamente la comunicazione e Harry ebbe giusto il tempo di sospirare prima che il telefono squillasse.

 

“Pronto?” Rispose.

 

“Sicuro che non ha un’altra?”

 

“Hermione…” scoppiò a ridere Harry.

 

“Ok, scusa…ho esagerato…ciao…”

 

“Ciao…” ridacchiò il moretto richiudendo.

 

***

 

“E allora? Come è andata sabato?” Chiese Simon facendo la verticale alle parallele.

 

“Se parli con me è stato uno spasso.” Disse sarcastico Ron con lo sguardo rivolto agli anelli su cui doveva salire. “Una vera pacchia.”

 

Il biondino scese giù e prese fiato scostando con un brusco movimento del capo un ciuffo zuppo di sudore.“Cioè?”

 

“Controllo di merce in arrivo dall’Arabia Saudita. Carico di contrabbando.” Rispose telegrafico Ron saltando sugli anelli.

 

“Ottimo!…poi vedi di lasciare liberi quegli anelli, pel di carota…volevo farci un giro prima di cena…”

 

“Con vero piacere…” fece una smorfia Ron tirandosi su, premendo sulle braccia.

 

“Bene…” disse risalendo sulle parallele dopo aver ripreso fiato. “…è rilassante questa ginnastica!” esultò a testa sotto.

 

“Accidenti, Simon! Guarda che se dici ancora un parola in positivo su questi allenamenti pomeridiani ti massacro di botte!” Harry stava su un tappetino di gomma a fare addominali e la cosa non lo rendeva per nulla felice.

 

“Vuoi forse dirmi…che preferisci…le lezioni in aula?” Chiese Simon tenendo le gambe dritte davanti a se, il viso rosso e sudato per lo sforzo.

 

“Vuole dire…” Ron atterrò sul tappetino e fece una smorfia massaggiando le mani doloranti. “…che preferisce il venerdì pomeriggio. Quando facciamo le simulazioni nella stanza 11. E, sinceramente, è quello che preferisco fare anch’io.” Fece un salto e si aggrappò, nuovamente, agli anelli.

 

“Oh bhè…anch’io, se è per questo…ma questi allenamenti ci toccano! E poi scarico la tensione…CIAO HERMIONE!”

 

Agitò la mano salutando la ragazza appena entrata.

 

“Hermione…?” Chiese Harry alzandosi, mentre Ron cadeva giù con un pesante tonfo.

 

Hermione era effettivamente entrata in quel momento in palestra, con il suo bel sorriso stampato in faccia.

 

Le andarono incontro asciugandosi il sudore con gli asciugamani.

 

“Come mai da queste parti?” Gli chiese Ron sorpreso di vederla li, ma felice.

 

“Le lezioni sono finite con un paio d’ore d’anticipo.” Spiegò la brunetta.

 

“E non ti hanno fatto problemi per entrare qui?” domandò il ragazzo.

 

Lei scosse il capo. “No…non c’è bisogno…è bastato mostrare il distintivo di Guaritore apprendista per poter entrare tranquillamente…e poi indosso pure la divisa! Un ottimo ‘pass pour tout ’, devo ammettere…” disse sorridendo portando un ricciolo dietro l’orecchio.

 

Solo in quel momento Harry se ne accorse.

 

Ron era passato diverse volte al San Mungo per riaccompagnare Hermione a casa dopo le lezioni, ma a lui non era mai capitato di vedere l’amica con quella mantella verde bosco.

 

“Posso vederla meglio?” Chiese curioso.

 

“Oh! Harry!” Ridacchiò Simon. “Occhio che Ron si ingelosisce! E poi te lo immagini pel di carota con due cornetti proprio qui…?!” disse saltando sulla schiena di Ron e puntellando con gli indici la testa del ragazzo che nel frattempo protestava per il suo peso.

 

Hermione rise gaiamente. “Non preoccuparti, Simon…conosco bene Harry e non ho colto nessuna malizia in quello che ha detto!” Porse a Ron il mantello e fece una piroetta sul posto mostrando così la divisa così simile a quella di Hogwarts, con la differenza che era dello stesso colore del mantello e che al posto della cravatta portava un nastrino, mentre le scarpe erano semplici stivaletti neri sotto il ginocchio.

 

Simon fischiò.

 

“Stai bene!” Le disse Harry sincero.

 

“Grazie…” rispose la ragazza riprendendosi il mantello. “E ora…passando a qualcosa di più interessante della mia divisa…sono passata per dirvi che ho incontrato Neville!”

 

Ron allargò gli occhi sorpreso. “Neville? Dici sul serio?”

 

Lei annuì. “E dopo nemmeno un minuto abbiamo incontrato anche Dean e Calì! Abbiamo organizzato una sorta di rimpatriata del nostro anno questo sabato! Calì pensa a dirlo a Seamus e Lavanda…”

 

Ron storse il naso.

 

“…che per la cronaca…pare si siano fidanzati da un po’!”

 

Harry ridacchiò. “Me l’aspettavo, sai…? Però devo declinare l’invito…Sabato c’è un’altra gita a Hogsmeade di Ginny…”

 

“E invece abbiamo pensato anche a questo! Proprio per far venire anche Ginny e Luna abbiamo deciso di vederci ai Tre Manici di Scopa di Hogsmeade!”

 

“Ottimo! Così non devo rinunciare a nessuna delle due cose! Bella idea, Hermione!” Si complimentò Harry.

 

“Posso portare anche Terry…?” si guardò intorno preoccupato. “Oddio…io sono invitato?!”

 

“Certo che sei invitato, Simon…e se cortesemente contatti anche Ernie e Justin sarebbe bello se venissero anche loro!” rispose la ragazza.

 

“Aspetta un attimo. Ginny…ok: è invitata perché è la ragazza di Harry…ma Luna? Perché era nell’ES?”

 

“A parte il fatto che è pure una nostra carissima amica e non mi sembra giusto non invitarla…avrebbe un valido motivo per venire, oltre questo!”

 

“Sarebbe?” Chiese il rosso.

 

Hermione fece un sorriso malizioso. “Neville.”

 

“Noooo…!” Sorrise anche Ron.

 

“Oh si, invece! E già da due mesi!!”

 

“Chi l’avrebbe detto…”

 

“Chissà se Neville riuscirà a reggere le follie di Luna senza impazzire pure lui!!” Aggiunse Harry scuotendo il capo divertito.

 

“Bene…allora io vado.” Disse Hermione riindossando il mantello verde.

 

“Come? No…ti accompagno io…” si offrì Ron.

 

Lei sgranò gli occhi. “Stai scherzando, Ronald?! Sei a lezione!”

 

Il ragazzo scrollò le spalle. “Figurati…Harry, mi copri tu?”

 

“Ok…” rispose semplicemente il moretto.

 

“Harry non assecondarlo! E tu, Ron…hai ancora un’ora di allenamento! E’ ancora presto per me! Posso tornare anche da sola!” si infervorò la ragazza.

 

“Harry troverà sicuramente una scusa decente! Non è vero, Harry?”

 

“Oh, si! Ti è morto il gatto!”

 

“Harry…” mugugnò Ron abbassando le braccia lungo i fianchi.

 

“Ron...non voglio sentire una sola parola di più. Resta qui.”

 

“Voglio accompagnarti!”

 

“Non essere sciocco! Non puoi e basta!”

 

“Ehi…” si intromise Harry. “Non c’è nessun problema! Posso dire che Ron è uscito per un problema personale urgente! Qui non fanno poi tante domande…”

 

“Sono problemi nostri se saltiamo un allenamento…e comunque è solo una mezz’oretta…” Sminuì Simon.

 

Hermione non rispose, anche se le sue labbra serrate lasciavano intendere quanto fosse contrariata.

 

“Dai…aspettami cinque minuti che torno. Vado a farmi una doccia e sono pronto!”

 

Hermione si rivolse verso Harry e Simon dopo che Ron fosse uscito dalla palestra diretto ai dormitori. “Lo metto nei guai?”

 

“Nooo…distruggi soltanto la sua futura carriera da Auror!”

 

“Simon…” lo ammonì Harry.

 

“Sto parlando seriamente.” Hermione mise le mani sui fianchi.

 

Il biondino sorrise. “No, Herm…non gli succederà niente.” La rassicurò.

 

“Sicuro?” si rassicurò un po’. “E va bene…” cedette. “…ma non chiamarmi più ‘Herm’, ok?”

 

“’Mione?”

 

“Nemmeno.”

“Ma Ron ti ha chiamato ‘Mione’!”

 

“Ma tu non sei Ron…” replicò la ragazza alzando le sopracciglia e inclinando la testa.

 

“E meno male!!” protestò Simon. “Ma non per te! Ma perché non ci tengo proprio a essere Ron. Piuttosto, Herm…!”

 

Hermione gli lanciò uno sguardo seccato.

 

“…Hermione…” le sorrise. “Hai sentito del nuovo inquilino?”

 

La ragazza si voltò verso Harry. “Nuovo inquilino?!”

 

Harry annuì. “Tra sabato e domenica Simon si trasferirà da noi!”

 

“Davvero?”

 

“Si…sarà divertente! E posso pure permettermi le spese…alleggerendo anche le loro, visto che divideremo per tre…I miei genitori sono d’accordo…loro non vedono l’ora di avermi tra i piedi…” allargò le braccia… “…e io sono così contento che ho cominciato a fare i bagagli!!”

 

“Ovviamente anche tu laverai i piatti, andrai a fare la spesa e pulirai la casa a turno come facciamo…” si corresse Harry. “…come faccio io.”

 

“Ron non ti aiuta?” Chiese Hermione.

 

“Quando lo costringo…”

 

“Dai…ora arriva lo zio Simon…e tutto si aggiusta! Tornando all’uscita di sabato…a che ora ci presentiamo?”

 

“Alle cinque e mezza.” Rispose pronta Hermione.

 

Harry si asciugò di nuovo il sudore sulla fronte e sul collo. “Bene…così ho tutto il tempo per cercare i regali di Natale con Ginny…”

 

“Eccomi.” Li raggiunse Ron rientrando in palestra. “Andiamo?”

 

“Si…” disse lei abbottonando il mantello che aveva precedentemente sistemato sulle spalle. “A sabato, allora!”

 

“Ci vediamo dopo…” salutò Ron.

 

E i due si allontanarono mano nella mano.

 

“Non trovi che siano due teneri piccioncini?” domandò Simon a Harry guardando verso la porta appena chiusa.

 

“Già…” sospirò il moretto.

 

Simon si voltò versò gli attrezzi alle loro spalle e allargò le labbra in un sorrisone. “Yuppie!! Gli anelli sono liberi!!” corse saltellando verso l’attrezzo.

 

Harry scosse il capo e tornò a fare gli addominali. “Tu sei matto, Simon…”

 

Continua…

 

Avevamo parlato del primo giorno all’Accademia (o nel mondo Babbano…Università…)…

 

Avevamo parlato delle nuove amicizie e conoscenze (chi non ha trovato tra i banchi un nuovo, pazzo e inimitabile amico?- vero Prongs??e non sto parlando di me! )…

 

Avevamo parlato del trasloco ( pensando a tutti i ragazzi che si trasferiscono da fuori città per seguire le lezioni…)…

 

Avevamo parlato della festa delle matricole (da me c’è stata…certo, non come quella dell’Accademia Auror…però c’è stata…)…

 

…ma ancora non si era detto che molti,  proprio usciti dalla scuola prendono la patente…giusto? ( io personalmente sono tra questi, visto che ho frequentato l’anno scorso il corso e ho preso la patente a marzo durante il mio primo anno all’ università…).

 

Oh, si…lo squarcio nella ruota…qui devo ringraziare mia sorella minore…voleva provare a fare un giro…Grazie, tesoro…-_- ( ovviamente è sarcastico…): non preoccupatevi che lo sportello è ancora sano! Per quello mi sono ispirata ad altro…!! ( Per rispetto alla persona che ha combinato quel danno,  mi astengo dall’accennarla, visto che è moooolto più grande di me e che è un mio…ehm… pseudo parente…)

 

E, ovviamente, la lista dei cambiamenti che comporta la maggiore età e l’entrata nell’Accademia è ancora lunga…e spero di trattare tutti gli inconvenienti, imprevisti e colpi di scena che la vita da matricola ci riserva.

 

Devo essere sincera…

 

Sono soddisfatta!

 

Questa volta sono riuscita ad aggiornare in tempi davvero ottimi! (Dai…meno di 20 giorni!! ^__^ )

 

E sono contentissima anche per aver letto che vi sta piacendo davvero questa storia!!

 

Me felicissima!!

 

Ora il mio terrore è di non riuscire a soddisfare le vostre aspettative e di deludervi con i prossimi capitoli, anche se io li trovo gradevoli! Ma non devo essere io a giudicare un mio lavoro! No…?

 

Spero di riuscire a conquistarvi anche dopo!!

 

Anche se così non fosse, accetterei comunque le critiche!

 

Fanno sempre bene, anche se possono dispiacere…^__^

 

Ma passiamo a ringraziare…

 

PazzaWendy: Insomma hai fatto da regista alla scena degli ascensori…e sei stata davvero bravissima! Sono felice che ti abbia preso così tanto! Mi riempie di gioia! Ti soddisferà anche questo capitolo? ^__^

 

EDVIGE86: Visto, tesorone? Ce l’ho fatta! Ho postato il capitolo! E per un paio di giorni posso pensare a CITA, prima di rimettere le mani alla tastiera per il sesto capitolo (mammuccia santa…è lunghissimo! Speriamo di fare in fretta!!)…siamo al lavoro! Non temere! E noi ci sentiamo presto!!^__^

 

NancyGrangerWeasley: Spero di aver messo dentro tutto quello che speravi di trovare…e per quello che mi hai detto…per ora ci sto riuscendo! Yuppie!!! ^.^

 

Mary Cry: Si…Ron è decisamente tonto! Hai perfettamente ragione…ma se così non fosse…sarebbe ancora Ron? ^////^ E tanti auguri a Remus e Tonks…anche a loro dedicherò presto uno spazietto…e che spazietto…!

 

SiJay: Sono andata avanti, visto? Che te ne pare? ^//////^

 

girgi Harry/Ginny: Eccomi qui! Te l’avevo detto che non dovevi aspettare ancora tanto!! ^__^

 

blacksmile: Grazie per i complimenti…!! Me arrossita parecchio…le altre mi fanno portavoce e ricambiano i saluti!!

 

Giuly Weasley: Posso dirti che i gemelli, che hai trovato perfidi nello scorso capitolo, tra poco faranno di peggio!! Basta, basta…poi parlo troppo!! ^__^ Anch’ io trovavo giusto dare un briciolo di libertà a Ginny…sappiamo tutti quanto è pesante la scuola…anche se la scuola in questione e Hogwarts!!!

 

Seiryu: E’come una droga…? Accidenti…sei tra quelle che mi ha sorpreso di più! E sono davvero contenta che ti piaccia così tanto! Fa davvero questo effetto Accademia? O.O!!

 

amy: Rispondo alla tua domanda…si: siamo in quattro…tutte ragazze (puntualizzo perché molti ci hanno scambiato per quattro ragazzi, magari confondendoci con i mitici Malandrini the original!!). Non aspettarti almeno per il momento una ff di Wormtail: non sembra intenzionata a scrivere…piuttosto a leggere…Moony ha pubblicato una ff – Ancient Moon – ma ha scritto anche sotto un altro account ( Morgenstern )…io e Prongs…bhè…penso che ci conosci, visto che sei qui! ^__^  Benvenuta anche tu nell’Accademia!!!

 

Loony11: Purtroppo devo dirti che non sarà completamente rosea la relazione di Ron ed Hermione appena cominciata…si…forse ti conviene davvero continuare a leggerla…(accidenti, come sono scorretta! Dovrei lasciarti libera di scegliere! Ti chiedo scusa! ^^’’’’’’)

 

Ovviamente ( non finirò mai di farlo ) ringrazio anche quelli che hanno solo letto questa ff e che ancora non hanno commentato!

 

Approfitto di questo mio piccolo spazio di ringraziamenti, per dirvi che “Gatto” ( protagonista della nostra one – shots : “Come cane e gatto” scritta da Prongs), che non si chiamava “Gatto” ma “Ronnie”, perché era bianco con qualche chiazza rossa, adesso è grosso come un vitello e vive da pashà  nel giardino di casa di un’amica di Wormtail ( Ciao Cos!! ^.^ )

 

Il micetto è entrato ( non ho ancora capito come!! ) nell’abitacolo della mia auto mentre tornavo dall’università.

 

Ad ispirare quella ff…il fatto che la gattara, da cui doveva finire il poveretto, si chiamava davvero Arabella! Come la Figg!!!

 

Ci tengo a sottolineare di non aver preso, fortunatamente, le pulci! ^___^

 

Altro…?

 

Non penso…

 

Per qualsiasi cosa…sono a vostra disposizione per eventuali chiarimenti!

 

Molti hanno approfittato della mia mail…se la trovate comoda contattatemi pure grazie a quella: nikytorre@tiscali.it , altrimenti affidatevi allo spazio delle recensioni!

 

Detto questo vi saluto…e vi do appuntamento a prestissimo con il prossimo sesto capitolo!

 

Bacioni a tutti!

 

Padfoot

 

  
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