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Autore: Saeko_chan    12/07/2012    0 recensioni
Benissimo, questa è la mia storia.
Caterina Lebeau, soprannominata Saeko, 15 anni, itali-francese, appena trasferita da Firenze a Parigi per poter restare con mia madre e mia sorella minore anche dopo il divorzio della prima, visto che quella donna é voluta andare a convivere col suo nuovo fidanzato, ovviamente francese come papà.
Fatto sta che mi sono dovuta lasciare tutto alle spalle, amici, fidanzato, scuola, tutto.
Ho ricominciato da zero in una nuova città e in una nuova scuola, chi sa come andrà a finire...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Musica e liti.

 

Be', non posso di certo lamentarmi di questa nuova scuola!

Ok, tre giorni dopo l'inizio delle lezioni durante la pausa pranzo Ambra e compagnia bella mi hanno fatto scomparire il mio quaderno su cui scrivo alcune delle mie storie e me l'ha ritrovato Lysandre, poi, il primo sabato di scuola sono scivolata davanti a tutti i ragazzi prima che suonasse la campanella della prim'ora, visto che avevano appena lavato i pavimenti ed io non c'avevo pensato, quindi stavo correndo!

Invece, adesso che é domenica pomeriggio e la scuola é ormai iniziata da tre settimane mi trovo in un giardinetto a 200 metri da casa mia assieme ad Iris e Rosalya, un'altra amica mia che però va in III B, la classe accanto alla mia, dopo essere andate a fare compere, cosa che non mi piace granché, ma in fondo ormai Iris e Rosa sono mie amiche e volevo far loro un piacere, visto che ieri abbiamo parlato per quasi tre ore di arte in genere in quanto io l'adoro!

-Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui/e ti è toccato partire bambina/con una piccola valigia di cartone/che hai cominciato a riempire- intono, mentre dondolo sull'altalena ed Iris si dondola sulla sua, cioé, quella accanto alla mia, mentre Rosa é seduta a pochi metri da noi ed ha la testa poggiata contro un albero.

Poi, una voce alla mia sinistra mi lascia spiazzata, anche perché riconosco chi é a cantare.

-Due foglie di quella radura che non c'era già più/rossetti finti ed un astuccio di gemme/e la valigia ha cominciato a pesare/dovevi ancora partire- quindi, ascolto Castiel che intona quel pezzo della canzone che prima cantavo io e quindi mi giro.

La sua voce é molto intonata e leggermente bassa, é bravo a cantare il rock.

Iris si gira come me, ma non dice niente, mentre Rosa fa finta di niente, ma sorride appena.

-Quindi per lo meno hai dei gusti decenti in fatto di musica... uno dei pochissimi cantanti italiani decenti- mi stuzzica, avvicinandosi a me ed incrociando le braccia.

Io alzo un sopracciglio e fisso Castiel per qualche secondo, prima di sospirare.

-Divertente, davvero. Anzi no, non é affatto divertente, ma fa lo stesso- gli rispondo, tornando a dondolarmi sull'altalena e a canticchiare la stessa canzone di prima.

Rosa si alza all'improvviso e si pulisce il vestito che é visibilmente sporco di terra e prende le sue due borse stracolme di vestiti.

-Io vado, Leight mi ha appena inviato un messaggio e ha detto che mi aspetta davanti al cinema!- dice, visto che Leight é il suo ragazzo ed é anche il fratello maggiore di Lysandre, quindi ci saluta e si dilegua, a quel punto Iris prende le tre borse di cose che ha comprato e scende dall'altalena.

-Vado anch'io, ormai sono circa le 19:00 e dovrò andare a cucinare per la cena di stasera, ci si vede!- quindi, rimaniamo io e Castiel.

-Che ci fai qui?- gli chiedo, lanciando una veloce occhiata all'unica borsa che contiene i pochi indumenti che mi sono comprata per me.

-Non sono affari tuoi, comunque canti bene- mi dice, facendomi sorridere appena e facendomi scuotere la testa.

-Sai, a Firenze cantavo in una band composta da me e altri due. Onestamente non ho mai composto, visto che non scrivo canzoni, ma certe volte mi divertivo a fare dei disegni per loro- gli dico, continuando a dondolarmi.

Castiel rimane lì impalato per un po', ma dopo poco decido di tornare a casa e quindi scendo, per poi prendere la mia borsa e guardare Castiel.

-Io vado a casa, ci si vede- gli dico, ma appena mi sono allontanata un po' lui mi dice: -uno di questi giorni dovrai farmi vedere alcuni dei tuoi disegni!- io ridacchio e gli dico che va bene, prima d'andarmene.

Una volta a casa preparo la cena assieme a mia madre e apparecchio per 5 invece che per 4, visto che mio fratello é venuto a trovarci ieri sera e visto che riparte soltanto dopo cena.

Mangiamo e parliamo così scopro che mio fratello si é fidanzato da quasi cinque mese e che lui e questa Martha stanno seriamente pensando d'andare a convivere.

-Tu invece? Hai ancora trovato nessuno che ti piace?- mi chiede mia sorella minore a fine cena.

E' strano parlare con lei di queste cose, ma dopo tutto abbiamo solo 3 anni di differenza, quindi non é che lei sia poi molto più piccola di me!

-Non so... di ragazzi carini a scuola ce ne sono, tipo il segretario, Jade che anche se non é di scuola mia si occupa del club di giardinaggio e me l'ha presentato una mia amica, poi c'é quello che ha partecipato a uno scambio sportivo e l'ho conosciuto per caso in palestra, Dajan, mi pare, poi ci sono Castiel e Lysandre, ma non saprei...- le rispondo, spengendo la TV e decidendo di salire in camera mia, per poter dormire.

-Capisco... be', se t'innamori dimmelo, dopo tutto siamo sorelle!- mi dice, quindi io le sorrido e le spettino i capelli con una mano.

-Allora fallo pure tu nel caso ti dovessi innamorare! Comunque, buona notte- le dico, quindi vado a letto.

 

Il giorno dopo appena suona la campanella della ricreazione io prendo il mio block-notes e una penna, quindi esco nel giardinetto della scuola e mi siedo su una panchina.

Una volta a sedere sopra una panchina all'ombra di un grosso albero mi metto a scrivere qualcosa, quasi come se fossi in trance.

Dal nulla mi ritrovo a versare alcune lacrime, come se fosse una cosa quasi automatica... la scrittura mi aiuta, devo proprio ammetterlo.

Senza che me ne renda conto qualcuno si siede accanto a me.

Dopo un po', però, sposto lo sguardo verso la persona seduta di fianco a me e vedo Lysandre intendo ad ammirare il panorama e a mangiarsi un panino, in perfetto silenzio.

-Ciao Lysandre- lo saluto, notando che le nuvole stanno iniziando ad andarsene quindi estraggo un paio di occhiali da Sole dalla tasca dei miei jeans e me li metto.

Nel frattempo anche Lysandre fa lo stesso, prendendo un paio di occhiali da Sole direttamente da una delle tasche dei suoi pantaloni.

Ok, sono sempre più convinta del suo albinismo e della sua eterocromia.

-Ciao Saeko. Quindi canti per davvero?- mi domanda ed io rimango rimango un attimo interdetta.

-Chi te l'ha detto?- gli chiedo, senza capire come abbia fatto a scoprire le mie doti canore.

Lui alza le spalle e indica un ragazzo che sta litigando con un altro ragazzo a diversi metri da noi.

Ora che ci faccio caso quei due sono Castiel e Nathaniel e Lysandre ha appena indicato Castiel! Ma quindi quello là ha detto a Lysandre del fatto di avermi sentita cantare!?

-Ah, ora capisco... comunque sì, canto e non per sembrare altezzosa o che, ma me la cavo piuttosto bene- ammetto, senza approfondire troppo il discorso. Non ho voglia di ripensare al fatto che alle medie e pure l'anno scorso ho partecipato a dei musical, mi infastidisce ripensare al passato, soprattutto perché così ripenso ai miei vecchi amici e alla mia vecchia vita e fa male.

-Mi fai sentire?- mi domanda ed io rimango un attimo basita, ma in fondo che ho da perdere? L'unica cosa é che cantare qua, in giardino mi risulta un po' strano...

-Ma qua dici?- gli chiedo, inarcando un sopracciglio.

-Se ti va dopo le lezioni pomeridiane vieni nel sottoscala, ti aspetto là- risponde, alzandosi e andando per i fatti suoi.

Va be', vedrò se andarci... comunque, nel frattempo vedo Castiel prepararsi a tirare un pugno a Nathaniel e quindi per poco non grano gli occhi.

In un lampo corro da loro due li separo a forza, dimostrando di possedere una notevole forza fisica.

-Non é il luogo adatto per certe cose. Se volete menarvi fatelo fuori di qui- dico gelida, guardando prima Castiel e poi Nathaniel.

Castiel neppure mi risponde e se ne va per i fatti suoi, anche se sembra piuttosto irritato, mentre io mi rivolgo a Nathaniel.

-Che é successo? Sembrava volerti mandare all'ospedale!- dico, sbottando e senza riflettere.

-E' manesco, lo so, ma io ho solo provato a ragionarci... ma a quanto pare non ne vuol sentir parlare- io lo guardo quasi come se avessi un grande punto interrogativo sopra la testa.

-Cioé? Ha combinato qualcosa?

-Non proprio, ha marinato la scuola, negli ultimi giorni, ed é stato scoperto, quindi ho cercato di parlargli, ma non vuol sentir ragioni...- alzo gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

-Capisco... be', l'importante é che non sia successo nulla di grave, io vado, ci si vede- gli dico, salutandolo e andando a recuperare la mia penna e il mio block-notes, per poi avviarmi nuovamente verso la mia classe.

   
 
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