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Autore: Bens_S    12/07/2012    3 recensioni
Mi lascio` per ultimo, tentai disperatamente di scappare invano e piangendo la pregai di lasciarmi andare, con un solo balzo la bestia fu sopra di me, mi strappo` entrambe le braccia che mangio` subito a differenza delle volte precedenti..
-questa e` la mia prima storia su efp, spero che vi piaccia!-
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 1  -vittime sacrificali-

 

Per due settimane circa non avevo fatto altro se non portarli su false piste, per poi lasciarmi intravedere solo per pochi secondi, cosi` che iniziassero a vedermi ovunque, che mente interessante la loro! Per giorni si erano convinti che  quella che vedevano non ero io, solo un tiromancino delle loro menti, ed ora invece sobbalzavano ad ogni rumore e si voltavano impauriti come se fossero seguiti.

 

Mi ero stufata di farmi inseguire, avevo tentato di fargli capire che per loro era meglio scappare ma non avevano voluto capire, era il momento di passare ai fatti.

 

Li seguii per un paio di giorni, attenta a non farmi trovare, poi uccisi il soldato piu` vicino e scappai col braccio. Ne uccisi altri due prima che il loro capo formulasse un piano, questa volta la squadra che avevano mandato era abbastanza tardo a capire, dovevano avergli dato poche informazioni.

 

Ero stanca di continuare a giocare con loro, era ora di mettere fine ai loro tormenti, d’altro canto forse era meglio cosi`.

 

Ogni volta mi mandavano da trenta a quaranta soldati. Lo facevano per farmi uscire allo soperto e confidavano nel fatto che li uccidessi tutti, poi , una volta localizzata, avrebbero tentato di catturarmi con squadre speciali esterne . Sapevano benissimo che quelli che mandavano non sarebbero tornati, erano soltanto pedine da sacrificare per raggiungere il loro scopo. Che schifo…

 

Eccoli, erano arrivati.

 

Li lasciai dentro la caverna per una ventina di minuti, mentre finivo di prendere gli ultimi raggi del sole invernale , poi mi avviai verso la grotta.

 

Mi avventai sul primo soldato a cui strappai le gambe e ruppi l’osso del collo, gli altri tentarono di fuggire ma mi parai davanti a loro e strappai di netto la testa a quello che doveva essere il  loro capobranco, poi uccisi gli altri.

 

Alla fine eccolo li`, l’ultimo di quel gruppo. Mi avvicinai a lui, tento` di scappare e poi mi prego` di non ucciderlo, gli saltai addosso, piangeva.

Non era il primo uomo che piangeva prima di morire, d’altro canto quasi tutti i suoi compagni avevano pianto, ma lui aveva qualcosa di diverso, era diverso dagli altri.

Lo avevo particolarmente osservato in quei giorni, guardava sempre una fotografia e carezzava i volti delle persone li` ritratte.

 

Mi mancava quel calore, era da tanto che qualcuno non mi guardava cosi`.

 

Si paro` il viso con le braccia che strappai con un morso e inghiottii sul momento, qualcosa non andava… che errore stupido, ero un’idiota.

 

Me ne andai il prima possibile per vomitare le braccia appena ingerite, non potevo restare con il microchip nella pancia, avrebbero potuto rintracciarmi.

 

Tra poco sarebbe arrivato il loro “vero” attacco e sarei dovuta essere pronta.

 

L’uomo nella caverna continuava a piangere, chissa cosa ne faranno di lui quando lo troveranno, forse avevo solo bisogno di uno come lui che raccontasse di cosa ero capace, e magari avrebbero cambiato il loro approccio, magari non mi avrebbero piu` spedito soldati.

 

Mi ero fermata troppo in quel posto, dovevo scappare infretta perche` sapevano dove mi trovavo.

 

Corsi in collina, in un punto dove potevo vedere cosa stava accadendo, ed eccoli li`, erano circa quaranta e  tutti con delle tute bianche e maschere. Erano arrivati con diversi elicotteri, molto piu` organizzati delle prede che mandavano, erano preparati per qualunque evenienza, tuttavia si stupirono molto nel scoprire un superstite.

 

Lo acconpagnarono fuori e lo portarono verso un elicottero, l’uomo restava zitto fissando il vuoto, poi chiese ad un soldato li` vicino di prendere qualcosa nella sua tasca destra, e rimase li`, senza braccia, in un pianto silenzioso fissando una foto macchiata del suo sangue.

 

Uno di quei soldatini bianchi corse verso un telefono vicino  ad un elicottero e contatto quello che doveva essere il loro capo, probabilmente per riferirgli la presenza del superstite.

 

Di solito si dividevano in quattro gruppi e mi cercavano per diverse ore, ma questa volta si concentrarono piu` che altro sul soldato e sulla motivazione per cui lo avessi lasciato in vita.

 

Ne arrivavano altri, di solito non accadeva.

 

Avevano circondato l’intera zona.

 

Che stupida, mi ero distratta per prestare attenzione al soldato superstite ed ora mi avevano accerchiata, da loro era impossibile sfuggire, avevano telecamere termiche e gas, in modo che appena mi avessero avvistata per me sarebbe stato tardi.

 

Il respiro iniziava a farsi affannoso, mi voltavo in tutte le direzioni per cercare una via di fuga, ma questa volta erano in troppi. Agli spari avrei potuto anche resistere e schivarli , ma il gas era quasi impossibile da evitare.

 

Corsi verso il cadavere del primo uomo che avevo ucciso un paio di giorni prima e tantai di trovare qualcosa che potesse venirmi utile..

 

Con gli artigli strappai lo zaino in diversi punti, poi iniziai ad osservare cosa potesse venirmi utile, vi erano acqua, provvise, fiammiferi, proiettili, un fucile e delle granate,  nulla che io potessi utilizzare, continuavo a spostare gli oggetti con il muso per tentare di trovare un modo per usarli a mio vantaggio.

 

Tempo scaduto.

 

Mi avevano vista.

 

Si avvicinavano in fretta, mi lanciai in un attacco disperato verso i miei assalitori piu` vicini, prima che potessero capire cos’era successo avevo gia` ucciso due di loro, dal varco che mi ero aperta iniziai una fuga disperata, gli altri pero` avevano chiamato i rinforzi .

 

Sentivo il loro odore, si avvicinavano in fretta. Di nuovo mi accerchiavano e di nuovo ne uccidevo tre o quattro.

 

Ma ne arrivavano troppi, e non riuscivo piu` a fermarli.

 

Mi colpirono con una rete o qualcosa di simile, la ruppi con facilita` ma eccone altre che mi bloccavano, gli umani si avvicinavano in fretta.

 

Ed eccoli li`, con quelle maschere che gli coprivano il volto a liberare quel gas nell’aria.

 

Per un po` tentai di trattenere il respiro, resistetti qualche minuto circa in cui continuavo a liberarmi, uccidere un  paio di umani e poi venivo ricatturata.

 

Tentavo in tutti i modi di resistere, ma il movimento mi faceva sprecare ossigeno ed il desiderio di respirare diventava sempre piu` forte.

 

Alla fine , tra quelle reti di metallo , fui costretta a esalare il mio ultimo respiro come creatura libera.

 

Non ero riuscita a portare a termine il mio compito, mi ero lasciata trascinare dalle emozioni. Ecco perche` li uccidevo sempre, ecco perche` non ci sarebbero dovuti essere superstiti…

 

Mi facevo cosi` schifo…

 

 

 

 

 

 


 

 

 

------ANGOLO DELL’AUTRICE :D--------------------------------------------------------------

 

Buongiorno a tutti ragazzi!! Eccoci al primo capitolo della mia prima storia!!! Spero vi sia piaciuto!! All’inizio ho messo un disegno fatto da me che dovrebbe rappresentare piu` o meno come` la bestia! Spero vi piaccia! E attendo con ansia i vostri commenti!!!!! Fatemi sapere cosa ne pensate!!! :3

Cavoli! Per poco me ne dimenticavo!!  Un enorme ringraziamento a Lerine!!! :D

Un abbraccione, babykaix813

 

 

  
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