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Autore: junika    12/07/2012    1 recensioni
Due personaggi accumunati dalla stesso elemento, un'avventura straodinaria dove gilde di potenti maghi e la Famiglia Vongola introceranno il proprio destino.... (cross-over KHR x Fairy tail)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Takeshi Yamamoto
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La figura avvolta nella nebbia avanzò lentamente, rendendosi a poco a poco visibile. Yamamoto non voleva credere a ciò che i suoi occhi vedevano , lo spettacolo che gli si mostrò davanti era del tutto inaspettato: in passato aveva già avuto a che fare con individui del suo calibro e sapeva perfettamente quali rischi comportasse doversi confrontare con chi manipolava le illusioni.

Però, quella persona appariva molto diversa da come la ricordava.

"La tua permanenza in questo mondo termina qui, Takeshi Yamamoto"- disse perentoria la voce della nuova venuta.

Yamamoto: "Questo è un colpo troppo basso perfino per te, Gerard" – commentò lui pur intuendo che il mago non si trovasse più lì

"Non permetterti di insultare Gerard-sama" – aggiunse lei

Yamamoto: "Gerard-sama? E da quando Viper, l'Arcobaleno della Nebbia porta rispetto a colui che, senza alcuno scrupolo, ha usato le radiazioni Anti-Trinisette rischiando di ucciderti?"

Mammon: "Con chi credi di parlare? Non ti azzardare mai più a chiamarmi con quel nome....io sono Mammon! E poi, solo perché un tempo lavoravo al soldo dei Varia, non significa che un inutile Guardiano della Famiglia Vongola abbia il diritto di farmi la predica!”

Juvia, ovviamente non poteva comprendere la discussione dei due e con aria confusa guardò Yamamoto. Lui parve accorgersene e senza neppure aspettare che fosse la maga stessa a fargli una qualsiasi domanda, la batté sul tempo

Yamamoto: “ Gli Arcobaleno sono sette persone che hanno subito le conseguenze di una maledizione ed ora sono condannati a vivere in un corpo infantile. La prova della loro condizione è il ciuccio che portano al collo.

La giovane maga osservò la persona incappucciata che aveva di fronte, ma le fu immediatamente chiaro che alcuni particolari della spiegazione fornitagli dallo spadaccino non corrispondevano a verità: Chi si trovava di fronte non possedeva di certo le fattezze di un bambino, anzi, sembrava senza ombra di dubbio un individuo adulto.

Dopo l'affermazione di Yamamoto, Mammon scoppiò in una fragorosa risata che si concluse disegnando sul volto di quest'ultima un ghigno inquietante.

Mammon: “La storia della maledizione degli Arcobaleno oramai è obsoleta, come puoi notare tu stesso"

Yamamoto: “Fammi indovinare: dietro a tutto questo c'è quel mago dai capelli blu, giusto?”

Mammon: “Noto con piacere che non sei così stupido come appari a chi ti vede per la prima volta”- commentò acida lei- “Ebbene sì, Gerard-sama ci ha liberato dal nostro fardello in cambio del libero arbitrio!”

Juvia: "Quindi avete rinunciato alla libertà per sfuggire alla maledizione, ma alla fine siete stati nuovamente imprigionati" - disse d'un tatto la maga

Mammon: "TU, come ti permetti di giudicarci? Tu che nemmeno appartieni alla nostra realtà!!! Nessuno può capire la sofferenza degli arcobaleno!”

Yamamoto: “Hai ragione, noi non possiamo comprendere cosa avete dovuto sopportare da quando siete stati trasformati fino a oggi, ciò non toglie che le parole di Juvia esprimano una verità che ti ostini a negare!”

Mammon: “E quindi? Avrei pagato qualsiasi cifra a chiunque fosse stato in grado di farmi tornare normale!”

Yamamoto: “E eri così disperata da diventare succube di Gerard?”

Mammon: “La libertà perde di significato dinnanzi al denaro”

Juvia: “Juvia pensa che tutto questo non ha senso....”

Il tempo per parlare era finito, l'Arcobaleno della Nebbia, ormai livida di rabbia, avrebbe scatenato contro la maga e lo spadaccino tutto il suo terribile potere, in un assalto che dava tutta l'aria di essere un tentativo di bloccare il Guardiano della Pioggia affinché Gerard potesse fuggire indisturbato. Mammon, decisa a combattere sul serio, pensò di sfruttare quella coltre di nebbia a proprio vantaggio: delle strane creature deformi e oscure si materializzarono per opera dell'illusionista con l'unico obbiettivo di attaccare il nemico e annientarlo.

Ma non bastava.

La rabbia dell'Arcobaleno non accennava a diminuire, anzi, la sola vista dei suoi avversari la faceva infuriare ancora di più. Doveva annientarli, non importava come, doveva farlo in nome di Gerard-sama. Tramite il proprio potere illusorio scatenò continue scosse di terremoto e colate laviche che impedivano ai contendenti di reagire.

Nel giro di poco tempo all'interno della coltre di nebbia si venne a creare l'inferno.

La spada di Yamamoto riprese la propria forma: il bambù si trasformò in acciaio, la medesima spada di bambù di poco prima, con grande sorpresa di Juvia, divenne la katana conosciuta come Shigure Kintoki. Il ragazzo infiammò il proprio Vongola Ring e convogliò le fiamme della Pioggia nella lama della spada e, con affondi netti e precisi, si avventò contro gli avversari in modo tale da sconfiggerli con un solo attacco. Ma questa strategia si rivelò inutile poiché essi si rigeneravano in continuazione e la concentrazione del ragazzo veniva fortemente ostacolata dalle altre illusioni provocate da Mammon.

In tutto questo caos, Juvia se ne stava ferma, immobile, troppo spaventata per reagire da non accorgersi nemmeno che l'ombrello che poco prima usava per ripararsi dalla pioggia, era caduto ai suoi piedi.

Aveva paura.

Si supponeva che Juvia facesse parte degli “Element four”, il gruppo di maghi più potente di “Phantom Lord”, maghi tanto temibili da non conoscere la paura.

La verità si rivelò essere ben diversa e la giovane maga lo stava sperimentando sulla propria pelle. Tuttavia, quando si rese conto che quei mostri oscuri avrebbero di lì a poco sopraffatto Yamamoto e, di conseguenza, messo la parola fine per entrambi, Juvia dovette intervenire

Juvia: “Water Slicer!”

La ragazza creò dei proiettili d'acqua simili a delle lame in cui vi era concentrata una grande pressione. Un incantesimo del genere poteva distruggere qualsiasi cosa.

Indirizzò l'attacco verso le creature che circondavano il ragazzo. Non si rendeva conto del motivo che la spinse ad agire, forse la situazione, forse la volontà di uscire da quel caos per continuare l'incarico affidatole da Master José o forse qualche altra motivazione nascosta nel profondo del suo cuore. Cosa centrava Takeshi Yamamoto con lei? Cosa centrava con la sua gilda e con quel mondo intriso di magia? Assolutamente nulla.

Eppure il corpo di Juvia si era mosso da solo, le parole magiche e l'incantesimo uscirono da lei spontaneamente. Anche se non voleva ammetterlo, lo spadaccino comparso dal nulla l'aveva cambiata.

Juvia: “Juvia combatterà.....Juvia combatterà al tuo fianco. Non me ne chiedere il motivo perché non lo so”

Yamamoto non disse nulla, ma sfoggiò un sorriso tanto sereno da stonare con lo scenario apocalittico in cui i due si ritrovavano.

Combatterono fianco a fianco come dei perfetti nakama sebbene non si conoscessero affatto.

Abbattuti un gran numero di nemici, improvvisamente la nebbia si diradò, non lasciando alcuna traccia di Mammon e delle sue illusioni: il suo compito, a discapito delle apparenze, consisteva nell'impedire al Guardiano della Pioggia di proseguire oltre.

Tutto tornò alla normalità, o quasi.

La scomparsa della coltre di nebbia lasciò agli occhi dei presenti uno spettacolo senza eguali. Juvia cadde a terra in ginocchio mentre alcune lacrime scendevano lentamente a bagnarle il viso

Juvia: “Finalmente......la mia pioggia.....è.....scomparsa”

Yamamoto: “Questa è una buona cosa, non pensi?”

Juvia: “Juvia vuole aiutare.....Juvia vuole aiutare Takeshi-sama!”

Yamamoto: “Dai, non devi essere così formale”

Juvia: “Juvia non sa cosa abbia spinto Takeshi-sama ad arrivare in un mondo a lui sconosciuto, ma Juvia è dell'idea che deve aiutare Takeshi-sama....”

Yamamoto: “Dici sul serio?”- chiese incredulo lui

Juvia: “Takeshi-sama ha apprezzato la pioggia di Juvia, ha cercato di proteggere un'estranea dall'attacco di un Arcobaleno e ora....ha fatto in modo che Juvia vedesse il sole splendere in un cielo così azzurro” - concluse lei alzando lo sguardo.

Yamamoto: “Non lo avevi mai visto?”

Juvia: “No, questa è la prima volta”

Calò il silenzio e per diversi minuti nessuno proferì parola.

Juvia: “Se verrò con te vedrò ancora questo cielo?”

Facendo questa domanda, lei era consapevole a cosa sarebbe andata incontro. Seguire Yamamoto equivaleva a venir meno alla sua missione di rapire Lucy Heartphilia e, di conseguenza, tradire la gilda di “Phantom Lord” e gli “Element Four”.

Ma tutto questo non le interessava minimamente.

Rifletteva riguardo a queste cose quando notò la mano del Guardiano della Pioggia porgersi in avanti per aiutarla ad alzarsi.

Yamamoto: “Sì, certo, vieni con me Juvia!”

Juvia: “Juvia, maga della pioggia e manipolatrice d'acqua, la guiderà in questo mondo per lei ignoto.....Takeshi-sama!”

   
 
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