Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Alessandra S    12/07/2012    1 recensioni
Aveva sbandato.
Era uscito di strada e la macchina si era capottata.
Quando l'avevano tolto dall'abitacolo era talmente malconcio che l'avevano dato per spacciato.
Ma lui è forte.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

... e poi hai chiuso gli occhi.

Capitolo 5 (Ho sorriso)

 

Pov Louise

 

In piedi vicino al letto di Harry camminavo avanti e indietro per la stanza.

Erano passati quattro giorni, quattro giorni e Harry non si era ancora svegliato.

Respiravo affannosamente e lottavo con tutte le mie forze contro le lacrime.

Io e Harry avevamo tanti progetti, non poteva andarsene.

Mi aveva promesso che saremmo andati a vivere insieme appena avremmo compiuto vent'anni.

Mi aveva promesso che mi avrebbe portato in Australia.

Mi aveva promesso che mi avrebbe sposato.

Mi aveva promesso che mi avrebbe amato per sempre.

Mi aveva promesso tante cose, non poteva lasciarmi così.

«Ehi, perché sei così nervosa, coccinella ?» mi voltai sollevata.
Sorrisi felice.

«Aspettavo che ti svegliassi ma tu non lo facevi ...» dissi avvicinandomi e baciandogli la fronte.

«Be', ma ora sono sveglio»

«E mi sei mancato, da morire»

«Anche tu» sorrise e le sue adorabili fossette gli solcarono le guance illuminando il suo viso.

«Sai, Harry, stavo pensando che le vacanze di natale stanno per finire quindi dovresti sbrigarti a rimetterti, non mi piace l'idea di lasciarti qui da solo mentre io sono a scuola ...»

«Natale ? Sono ... sono le vacanze di Natale ? Davvero ? E che giorno è oggi ?»

«E' il cinque Gennaio»

«Cinque Gennaio ? Mi sono perso natale ? E capodanno ? E li ho fatti perder anche a te ? Amore ... mi dispiace tantissimo ...»

«Ma piantala, smettila di parlare ... non me li sarei goduti sapendoti qui tutto solo»

«Ti amo, piccola mia»

«Ti amo anche io».

Felicità.

Probabilmente era ciò che sentivo in quel momento.

Felicità.

Forse anche di più.

Se esistesse una parola per descrivere la pace dell'anima, l'armonia dei sensi e la vaga sensazione di librarsi in volo probabilmente la abbinerei a questo momento.

Gli strinsi la mano che mi porgeva e pensai che non me ne fregava se mi ero persa capodanno, e tanto meno natale, era con lui che volevo stare, per tutta la vita.

Per sempre.

Per l'eternità.

«Sai ... sarebbe bello se ora facessimo l'amore ...» la sua voce mi scosse dai miei pensieri, lo guardai stranita e confusa «Qui ?»

«Sì, qui»

«Con te che hai una gamba ingessata ?»

«Non mi serve la gamba per fare l'amore con te ...»

«E se entra un'infermiera ?» ridacchiai all'idea ma ritornai subito seria

«Chiudiamo a chiave»

«Non penso si possa»

«Be', la chiave c'è ...» risi, non più capace di controllarmi

«No Harry, ho paura di farti male e poi ho paura di fare venire un infarto a qualche vecchietto ricoverato che passa di qui ... e poi non dimenticare che anche tu sei appena stato operato al cuore ... Mi sentirei in colpa se dovessi morire»

«Morirei nel modo più divino di tutti» gli tirai un buffetto sul braccio

«Avendo un orgasmo ?»

«Ti pare un brutto modo per morire ?» stavolta rise anche lui

«No, ammetto che ci sono modi peggiori per morire»

«Dai coccinella ... per favore, mi sei mancata tanto ... ho bisogno di te» posò una sua mano sulla mia guancia e mi accarezzò dolcemente tirandomi verso di lui.

Posò le sue morbide labbra sulle mie e mi tenne lì, al sicuro, su di lui.

Schiusi le labbra e sentii il suo sapore invadermi la bocca e prendere tutto ciò che ero.

Le nostre labbra si cercavano avide di quel contatto che mi faceva volare, le nostre lingue s'intrecciavano sospirando ogni volta che erano costrette a lasciarsi.

Ci eravamo mancati.

I nostri corpi si erano mancati.

Ci mancava la familiarità dell'altro, la sicurezza che comporta l'essere a casa.

E, finalmente, dopo mesi di assenza, ci ritrovavamo.

«Aspetta - dissi alzandomi - chiudo la porta ...» lui sorrise malizioso e mi lasciò andare.

Diedi due giri di chiave per essere sicura che nessuno ci disturbasse e torna da lui che mi rivolle con tanta intensità da lasciarmi senza respiro.

Sentii le sue mani fredde scorrere sulla mia pelle sotto la maglia di lana e il maglioncino caldo che aveva fatto mia nonna a ferri con tanta cura.

Arrivò ai seni e li strinse avido sfilandomi il reggiseno.

Sentii un brivido correre lungo tutta la spina dorsale.

Un brivido bollente che mi scosse anche le membra tanto era intenso.

«Ecco, se dovessi morire, vorrei morire ora, sarebbe perfetto» sussurrai buttando la testa all'indietro e assorbendo tutto il calore che quelle mani sapevano darmi.

Mi sedetti sul bordo del letto e strinsi le sue mani attorno ai miei fianchi scoperti.

Mi sfilai la maglia e il maglioncino, tutti e due insieme, e li buttai cercando di mirare la sedia e, ovviamente, non riuscendoci.

Sentii le sue labbra poggiarsi in mezzo al mio petto, sul mio cuore.

Le sentii, morbide e calde sulla mia pelle.

E poi solo più sospiri e gemiti, lenzuola scostate e corpi che si scontravano e incontravano.

Corpi che si cercavano bramosamente alla pallida luce dei neon dell'ospedale.

Delicatezza.

Passione.

Amore.

Amore in ogni tocco.

Amore in ogni movimento.

Amore in ogni bacio.

Amore in ogni sospiro.

Eravamo perfetti insieme, combaciavamo.

I nostri corpi combaciavano perfettamente.

Come il più bello dei puzzle.

Quello con la bella e la bestia a forma di cuore, che da piccola mi piaceva tanto.

L'ho fatto e disfatto milioni di volte.

Noi eravamo come quel puzzle, ad incastro perfetto, belli e magnifici.

Noi eravamo destinati a stare insieme.

Noi eravamo come i fuochi d'artificio, esplodevamo e coloravamo tutto il quella stanza bianca che odorava di morfina e disinfettante.

Noi eravamo insieme e, oramai, contava solo quello.

Noi eravamo vivi.

Noi eravamo giovani.

Noi eravamo pieni d'amore.

Noi eravamo pieni di emozioni.

Mi accasciai di fianco a lui, occupando quel poco spazio che rimaneva.

I corpi accalorati ora si stringevano in una morsa eterna e rassicurante.

Le coperte ci proteggevano.

Le finestre oramai erano buie e la pallida luna invernale illuminava debolmente i nostri visi rossi e contratti in smorfie di piacere.

«Sei ancora vivo ?» chiesi sorridendo e ansimando al mio pezzo di puzzle che completava il quadro

«Si, sono ancora vivo, l'infarto non mi ha ancora colto» rise piano, cercando di non attirare troppo l'attenzione delle infermiere che, a parer mio, ci avevano ignorato per troppo tempo.

iniziai a disegnargli dei piccoli otto sul petto e sentii la sua pelle tirarsi e raccogliersi in tanti puntini sporgenti e ruvidi.

«Ti amo» sussurrò nel buio dell'ospedale, riuscendo a illuminarlo tutto.

«Ti amo» risposi cercando bramosamente le sue labbra e trovandoci un caldo bacio ad aspettarmi.

«Ora è tutto perfetto» la sua voce arrochita dalla stanchezza e dallo sforzo mi scosse il corpo con brividi freddi e anelati.

«Già, ora è tutto perfetto» sussurrai prima di cadere in un sonno terribilmente perfetto.

 

***

 

Ok, lo so che sono stata eterna, perdonatemi, ma mi ero illusa di avere un po' più di tempo queste due settimane, cosa che, invece, è mancata abbondantemente -.-

Bacio.

Con amore,

 

Emy McGray


 

PS quanto sei sexy Malik

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Alessandra S