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Autore: MaryLouise    12/07/2012    6 recensioni
«Qualcosa non va?», domandò lei, confusa.
Subito dopo realizzò; la realtà la colpì al petto con la forza di un grosso macigno. Strinse istintivamente la presa sul corpo di Albus, per fargli intendere che aveva realizzato, che aveva capito, che ricordava.
Quel giorno era l'anniversario della morte di Ariana, l'anniversario di qualcosa che aveva segnato la sua vita in modo irrimediabile.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ryan Adams - Wonderwall

My wonderwall

 

«I Silente abitavano a Godric's Hollow?»
«Sì, Barry, l'ho appena detto», rispose zia Muriel, stizzita.
Harry si sentì prosciugato, vuoto.
Mai una volta in sei anni Silente gli aveva detto che entrambi erano vissuti e avevano perduto i loro cari a Godric's Hollow. Perché? Lily e James erano sepolti vicino alla madre e alla sorella di Silente? Il Preside aveva fatto visita alle loro tombe, forse passando davanti a quella di Lily e James? E non gliel'aveva mai detto... non si era mai preoccupato di dirlo...
[Harry Potter e i Doni della Morte - Capitolo 8: Il Matrimonio]

 

 

Today is gonna be the day 
That they're gonna throw it back to you 
By now you should've somehow 
Realized what you gotta do
 


Era una bella mattinata di sole; Minerva si era svegliata presto, come di consueto, per adempiere alle faccende quotidiane.
Stranamente, quel mattino, Albus si era alzato prima di lei. La donna si guardò allo specchio, lisciandosi le vesti, prima di uscire dalla loro stanza per cercarlo. Lo trovò di fronte alla finestra del suo ufficio, mentre fissava con intensità i cortili della scuola.
Lo abbracciò e poggiò il capo sulla sua schiena. «Buongiorno», sussurrò.
La sua risposta fu a malapena udibile.
«Qualcosa non va?», domandò lei, confusa.
Subito dopo realizzò; la realtà la colpì al petto con la forza di un grosso macigno. Strinse istintivamente la presa sul corpo di Albus, per fargli intendere che aveva realizzato, che aveva capito, che ricordava.
Quel giorno era l'anniversario della morte di Ariana, l'anniversario di qualcosa che aveva segnato la sua vita in modo irrimediabile.
In quell'abbraccio stava tutto il suo amore verso di lui, tutti i tentativi di  alleviare il suo dolore.
Albus si girò, guardandola negli occhi. Le sue dita le accarezzarono la guancia con tenerezza e le sue labbra sillabarono un "grazie".
«Se c'è qualcosa, qualsiasi cosa io possa fare perché tu ti senta meglio...».
Una lacrima solitaria rigò il volto di Albus. Le sorrise debolmente, «Oggi vorrei visitare la sua tomba a Godric's Hollow. Ti andrebbe di accompagnarmi?», mormorò.
Minerva annuì, senza riuscire a parlare.
 
*
 
Backbeat the word was on the street 
That the fire in your heart is out 
I'm sure you've heard it all before 
But you never really had a doubt 

Le strade di Godric's Hollow erano deserte, nonostante la giornata di sole.
Entrarono nel cimitero silenziosamente, mano nella mano. La luce solare era calda, quasi scottante;  i pochi alberi piantati intorno alle tombe potevano fare poco per proteggere dal caldo coloro che si trovavano lì per visitare i loro cari.
Ariana giaceva poco distante dall'entrata, in una tomba di marmo duro, freddo.
L'epigrafe era semplice, composta da un nome e due date; ecco il segno del passaggio della ragazza sulla terra. Tuttavia Minerva era sicura che, nel cuore dell'uomo accanto a lei, non era così.
Albus ricordava costantemente la sorella, giorno per giorno, mese per mese, anno per anno. Essendo una persona riservata, era stato incredibilmente difficile per lui raccontarle che cosa fosse successo quel terribile giorno di tanti anni prima. Eppure era stato completamente sincero; aveva detto che Minerva meritava di sapere tutta la verità riguardo all'uomo che amava.
Non era un santo, la sua reputazione non era stimabile e immacolata come tutti credevano.
Era un assassino, così si era definito.
Ricordando le dure parole che il proprio compagno aveva pronunciato l'anno prima, Minerva gli strinse istintivamente la mano.
Non doveva pensare, nemmeno per un momento, di essere un assassino, gli aveva risposto.
Non lo riteneva di certo perfetto. Nessuno è perfetto.
Albus era un grande mago, ma un semplice uomo e, come tale, aveva commesso degli errori.
Grandi o piccoli che fossero, a Minerva non importava. Lo amava per quello che era.
 
I don't believe that anybody feels 
The way I do about you now
 


Silente si chinò per posare sulla tomba della sorella una singola rosa bianca e accarezzò il marmo con delicatezza, come se Ariana riposasse lì dentro, intrisa nella pietra.
Minerva si chinò di fianco a lui, posando una mano sulla sua schiena.
Albus le rivolse un'espressione calma e pacata, nonostante la tristezza nascondesse ancora lo scintillio abituale dei suoi occhi.
«Andiamo?», chiese.
La donna sfiorò la tomba con le dita. Si girò verso di lui e sussurrò: «Va bene».
 
And all the roads we have to walk along are winding 
And all the lights that lead us there are blinding

There are many things that I would 
Like to say to you 
I don't know how 

Albus aprì bocca, come per dire qualcosa, ma la richiuse subito dopo. Prese Minerva sottobraccio e, insieme, s'incamminarono verso l'uscita. Arrivati al cancello, l'uomo scoccò un'ultima occhiata alla piccola tomba di marmo, per poi Smaterializzarsi insieme alla compagna.
 
*
 
Because maybe 
You're gonna be the one who saves me? 
And after all 
You're my wonderwall 

 
Il fuoco era tiepido e invitante; le serate a Hogwarts erano ancora abbastanza fredde, nonostante l'incombere della bella stagione.
Minerva era sdraiata sul divano accanto ad Albus, la testa poggiata sul suo petto e la mano destra intrecciata alla sua.
Il silenzio nella stanza era interrotto solo dai loro respiri regolari e dal crepitio del fuoco; la donna aveva da poco chiuso gli occhi e si stava completamente rilassando.
All'improvviso, Albus parlò: «Posso farti una domanda, mia cara?».
Minerva si girò per incontrare il suo sguardo. «Certo».
«Apprezzo molto che tu abbia deciso di accompagnarmi da Ariana oggi. Se non sono indiscreto, posso chiederti perché hai deciso di farlo?».
Fu presa alla sprovvista dalla sua domanda. «L'ho fatto perché me l'hai chiesto; perché so quanto Ariana sia importante per te».
Lui non rispose, si limitò a fissare le fiamme dorate che giocavano con la legna, nel caminetto.
Minerva si mise a sedere, alcune ciocche scure erano sfuggite alla crocchia e ricadevano lungo il suo volto pallido, ma non se ne curò.
«Ascoltami», disse, in quel tono autoritario che usava in classe. «Ho deciso di accompagnarti perché volevo starti accanto, anche in un momento triste come l'anniversario della morte di tua sorella. Volevo condividere il tuo dolore, alleviare, anche se di poco, la tua sofferenza. L'ho fatto perché ti amo, Albus. Perché ti voglio bene, ti voglio un bene infinito, un bene che supera l’amore, che mi ritrovo con un sorriso stampato in faccia senza tanti perché».
Gli occhi azzurri del suo amato si velarono di lacrime. Albus avvicinò il viso al suo, baciando teneramente le sue labbra umide e accarezzando i suoi capelli corvini.
«Più di una volta mi sono domandato perché sono ancora qui, su questa terra. Più di una volta mi sono domandato perché non sono morto nel tentativo di sconfiggere Gellert, o in tante altre battaglie combattute. Ora ho finalmente trovato la risposta: sono ancora qui perché, nonostante tutte le grandi imprese da me compiute, ho dimenticato da lungo tempo la più importante. Sono ancora qui perché ho dimenticato che tutti noi siamo venuti al mondo non per essere ricchi, né per essere famosi, o per screditare gli altri. Siamo venuti al mondo solo e semplicemente per amare».
Anche gli occhi di Minerva si inumidirono e la strega fece per asciugarsi le lacrime col dorso della mano. Albus la fermò, asciugandole lui stesso, un dolce sorriso sul volto.
«Grazie. Grazie perché sei la mia salvezza. Grazie perché, mia dolce Minerva, mi hai ricordato qual è il compito più importante della mia vita: amare».
 
And after all 
You're my wonderwall
 




Buonsalve! Volevo lasciarvi una fic prima di partire per le vacanze. L'ho scritta per il contest "Choose the pairing, the quote and the prompts" di five carrots.
Ho beccato il pacchetto con la coppia Het Albus e Minerva, come non sfruttarla? Eheheh!
La citazione era: Gli voglio bene, gli voglio un bene infinito, un bene che supera l’amore, che ti ritrovi con un sorriso stampato in faccia senza tanti perché.
I prompt invece: Capelli, Dita, Abbraccio, Lacrima da inserire liberamente.
Ho scritto questa storia sulla canzone Wonderwall, cover di Ryan Adams sull'originale degli Oasis.
Spero vi sia piaciuta, è stato molto importante per me scriverla, non solo perché dovevo trattare con massima cautela la coppia, ma anche per il momento del ricordo della morte di Ariana, visitando la sua tomba.
Se non fosse chiaro, nel periodo della visita al cimitero Albus e Minerva stavano insieme da poco più di un anno.
Grazie a tutti anche solo per aver letto fin qui. Ovviamente le recensioni sono apprezzate ;D
Jo

   
 
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