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Autore: corysvoice    13/07/2012    4 recensioni
Questa è la storia di Kate Potter, lei è una ragazza madre, con un presente molto difficile, il suo fidanzato la picchia e violenta. Ma un giorno lei trova l'opportunità della sua vita e decide di scappare con sua figlia da quell'uomo orribile, ma sarà facile? Il suo fidanzato la troverà e le darà una lezione?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                     Moments- Capitolo 3


Presi la chiave da dentro la borsa. Mi trovavo davanti ad una villa gigantesca, era bellissima, possedeva piscina ed un giardino gigantesco. Aprii la porta. Entrai dentro la casa, la piccola Charlie dormiva. Posai il cappotto, c'era un lungo corridoio. Camminai e mi ritrovai in salone.

C'erano cinque ragazzi seduti sul divano, erano in mutande. Lanciai una risata. Questi mi videro ed il riccioletto si coprì con lenzuolo. Avevano un aria sconvolta, come se non avessero mai visto una ragazza nella loro vita. Il ragazzo con gli occhi azzurri e capelli marroni urlò a squarciagola:

"No Jimmy Protested!"

Risi. Charlie si svegliò. La poggiai a terra sopra un telo e le diedi un coniglietto. I cinque mi fissavano attentamente. Mi sedetti di fronte a loro, mi sistemai il vestito, accavallai le gambe e dissi:

"Allora..."

No mi diedero tempo, che tutti insieme, in coro urlarono:

"Vas Happenin Kate?"

Mi misi una mano sulla fronte. Avrei dovuto vivere con questi cinque ragazzi scatenati, come mi sarebbe cresciuta Charlie? Certo avrebbe avuto un futuro migliore di quello che le poteva "non" garantire Edward.

Notai che Liam stava guardando il mio livido. Me lo coprii.

"Allora, ci sono tre regole per vivere bene con me e le dovrete rispettare.Allora la prima è: Dovete ripulirvi la vostra stanza, non voglio farvi da cameriera, la secondo è: Ognuno pensa per sè. la terza è: Se la sera tornate con le vostre conquiste, vi prego di non fare rumore, perchè Charlie dorme..."

Il ragazzo del: "No Jimmy Protested" rise e diede una pacca sulla spalla a quello con gli occhi verdi ed i capelli ricci.

"Capito Harry?"

Rise. Io mi alzai, presi la piccola e mi recai nella mia stanza. Camminai al lungo e la trovai, c'era scritto: Kate and Charlie's room. Non poteva che essere la mia. Entrai. Era grandissima, aveva un letto ad una piazza e mezzo, uno scaffale pieno di libri, una culla con dei panda, una scrivania con sopra ed al centro c'era un bellissimo piano ed infine c'era una cabina armadio con accanto un specchio. Era troppo per me e Charlie. A me sarebbe bastata una culla per la mia piccola e basta.

Presi la mia valigia e l'aprii. Dentro c'erano molti vestiti e giocattoli. Avevo messo soltanto l'indispensabile. Presi i miei abiti e li misi dentro l'armadio.

Charlie mi guardava attentamente da dentro la culla, le sorrisi.

Tra un vestito al altro ecco che trovai una foto. Eravamo Edward ed io, all'inizio della nostra relazione, lui era bellissimo. Mi si bloccò il cuore, eravamo così felici, c'era amore tra di noi. Non era ancora diventato quel altro uomo orribile che è adesso.

Mi scese una lacrima. Cercai di asciugarla, non volevo avere ricordi di lui. Sentii bussare alla porta.

"Avanti"

Dissi con un filo di voce, cercando di nascondere le lacrime ed i lividi. D'un tratto entrò Liam, aveva addosso dei jeans e una camicia a quadri ed i capelli  composti che andavano in una direzione.

"Ti disturbo?"

Si sedette sulla sedia. Gli sorrisi e feci cenno di no cercando di non muovere troppo i capelli che coprivano i lividi.

"Volevo chiederti se la stanza era ti tuo gradimento"

Continuai a sistemare i vestiti, cercando di non dargli troppa retta e di essere indifferente, perchè quel ragazzo mi faceva venire i brividi oogni volta che lo guardavo.

"Oh, si mi piace, certo che parli come un uomo che è vissuto nel 1800..."

Rise timidamente, sembrava che stesse cercando di reprimere il suo sorriso, che era incantevole. Sentii nuovamente quel pizzichioo alla gola, ogni giorno che passata e mi sentivo più debole. tirai fuori la pezza e tossii. Mi uscii nuovamente il sangue. Le gambe mi  tremavano, cercai di nascondere il tutto a Liam, che era distratto a guardare le mie cose.

"Chi è l'uomo della foto? E' il padre di tua figlia?"

Quando sentii la parola "padre" mi venne un colpo al cuore, mi avvicinai a lui, gli misi una mano sulla spalla, lui si girò verso di me e mi guardò riflettere.

"No! E' solo l'uomo che mi ha aiutato a fecondarla..."

Mi sentii debole, diventai pallida, Liam mi guardava con attenzione. Mi sedetti sul letto.

"Per essere papà non c'è il bisogno di esserlo geneticamente, suo padre vero, ancora non esiste, ci vuole tanto affetto verso di lei per esserlo."

Mi sorrise. Sembrava essere attento ad ogni parola. Si alzò e si avvicinò alla porta.

"Beh, allora sarai felice a sentire che tua figlia è identica ha te. Potresti averla fatta da sola, infondo l'hai tenuta nove mesi dentro di te. E' solo tua figlia e di nessun altro"

Se ne andò. Sentii qualcosa di strano nel mio organismo. Mi avvicinai a Charlie, era bellissima, sembrava un angelo, anzi lo era. Mi sdraiai sul letto, oggi era una brutta giornata per uscire, faceva freddo e pioveva. Detestavo Londra.

Mi avvicinai il cuscino al collo, era morbido. Chiusi gli occhi. Mi scese una goccia di sudore, la toccai con le dita. Il mio cuore iniziò a battere, era impossibile, in quella stanza si gelava. Mi stava succedendo qualcosa, me lo sentivo, forse mi doveva arrivare solo il ciclo, di solito succedeva così d'Estate.

Cercai di non pensare al sudore e mi addormentai.

  
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