Cell.

Venivo dal futuro per raggiungere la perfezione.
Ma non solo per quello, volevo vedere i due cyborg, che tanto mi avevano deriso,
con occhi terrorizzati mentre li assorbivo e "giocare" con i avversari degni di me.
Così dopo aver raggiunto la perfezione diedi inizio al mio gioco, il mio torneo.
Quello che voi chiamate il CELL GAME.
Il mio primo avversario fu Goku.
Era un potente guerriero ma sapeva che non mi avrebbe potuto sconfiggere.
Allora fu costretto ad arrendersi ed entrò al suo posto suo figlio, un bambino.
“E’ giunto il momento di divertirsi” pensai.
 Così uccisi l’ultimo cyborg sopravvissuto e creai tante piccole copie di me, facendolo arrabiare.
Solo dopo però mi accorsi che il suo livello di forza era più forte del previsto.
Con pochi colpi mi fece sputare C-18 e ritornare alla trasformazione precedente.
Il padre gli disse che solo ora mi doveva sconfiggere, ma in quel momento era suo figlio quello che si voleva divertire.
Fui costretto a prendere la decisione di autodistruggermi, solo così non avrei perso.
Ma il mio primo avversario ritornò in gioco e decise di autodistruggersi con me.
Mi teletrasportò  in un altro pianeta e scoppiai, ma mentre lui morì io mi ricreai.
Ritornai, avevo raggiunto di nuovo la forma perfetta e così ripresi a “giocare”.
Uccisi per primo il ragazzo del futuro e misi ko il padre.
Però mi ritrovai a combattere di nuovo con quel ragazzo che quella  volta era determinato, che quella volta mi uccise.
Quando me ne andai una parte di me si sentiva soddisfatta perché avevo lasciato un segnale:
avrei per sempre fatto soffrire quel ragazzo che per il suo divertimento aveva ucciso suo padre.
 
 
 
Angolo Autrice: Non sono per niente convinta di questa cosa che mi è uscita. Non sono stata in grado di intrappolare Cell in una drabble, mi dispiace so che la drabble danno molte più emozioni. Ringrazio ancora una volta chi mi sostiene.
E se non vi è piaciuta fatemelo sapere che cercherò in tutti i modi di farne un'altra.