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Autore: My Pride    14/07/2012    4 recensioni
~ Raccolta di dieci flash fiction fluff incentrata sulla coppia ZoSan ♥
» 10. A heavy burden and a complicated promise
Sperava solo che non decidessero di restare in città un'altra notte, altrimenti sarebbe impazzito. Era dai tempi del Baratie che non stava da solo, e la cosa, oltre ad innervosirlo, lo faceva sentire un moccioso. Aveva pur sempre ventisei anni, dannazione. Poteva starsene un paio di giorni solo su una nave senza problemi, no?
[ Sanji Centric, Valentine Day Cruise ~ Day Ten ♥ ]
[ Partecipante alla challenge indetta dalla community Think Fluff ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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Complicated promise

Titolo: A heavy burden and a complicated promise
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 870 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità sparse, What if?
Celestial Weather: #04. Nebbia
Tabella/Prompt: San Valentino › 10. Anello
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt: Primavera › San Valentino



ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    La leggera nebbiolina che sin dal primo mattino aveva avvolto la Sunny le aveva conferito un'aria stranamente assonnata, come se la nave fosse divenuta un essere senziente svegliatosi debolmente alle prime luci dell'alba. Era stato proprio questo il pensiero che aveva folgorato la mente di Sanji, intento ad osservare lo scorcio d'isola che aveva dinanzi e a fumarsi una sigaretta con le braccia incrociate sulla balaustra.
    Sorrise appena, creando un anello di fumo che salì verso il cielo. Quello era il primo San Valentino che passava da solo, a ben pensarci. In attesa che gli altri tornassero dall'esplorazione della città, lasciando lui a guardia della nave, aveva preparato come suo solito dolci e cioccolatini per ammazzare il tempo, con la speranza che tornassero tutti presto. Ormai erano anni che viaggiavano insieme e che facevano a turni per chi avrebbe dovuto o meno restare al brigantino, dunque non avrebbe dovuto nemmeno riflettere sul perché si sentisse così malinconico, quel giorno. Eppure... accidenti! Era San Valentino, una festività che a lui era sempre piaciuta proprio perché poteva venerare le sue dee senza che Rufy e Franky avessero qualcosa da ridire. Beh, forse Franky non era esattamente d'accordo, ma non glien'era mai importato poi molto, durante tutti quegli anni. Adesso, però, solo e senza le sue muse da venerare, l'unica cosa a cui poteva fare la corte era quello stupido mozzicone di sigaretta che aveva fra le mani. Assolutamente perfetto, e la sua era pura e semplice ironia.
    Con quei pensieri per la testa finì in poche lunghe boccate quella stecca, lanciandola poi oltre la balaustra per dare le spalle all'oceano e dirigersi verso la camerata dei ragazzi, decidendo di approfittare di quei momenti di calma per riposarsi in vista della cena grandiosa che avrebbe preparato per il ritorno dei suoi amici. Sperava solo che non decidessero di restare in città un'altra notte, altrimenti sarebbe impazzito. Era dai tempi del Baratie che non stava da solo, e la cosa, oltre ad innervosirlo, lo faceva sentire un moccioso. Aveva pur sempre ventisei anni, dannazione. Poteva starsene un paio di giorni solo su una nave senza problemi, no? Beh, non proprio, a quanto sembrava.
    Si grattò il capo e, una volta raggiunta la cabina, si richiuse la porta alle spalle, lasciandosi scappare un lungo sbadiglio mentre si avvicinava al proprio letto. In fin dei conti un buon sonno ristoratore non gli avrebbe fatto per niente male, pensò, ma la voglia di dormire scemò del tutto quando sul proprio materasso trovò qualcosa che non avrebbe mai pensato di poter trovare. Una scatoletta di velluto blu. Una dannatissima scatoletta di velluto blu. E se si trovava sul suo letto, beh... avvampò al solo pensiero, sentendo l'irrefrenabile impulso di prendere a calci in culo quell'idiota. Che... che diavolo gli era saltato in mente, dannazione?
    Sanji si avvicinò circospetto alla propria cuccetta, come se avesse il timore che quella scatoletta potesse saltare in aria; la sfiorò con due dita, sentendo la carezza del vellutto sui polpastrelli, non potendo fare al contempo a meno di dare nuovamente del cretino a quello stupido spadaccino. Deglutì e, prendendo coraggio, afferrò la scatoletta e si sedette sul letto con quella fra le mani, aprendola con fare incerto. E dopo un attimo di sconcerto iniziale, rimase seduto ad osservare l'oggetto dorato contenuto al suo interno per ore, probabilmente, giacché nemmeno si accorse che la porta della cabina era stata aperta da qualcuno e che quel qualcuno era proprio Zoro.
    Sanji sollevò immediatamente lo sguardo su di lui e lo vide sbadigliare come se nulla fosse, quasi non si fosse per niente accorto della sua presenza. «Marimo!» esclamò, e poco ci mancò che lo spadaccino trasalisse per il modo in cui era stato richiamato all'ordine.
    «Che diavolo urli a fare, idiota?»
    «Sta' zitto e spiegami piuttosto che significa questo», asserì il cuoco, mostrandogli senza tanti complimenti la scatoletta e il suo contenuto.
    Zoro lì per lì la guardò come se non capisse cosa diavolo volesse quello scemo, capendo a poco a poco non appena la sua mente registrò con esattezza l'anello d'oro posto ordinatamente in quella scatoletta di velluto. Si scompigliò i capelli qualche istante dopo, poggiando l'altra mano sull'haramaki prima di guardare altrove. «Oh, l'hai trovato...» borbottò poi. «Speravo non lo facessi per evitare una scenata».
    «P-Perché avrei dovuto fare una scenata?» bofonchiò, grattandosi dietro al collo con fare imbarazzato. «S-Sono felice, marimo. Davvero».
    Lo spadaccinò sgranò l'occhio, accigliato. «Sul serio?» domandò poi qualche attimo dopo, abbozzando un sorriso. «Posso dire a Rufy di darlo a Nami senza preoccupazioni, allora», asserì tranquillo, aprendo nuovamente la porta per sparire oltre la soglia e lasciare Sanji con un pugno di mosche. Difatti boccheggiò come un pesce fuor d'acqua, non capendo.
    «C-Cosa?!» esclamò al vuoto, incredulo. «N-Non era per me?!» gli scappò detto, e, quando se ne rese conto, ringraziò il fatto che quell'idiota stesse già salendo sul ponte alla ricerca di Rufy. Ma fu proprio a quel pensiero che capì esattamente cosa aveva detto Zoro, sgranando gli occhi prima di imprecare a denti stretti. «Aspetta, che diavolo vuole quell'idiota da Nami-san?!» sbraitò, affrettandosi a seguirlo.
    La scatoletta fu abbandonata aperta sul letto, ma Sanji, se fosse rimasto ancora un momento, si sarebbe di sicuro accorto del suo nome sul biglietto scritto con la grafia disordinata di Zoro.






_Note inconcludenti dell'autrice
E siamo finalmente giunti alla fine di questa raccolta... devo dire che in fin dei conti è un peccato, mi stavo divertendo a scrivere cose del genere su questa linea, sul serio x)
Comunque sia, in quest'ultima flash mi sembrava un'idea carina strutturare la storia in questo modo. Tutti sappiamo che Zoro e Sanji non sono esattamente tipi zuccherosi - forse Sanji un pochino più di Zoro, probabilmente a causa della sua propensione a fare il romantico con le donne -, dunque vedere Zoro che consegnava l'anello a Sanji con una faccia da cicci cicci miao miao (WTF?) mi faceva un pochino impressione... ecco perché, alla fine, è nato lo stratagemma di Rufy e Nami, anche se Nami sarebbe stata contenta di ricevere l'anello sia per il significato stesso sia per il fatto che fosse d'oro, probabilmente u_u
Sclero mio a parte, spero vivamente che questa raccolta vi sia piaciuta fino alla fine :3
Alla prossima.


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