09/07/2012
4 recensioniFandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 620 parole
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fiumidiparole
]Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità sparse, What if?
Celestial Weather: #01. Brutto tempo
Tabella/Prompt: San Valentino › 07. Candela
ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Zoro doveva aver battuto pesantemente la testa. Era stato quello il pensiero che aveva folgorato la mente di Sanji quando, rientrato in cucina dopo aver passato l'intera giornata a correre dietro alle gonne delle ragazze - e letteralmente, c'era da aggiungere - per distribuir loro cioccolatini e dolcetti a forma di cuore per festeggiare l'ennesimo San Valentino nonostante il tempo non fosse esattamente dei migliori, aveva trovato lo spadaccino intento ad armeggiare con l'accendino per accendere una coppia di candele in un candelabro d'argento posto nel bel mezzo del tavolo.
Per un lungo attimo, Sanji si era semplicemente limitato ad osservarlo, quasi a chiedersi mentalmente che cosa diavolo stesse facendo, e aveva poi sentito una vena pulsare sulla sua fronte quando si era reso conto che quell'idiota, concentrato com'era in quella sua stronzata, non si era minimamente accorto della sua presenza. «Ohi, marimo», decise di chiamarlo, riuscendo in quel modo a catturare finalmente la sua attenzione. Lo vide difatti girarsi verso di lui con un sopracciglio sollevato, quasi fosse infastidito da quell'improvvisa interruzione.
«Che diavolo vuoi, cuoco?» gli venne spontaneo chiedere con uno strano tono di scherno, tanto che il cuoco sentì quella vena pronta ad esplodere. Okay, lui aveva la sua dose di colpe nell'averlo ignorato tutto il sacrosanto giorno per correre dietro alle ragazze della ciurma, però, accidenti, lui aveva un debole per i vestitini scollati e per i seni prosperosi, dunque avrebbe anche potuto essere un pochino accondiscendente, su quel punto di vista. A quei suoi stessi pensieri scosse il capo e scrollò di poco le spalle, portandosi una mano al taschino per recuperare il pacchetto di sigarette.
«Tu, piuttosto», cominciò, portandosi una stecca alle labbra senza accenderla, «che diamine ci fai nel mio santuario? E cosa accidenti stai combinando con quelle candele? Non sprecarle per le tue idiozie, marimo».
«Non rompere, so io cosa sto facendo», bofonchiò di rimando lo spadaccino, aggrottando persino la fronte e imprecando a denti stretti quando, per l'ennesima volta, la fiammella si spense; rigirò ancora una volta la rotella con il pollice ed esultò a mezza voce quando finalmente riuscì ad accendere quelle benedette candele, lanciando qualcosa verso Sanji, che, per quanto in un primo momento avesse sbattuto le palpebre con fare perplesso, si ritrovò ad afferrare al volo quella che aveva tutta l'aria di essere... oh, accidenti. Sanji abbozzò un sorriso, lo sguardo puntato su quella scatoletta malandata contenente altrettanto malandati cioccolatini.
«Li hai fatti tu, marimo?» gli venne spontaneo chiedere senza che il sorriso abbandonasse le sue labbra, e, malgrado la penombra in cui si trovava la cucina, riuscì benissimo a distinguere il vago rossore che si era impossessato delle guance di Zoro, prima che quest'ultimo borbottasse chissà cosa fra sé e sé e gli facesse cenno di avvicinarsi al tavolo.
«C'è anche la cena, se è per questo», bofonchiò poi, lasciando ancor più stupito il cuoco. Quello scemo d'un marimo sapeva cucinare? Sanji non riuscì a trattenere una mezza risata divertita - venendo anche fulminato dallo sguardo dello spadaccino, tra l'altro -, scuotendo brevemente il capo prima di annullare la distanza che li separava e abbracciarlo da dietro, picchiettandogli una guancia con un dito.
«E bravo il mio marimo», lo prese in giro con un bacio a schiocco, ignorando il nuovo borbottio a cui il Vice Capitano diede vita per concentrarsi sulla tavola, sulla quale facevano bella mostra di sé due piatti preparati alla bell'e meglio. Per quanto le bistecche fossero praticamente bruciate - o almeno credeva che quelle fossero bistecche - e il contorno avesse un aspetto tutt'altro che appetibile, Sanji non poté di certo dire di non aver silenziosamente apprezzato lo sforzo.
Una cena a lume di candela e persino una scatola di cioccolatini... forse non era poi così poco romantico, quello stupido marimo.
_Note inconcludenti dell'autrice
Boh, ogni
tanto è divertente sscrivere cose del genere e far passare
Zoro per un idiota puccioso u_uIn fin dei conti lui non è così rude come vuole far credere, e il piccolo Chopper ce l'ha dimostrato apertamente in un paio di scene, no? u_u
Ricordiamoci la scena ad Alabasta quando Zoro gli lava la schiena... non sono pucciosissimi? *-*
Okay, la smetto di sclerare, anche perché credo di averlo fatto abbastanza durante la shot e si vede anche troppo bene, non vi pare? XD
Ah, potete anche prenderla come una Sanji/Zoro, dato che su questo punto di vista ci sembra pure e non riesco a capire esattamente il perché... ò_ò
Comunque, un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno commentato il precedente capitolo e, come sempre, commenti e critiche son ben accetti.
Alla prossima. ♥
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