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Autore: SkyleraH    14/07/2012    4 recensioni
Attenzione al sangue.
Kaito non riuscì a finire la frase.
Con uno squarcio gli artigli di Rin aprirono il suo torace e gli spezzarono in due la testa.
Miku si accasciò su quel corpo, sporcando se stessa e il bel vestito di rosso.
Alzò gli occhi e si soffermò su quelle macchie che delineavano quel viso così crudele.
"Nessuno è come sembra, nessuno è come sembra"
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Miku si svegliò di soprassalto.
Era ancora confusa da quello che era successo.
Scostò leggermente le coperte in modo da avere più aria.
Faceva terribilmente caldo lì.
Aveva già tolto quasi tutte le coperte dal suo corpo, quando si accorse di una cosa.
Era nuda.
Completamente.
Poi si ricordò di come aveva passato la notte.
Di come "avevano" passato la notte insieme.
Possibile che avessero fatto l'amore?
Loro?
Forse si era lasciata troppo andare.
Si, decisamente.
Il suo corpo caldo era ancora l', accanto a lei.
Miku si accoccolò a esso come un gattino.
Gli piaceva tantissimo il suo profumo fruttato.
I suoi occhi si chiudevano, non riuscivano a stare aperti.
Miku si riaddormentò.


Era già arrivata sera quando i due gemelli e Gumi presero parte alla festa.
I Kagamine erano vestiti elegantemente, con un abito rosso a tinta unita e dei grandi cappelli che coprivano tutta la loro faccia.
Gumi, invece, era vestita in modo vistoso, con un lungo vestito verde e bianco ripiegato su se stesso, a mò di palloncino.
Si sentiva tanto inadeguata quanto sciatta in quell'ambiente.
Non aveva nemmeno un accompagnatore.
"Allora, noi staremo all'ingresso per accogliere le persone mentre tu starai dentro e attaccherai bottone con Miku, intesi?"
Oh, Rin aveva parlato.
Solo ora?
"S-Si ma che avete intenzione di fare?" riuscì a dire Gumi.
"Lo sappiamo solo noi, per questo è un segreto"
Detto ciò, Len spinse dolcemente Gumi che si addentrò tra la folla dell'edificio.


Miku e Kaito camminavano silenziosi percorrendo la strada che portava al più grande dificio del paese.
Dopo tutto quel silenzio, fu Miku a parlare per prima.
Riflettè un attimo poi attaccò.
"Tu redi nelle cose soprannaturali, Kaito?" domandò.
Lui alzò la testa di scatto.
"Dipende..." rispose un pò scosso.
Perchè affrontava quell'argomento?
"E se ti dicessi che a ridurmi in quello stato, quando mi hai trovato per la prima volta, sono stati due Kitsune? Mi credi?"
Kaito si bloccò.
"K-Kitsune?" riuscì a dire.
"Sono degli uomini-volpe che possiedono una lunga coda, dei grossi artigli e delle enormi macchie sulla faccia"
Kaito rise e gli mise un braccio sulla spalla.
A quanto pare era a conoscenza solo della razza Matryoshka.
"Ma che dici? Quando ti ho trovata eri in preda alle allucinazioni e, in più, deliravi. Sarà stato tutto frutto della tua fantasia"
Accidenti, doveva convincerla.
"No, io quei due li ho visti di persona. Sembravano gemelli" affermò con fermezza Miku.
Kaito si trovava in difficoltà.
"Te lo ripeto, sarà stato tutto frutto della tua mente e poi, rifletti, hai mai visto quei due gemelli prima che ti attaccassero? Che motivo avrebbero avuto per farti del male?"
"Forse hai ragione... ma chi sarà stato?"
"Mistero. Guarda! Vedo già le luci del palazzo!" esclamò frettolosamente Kaito. indicando il grande edificio.
"Ah, già!"
Era riuscito a cambiare argomento?
Miku lo guardò e rise portando le sue mani alla bocca.
Era riuscito a cambiare argomento!
"Che c'è?" domandò sollevato.
"Sai, il tuo vestito è così, così...." disse soffocando un'altra risata.
"Ancora con questa storia? Ti ho detto di non farci caso!"
"Si, ma come ti è venuto in mente di metterti una sciarpa?"
Kaito si zittì.
In effetti, in quelle condizioni, era abbastanza ridicolo.
Una lunga e grossa sciarpa blu copriva tutto il collo e gli ricadeva dietro la schiena.
Indossava una lunga maglia blu e bianca e una profonda linea gialla, situata sulle spalle,spezzava i due colori prevalenti.
Il pantalone era marrone, le scarpe nere.
Aveva messo troppi colori insieme.
Faceva un figura pessima.
Miku, invece, era splendente nel suo semplice abito azzurro, e ora gli sorrideva dolcemente.
Arrivarono al grande dificio accolti da due guardie dai cappelli giganti e dal viso completamente oscurato.
Kaito li scrutò ma poi fu trascinato da Miku all'interno.
C'erano molte persone che chiacchieravano, ballavano e ridevano.
Era tutto splendente.
C'erano grandi candelabri appesi e delle enormi finestre che davano viste spettacolari.
Dovrò ricordarmi di cercare il nome di questo paese, una volta finita questa storia....
Sul lato destro del palazzo, vi era un enorme banchetto pieno di cibo.
Anzi, strapieno.
"Ehi, cibo gratis! Aspetta qui, ne vado a prendere un pò. Non vorrei che ti sporcassi il tuo vestito" disse, dandogli un leggero bacio.
Dopo un pò di proteste, Kaito si liberò di lei e andò vicino al banchetto.
Miku rimase vicino alle porte del grande palazzo ad aspettarlo.
Le due guardi all'esterno aveva la faccia completamente oscurata.
Miku provò qualcosa di strano, una sorta di agitazione.
Mentre la sua mente immaginava scenari orribili e inquieti, una mano le toccò la schiena e salì lungo il suo collo.
Miku sobbalzò e si voltò di scatto.
"Ehi, ciao! Anche tu qui?"
Si ritrovò davanti un sorriso grande, pieno di calore, e da occhi altrettanto splendidi e luminosi.
"C-Ci conosciamo?" sussurrò.
"Ma come? L'altra volta sei sbattuta contro di me mentre camminavi. Hai sempre la testa fra le nuvole?"
"Ah..."
Miku si rilassò, ora molto più sollevata.
Dal lato est della sala, Kaito aveva già finito con il cibo ed era intento a tornare da lei.
Si girò.
Vide lei chiacchierare con una certa persona.
Rimase senza fiato. 
 
  
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