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Autore: holdyoutight    14/07/2012    2 recensioni
Lizzie è una ragazza occhi cielo (?) che vive a Brighton, in Inghilterra. Ha due migliori amici, Josh e la sua chitarra.
E' una cogliona, e un giorno 'insulta' la sua prof, quindi viene sospesa, e sua madre per punizione la obbliga a un mese di punizione a scuola dopo le lezioni. Ma, SURPRIIIISE (?) la punizione diventerà parecchio interessante..
Se leggete vi regalo taante caramelle gommose (?)
Okay, facciamo le serie. Lasciate una recensione se vi piaaace!
adiosss,
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO UNO – “Liz, sveglia, sono le sette.”
 
Bip bip. Bip bip. Bip bip. Bip bip.
 
Sono le sette di un nebbioso e classico lunedì mattina nella cittadina di Brighton, in Inghilterra.
Una mano affusolata spunta da un groviglio di coperte e si abbatte sulla sveglia con la delicatezza di un elefante. La sveglia cessa di suonare con quel suo fastidiosissimo “bip bip” e una ragazza dalla faccia parecchio stanca si lascia cadere giù dal letto, con un tonfo sordo.

“ahia.”Sbuffo puntellandomi sui talloni.
Mia mamma si affaccia alla porta della piccola stanza con espressione preoccupata.
“Lizzie, quando troverai un modo migliore del spaccarti la testa per svegliarti?” e si dilegua per il corridoio. Mi avvicino allo specchio e osservo la mia immagine riflessa.

Lizzie, per gli amici Liz. Una diciottenne dai capelli biondi e arruffati, e gli occhi azzurro cielo. Amo ascoltare la musica, ballare e menare mio fratello. Quel bambino pestifero che proprio ora mi starà finendo il barattolo di nutella… Cazzo, la nutella!
Mi catapulto in cucina e afferro il barattolo al volo, prima che quella peste ci posi le sue grinfie sopra. “mia, mia mia!” dico facendo una linguaccia, e stampo un bacio sulla guancia di mamma, che mi sorride.
Faccio colazione, poi mi lavo, mi vesto e cerco di domare la mia massa di capelli, optando per una treccia morbida che mi cade lungo la schiena. Alle sette e trenta afferro la borsa, mi mette nelle orecchie le cuffiette del vecchio ipod verde lime ed esco di casa, urlando un “Bye family!” e dirigendomi come ogni giorno verso l’odiata scuola.

“Ciao Mel”, dico salutando una mia compagna di classe, e questa mi fa un cenno sorridendo. Entro nella claustrofobica classe già mezza piena e appoggio i libri nell’ultimo banco, in modo da poter messaggiare senza essere vista. Un’ora di biologia, poi inglese, storia e mate, la materia che odio di più in assoluto.
La professoressa Grint entra nell’aula e sbatte il registro sulla cattedra chiedendo silenzio.

“oddio, ci siamo già. La menopausa si avvicina, prof?” bisbiglio suscitando le risate generali.
No, non sono una studentessa modello, e non voglio esserlo. Odio questa scuola e i professori. Sono simpatica a tutti, ma ho una sola vera amicizia con la sua chitarra, compagna inseparabile, e con Josh, il mio migliore amico da sempre che ora mi sta scrutando dall’altro lato della classe, ridendo in quel suo modo buffo, arricciando il naso.
“ehm, Mellark mi vuole ripetere quello che ha appena sussurrato? Sembra che abbia fatto ridere tutta la classe!”esclama stizzita la professoressa.
La fisso nei piccoli occhi da strega e un ghigno mi appare sul volto.
“oh, niente di importante professoressa. mi chiedevo solo come procedeva l’avvicinarsi della menopausa. Sa com’è, la vedo parecchio scazzata già di prima mattina.”
Cala il silenzio sulla stanza. Venticinque teste si voltano di scatto per vedere l’espressione della professoressa. Continuo a fissare la donna che lentamente socchiude le labbra e sorride, poi dice tranquillamente “Sospesa, Mellark. In presidenza. Ora.” 
 
  
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