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Autore: Leah_    14/07/2012    0 recensioni
"..Chiesi al ragazzo seduto accanto a me di raccontare una seconda volta l'accaduto.
Le sue labbra iniziarono a tremare e i suoi occhi color cielo divennero subito lucidi.
Mi strinse a se in un abbraccio dolce e malinconico che mi fece sentire per pochi attimi protetta..."
Avete mai provato la sensazione di essere lì lì ad un passo dal realizzare il proprio sogno?
Bè noi si, e se non fosse stato per il fato che ci è venuto contro lo avremmo fatto; ricordo che aveva un mantello nero, due occhi grandi gialli a palla e una voce squillante, come quella di un clakson.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Ariel POV*

-Buongiorno dolcezza!- …mmm che voce soave.
Feci per aprire gli occhi ma non appena questi vennero a contatto con la luce del sole…
-Che cazz...?! Dio che mal di testa! Ma...dove diavolo sono?!!-
Guardai un po’ intorno mentre il tipo che mi aveva dato il risveglio si mise a sghignazzare, divertito dalla situazione.
Cercai di ricordare la sera prima. La festa. Gli alcolici. I vari strusciamenti dei corpi ubriachi. Le mie ragazze che ballavano...
Le mie ragazze! Si staranno preoccupando! Iniziai a cercare distrattamente il cellulare all’interno della borsa, quando il ragazzo sonofigosoloio, regalandomi un sorriso a 65432 denti, me lo porse, visto che si trovava sul tavolino da fumo, vicino a lui.
Feci un cenno di ringraziamento.
 –Grazie mille per l’ospitalità! Scusa il disturbo ma ora devo scappare. Bye! – dissi prima di alzarmi dal divano in cui avevo passato la notte precedente.
Il ragazzo replicò subito – No aspetta! Ti va se andiamo a prendere un caffè? Infondo me lo devi. – non appena finì di parlare mi fece un dolcissimo occhiolino e in omaggio mi regalò anche quella macchia bianca contornata dal roseo colore delle labbra perfette.
– Mmm va bene, ma visto che devo ritornare a casa dalle mie amiche, offrirai anche a loro-
-Con grandissimo piacere!-

La casa dove aveva avuto luogo il party era a metà strada, tra Starbucks e il dormitorio. Prendemmo una dozzina di ciambelle e due cappuccini da portare via, –Elieen ne sarà sicuramente contenta di queste delizie!- esclamai.
Arrivati davanti la stanza aprii la porta. Lo spettacolo che mi si presentò davanti fu molto divertente: Lena  sdraiata sul divano mezza nuda, come il suo solito, con in testa una borsa d’acqua calda, ed Elieen che faceva avanti e indietro, indossando il suo tenerissimo pigiama con i koala, dal cucinotto al divano per soddisfare le richieste della piccola ubriacona.
-Buongiorno bebbe!- gridai volontariamente per stuzzicare l’infortunata.
- Non lo fare mai più! Sei impazzita?!..maledetta troia…- rispose Lena in tono calmo ma allo stesso tempo arrabbiato, per poi rigirarsi su un fianco facendo affondare il viso nei cuscini decorativi.
Guardai Elieen e le feci una linguaccia che ebbe come risposta un enorme sorrisone dolce, la sua specialità, poi lessi il labiale delle sue labbra che diceva “Mi sei mancata”. È la ragazza più dolce che io abbia mai incontrato.

*caught caught*

-Ah già, ci sei anche tu. Ragazze lui è……è….…beh è il proprietario dell’appartamento della festa di ieri sera-

-Piacere Harry-
disse il giovane, per poi guardarmi male, come se dovevo essere io a chiedergli il nome, ma io boh!

-Posso chiedere chi è Elieen? Ho una cosa da darle-
disse il riccio.

Occhi cielo rispose con un mugugno mentre sorseggiava il suo adorato thè.

-Bhé ho qui per te ciambelle miste provenienti da Starbucks, ancora calde calde in aggiunta di cappuccino

fumante.-
questa si gettò sull’adorata e abbondante colazione.

–Sei il mio salvatore! Ariel dovresti farci un pensierino sul riccio! Per me ha già guadagnato punti!-
il ragazzo

si voltò verso di me e sorrise. Io arrossì, non posso negare.

 

 

 

*Lena POV*

-Lena vedo che stai veramente male: alla notizia di un ragazzo nella tua stessa stanza non ti sei

minimamente mossa-
disse la più grande mentre quest’ultimo accennò un sorriso.

-Dai coccola dicci: a cosa stai pensando?-
disse la seconda mentre addentava l’ennesima ciambella.

Già a cosa stavo pensando?

Cosa avevo in testa di così importante?


 

[flashback]

-Sii! Adoro ‘sta canzone! Ragazze ci si becca in giro eeh- informai le mie due amiche che intanto si stavano versando da bere. Ormai la folla mi conosceva perché eravamo entrate con il divo che pareva essere anche l’anima della festa: Dwei O’Flaherty.
M’infiltrai senza ostacoli all’interno della folla con obbiettivo il centro del salone, che ormai stava ospitando un’orgia di ragazzi ubriachi e con le voglie represse, stringendo in mano il mio ‘bad boy’.
Musica a palla. Il movimento del corpo irregolare ma al tempo stesso a ritmo di musica. Non me ne accorsi neanche che il drink finì quasi subito. Decisi di non prenderne altri poiché questo mi aveva già fatto abbastanza effetto, l’alcol mi andò subito alla testa.
Il cocktail era finito. Il bicchiere però non si era mica volatilizzato e io non avevo voglia di ballare con questo peso.  Poco più avanti di me vidi che c’era un gruppetto composto da tre ragazzi e altre ragazze ricoperte da soli due pezzi di stoffa grandi quanto la distanza tra una foglia e l’altra in un albero di ciliegio in piena primavera, quindi pari a zero.
*Puttanelle*, pensai.
Arrivata dietro a uno di loro, con l’indice, gli picchiettai sulla spalla.
La testa rimbombava. Girava. Quasi non capivo più niente.
Questo si girò. Vidi uno splendido sorriso. Era una meraviglia. Ero davvero eccitata, così persi di vista la mia ‘missione’ e mi gettai all’avventura assaporando quelle labbra perfette che poco prima mi avevano sorriso.
La lingua calda. Il sapore del tabacco dolce che stavo assaporando.
Mi ripresi e durante il bacio gli mollai il bicchiere fra le mani. Staccatami da quelle labbra tanto perfette, gli feci un ghigno per poi avvicinarmi al suo orecchio – Niente male carino- . Feci due passi diretta, di nuovo, verso il centro del salone, poi però mi rigirai verso colui che fino a poco tempo prima mi teneva fra le braccia. Lo guardai negli occhi con una smorfia maliziosa, poi gettai lo sguardo sul bicchiere vuoto che stringeva nella mano sinistra.
Lui lo guardò e si rivolse di nuovo a me con sguardo arrabbiato.
Giunta di nuovo tra la folla mi accorsi dei ragazzi super arrapati che erano presenti. Mi dovevo divertire no? Bene Lena Smith stasera si divertirà alla grande!
Dopo circa dici minuti di vari strusciamenti, toccatine e lingue intrecciate qualcuno mi prese per il polso e mi strattonò portandomi al piano di sopra in una delle camere da letto. Non riconobbi chi era fino a quando questo non sbattè la porta della camera e si gettò sul mio collo.
- Non è stato per niente carino quello che mi hai fatto…usarmi come spazzatura…- farfugliò quel qualcuno che in quel momento mi stava procurando un leggero piacere - Ahah davvero? mi dispiace…cosa vuoi ora da me? Ti ho fatto eccitare così tanto con un solo bacio? Ahah sei proprio in astinenza eeh- non appena chiusi la bocca il moro mi prese per i polsi e mi gettò sul letto. Il suo corpo sul mio. Con più foga di prima iniziò a baciarmi il collo, scendendo verso la scollatura del vestito.
- Posso avere tutte le ragazze che voglio. Anche contemporaneamente. Vedo che non mi conosci, in realtà non ti ho mai vista da queste parti. Piacere Zayn- disse il ragazzo prima di riprendere quello che stava facendo.
Aveva detto che poteva avere tutte le ragazze che voleva, giusto? Bene allora vorrà dire che lo asseconderò, a modo mio però.
Rivoltai la situazione: io sopra di lui. Volli subito assaporare un’altra volta quelle magnifiche labbra; poi scesi al collo stuzzicandolo con labbra e lingua mentre il mio bacino creava cerchi immaginari sul suo facendo un po’ di pressione.
Questa posizione non durò neanche cinque minuti. Zayn ritornò al ‘comando’ e determinato a passare oltre iniziò a giocare con la cerniera del vestito.
La situazione era di mio gradimento ma volevo fargli conoscere il vero carattere della ragazza che stava facendo eccitare.
Approfittai e iniziai anche io a giocare facendo percorrere alle mie dita il bordo dei jeans. Giocai con la cintura e poi la slacciai. Aspettai un po’ e tirai giù la lampo. Poi però mi fermai.  Mi rimisi di nuovo su di lui e dopo avergli dato un inteso bacio alla francese, scesi dal letto, presi la pochette e aprì la porta
– Zayn io non sono ‘tutte le ragazze che vuoi’. Lo avrai sentito dire molte volte ma io non sono come le altre. Mi dispiace averti lasciato sul più bello ma te lo sei meritato. Byee-
Uscì dalla camera e mi diressi verso la cucina intenta a prendere altri cocktail. Dopo aver buttato giù l’ennesimo drink davanti a me apparve la figura del rosso – Ei! Piano con tutto quest’alcol? È successo qualcosa?- quegli occhioni azzurri. Quello sguardo preoccupato. Non gli mentii ma non gli dissi neanche la verità.
–Ahah tranquillo! Non è successo niente, meglio se torno a casa-
- Oh ok. Allora ti accompagno. Non voglio che tu vada in giro da sola, specialmente in queste condizioni, e un taxi per percorrere neanche due miglia non te lo consiglio, con tutto quello che prendono!-
- Grazie sei molto gentile-
 Non pensavo che Dwein potesse essere così dolce.  Mi accompagnò fino alla porta di casa.
–Meglio che ritorni alla festa ora, magari una delle tue coinquiline vuole tornare a casa. Ciao ci vediamo domani. Sogni d’oro-
Entrata in casa mi svestì di tutto, esclusa la biancheria, e mi sdraiai sul comodo divano posto proprio all’entrata dell’appartamento.












-Non ho niente ragazze, davvero! Sono solo stanca e con un mega martello dentro la testa che lavora come un matto. Piacere di averti conosciuto Harry. Vado a farmi una doccia così mi riprendo-
Presi il cambio e arrivata in bagno chiusi la porta a chiave.
Mi liberai anche degli ultimi due indumenti e mi rinchiusi dentro il box con come compagnia solo lo scroscio dell’acqua calda.
Rivolsi il viso verso l’alto in modo che mi fosse più facile sciacquare i capelli. Le immagini che mi si presentavano nella mente erano sempre le stesse: le sue labbra, i suoi occhi, il suo sorriso malizioso.
Sembrava di rivivere una seconda volta quella situazione.
Non sapevo cosa mi stesse succedendo e stanca della situazione finii velocemente la doccia e uscì dal box.
Infilandomi i pantaloni vidi qualcosa fuoriuscire dal reggiseno della sera prima. Era un biglietto. Lo aprii…diavolo era proprio lui!
Ma come diavolo aveva fatto a mettermelo dentro il reggiseno? E quando cazzo lo aveva scritto?
In questo momento non mi importava più di tanto avere delle risposte.
Lo volevo rivedere. Anche un’altra sola volta.
Dopo qualche indugio decisi di chiamarlo. So che quello che stavo facendo andava contro tutto quello che ero e quello che mi ero ripromessa di fare con lui…
Uno...due…tre squilli. Aspettai ancora un po’. In fondo erano le dieci e mezza del mattino, forse stava ancora dormendo, ieri sicuramente sarà tornato tardi.
Decisi di riattaccare e riprovare più tardi quando ad un tratto una voce flebile, assonnata, iniziò a parlare dall’altro capo del telefono
– Pronto…chi è?-

 

 

 

 


 

-Già Ariel! Ma come mai sei tornata stamattina? Tornata a casa ieri sera ti ho chiamato un paio di volte, poi

però ho smesso perché pensavo te la stessi spassando con qualche bel fustacchione, e vedo che avevo

proprio ragione ahahha-
affermai davanti ai due che suppongo avevano passato la notte insieme.
-Ehm veramente non abbiamo fatto nulla. L’unica cosa di cui si è impossessata la rossa stanotte è stata del mio divano- disse il riccio con un tono quasi dispiaciuto alla fine.
-Ma io mi chiedo perché mi sono fermata a dormire da lui su quello scomodo divano, mah!-
-Se stavi tanto scomoda potevi tornartene a casa-
la interruppe il ragazzo.
Davanti a questa piccola discussione non riuscii a trattenere un piccolo risolino. CHIARIAMOCI! Io lo chiamo “piccolo risolino” ma la gente normale potrebbe scambiarlo per il verso di un animale.

-Ahahahah!! Sai che c’è un mio amico che ride proprio uguale e identico a te? Credo fareste proprio una bella

coppia ahahhaha!-
disse Harry in lacrime.

-Ahahah dì al tuo amico che mi dispiace ma il mio cuore appartiene ad un altro-
dissi ancora ridendo

-Sì è vero! Al cibo ahahah- affermò la rossa e in men che non si dica la stanza si riempì di risate dal suono assurdo e gli occhi di lacrime causate da quest’ultime.
Ariel non aveva del tutto torto, ma in quel momento il mio cuore apparteneva davvero ad un'altra persona. L’avevo conosciuto la sera prima. Come? Ahah è un po’ imbarazzante dirlo ma abbiamo anzi, ho incominciato la conversazione chiedendogli uno dei numerosi sandwich presenti nel suo piatto visto che non trovavo la cucina.
Oltre a mangiare abbiamo anche riso e scherzato. A causa della poca luce non ho potuto definire alla perfezione il colore dei suoi occhi. Al contrario i capelli era biondi, quasi finti.
La cosa che amo di più di lui? Il suo sorriso.
Quella che è impressa nella mia mente? La sua risata. Rumorosa e contagiosa.
-Sentite, che ne dite se sul tardo pomeriggio vi portiamo a fare un giretto?- il riccio interruppe il ricordo di quel fantastico ragazzo.
-Vi? Tu e chi altri scusa?- risposi.
-Bè io e i miei amici! Sono sicuro che vi piaceranno! Sono un po’ come voi solo che al maschile e molto meno attraenti- non appena finì di parlare si girò verso la mia amica e le lanciò un dolcissimo occhiolino.
Non so proprio come diavolo lei faccia! Io gli sarei saltata letteralmente addosso!
-Io vengo! Fino a quando non mi inizieranno i corsi, la settimana prossima, mi voglio divertire il più possibile. Dimmi Harry sono carini questi tuoi amici? Ahahah-
-Bhe come dire, hanno il loro fascino. Tu cara? Vieni a farci compagnia?-
disse rivolgendosi alla rossa.
-Che fai? Ci provi? Comunque ovvio che vengo! Sennò che faccio resto a casa e lascio tutto il divertimento a questa sciagurata di El che sicuramente non ci proverà con nessuno?!-
-Ehi!!-
obbiettai.
-Bene allora vi aspetto tutte e tre al parco dietro l’angolo alle 6:30 . Ah e vi portiamo anche a cena fuori-



Dopo aver regalato all’umanità un altro dei suoi sorrisi sgargianti, il giovane ragazzo si dilegua verso casa ad annunciare al gruppo di amici il programma della serata.
Le ragazze invece erano indaffarate ognuna con i propri pensieri.
Dalla cucina era appena andata via saltellante la dolce Elieen che alla notizia dell’incontro della sera stessa, frugava e cercava ,nelle varie valige, qualcosa da mettere.
La rossa trasgre, invece, si era sdraiata sul divano e mentre faceva zapping su quell’ammasso di tecnologia a forma di scatola, cercava di rammentare il perché era rimasta a dormire a casa di uno sconosciuto, ricordandosi poi che già all’inizio della serata si sentiva stanca e che quindi si era appisolata sul divano; all’inizio pensava fosse colpa del jet leg poi però si rese conto che tra Irlanda e Inghilterra non c’era.
Mancava soltanto una ragazza all’appello.
Si trovava nel bagno e non era nelle migliori condizioni.
Aveva appena sfidato il suo orgoglio, accontentando il suo cuore.























































*LET ME DIE*
 


MORIREI PUR DI VEDERLO  *O*

However scusate per l’ENORME(credo non basti) ritardo!
Tra scuola, esami, litigate con i miei che portavano al sequestro del pc e momenti di ispirazione pari a zero non sono riuscita a pubblicare il capitolo prima di oggi.
Spero non mi odiate tanto tanto çç
La mia migliore amica(una delle protagoniste,ovvero Lena) ha detto che godrebbe se nessuno mi leggesse più la storia…
Spero non sia così!
Che dire…ora come ora sono felice e rilassata, non c’è una ragione precisa *lool* quindi aggiornerò più frequentemente  
:3
Però voglio prima tre recensionine, anche per dirmi che sono una squilibrata drogata e che non seguirete più la storia *rimpiange di averlo scritto*
Ok ora vi lascio in pace.
Ah se vi piace Ed Sheeran preparatevi ad una one shot (sono più per queste u.u) un po’, come dire, strana ;)


Ciao ciao racazzuole :D

p.s. ascoltatevi ‘cupid’ di Daniel Powter ,non guardate il video altrimenti vi

spaventate lool


p.p.s. scusate per eventuali cambiamenti di font e grandezza della scrittura ma il sito

mi è impazzito. >.<


#muchmuchlove

  
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