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Autore: ShunLi    30/01/2007    2 recensioni
Il cristallo nero è una pietra generata dagli Inferi per un mondo malvagio. Cosa succederebbe se il figlio di Dante decidesse di usarla per i suoi scopi, dopo aver scoperto che è un mezzo-demone?
Genere: Dark, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Devil May Cry

 

Il cristallo nero

 

Il cristallo nero è una collana d’ombra, forgiata nel mondo dei demoni, affinché potesse dare forza e coraggio.

 

Dopo che i demoni divennero sempre più forti, salendo anche dei piani più profondi degli Inferi, il cristallo nero venne dimenticato, così come anche il suo potere.

Un demone però, che faceva da intermediario tra il suo mondo e quello degli umani, lo tenne con sé acquisendo così la capacità di camuffarsi come un normale essere umano.

Il nome di questo demone era Dante. Ogni cento anni scendeva nel mondo degli uomini per diffondere odio e disprezzo tra le persone già predisposte al male.

Il suo intento era dunque malvagio e il cristallo nero era diventato per lui un arma indispensabile.

 

Questo gioiello aveva una strana caratteristica: ogni qualvolta che lo si esponeva alla luce, questi non si illuminava, restando sempre nero come la pece. I materiali che furono usati per quel ciondolo era solo pura oscurità, ottenuta da una sorgente che esiste solo nel mondo demoniaco e la lega che rinchiudeva la gemma era di puro adamantio, un acciaio che si utilizzava anche nel mondo umano.

Si diceva inoltre che se veniva indossato da un essere umano poteva influenzare la sua natura, possedendolo totalmente. Chi riusciva a resistere, (cosa poco probabile) poteva usufruire dei poteri concessi dal monile, ma con un prezzo da pagare: la propria vita.

 

Comunque Dante, ancora una volta, scende nel mondo degli uomini per seminare il male tra gli esseri umani. Sembra però che qualcosa non vada per il verso giusto: il mondo degli umani è già corrotto, più di quanto Dante avesse immaginato; in fondo il demone fa la sua apparizione ogni secolo in quel mondo e il male sembra sia radicato sia nella società sia nel cuore degli uomini. Deluso da come sia cambiato il mondo pensando che il suo operato non serva più a nulla, Dante conosce una donna umana.

Questa giovane sembra diversa dagli altri esseri umani ed è la più bella tra le creature mai viste.

Certo, anche agli Inferi le femmine fanno la loro figura, ma Dante trova in quell’umana qualcosa che lo cattura in un modo così violento e devastante da rimanerne addirittura scosso e turbato.

Il nome della donna è Beatrix e Dante non può fare a meno di avvicinarla a sé.

 

Seguono così giorni interminabili di antica passione e gentilezza. Ma da parte di Dante.

Beatrix invece, saprà farsi desiderare e soprattutto farà da guida a Dante, come se in fondo sapesse che lui è un demone, facendogli conoscere quello che di bello è rimasto nel mondo degli umani.

Infine l’amore prenderà il sopravvento, non lasciando loro il tempo di capire perché sia capitato a loro, che appartengono a due mondi differenti. Metteranno atto al loro amore concependo un figlio, che nascerà poco dopo la chiamata degli Inferi, che sollecita Dante a tornarvi.

Beatrix però non vuole separarsi da Dante e cerca in tutti i modi di non lasciarlo andare.

Dante invece, le promette che prima o poi tornerà, e che farà di tutto per proteggere lei e il suo discendente. Come ultimo ricordo, Dante le lascia il pendente nero, che al tocco di Beatrix diventa bianco, perdendo così tutto il suo potenziale e le sue caratteristiche.

 

Passano 18 anni e il figlio di Dante, Sparda, è un bellissimo giovane che ricorda molto il demone che Beatrix ha amato.

Ha i capelli argentei e penetranti occhi di ghiaccio, un fisico atletico e una forza pari a quella di un demone, ma in realtà lo è per metà, nelle sue vene scorre sia sangue demoniaco che sangue umano.

Al collo porta sempre il monile che Dante ha donato a Beatrix, acquisendo nel tempo un colore bluastro. Sparda è molto affezionato alla madre, ma spesso aveva domandato com’era suo padre e se un giorno sarebbe tornato come gli era sempre stato detto.

  
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