Devil
May Cry
Il
cristallo nero
Il
cristallo nero è una collana d’ombra, forgiata nel
mondo dei demoni, affinché
potesse dare forza e coraggio.
Dopo
che i demoni divennero sempre più forti, salendo anche dei
piani più profondi
degli Inferi, il cristallo nero venne dimenticato, così come
anche il suo
potere.
Un
demone però, che faceva da intermediario tra il suo mondo e
quello degli umani,
lo tenne con sé acquisendo così la
capacità di camuffarsi come un normale
essere umano.
Il
nome di questo demone era Dante. Ogni cento anni scendeva nel mondo
degli
uomini per diffondere odio e disprezzo tra le persone già
predisposte al male.
Il
suo intento era dunque malvagio e il cristallo nero era diventato per
lui un
arma indispensabile.
Questo
gioiello aveva una strana caratteristica: ogni qualvolta che lo si
esponeva
alla luce, questi non si illuminava, restando sempre nero come la pece.
I
materiali che furono usati per quel ciondolo era solo pura
oscurità, ottenuta
da una sorgente che esiste solo nel mondo demoniaco e la lega che
rinchiudeva
la gemma era di puro adamantio, un acciaio che si utilizzava anche nel
mondo
umano.
Si
diceva inoltre che se veniva indossato da un essere umano poteva
influenzare la
sua natura, possedendolo totalmente. Chi riusciva a resistere, (cosa
poco
probabile) poteva usufruire dei poteri concessi dal monile, ma con un
prezzo da
pagare: la propria vita.
Comunque
Dante, ancora una volta, scende nel mondo degli uomini per seminare il
male tra
gli esseri umani. Sembra però che qualcosa non vada per il
verso giusto: il
mondo degli umani è già corrotto, più
di quanto Dante avesse immaginato; in
fondo il demone fa la sua apparizione ogni secolo in quel mondo e il
male
sembra sia radicato sia nella società sia nel cuore degli
uomini. Deluso da come
sia cambiato il mondo pensando che il suo operato non serva
più a nulla, Dante
conosce una donna umana.
Questa
giovane sembra diversa dagli altri esseri umani ed è la
più bella tra le
creature mai viste.
Certo,
anche agli Inferi le femmine fanno la loro figura, ma Dante trova in
quell’umana qualcosa che lo cattura in un modo
così violento e devastante da
rimanerne addirittura scosso e turbato.
Il
nome della donna è Beatrix e Dante non può fare a
meno di avvicinarla a sé.
Seguono
così giorni interminabili di antica passione e gentilezza.
Ma da parte di
Dante.
Beatrix
invece, saprà farsi desiderare e soprattutto farà
da guida a Dante, come se in
fondo sapesse che lui è un demone, facendogli conoscere
quello che di bello è
rimasto nel mondo degli umani.
Infine
l’amore prenderà il sopravvento, non lasciando
loro il tempo di capire perché
sia capitato a loro, che appartengono a due mondi differenti.
Metteranno atto
al loro amore concependo un figlio, che nascerà poco dopo la
chiamata degli
Inferi, che sollecita Dante a tornarvi.
Beatrix
però non vuole separarsi da Dante e cerca in tutti i modi di
non lasciarlo
andare.
Dante
invece, le promette che prima o poi tornerà, e che
farà di tutto per proteggere
lei e il suo discendente. Come ultimo ricordo, Dante le lascia il
pendente
nero, che al tocco di Beatrix diventa bianco, perdendo così
tutto il suo
potenziale e le sue caratteristiche.
Passano
18 anni e il figlio di Dante, Sparda, è un bellissimo
giovane che ricorda molto
il demone che Beatrix ha amato.
Ha
i capelli argentei e penetranti occhi di ghiaccio, un fisico atletico e
una
forza pari a quella di un demone, ma in realtà lo
è per metà, nelle sue vene
scorre sia sangue demoniaco che sangue umano.
Al
collo porta sempre il monile che Dante ha donato a Beatrix, acquisendo
nel
tempo un colore bluastro. Sparda è molto affezionato alla
madre, ma spesso
aveva domandato com’era suo padre e se un giorno sarebbe
tornato come gli era
sempre stato detto.