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Autore: Alexiel_Slicer    16/07/2012    2 recensioni
Una ragazza lascia il proprio paese in cerca della sua fortuna e per realizzare il sogno di diventare una grande pittrice. Dovrà affrontare dei sacrifici e finirà col vendere le proprie tele per strada ed è proprio li che farà un incontro, breve, ma che sarà l'inizio della sua avventura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 17
-5 mesi dopo-
Un dolore lancinante al ventre mi colpì e facendo grandi respiri chiamai Bill che stava nella stanza accanto, il ragazzo arrivò in un lampo e prendendomi in braccio mi portò alla macchina dove mi fece sdraiare sui sedili posteriori, mentre guidava diretto all'ospedale mi confortava con parole dolci per non farmi pensare al dolore, 10 minuti dopo mi trovai su una barella diretta in sala parto. Mi fecero sedere su un lettino con la gambe aperte e dopo un'interminabile ora e mezza li dentro tra grida di dolore, grandi goccioloni di sudore freddo e gli incoraggiamenti del medico sentii i primi vagiti della nostra bambina che finalmente era venuta al mondo con nostra grande gioia, poi l'ostetrica la posò tra le mie braccia ancora piangente: era così piccola, così delicata e così bella!
Mi portarono nella mia stanza piena di palloncini rosa e fiori colorati ed esausta mi addormentai.
Al mio risveglio trovai Bill seduto su una sedia accanto al mio letto con tra le braccia, avvolta in una copertina bianca, Rajàa a cui sussurrava delle dolcissime parole, quando si accorse che ero sveglia con un magnifico sorriso sulle labbra si avvicinò e la posò delicatamente sul mio seno: "E' bellissima" mormorò e mi baciò teneramente la fronte.

-1 anno dopo-
Tornai a casa dopo aver passato l'intero pomeriggio con Paul a discutere sugli ultimi dettagli della mostra che avevamo intenzione di fare, andai al frigo per  prendere una bottiglia d'acqua e sull'anta vi trovai attaccato con una calamita un biglietto che diceva "Vai in camera e troverai una sorpresa, Bill" stranita e incuriosita mi diressi nella nostra camera da letto e sul letto trovai un vestito rosso con le bretelle luccicanti incrociate sul decollete per poi scendere morbido sulle ginocchia, quando lo presi qualcosa cadde sul pavimento lucido, un altro biglietto in cui vi era scritto "Indossalo ti starà d'incanto ed esci fuori". Quella situazione mi incuriosiva e divertiva allo stesso tempo: dove voleva arrivare a parare?
L'avrei scoperto solo se avrei seguito quegli indizi e non mi dispiaceva neanche farlo, lo amavo anche per questo: sapeva sempre stupirmi.
Indossai l'abito, mi truccai ed ansiosa uscii fuori di casa dove trovai davanti al cancello un taxy che sembrava aspettarmi, mi avvicinai e vi entrai un pò titubante, poi l'uomo al volante mi diede un altro biglietto "Segui la strada che ti mostrano le rose" lessi e cominciai ad interrogarmi, mentre un'infinità di emozioni mi attanagliavano: ero così curiosa, eccitata e meravigliata.
Il taxy improvvisamente si fermò lasciandomi davanti all'entrata del parco in cui io avevo venduto i miei dipinti e dove soprattutto ci eravamo incontrati.
La sera era calma e silenziosa, una piacevole arrietta soffiava e il cielo pululava di stelle, seguii il sentiero di petali di rose rosse sparsi per terra ed arrivai ad un grazioso padiglione ornato all'esterno di rose e candele, mentre all'interno c'era un piccolo tavolo circolare elegantemente apparecchiato. Mi sentii abbracciare da dietro, mi girai ed era Bill vestito magnificamente come sempre: "Sei incantevole" mi sussurrò all'orecchio dopo avermi baciato la guancia e prendendomi per meno mi fece accomodare al tavolo
"Tu non smetti mai di stupirmi!" dissi guardandolo con gli occhi languidi
"Ti piace?" mi domandò in un caldo sussurro
"Scherzi?! E' meraviglioso!" dissi sospirando, Bill sorrise candidamente "E' per questo che ti amo, solo tu sai sorprendermi così, solo tu lasci biglietti sparsi per casa e crei queste serate così..." mormorai con gli occhi lucidi per la felicità.
Cenammo accompagnati da una piacevole melodia  suonata al violino da un musicista che aveva ingaggiato per l'occasione e dopo aver finito si alzò e tirò fuori dalla tasca della giacca un oggetto, poi si inginocchiò davanti a me e tenendo fra le mani un cofanetto di velluto blu che custodiva un meraviglioso anello al cui centro vi era incastonato un grande diamante mi chiese "Mi vuoi sposare?" a quella domanda le lacrime scesero da sole lungo il mio viso, le mie guance si incendiarono e il mio cuore esplose. Lo guardai negli occhi profondi e intensi ed abbracciandolo risposi "Si".

-Pochi mesi dopo-
Mi guardai allo specchio: ero vestita di bianco, avvolta in un bellissimo abito da sposa dal corpetto accuratamente ricamato con un nastro di raso ai lati che passava dietro il mio collo, la gonna era vaporosa con un lungo strascico anch'esso ricamato, dei guanti di raso bianco fino al gomito adornavano le mie braccia, mentre i capelli erano sciolti e lasciati cadere morbidamente dietro le spalle.
"Non piangere se no rovini il trucco!" mi ammonì Charlie che insieme a Roxy mi facevano da damigelle
"Lasciala stare Charlie, è l'emozione!" disse Roxy stringendomi le spalle "Fra poco sarai la signora Kaulitz a tutti gli effetti!" disse poi sorridente
"Come ti senti?" mi domandò Charlie
"Benissimo! Sono felice ed anche emozionata, non mi aspettavo tutto questo...non pretendevo mi sposasse ed invece lo sta facendo..." mormorai
"Lo fa perchè ti ama" disse Roxy e scoppiai a piangere "Oh che tenera!" mormorò abbracciandomi.
La cerimonia sarebbe stata una cosa intima e si sarebbe svolta direttamente nel giardino della nostra villa, che per l'occasione era stato decorato con rose bianche e gelsomini.
Paul arrivò e mi condusse al piano di sotto, feci un grande respiro e prendendolo a braccetto mi apprestai ad attraversare il sentiero di petali di rose bianche.
Quando uscii dalla grande porta finestra gli invitati si alzarono e una ventata d'aria pervasa dall'odore dei gelsomini mi colpì in pieno volto, Bill era alla fine del sentiero, bellissimo nel suo smoking nero che gli cingeva perfettamente il corpo scolpito, un tenero sorriso incurvò le sue labbra rosee, mentre i suoi occhi sembravano luccicare, al suo fianco c'era Tom, anche lui vestito elegantemente e per l'occasione gli avrebbe fatto da testimone; dopo la nostra riconciliazione Tom ebbe modo di conoscermi meglio e di accettarmi, scusandosi per quello che aveva fatto.
Arrivai a passi lenti e misurati da Bill che mi prese delicatamente la mano, al mio fianco c'era Ria stupenda nel suo lungo abito indaco, mentre nella prima fila si trovava Rajàa, nel suo grazioso abitino avorio tra le braccia di mia madre che nel frattempo insieme a mia sorella e il cagnolino si erano trasferite a Los Angeles dove le avevo comprato una simpatica casetta in un bel quartiere, salvandole dalle grinfie dell'uomo che purtroppo era mia padre.
Arrivò il momento del "Lo voglio" e quando Bill pronunciò il suo i miei occhi annasparono tra le lacrime: l'aveva detto così sommesso, così caldo e così dolcemente che non commuoversi era impossibile. Rajàa portò gli anelli adagiati su un morbido cuscino bianco e c'è li scambiammo: Bill infilò il suo nel mio piccolo ed affusolato anulare sinistro ed io il mio nel suo lungo e sfilato anulare sinistro, poi gli buttai le braccia al collo e ci baciammo.
Lanciai il mio bouquet che afferrò al volo Ria e guardando Tom ci scambiammo un'occhiata complice "Adesso aspettiamo i tuoi confetti" gli dissi scherzosamente dandogli una pacca sulla spalla "Per il momento mangiamoci i tuoi" disse con nonchalance e prendendo Ria per mano si allontanò.
"Sei mia moglie da neanche un'ora e già mi scappi?" mi sussurrò improvvisamente Bill all'orecchio
"Scappare io? Mai!" sussurrai a mia volta e lo baciai
"Bene" disse sorridendo "Allora mi concedete l'onore di questo ballo, signora Kaulitz?" continuò a sussurrare
"Con immenso piacere, signor Kaulitz" dissi e posai la testa sul suo petto, mentre una dolce melodia ci cullava.

-2 anni dopo-
Aprii gli occhi a causa di un tenue raggio di sole che trapelava dalle tende, stirai le braccia e feci un sospiro, poi mi girai e trovai Bill che dormiva serenamente al mio fianco con un lieve sorriso sulle labbra, "Starà facendo un bel sogno" pensai e mi avvicinai a lui appoggiandomi al suo petto che emanava un buon odore: per me era già un sogno stare con lui.
Lo osservai dormire e non riuscii a trattenere un tenero sorriso, poi guardai il mio anulare sinistro coronato dalla fede nuziale e la sfiorai con la punta dell'indice.
La mia vita finalmente era felice, avevo tutto quello che avevo sempre sognavo: la mia carriera, una bella casa e una splendida famiglia.
Dopo qualche minuto Bill  si svegliò e si stropicciò gli occhi con i pugni come un bambino, poi si chinò su di me e prendendo il mio mento fra le mani mi sollevò il viso e mi sussurrò "Buongiorno amore mio"
"Buongiorno..." sussurai
"Dormito bene?" mi domandò accarezzandomi una guancia
"Magnificamente! E tu?" gli domandai a mia volta persa nei suoi occhi
"Magnificamente" rispose "Lo sai ho fatto un sogno bellissimo..." mi alitò in faccia stirando una mano sulla mia coscia
"E che sogno era? Raccontamelo magari lo posso far diventare realtà..." gli dissi con una vena di malizia e portando le mie mani sotto la sua maglietta
"Mmm sono sicuro che puoi realizzarlo..." mormorò e con un'abile movimento si portò su di me sovrastandomi "...nel frattempo possiamo prodigarci per dare un fratellino o una sorellina a Rajàa, che ne dici?" disse fra un bacio e l'altro, mentre le sue mani si insinuavano sotto la mia canottiera
"Ottima idea" mormorai ormai sulla piattaforma di lancio per un altro pianeta, le mie mani scivolarono lungo la sua schiena e si apprestavano a far scomparire l'ostacolo dei pantaloni della tuta quando Rajàa, improvvisamente, aprì la porta piombando in camera e rovinando il momento. Bill si catapultò sul suo lato del letto con una smorfia di delusione, ma quando vide il faccino della bambina incorniciato da boccoli biondo cenere e con due enormi occhioni nocciola che lo guardavano vispi la sua smorfia diventò un grande sorriso.
"Buongiorno mamma! Buongiorno papà!" disse cinguettando
"Buongiorno piccola mia" rispose teneramente Bill
"Posso stare nel lettone con voi?" chiese facendo gli occhi dolci
"Certo, dai vieni" dissi sorridendole candidamente e senza farselo ripetere una seconda volta si buttò a pesce sopra il letto, mi diede un bacio sulla guancia e poi lo diede anche a Bill e si accovacciò tra le sue braccia.
Rajàa amava il suo papà, lo considerava il suo eroe e Bill l'amava, anche lui, con tutto se stesso, inoltre si somigliavano come due gocce d'acqua non solo fisicamente, ma anche caratterialmente, avere un Bill grande e un Bill piccolo che ti scorazzavano in giro per casa non era facile, ma ti rendevano felice.
Venire a Los Angeles per me era stata una benedizione in tutti i sensi e anche se non l'avevo messo in conto avevo incontrato l'amore della mia vita che aveva fatto la mia felicità e che era stato la mia salvezza, il nostro amore aveva dato alla luce anche una splendida bambina e ne sarebbero arrivati altri di piccoli marmocchi a riempiere ulteriormente le nostre vite. Più di quello non si poteva desiderare ed ora potevo affermare che nella vita dopo la pioggia arriva l'arcobaleno, che dopo il dolore c'è la gioia e la mia ero sicura che sarebbe durata per sempre, perchè noi...noi ci amavamo e l'amore...l'amore è per sempre.
FINE. 

  
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