No, non state sognando. No, non vi siete sbagliati.
È tutto vero, c’è ancora un ultimo capitolo.
In fondo, quando Jaybree parte con i prompt non posso sottrarmi al mio dovere, e poi, diciamocela tutta, c’era ancora una cosa da raccontare.
A grande richiesta, ecco a voi l’epilogo di Family Affairs.
Buon compleanno Cleomery
Buon giorno del tuo primo BDA
Epilogo
Family Affairs
e poi…
Notte
fonda. Silenzio. Il vento accarezzava i corpi dormienti alleviandoli dalla
calura estiva.
Una
mano scivolò con un movimento lento sul corpo della ragazza fino ad adagiarsi
sul suo ventre. A quel contatto lei si mosse piano, e quasi inconsciamente la
coprì con la propria.
L’urlo
che precedeva il pianto squarciò il silenzio svegliando in modo brusco gli
abitanti della casa.
Rose
a quel richiamo si alzò di scatto, dimenticandosi
dov’era e andando a cozzare con il capo contro il mento di James, che si
svegliò di soprassalto e finì per cadere a terra di peso.
-
Rose! - si lamentò James contrariato, massaggiandosi le natiche, - per una
volta potresti evitare di massacrarmi quando Jay si sveglia nel cuore della
notte? - terminò sconsolato.
Rose
si affacciò dal materasso e rimase a fissarlo con uno
sguardo colpevole. - Mi dispiace. - Allungò la mano verso di lui e gli
accarezzò il mento. Si sporse verso il suo viso, - Io ho la soluzione per tutti
i mali, - e delicatamente lo baciò sulle labbra. - Va meglio?
-
No, - James mise il broncio, sporgendo il labbro inferiore.
Rose
sorrise teneramente e lo baciò un’altra volta. - E ora?
James
fece di no con la testa e lei lo baciò ancora. - Ha fatto effetto?
Per
tutta risposta lui la tirò a sé facendola cadere dal letto, e prese a baciarla
mentre le sue mani le accarezzavano la schiena.
-
Stupido! - Lo colpì Rose quando riuscì a liberarsi per un attimo dalle labbra
di James. - Io ero seria!
- Anche io, - sorrise malandrino e la riprese a baciare.
Questa volta Rose non oppose resistenza e si lasciò andare.
James
tutto a un tratto si fermò frastornato. Ebbe la sensazione che qualcosa fosse
cambiato nell’aria.
-
Che c’è? - Chiese Rose, riprendendolo a baciare sul collo.
-
Rose, - tentò di fermarla, ma lei iniziò a lasciare dei veloci baci dalla
clavicola al petto facendosi precedere dalle dita come se le volessero indicare
la strada da percorrere.
-
Oh Rose, oh sì, - ansimò James piano.
-
Oh Rose, oh sì, - disse un’altra voce facendogli il
verso.
I
due si bloccarono immediatamente inorriditi. Rose scivolò
dal corpo di James ed entrambi si misero seduti. - Lumos,
- disse piano lui e la stanza s’illuminò.
Un
piccolo bimbo paffutello di quasi un anno e mezzo, con i capelli spettinati nei
suoi riccioli neri e con gli occhi vispi di uno strano colore misto tra il
marrone e il verde, li osservava divertito.
Appena
si accorse di avere la loro completa attenzione gattonò vicino a Rose e allungò
le manine per farsi prendere in braccio.
-
Jay, - lo accolse Rose, strofinando il suo naso a quello del piccolo. - Da chi
sei scappato questa volta?
James
si alzò in piedi e prese il fratello dalle mani di Rose. - Birbante, sei più
veloce di uno gnomo, - disse sollevandolo in aria e lo fece volteggiare sopra
la sua testa.
Harry
entrò nella stanza proprio in quel momento.
-
Avevo immaginato che si fosse rifugiato qui. Vi ha svegliato? - Harry guardò
sconsolato i tre. Ormai Jay aveva preso l'abitudine di svegliarsi nel cuore
della notte ed esigere la pappa notturna. Rituale abitudinario che il piccolo
aveva preso come gioco personale una volta capito che con quel gesto poteva
avere l'attenzione di tutta la famiglia concentrata su di sé. Si passò una mano
sul volto stanco. La prima settimana era passata liscia. Svegliarsi nel cuore
della notte non gli era sembrato una cosa così
orribile, ma già dopo più di un mese, era diventato davvero pesante. Sia lui
che Hermione erano totalmente esauriti.
- Sta’ tranquillo, zio Harry, l’urlo della belva ci aveva già
pensato, - e Rose diede un buffetto al piccolo.
-
Siete tutti svegli, - disse Hermione entrando con il biberon appena preparato.
- Su, Jay, è pronta la pappa.
-
Mamma, lascia ci penso io. Ormai sono sveglia. Voi due tornate pure a dormire.
Hermione
guardò incerta la figlia ma la stanchezza ebbe la meglio.
Le lasciò il biberon e diede un bacetto sulla fronte al bambino.
-
Non ti preoccupare, lo metterò nel mio letto e io
dormirò nel letto di James, e lui ovviamente a terra. - Si affrettò a
specificare.
Ma
prima che qualcuno potesse obiettare Jay esultò alla
sua maniera e batté le manine. - Oh Rose, oh sì, -
ripeté in modo buffo il sospiro che qualche minuto prima era sfuggito dalla
bocca di James.
I
due si guardarono inorriditi, mentre Harry e Hermione scoppiarono a ridere dopo
qualche secondo di silenzio.
-
Rose, credo proprio che Jay si sia preso una bella cotta per te. - Harry
scompigliò i riccioli al piccolo e uscì dalla stanza abbracciato a Hermione.
James
rimase in silenzio a osservare i due con aria seria. Appoggiò il braccio sulle
spalle di Rose e l’avvicinò a sé.
-
Ehi tu, - puntò il dito verso il fratellino, - stammi bene a sentire. Io sono
arrivato prima di te. Lei è mia, ci siamo capiti?
Rose
alzò un sopracciglio incredula per quello che aveva
sentito e Jay, per tutta risposta, strofinò il visino sul suo seno.
Rose
strinse le labbra per non scoppiare a ridere.
- Sai, James, credo che in questo momento lui sia in
vantaggio.
James,
esterrefatto, acciuffò il bambino dalle mani di Rose e glielo tolse da dosso.
Jay lo guardò sorpreso, ma durò giusto un attimo. Arricciò le labbra, sporgendo
il musetto all’infuori, tirò su con il nasino e strizzò leggermente gli occhi, pronto per dare sfogo ai suoi polmoni.
-
No, no, no, buono. Dai scherzavo, - tentò James per calmarlo prima che
scoppiasse a piangere e lo porse immediatamente a Rose che lo accolse tra le
sue braccia.
-
Dai da mangiare alla belva, prima che svegli tutto il vicinato.
Rose
si accomodò sul letto e iniziò a dare la pappa al
fratellino.
James
dopo qualche secondo prese posto accanto a lei con il
broncio.
-
James, non puoi competere con questo fagottino, - scherzò Rose, appoggiando il
capo sulla sua spalla. Per tutta risposta lui sbuffò divertito.
Rimasero
in silenzio per diverso tempo, cullati dal rumore tenero della ciucciata di
Jay.
Quando
fu completamente silenzio, James si voltò a guardarli: entrambi si erano
addormentati.
Tolse
piano il biberon dalle manine di Jay, e con dolcezza li fece appoggiare al
cuscino. Un colpo di bacchetta e un silenzioso “Engorgio”,
allargò il letto e si coricò accanto a loro, stringendo entrambi in un
abbraccio.
-
Un giorno anche per noi sarà così.
Vi lascio l’ultima immagine di questo tenero momento.
Fan art della bravissima patronustrip che in realtà rappresenta Harry, Hermione e la sua piccola Lucy; ma io la trovo perfetta anche per loro, voi che dite?
Un doveroso ringraziamento a Jaybree che si è vista
recapitare il
capitolo a tarda notte e a Potionfang per la consulenza preziosa.