Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Clodie Swan    16/07/2012    4 recensioni
"Da molto tempo non affrontavamo un giorno doloroso come questo. Sapevamo che presto sarebbe arrivato. La parentesi felice di questi pochi anni non poteva durare per sempre. Non per noi. Siamo destinati a lottare, a compiere sacrifici, a soffrire pur di proteggere i nostri cari da ogni pericolo. Perfino da noi stessi. Perché noi non siamo persone normali. Siamo creature oscure e letali. Siamo dei vampiri."
Sono passati diversi anni dagli eventi di Breaking Dawn. I Cullen devono difendere il figlio di Renesmee e di Jacob Black dalle mire dei Volturi. La loro strada finirà per incrociarsi con quella di un giovane quanto affascinante cacciatore di vampiri.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 24

L'immagine di Renesmee e Jacob abbracciati si fece sfocata nella mente di Dillon, poi si ingigantì e tornò a farsi nitida. La scena era la stessa ma sembrava vista da un'altra prospettiva. Dopo qualche minuto Dillon si accorse che quelli erano i pensieri di Jacob. Stava ricordando quell'episodio...

 

Jacob si staccò dalla sua piccola amica e la guardò intensamente. “Adesso fammi un sorriso! Un bel sorriso alla Nessie. O ti faccio il solletico.” Renesmee finse di scappare via e lasciò che Jacob la afferrasse tra le braccia facendola girare in tondo. “Basta! Basta!” strillò ridendo la bambina. La suoneria di What I've done dei Linkin Park distrasse Jacob per un istante. “ Salvata dal cellulare, piccola. La prossima volta non mi scappi.” disse Jacob allegramente prima di rispondere. “Pronto? Ciao Sue. Cosa? Si va bene, vengo subito.” Riattaccò guardando Nessie preoccupato. “Andiamo, ti porto a casa.” Renesmee lo guardò con gli occhioni spalancati.”Cos'è successo Jake?” Lui le accarezzo un ricciolo. “Mio padre non si è sentito bene e devo andare a casa. Non preoccuparti non è nulla di grave.” Jacob aiutò Renesmee a risalire in moto e partì il più velocemente possibile. Poco dopo sentì il tocco delicato di una manina candida sul viso e vide proiettati diversi ricordi che univano lui, Renesmee e Billy. Jacob girò il volto per baciarle il palmo della mano. “Guarirà presto, piccola.” La moto di Jacob procedette spedita attraverso stradine sterrate e sentieri nascosti e in breve raggiunse la casetta nella foresta.
Edward uscì di corsa e si materializzò davanti a loro accigliato. “In moto? Ma ti ha dato di volta il cervello?” Jacob sospirò senza levarsi il casco. “Volevo farla divertire un pò. E' stato un giorno speciale...il primo giorno di scuola.” Il vampiro di colpo cambiò espressione. “Che cos'è successo a tuo padre?” Jacob si affrettò a rassicurarlo mentre Renesmee scendeva e gli restituiva il casco. “Lascialo andare, papà. Deve andare da Billy.” Edward annuì e abbracciò la figlioletta. “Posso chiedere a Carlisle di passare da voi dopo. Chiamaci per qualsiasi cosa.”
Jacob riaccese il motore. “Lo farò grazie! A presto Nessie.” Ripartì in fretta e si lasciò alle spalle padre e figlia che ancora lo stavano guardando ansiosi. Ben presto avvistò le casette rosse di legno di La Push. Sul portico di casa sua vide i ragazzi del branco che parlavano tra di loro piuttosto preoccupati. Jacob frenò di botto e lasciando cadere in terra la moto corse verso l'ingresso trafelato. “Come sta?” Sam si fece avanti mettendogli una mano sulla spalla. “Il dottore ha appena finito di visitarlo. Puoi andare da lui.”
Jacob gli strinse la mano e passò oltre dirigendosi verso la camera di suo padre. La sedia a rotelle appoggiata contro la parete era vuota. Billy era nel letto, seduto e nonostante apparisse molto debole si sforzava di sorridere. Sue e Charlie erano con lui insieme al medico di famiglia. “Papà! Papà! Come stai?” chiese Jacob sedendosi sul lettino e abbracciando con delicatezza suo padre. “Va tutto bene, tranquillo.” rispose Billy con un sorriso stringendo debolmente a sè la mole muscolosa del figlio. Jacob si rivolse al dottore che in tono serio lo informò della situazione. “C'è una brutta infezione al piede sinistro. Succede, purtroppo con il diabete. Faremo altre analisi domani.” Jacob crollò con la testa sulle sue ginocchia. “Oh papà, mi dispiace.” Il dottore e i due amici capirono che era giunto il momento di lasciarli soli. “Ragazzo mio, non devi fare quella faccia. E' la vita.”
Jacob sorrise. “Ti darei tutta la mia salute e le mie energie se potessi farti stare meglio anche solo un giorno. Se penso che io non mi ammalerò mai...” Billy gli accarezzò i capelli corti. “Non darti pena per me. Quanto a te, potrai anche essere immune dalle malattie, mai quando con il branco vai a combattere i vampiri mi fai comunque rischiare l'infarto. Credimi in questa casa sono io quello che deve stare in pensiero.”
Jacob si lasciò sfuggire un sorriso. “Avresti dovuto trasformarti tu, alla mia età. Saresti stato un lupo fantastico.”
Billy rise. “Certo avrei avuto molti meno acciacchi e forse avrei ancora le mie gambe, ma non rimpiango niente. Ho sempre vissuto dove sono nato ma sono cresciuto insieme a dei veri amici che ancora oggi mi stanno vicini. Ho sposato l'amore della mia vita ed ho avuto tre figli meravigliosi. Jake, la mia vita non avrebbe potuto essere più bella. Un giorno morirò e mi riunirò con i miei padri. Ed è così che deve essere. Non devi essere triste per questo.” Jacob rimase in silenzio per diversi minuti. “Immagino sia strano per te questo discorso, vivendo vicino a degli immortali.”osservò Billy.
Il figlio annuì. “Si, in effetti non pensavo a queste cose da tanto tempo. Da quando se nè andata la mamma. Papa, non credo di essere pronto per perdere anche te.”
Billy lo guardò seriamente. “Nessuno è mai pronto a dire addio ad una persona che ama. Ma un giorno tutti ce ne dobbiamo andare. Di solito...” Jacob si accorse che lo guardava in modo ansioso. “Che vuoi dire papà?” Billy sospirò. “Tu puoi scegliere. Se continuerai a trasformarti per il resto della vita potresti non dovere mai assaggiare la morte. Ma è quello che vuoi?”
Jacob trasalì. “Non ci avevo mai pensato in termini di eternità...mi sembra una cosa talmente immensa da concepire. Per quanto possa frequentare dei vampiri centenari...”
“Figliolo, i licantropi esistono per proteggere la nostra terra dai vampiri. E si trasmettono il loro potere di padre in figlio per generazioni. Quando un giorno sarai stanco di tutto questo, altri giovani quileutes prenderanno il tuo posto. Sei libero di scegliere.”
Jacob parve confuso. “Non è così semplice.”
“Lo so, tu stai pensando alla piccola Renesmee. Il centro del tuo universo. Lei è immortale come i suoi genitori, vero?”
“Pare di sì.”
“Mi sono sempre chiesto che significato potesse avere un imprinting con una creatura per metà umana e per metà vampira. Tutto quello che so è che ti ha reso di nuovo felice, e di questo le sono grato.”
Il volto di Jacob si illuminò. “Ero un uomo distrutto prima di vedere quel visino di porcellana. Non so cosa farei senza di lei. Le voglio così bene!”
“Lo capisco e so che le starai accanto per il resto della tua vita. Questo farà di te un immortale a tua volta. Rimarrai un mutaforma per sempre.”
Jacob rimase spiazzato. “Essere un lupo ormai fa parte di me. Non è più un peso. Soprattutto sapendo che posso proteggere le persone che amo. Mi dispiace soltanto che dovrò vedere invecchiare e morire le persone intorno a me.”
“Jake, lo so ma te lo ripeto. E' una scelta che spetta solo a te. L'imprinting ti porterà a stare con la piccola Nessie per il resto della tua vita. Ma puoi essere tu a deciderne la durata.”
“Papà, questi discorsi mi sembrano un pò troppo impegnativi. Credo che dovresti riposare adesso. Io vado a dare notizie ai ragazzi qua fuori.” Jacob spostò i cuscini dietro la schiena del padre e lo aiutò a coricarsi. Billy chiuse gli occhi e si rilassò. Jacob gli baciò la fronte ed uscì fuori. Ad aspettarlo era rimasto solo Sam.
“Gli altri ti salutano. Visto che si era fatto tardi gli ho detto di andare a casa.”
“Grazie di essere rimasto, Sam.”
“Ho pensato che potessi avere bisogno di parlare con qualcuno. Vogliamo tutti bene a Billy e se c'è qualcosa che possiamo fare...” Jacob gli diede una pacca sulla spalla.
“Grazie, lo apprezzo. Papà sta soffrendo ma non vuole darlo a vedere. Il solito cocciuto.”
“Beh, chissà da chi avrai preso.” scherzò Sam affettuosamente.
“E mi ha fatto dei discorsi strani. Credo sia preoccupato per il mio destino. Se resterò un licantropo per sempre o no.”
Sam lo guardò pensieroso. “Il tuo destino è ormai legato a quello di Renesmee. E l'unico modo di stare insieme a lei è condividerne l'immortalità. Ti sembra una cosa difficile da accettare?”
Jacob ci pensò su un istante. “No. Affatto. Niente di quello che ho fatto per lei è stato mai troppo difficile per me.”
“E' l'imprinting che fa di lei la tua forza di gravità. Anche io ho messo da parte tutta la mia vita per Emily.” Jacob ricordò il dolore di Leah e provò un pò di tristezza pensando a lei.
“Dimmi una cosa Sam. Cosa si prova ad innamorarsi dell'oggetto del tuo imprinting?”
Sam sorrise ed i suoi occhi scuri si illuminarono di felicità.
“E' qualcosa di meraviglioso. Tu già sai cosa si prova quando la vedi e tutto l'universo trova un nuovo ordine che ha lei come fulcro. Beh, quando ho posato per la prima volta lo sguardo su Emily il resto del mondo si è dissolto ed ho compreso lo scopo della mia esistenza. Non desideravo altro che lei. Lei soltanto. Lei nella mia vita, nel mio cuore, nella mia anima. Lei tra le mie braccia. E nel momento in cui ho visto nei suoi occhi lo stesso desiderio e l'ho sentita dirmi che anche lei mi amava, oh Jacob, come posso descrivertelo! E' stata la cosa più bella, più intensa che abbia mai provato! Non mi ero mai sentito così vivo! Non avevo mai amato qualcuno in maniera così completa ed incondizionata e non faccio che amarla sempre di più. Ogni volta che la vedo, anche al mattino quando apre gli occhi e mi guarda, mi batte forte il cuore come la prima volta.”
Jacob fissò l'orizzonte e sorrise. “Qualcosa l'avevo percepita...sai per via della telepatia...ma sentito raccontare così è...wow! Non ti facevo così romantico. Mi fa uno strano effetto...”
“Quanti anni dimostra Renesmee? Dodici?”
“Tredici. Circa.”
“E ogni anno cresce di un paio d'anni?”
“Due e mezzo – tre ho calcolato, dipende. Carlisle dice che la sua crescita si va stabilizzando mai ci sono momenti in cui accelera.”
“Quindi l'anno prossimo potrebbe dimostrare sedici anni?”
“Credo di sì.”
“A sedici anni una ragazza fisicamente è già una donna.”
Jacob arrossì. “Sì ma è sempre piccola. Cavoli Sam, io ne dimostro venticinque! Non voglio mica andare in galera!”
Sam ridacchiò. “Io non mi preoccuperei tanto della polizia, visto che lo sceriffo Swan da sempre stravede per te, quanto del vampi-papi. Edward ti staccherebbe la testa a morsi e non è una metafora.”
“Non ho mai avuto un pensiero sbagliato su di lei! E non intendo approfittare di una sedicenne.”
“Jake, non mi hai capito. I cambiamenti ci saranno anche per lei. A sedici anni una ragazza comincia ad avere certi desideri. Leah aveva sedici anni quando ci siamo messi insieme.”
Jacob a quel punto rimase senza parole e arrossì.
Sam annuì. “Proprio quello che intendevo.” Sospirò e mise un braccio intorno alle spalle dell'amico. “Penso che sarà un anno piuttosto interessante.”

"Dillon. Dillon." la voce di Renesmee riportò il giovane alla realtà. Era ancora nel salotto in quel castello scozzese, circondato da quella strana famiglia di vampiri che stava imparando a conoscere. "Non capisco."mormorò confuso. "E' come se le mia mente sia stata risucchiata da un'altra parte. Era come se vedessi la storia attraverso i ricordi di...Jacob."
"Credo di capire cosa sia successo."intervenne Edward. "Mentre Renesmee "narrava", Jacob che seguiva il racconto ripensava a quello che ha provato all'epoca e i suoi pensieri hanno preso il sopravvento."
"Non l'ho fatto apposta, amore." disse Jacob come per scusarsi guardando la moglie.
"Io nemmeno. E' stato come se qualcuno avesse cambiato canale. O come se la frequenza di una stazione radio ne avesse disturbata un'altra."spiegò Dillon
"Dillon deve percepire i pensieri di Jacob in modo molto chiaro"osservò Carlisle. "Interessante."
"Sì, molto." commentò secco Jacob. "Ti dispiace comunque avvisarmi, la prossima volta che decidi di farti un giro nella mia testa?"
Dillon rimase male. "Scusa, ho scoperto da un giorno di essere telepatico. Devo ancora farci la mano. Sai com'è..."
Renesmee guardò il marito contrariata. "Jake, ti prego. E' tutto molto difficile per lui."
Il bel licantropo posò lo sguardo dispiaciuto nei bellissimi occhi scuri di Renesmee. "Anche per me. Scusa, amore."
"E' a lui che devi chiedere scusa." ribatté lei accennando col capo a Dillon.
"Scusa, biondo." disse finalmente Jacob guardando il ragazzo.
"Ho un nome, per la cronaca." protestò Dillon.
"Ok, scusa Dillon." ripetè Jacob sbuffando.
"Che caratterino, il giovanotto. Chissà da chi ha preso..." ridacchiò Emmett prima di essere rimproverato dallo sguardo severo di Edward.
Renesmee tese le mani verso Dillon. "Posso continuare il mio racconto. Sta per arrivare un momento molto importante della mia vita e di quella di Jacob."
Dille le sorrise e le prese con delicatezza le mani portandosele sulle guance. Chiuse gli occhi lasciando che le immagini dei ricordi di lei fluissero di nuovo nella sua mente.

Una Renesmee più alta, più matura sui sedici anni circa si stava specchiando nel vetro della finestra della sua camera, torturando un ricciolo per poi tornare a fissare il cellulare. "Avevo convinto mio padre a comprarmelo dopo un'eternità. "A chi dovresti telefonare?"aveva protestato. In effetti aveva ragione. Tutta la mia famiglia era a portata di udito e per comunicare con Charlie o con altri amici c'erano i cellulari dei miei genitori o il telefono della villa. Non c'erano più nemmeno compagni di classe da chiamare dopo che la mia crescita aveva ripreso ad accelerare ed ero stata tolta da scuola. Non che mi importasse. Non avevo legato praticamente con nessuno. L'unica ragione per cui avevo voluto un cellulare era per poter comunicare con Jacob. Era stato via a lungo per via della malattia di Billy ma per fortuna suo padre si era ripreso e quel giorno sarebbero tornati a La Push. Aspettavo un suo messaggio da un momento all'altro. Era un vero peccato che la zia alice non potesse vedere il futuro di Jacob. Mi mancava così tanto. In quel periodo ci eravamo visti di rado e sempre con i nostri familiari presenti ma non era la stessa cosa. Mi mancavano le nostre battute di caccia nel bosco. Mi mancava potermi sfogare e confidare con lui. Era il mio unico amico. "Nessie." mi disse mio padre leggendomi i pensieri. "Vedrai che Jacob tornerà presto e comunque appena la tua crescita si sarà fermata potrai iscriverti al liceo. Anzi, mi iscriverò insieme a te e mi farò passare per tuo fratello." La sua idea era carina ma non ero dell'umore giusto per apprezzarlo. "Bene, così potrai controllarmi anche lì. Fantastico." mio padre rimase male peer il mio tono acido ma non me ne importava niente.
La mamma ci raggiunse poco dopo portando dei vestiti nuovi. "Tesoro, guarda cosa ha portato la zia Alice. Dei nuovi abiti per la tua nuova taglia. Non vuoi provarli?" Io continuai a giocherellare con il cellulare guardando fuori dalla finestra. "Non adesso." I miei genitori si guardarono preoccupati quando il trillo della suoneria dei messaggi ruppe quell'atmosfera pesante che si era creata. Il mio cuore ebbe un balzo per la gioia. "Sono appena tornato a casa. Papà sta bene e adesso dorme. Vediamoci nella nostra radura." Emozionata come non mai, corsi a spazzolarmi i capelli guardandomi nello specchio. Ero cambiata parecchio. Il mio corpo stava cambiando. La mamma mi diceva che stavo diventando sempre più bella e papà aveva cominciato a lamentarsi sui vestiti che erano troppo corti o troppo attillati. Le mie vecchie camicette non mi si abbottonavano più e i jeans mi andavano stretti sui fianchi. Mi precipitai a vedere se c'era qualcosa di adatto tra i vestiti nuovi ma non trovai niente che potessi indossare per una caccia nei boschi. Perché la zia si ostinava a riempirmi di roba elegante che non avrei mai avuto occasione di indossare? Alla fine scelsi un top di pizzo con sopra ricamati dei fiori preziosi e mi lasciai addosso la gonna jeans a ruota che mi arrivava a metà coscia. Non mi misi le scarpe, non ne avevo bisogno. Scavalcai con un salto la finestra e cominciai a correre mentre dietro di me la voce di mio padre mi gridò dietro. "Torna prima che faccia buio." Io non mi voltai nemmeno. "Promesso." gridai di rimando prendendo il sentiero in mezzo alla foresta che portava direttamente verso il mio Jake. Poco dopo intercettai la sua scia. Il suo odore così familiare mi arrivò alle narici più gradevole che mai. E poi lo vidi. Ci fermammo ad un metro di distanza e ci guardammo emozionati. Non capivo, Jacob indossava la sua solita maglietta nera ed i jeans sbiaditi ma era come se fosse diventato più giovane. In qualche modo più vicino alla mia età.
"Jake" mormorai avvicinandomi a lui. Mi abbracciò con delicatezza la vita e mi posò un bacio sui capelli. Di solito mi sollevava da terra e mi dava una bella strizzata. Io gli appoggiai la testa su una spalla respirando nuovamente il suo odore. Era più buono del solito.
"Nessie." mormorò lui meravigliato. "Sei..." non trovava le parole.
"Cresciuta? Si guardami." dissi staccandomi da lui e girando su me stessa. "Sono alta quasi come la mamma. E corro molto più veloce di prima. Facciamo una gara?"
Lui mi sorrise. "Ho anche visto un bel cervo succoso che sembra ci stia aspettando da qualche parte."
"Lo prenderò io. E guai a te se mi fai vincere." Cominciai a correre a grandi balzi col cuore che mi galoppava. Non capivo bene il perché ma non mi ero mai sentita così felice in vita mia.
Jacob mi raggiunse in poche falcate e mi superò. Aveva fatto in fretta a togliersi i vestiti e a trasformarsi. Io saltai sopra un albero e lanciandomi sopra i rami mi diedi una spinta vigorosa mi lanciai in alto per poi atterrare davanti a lui morbida sul terreno. Jacob frenò sulla sue zampe ed io ricominciai a correre. Finalmente intercettai la scia del cervo e mi appostai in alto sopra un ramo. Ad un tratto un ringhio nella direzione opposta fece scappare il cervo verso la mia direzione e il poveretto finì diritto sotto le mie fauci. Quando ebbi finito di dissanguarlo alzai gli occhi e vidi Jake ritrasformato in umano con addosso solo i jeans lunghi che mi guardava appoggiato con un braccio ad un albero. Per la prima volta vidi mi accorsi della tonalità stupenda che la sua pelle liscia e levigata color ruggine aveva sotto i raggi del sole, facendo risaltare i muscoli lunghi e affusolati. Mi accorsi del bellissimo taglio dei suoi occhi scuri che sembravano leggermi dentro con una dolcezza incredibile. Per la prima volta guardai con ammirazione la squisitezza dei suoi lineamenti fini e dolci e la sensualità delle sue labbra carnose. Con una strana fitta al cuore mi accorsi che il mio amico, che conoscevo così bene, il mio Jacob era un uomo bellissimo.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Clodie Swan