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Autore: frodina178    22/05/2004    1 recensioni
Ci sono tante opinioni su cosa sia la felicità
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Elijah Wood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: non so di preciso quando sia stato girato il film "Troy"(immagino comunque intorno al 2003),e nemmeno i luoghi esatti,quindi mi limiterò ad essere alquanto vaga. Il personaggio citato in questo capitolo è Eric Bana, ovvero l'attore che ha interpretato Ettore.

Grazie(o per colpa di)a Dominic

Quando Jusy rientrò la musica era finita e un cospicuo gruppo di persone si stava affollando davanti a quelli che erano stati adibiti a camerini della band. Ritornò dietro al bancone, trovando le colleghe a discutere vivamente. Si mise ad asciugare i bicchieri, ma, con un orecchio, ascoltava distrattamente le loro parole:
-Ti dico che è vero!- urlò acida una.
-E tu come fai a saperlo?-
-L'ho letto!- rispose la stessa alzando il tono di voce.
-E credi a tutto quello che leggi?-
-Ti dico che si sono mollati!-
-Se mai sono stati insieme…-si aggiunse un'altra ragazza.
-Che vuoi dire?-
Voglio dire….lui attore emergente…lei attrice che cerca di far carriera, modella....insomma basta fare due più due…-
-Forse hai ragione!Fatto sta però che spesso sono stati fotografati insieme!-
-Mica insinuo che non si conoscano! Non metterei la mano sul fuoco però che siano, o siano mai stati, insieme!-

Akanta smise di ascoltare, primo perché non capiva la materia del discorso, e poi perché le davano tanto l' aria di frivoli pettegolezzi. Certo, come a chiunque, anche a lei ogni tanto piaceva parlare di quella o quell'altra persona, ma non certamente in questo modo. Era fermamente convinta che, se voleva che non si impicciassero dei suoi affari, lei per prima non avrebbe dovuto impicciarsi di quelli altrui.

Alle tre del mattino il locale era ormai quasi vuoto, i black eyed peace se ne erano andati e la musica aveva cambiato genere. Jusy stava aiutando a sistemare il palco, mentre, con l'auricolare nell' orecchio, stava parlando al telefono con Michelle, la ragazza di suo fratello con cui aveva stretto una forte amicizia. Un forte urlo la fece sobbalzare, rovesciando a terra la cassa che stava trasportando. Lanciò un'imprecazione degna di Mel Gibson al contrario, e si massaggiò il piede su cui era precipitato l'armamentario. Guardò con sguardo truce nella direzione da cui era giunto il fragore. Ad un tavolino stavano ancora festeggiando allegramente, nonostante la tarda ora.

-Un altro brindisi… -un uomo biondo aveva sollevato un calice portandosi ironicamente una mano al petto -Per il nostro caro Eric, che da domani farà parte della schiera opposta!-
-Auguri per il tuo ultimo giorno da scapolo!-urlò un altro

Un addio al celibato, pensò Jusy, una cosa che odiava dall'intimo. O, per essere precisi, le facevano ribrezzo le frasi di circostanza dette in quelle occasioni. Salutò Michelle, prese la scopa e si unì alle altre due ragazze che stavano pulendo. Giunse a ramazzare anche vicino al tavolino dell'addio al celibato e, pur dicendosi che non stava bene origliare, si mise all'ascolto. Dopo del tempo che non riuscì a conteggiare una voce la chiamò:
-Signorina!-
Lei si voltò, indicandosi con l'indice per chiedere se volessero proprio lei.
-Sì lei! -disse l'uomo -Può anche smettere di pulire quel punto, credo che dopo mezz'ora sia abbastanza lustro-
Akanta diventò rossa, imbarazzatissima. Il resto del gruppo era scoppiato a ridere, mentre lei se ne stava imbambolata, con la scopa in mano, vergognandosi per essersi fatta scoprire in un modo così assurdo. Ma, come suo solito, di certo non lo avrebbe dato a vedere e, racimolato la faccia tosta che la stanchezza per un attimo aveva fatto volare lontano, riprese a spazzare con impegno.
-Sono contenta…. -disse osservando la scopa che muoveva con decisione sul pavimento -….che finalmente uno dell'ufficio d'igiene sia venuto al locale! Sa…lo dico sempre al mio capo che prima o poi sarebbe successo…..non è una bella cosa riutilizzare sempre gli stessi bicchieri senza lavarli!- lo disse in un tono tanto serio, senza lasciar trafelare un minimo di incertezza, che tutti quelli che stavano bevendo riappoggiarono i bicchieri cercando di mostrare noncuranza. Akanta sorrise soddisfatta tra se e se, allontanandosi a pulire un altro punto. Un vocio sommesso la seguì, ma non si preoccupò di tradurlo, era stanca e assonnata, non aveva tempo per litigi o battute sarcastiche.
Ritornò quindi al banco, per mettere a posto le ultime cose prima di tornarsene a casa, quel doppio turno l'aveva distrutta.
-Senti… - qualcuno si era appoggiato al bancone e la stava guardandola -Volevo chiederti scusa da parte del mio amico…-
Lei si voltò: era Dominic, il ragazzo che aveva incontrato fuori dal locale durante la sua pausa.
-Non ti devi scusare-
Lui rise.
-Cosa ci trovi da ridere?!?-domandò acida riponendo gli ultimi bicchieri nelle mensole.
-Non mi sembra che non lavate i bicchieri……-
-Questo è quello che credi tu…..guarda…… -gli mostrò l'interno di un bicchiere che aveva una piccola macchia marrone, difetto di fabbrica, ma lui non lo sapeva -…la vedi questa?-
Lui annuì.
-E' una caccola….. -disse lei abbassando il tono di voce come per non farsi sentire, con tono solenne. Dominic rimase qualche istante interdetto, poi la guardò serio pronunciando sempre sommessamente come se si stessero rivelando dei segreti -E potrei…..-domandò infilandosi un dito del naso -Mettercene una anche delle mie?-
-Non ora…… -Jusy si avvicinò ancora di più al suo orecchio -Potrebbero vederci…….-
Dom ridacchiò riportando la mano al suo posto -Bè, allora me ne vado. Spero non te la sarei presa per prima! Brad è esuberante a volte, soprattutto quando beve un po' troppo….-
-Esuberante non credo sia il termine giusto, comunque stai tranquillo, credo che sopravvivrò lo stesso!!-
Il ragazzo fece per andarsene, dopo averla salutata un'altra volta, quando qualcuno gli mise una mano sulla spalla.
-Allora Dom!Sei pronto che ce ne andiamo?- tutta la tavolata si era alzata,e gran parte di questa era già arrivata all'uscita. Lui annuì, andando a prendere le sue cose prima di fare un salto al bagno. L'uomo si sedette e ordinò un caffè mentre aspettava. A lui se ne aggiunse un altro, che domandò la stessa bevanda. Akanta ebbe qualche sentimento di repulsione riconoscendo in questo la causa della ramanzina che aveva ricevuto da quella saccente della sua collega.
-Come mai ho l'impressione di averti già visto?-domandò Orlando squadrando Jusy pensieroso.
-Sono quell'essere ignobile che non ha scatenato la terza guerra mondiale per trovarle un posto libero!-
-Ah ecco…. -ma non sembrava convinto -Sei sicura che non ci siamo mai visti prima?-
Akanta, voltata verso la macchina del caffè, alzò gli occhi al cielo.
-E' probabile visto che lavoro qui!-
-E' la prima volta che vengo…..-poi prese a parlare con l'uomo barbuto, sembrando dimenticarsi il suo dubbio.
-Ma sì!Tu sei Akanta vero?- disse interrompendo un discorso sul football a metà.
-Probabile-rispose lei mettendogli davanti le tazzine.
-Tu sei quella che faceva la fattorina a Londra per una pizzeria vero?-Orlando disse queste cose con enfasi, come stupito dalla sua memoria che si stava dimostrando eccezionalmente perspicace.
-Probabile- continuò lei sfilandosi l'uniforme gialla e piegandola, pronta ad andarsene.
-Non ti ricordi di me?- domandò un po' esterrefatto.
-No, mi dispiace……-
-Avevi fatto uno spogliarello a casa mia!Il giorno della festa del mio amico!-
-Ah già!Tu sei quello del "nessuno alzerà le mani"-sorrise per la prima volta lei a quel ricordo.
-Proprio io!- esclamò soddisfatto.

-Andiamo?- Dom era tornato dal bagno, con la frotne che gli gocciolava, doveva essersi lavato il viso.
I due annuirono.

-Ciao!- Orlando salutò Akanta ormai alla porta. In risposta lei fece un cenno con la faccia. Poi lui sparì. Sebbene non volesse ammetterlo nemmeno con se stessa quel volto l'aveva turbata. Precisamente erano stati i capelli a farlo, aveva avuto per tutto il tempo l'irresistibile impulso di infilarci le mani dentro per sentire la morbidezza di quei riccioli. Per il resto era abbastanza normale, ma quella chioma nera aveva richiamato la sua attenzione.
Dato tutto l'interesse che era stata mostrata verso di lui quella notte doveva essere per forza un personaggio di una certa importanza, e ad Akanta sarebbe piaciuto saperlo. Ma per quanto si sforzasse non riusciva nemmeno ad inserirlo in una categoria :Attore?Cantante?Giornalista?Figlio di papà?
Non ci volle molto perché la stanchezza soverchiò questi pensieri e la portò a dirigersi verso casa, con un unico obbiettivo:il letto.
  
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