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Autore: CrHacker98    16/07/2012    1 recensioni
Daniel è un nuovo studente della terza A. Incontra una ragazza, Kate, che lo cambierà. Purtroppo un suo amico demoniaco non gliela farà passare liscia e dovrà combattere contro un sè stesso una battaglia all'ultimo colpo di cuore spezzato.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lies'
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Liar era furioso. Era la seconda volta che Nathan non obbediva ai suoi ordini e gli portava via un’altra anima. Chissà che cos’altro aveva anche detto a quella sgualdrina. Avrebbe tanto voluto averlo davanti e poterlo torturare ancora prima di assorbirlo nel corpo. Quanto lo odiava quando faceva il sentimentale. Doveva riprendere il controllo su di lui, altrimenti avrebbe addirittura ritornare sulla terra con una propria volontà, e sarebbero stati guai. Appena sarebbe rientrato di nuovo in quella zucca vuota avrebbe riavuto indietro il suo giocattolo. Il problema era che non era ancora riuscito a capire come avesse fatto a liberarsi di lui. Poco importava, se lo avesse fatto ancora, l’avrebbe ucciso e se ne sarebbe preso un altro di corpo ospitante. Non poteva mica star dietro al primo drogato che si ribellava: aveva un obbiettivo e lo doveva raggiungere: il fine giustifica i mezzi.
Si mise una mano nei capelli e si grattò la testa. Non doveva fare altro che aspettare che Nathan perdesse i sensi e sarebbe stato facile ritrovarlo. Doveva solo aspettare, qual serpente che era non sarebbe stato complicato.
Ed invece si ritrovò ad annoiarsi. Lo stomaco brontolò lagnoso: aveva fame. Quella fanciulla doveva essere il suo prossimo pasto, ma per colpa di quell’idiota se l’era lasciata fuggire. Oh, beh, si sarebbe divorato qualcun altro senza fare troppi giri. Lo stomaco è pur sempre lo stomaco: non lo si può mica ignorare.
Per passare il tempo si mise a ricordare i bei tempi andati,quando era ancora troppo giovane ed inesperto. In quel secolo era tutto molto più difficile e restrittivo: quelle persone che trovavi le mangiavi e baste ed eri già fortunato di questo. Ora invece, con così tanti umani a sua disposizione, era come un gatto che gioca col topo. Solo pochi demoni condividevano una passione simile alla sua, ed erano tutti suoi cari amici. Forse un giorno avrebbe dovuto ritornare da loro e discutere del più e del meno. Ma come poteva presentarsi senza il suo libro? Alcuni demoni avevano smarrito il loro che veniva puntualmente ritrovato dagli umani. Questi ultimi li chiamavano “Necronomicon”, anche se si era impegnato lui stesso personalmente a ritrovare i volumi ed a distruggerli, così da tramutare la verità sulla sua specie in leggenda. I draghi non erano che loro. Li avevano sempre scambiati per delle lucertole troppo cresciute, quando in realtà erano tutt’altro. Non dei serpenti con le ali, ma dei fantasmi con una filosofia di vita, dei ricordi, dei sentimenti propri. Di questi ultimi lui aveva cancellato ogni traccia dalla sua mente: era troppo doloroso continuare a tenerli conservati. Si era ormai abituato a non provare più nulla, e la vita (o meglio, la morte) gli si era presentata sotto un aspetto più bello e raffinato, facendogli riflettere di più e rendendolo quello che era.
Ma quanto tempo era passato? Non voleva stare mica lì per l’eternità:aveva dei progetti da attuare. Già, quando saranno finalmente compiuti, si sarebbe divertito come  non mai. Era già molto popolare tra i demoni. Non ce ne era uno che non conoscesse la sua storia e non avesse paura di lui. Eh, quasi tutti. In giro per una cittadella una volta aveva incontrato un demone quasi potente come lui, ma troppo stupido. Lo aveva sfidato per prendere il suo posto, ma fu tutta fatica sprecata. Certo, si era divertito, ma ormai chi poteva più rappresentare per lui un pericolo?
Beh, si, c’era quel Jake. Ma era umano, non avrebbe mai e poi mai potuto capire gli inestimabili segreti del suo libro, quindi non doveva preoccuparsene poi moto. Bastava trovarlo e riprendersi i suoi appunti: semplice e non così complicato. Sorrise mettendo in mostra i canini: quasi quasi chiamava un demoni etto da quattro soldi e mandava lui a recuperarglielo al posto suo. No, era meglio che la voce del furto fattogli da un bambino umano non si spargesse, ci avrebbe rimesso la dignità e la faccia. Alcuni avrebbero pensato che non era all’altezza del suo ruolo e potevano rivoltarglisi contro. C’era poi il proverbio”Chi fa da se, fa per tre” e doveva ammettere che avrebbe dovuto fare tutto lui. Pazienza. Si sarebbe presto consolato con una bella anime nello stomaco.
Se Nathan era ancora vivo, ovvio. Ma che sciocchezza stava dicendo? Nathan era già morto, non si può morire due volte. Rise della sua stessa stupidità. La ridarella gli morì sulle labbra vedendo però come era conciato il suo serpente cobra bifacciale. Era una vergogna, ci avrebbe messo altro tempo a rimetterlo come nuovo. Peccato, gli piaceva com’era prima.
Finalmente riuscì a percepire la presenza del ragazzo. Pronunciò alcune formule e si ritrovarono in un solo corpo. Evidentemente doveva aver perso i sensi come si era aspettato. Eh, ormai conosceva quel giovane meglio delle sue stesse tasche.
Si sarebbe fato dire più tardi dove aveva lasciato la fanciulla. Due ali da pipistrello gli crebbero lungo gli avambracci. Svolazzò via alla ricerca di un buon pasto per lo stomaco. Dopo aver mangiato, doveva ritrovare quel maledetto libro.
E l’avrebbe trovato.

Commento dell'autrice
Uhm...pecato. Questa storia non ha avuto molto successo. Devo imparare e non farle troppo noiose all'inizio. Maledetta la mia lingua >.<
   
 
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