Note:
questo
capitolo contiene una scena di violenza.
- Blaine,
tua madre è
qui. Vuole parlare con te.
Blaine
non aveva mai sentito parole più brutte
in vita sua. Strinse la mano di Kurt più forte che
poté. Sapeva che avrebbe
dovuta affrontarla e non poteva tirarsi indietro, non più.
-
Arrivo. – rispose Blaine. Kurt si
preoccupò e lo guardò negli occhi ma Blaine aveva
preso la sua decisione.
George li guardava incuriositi.
-
Blaine, non farlo. Ti prego. – lo
supplicò Kurt. Lui non voleva far soffrire Blaine, ma
incontrare sua madre non
gli avrebbe fatto bene.
-
Devo farlo, Kurt. Andrà tutto bene. Te lo
premetto. – Blaine gli lasciò un bacio
amaro sulle labbra. Fece un respiro
profondo e si alzò per raggiungere George.
Era
spaventoso essere faccia a faccia con sua
madre. Gli occhi incatenati a quelli di sua madre. George lo aveva
lasciato lì,
fuori la sua stanza con sua madre, mentre Kurt era rimasto in quella
scura
camera, preoccupato come non mai.
-
Ciao. – esordì Blaine,
cercando di
essere il più calmo possibile, ma non era facile. Non dopo
quello che era
successo.
-
Possiamo parlare fuori? – chiese la
donna. Blaine non sapeva se accettare. Fuori sarebbe stato
più pericoloso, ma
accettò per non far preoccupare Kurt, che sapeva, stava
ascoltando tutto dalla
stanza.
Andarono
nell’enorme giardino della Dalton.
Non c’era nessuno. Era mattino presto, dopotutto.
-
Perché non sei tornato a casa per il
week-end? – chiese sua madre. Blaine
cercò di mantenere la calma e inspirò
ancora aria.
-
Non ne avevo voglia. Sono stato con Kurt.
– solo a sentire quel nome, la donna
s’irrigidì e assunse un’espressione
schifata. Blaine cercò di mantenere la calma, quando assunse
quell’espressione.
-
Mi sono preoccupata. – replicò
la
donna. Blaine rise.
-
Da quando ti preoccupi per me? –
chiese Blaine, con ancora un sorrisino ironico sul volto.
-
Da sempre. Sei mio figlio.
-
Ti preoccupavi per me, anche quando mi
hai violentato insieme alle tue amiche, rubandoti la mia
verginità? E ti
preoccupavi per me, anche quando mi hai tagliato sul tutto il corpo e
hai
insultato me e Kurt? – disse Blaine, alzando il
tono.
Kurt
riuscì ad ascoltare il suo cuore battere
fortissimo. Era preoccupato. E se gli avesse fatto qualcosa? Dopotutto,
Kurt
non stava pensando male.
-
Blaine, mi dispiace. Io ero ubriaca e non
pensavo-
-
Vai via! – la donna non finì
nemmeno
la frase, che Blaine le urlò contro.
-
Blaine, io-
-
Vai via! Non voglio vederti! Mai più! –
Blaine sentì le lacrime pizzicargli gli occhi, ma non voleva
piangere. Non ora.
Non sapeva da dove gli veniva tutto quel coraggio che stava cacciando.
Anche
se quel coraggio non gli portò nulla di
buono, infatti, la donna lo prese per il colletto della camicia e lo
sbatté
contro il muro, facendo scontrare fortemente una cicatrice al muro di
cemento.
Sentì un dolore lancinante e il viso di sua madre era
vicinissimo al suo.
-
Tu non puoi dirmi cosa fare. Sei solo un
piccolo frocetto. Cosa stavi facendo in camera? Ti stavi scopando
quella
puttana del tuo ragazzo? – gli ringhiò
contro la donna. Blaine sentiva un
dolore che gli percorreva la schiena, ma la cosa più
dolorosa fu sentire l’insulto
che aveva rivolto Kurt.
-
Non permetterti di parlare così di Kurt! –
urlò Blaine, riuscendo a liberarsi dalla presa di sua madre.
-
Kurt, Kurt, Kurt! Quella puttana a cui
non hai avuto nemmeno il coraggio di raccontargli tutto. –
replicò la
donna. Blaine sentì delle lacrime bruciare sulla sua
guancia, ma non gli
importava.
-
Lascialo stare! Kurt non centra niente! –
urlò Blaine.
A
un tratto, Blaine vide gli occhi di sua
madre illuminarsi, verso la porta dell’entrata. Si
voltò e vide Kurt con le
lacrime agli occhi. Quella propria non ci voleva, perché
diavolo era venuto lì.
Poteva leggere il dolore e l’odio negli occhi di Kurt, ma
quello che più lo
spaventò fu lo sguardo di sua madre. Aveva gli occhi anche
lei pieni di odio,
ma erano illuminati. Voleva fare qualcosa Kurt, ma Blaine non glielo
avrebbe
mai permesso.
-
Kurt, va via! – urlò Blaine,
ma Kurt
non aveva intenzione di andare via. Era paralizzato. Le sue gambe non
accennavano a muoversi. Osservava la scena senza accennare
né a parlare, né a
muoversi.
-
No. Vieni qui. Su, non aver paura. –
gli disse la donna. Blaine continuava a dirgli di andare via, ma Kurt
si
sentiva come se paralizzato e non accennava a muoversi di un passo.
Fu
la madre di Blaine ad avvicinarsi a Kurt.
Il moro sgranò gli occhi, così come il suo
ragazzo. La donna poteva vedere la
paura negli occhi di entrambi e si avvicinò sempre di
più Kurt.
Blaine corse davanti a Kurt per proteggerlo, ma la donna
tirò fuori un
coltello. Suo figlio sgranò gli occhi, mentre la donna gli
diceva di togliersi
di torno.
-
Lascialo sta- - Blaine non riuscì a
terminare la frase, che sentì qualcosa penetrare nella sua
gamba. A un tratto,
sentì le forze mancargli e cadde a terra, sanguinando. Kurt
urlò il suo nome,
ma fu interrotto dalla donna che gli diceva – Ora
ne avrai anche tu.
Kurt
si paralizzò sul posto e non riusciva a
muoversi nemmeno di un passo, per scappare. All’improvviso,
si sentì tirare la
maglia, che indossava per dormire, dal basso. Perse
l’equilibrio e si ritrovò
spalmato su Blaine.
-
Blaine? Blaine, come ti senti? –
chiese Kurt spaventato, ma Blaine si sentiva senza forze e aveva un
groppo alla
gola e non riusciva a parlare.
Kurt
sentì qualcosa penetrargli un fianco e si
sentì mancare. Si accasciò affianco a Blaine, che
lo abbracciò dolcemente.
-
Che scena pietosa. – commentò
la
donna. Blaine non la stava nemmeno più ascoltando. Avrebbe
solo voluto
ammazzarla, per ciò che aveva fatto a Kurt.
A
un tratto, sentì qualcuno urlare, ma l’ultima
cosa che sentì fu una sirena prima che svenisse.
Spazio
dell’autrice
Vi
prego non odiatemi! Anzi, no. Fatelo, me lo
merito.
Scusate, ma la storia non poteva andare avanti senza questa scena.
Pensate che
ho piante tre volte scrivendola.
Anche
se, questo è un capitolo che porterà
alla fine della storia. Ok, non so che dire. So che in questo momento
volete
uccidermi, ma vi prego risparmiatemi.
Ok.
Ora scappo prima che lapidate.
Comunque
ringrazio sempre chi legge, preferisce,
segue e chi ha perfino messo tra le ricordate. E grazie moltissimo a
quelle
amorevoli persone che recensiscono.
Ciao
ciao
Kekka
Fox :)
*scappa per evitare le pietre*