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Autore: Kekkafox    16/07/2012    4 recensioni
Kurt e Blaine sono molto innamorati, ma uno dei due ha un segreto oscuro che lo spaventa e che non riesce a confidare all'altro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: questo capitolo contiene una scena di violenza.

 

- Blaine, tua madre è qui. Vuole parlare con te.

Blaine non aveva mai sentito parole più brutte in vita sua. Strinse la mano di Kurt più forte che poté. Sapeva che avrebbe dovuta affrontarla e non poteva tirarsi indietro, non più.

- Arrivo. – rispose Blaine. Kurt si preoccupò e lo guardò negli occhi ma Blaine aveva preso la sua decisione. George li guardava incuriositi.

- Blaine, non farlo. Ti prego. – lo supplicò Kurt. Lui non voleva far soffrire Blaine, ma incontrare sua madre non gli avrebbe fatto bene.

- Devo farlo, Kurt. Andrà tutto bene. Te lo premetto. – Blaine gli lasciò un bacio amaro sulle labbra. Fece un respiro profondo e si alzò per raggiungere George.

 

Era spaventoso essere faccia a faccia con sua madre. Gli occhi incatenati a quelli di sua madre. George lo aveva lasciato lì, fuori la sua stanza con sua madre, mentre Kurt era rimasto in quella scura camera, preoccupato come non mai.

- Ciao. – esordì Blaine, cercando di essere il più calmo possibile, ma non era facile. Non dopo quello che era successo.

- Possiamo parlare fuori? – chiese la donna. Blaine non sapeva se accettare. Fuori sarebbe stato più pericoloso, ma accettò per non far preoccupare Kurt, che sapeva, stava ascoltando tutto dalla stanza.

Andarono nell’enorme giardino della Dalton. Non c’era nessuno. Era mattino presto, dopotutto.

- Perché non sei tornato a casa per il week-end? – chiese sua madre. Blaine cercò di mantenere la calma e inspirò ancora aria.

- Non ne avevo voglia. Sono stato con Kurt. – solo a sentire quel nome, la donna s’irrigidì e assunse un’espressione schifata. Blaine cercò di mantenere la calma, quando assunse quell’espressione.

- Mi sono preoccupata. – replicò la donna. Blaine rise.

- Da quando ti preoccupi per me? – chiese Blaine, con ancora un sorrisino ironico sul volto.

- Da sempre. Sei mio figlio.

- Ti preoccupavi per me, anche quando mi hai violentato insieme alle tue amiche, rubandoti la mia verginità? E ti preoccupavi per me, anche quando mi hai tagliato sul tutto il corpo e hai insultato me e Kurt? – disse Blaine, alzando il tono.

Kurt riuscì ad ascoltare il suo cuore battere fortissimo. Era preoccupato. E se gli avesse fatto qualcosa? Dopotutto, Kurt non stava pensando male.

- Blaine, mi dispiace. Io ero ubriaca e non pensavo-

- Vai via! – la donna non finì nemmeno la frase, che Blaine le urlò contro.

- Blaine, io-

- Vai via! Non voglio vederti! Mai più! – Blaine sentì le lacrime pizzicargli gli occhi, ma non voleva piangere. Non ora. Non sapeva da dove gli veniva tutto quel coraggio che stava cacciando.

Anche se quel coraggio non gli portò nulla di buono, infatti, la donna lo prese per il colletto della camicia e lo sbatté contro il muro, facendo scontrare fortemente una cicatrice al muro di cemento. Sentì un dolore lancinante e il viso di sua madre era vicinissimo al suo.

- Tu non puoi dirmi cosa fare. Sei solo un piccolo frocetto. Cosa stavi facendo in camera? Ti stavi scopando quella puttana del tuo ragazzo? – gli ringhiò contro la donna. Blaine sentiva un dolore che gli percorreva la schiena, ma la cosa più dolorosa fu sentire l’insulto che aveva rivolto Kurt.

- Non permetterti di parlare così di Kurt! – urlò Blaine, riuscendo a liberarsi dalla presa di sua madre.

- Kurt, Kurt, Kurt! Quella puttana a cui non hai avuto nemmeno il coraggio di raccontargli tutto. – replicò la donna. Blaine sentì delle lacrime bruciare sulla sua guancia, ma non gli importava.

- Lascialo stare! Kurt non centra niente! – urlò Blaine.

A un tratto, Blaine vide gli occhi di sua madre illuminarsi, verso la porta dell’entrata. Si voltò e vide Kurt con le lacrime agli occhi. Quella propria non ci voleva, perché diavolo era venuto lì. Poteva leggere il dolore e l’odio negli occhi di Kurt, ma quello che più lo spaventò fu lo sguardo di sua madre. Aveva gli occhi anche lei pieni di odio, ma erano illuminati. Voleva fare qualcosa Kurt, ma Blaine non glielo avrebbe mai permesso.

- Kurt, va via! – urlò Blaine, ma Kurt non aveva intenzione di andare via. Era paralizzato. Le sue gambe non accennavano a muoversi. Osservava la scena senza accennare né a parlare, né a muoversi.

- No. Vieni qui. Su, non aver paura. – gli disse la donna. Blaine continuava a dirgli di andare via, ma Kurt si sentiva come se paralizzato e non accennava a muoversi di un passo.

Fu la madre di Blaine ad avvicinarsi a Kurt. Il moro sgranò gli occhi, così come il suo ragazzo. La donna poteva vedere la paura negli occhi di entrambi e si avvicinò sempre di più Kurt.
Blaine corse davanti a Kurt per proteggerlo, ma la donna tirò fuori un coltello. Suo figlio sgranò gli occhi, mentre la donna gli diceva di togliersi di torno.

- Lascialo sta- - Blaine non riuscì a terminare la frase, che sentì qualcosa penetrare nella sua gamba. A un tratto, sentì le forze mancargli e cadde a terra, sanguinando. Kurt urlò il suo nome, ma fu interrotto dalla donna che gli diceva – Ora ne avrai anche tu.

Kurt si paralizzò sul posto e non riusciva a muoversi nemmeno di un passo, per scappare. All’improvviso, si sentì tirare la maglia, che indossava per dormire, dal basso. Perse l’equilibrio e si ritrovò spalmato su Blaine.

- Blaine? Blaine, come ti senti? – chiese Kurt spaventato, ma Blaine si sentiva senza forze e aveva un groppo alla gola e non riusciva a parlare.

Kurt sentì qualcosa penetrargli un fianco e si sentì mancare. Si accasciò affianco a Blaine, che lo abbracciò dolcemente.

- Che scena pietosa. – commentò la donna. Blaine non la stava nemmeno più ascoltando. Avrebbe solo voluto ammazzarla, per ciò che aveva fatto a Kurt.

A un tratto, sentì qualcuno urlare, ma l’ultima cosa che sentì fu una sirena prima che svenisse.

 

Spazio dell’autrice

Vi prego non odiatemi! Anzi, no. Fatelo, me lo merito.
Scusate, ma la storia non poteva andare avanti senza questa scena. Pensate che ho piante tre volte scrivendola.

Anche se, questo è un capitolo che porterà alla fine della storia. Ok, non so che dire. So che in questo momento volete uccidermi, ma vi prego risparmiatemi.

Ok. Ora scappo prima che lapidate.

Comunque ringrazio sempre chi legge, preferisce, segue e chi ha perfino messo tra le ricordate. E grazie moltissimo a quelle amorevoli persone che recensiscono.

Ciao ciao

Kekka Fox :)

*scappa per evitare le pietre*

   
 
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