Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: taly_her    16/07/2012    3 recensioni
[Harry Potter/Percy Jackson]
E se il nostro Percy che dovrà vedersela con Satiri e dèi fosse invece il Percy intelligente e imbranato della famiglia Weasley?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Percy Weasley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2


Vivevo ancora con la mia famiglia, per questo motivo ero abituato alle stanezze. Ma tutto quello che era successo mi rendeva nervoso e insopportabile.
Per il lungo mese che trascorsi con il mio gruppo, cercai di chiedere della signorina Fields, ma i ragazzi mi guardavano come se fossi appena scappato dal San Mungo.
Garrett, però, non poteva fregarmi. Quando nominavo la Fields, esitava prima di affermare che non esisteva.
Ma sono un ragazzo brillante, riesco a capire quando le persone mentono. Ovviamente, stava succedendo qualcosa, al Museo era successo qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa.
Ogni tanto pensavo ad Harry, chissà com’era riuscito a superare tutte queste pressioni, quasi ogni anno gli succedeva qualcosa di terribile.
Eppure riusciva sempre a trionfare, a comportarsi da eroe e a sconfiggere i suoi timori.
Non era neanche così intelligente.
Forse era dovuto al fatto che aveva un’amica dotata di uno straordinario intelletto: Hermione.
Secondo me, era lei a risolvere tutti i loro problemi. Potter e quello stolto di mio fratello, sicuramente, non erano in grado di utilizzare i loro neuroni.  Anche se dubito che Ronald ne possieda qualcuno…
Nel frattempo ripresi la mia occupazione al Ministero ma ero parecchio irritabile a causa del tempo, che continuava a peggiorare.
Ogni tanto mi capitava di leggere la Gazzetta Del Profeta in cui spiccavano numerosi articoli riguardanti incidenti che nemmeno il mondo magico riusciva a spiegarsi. I babbani ritenevano che il tempo fosse la causa di essi ma al Ministero nessuno sembrava appoggiare questa teoria. E non hanno tutti i torti! Spesso incidenti causati da maghi vengono attribuiti al “tempo”. Insomma, i babbani non sono per niente affidabili.
Una sera, rientrando a casa dal lavoro, sentii bisbigliare qualcuno. Chiaramente non era nessun membro della mia famiglia.
Lentamente, afferrai la mia bacchetta e mi avvicinai alle voci senza fare rumore.
Mi sorpresi nell’istante in cui mi resi conto che essere appartenevano a Garrett e al Signor Wright. Sorridendo posai la bacchetta e mi avvicinai alla porta della stanza.
Ero a tre passi dalla maniglia quando sentii la voce di Garrett: - …preoccupato per Percy, signore. –
Mi bloccai
Di solito non sono uno che origlia ma mi irritava scoprire che qualcuno stesse parlando alle mie spalle di me.
Ripresi la bacchetta con grande irritanzione pronto a scagliare contro di loro il primo incantesimo che mi fosse passato per la mente ed entrai nella stanza.
 – Percy, caro! -  esclamò il signor Wright – che fai? Metti via la bacchetta, è così che si accolgono gli  ospiti?-
-Come…Cosa ci fate in casa mia? – chiesi. Avevo così tante domande da fare ma in quel momento mi sentivo quasi stordito e faticavo a restare lucido. Forse avevo realmente bisogno di fare una passeggiata al San Mungo…
-Tranquillo figliolò, ci ha aperto tua madre- replicò lui. – Sai, forse dovresti lasciare il Ministero, non credo che sia il posto giusto per te… - Arrossii violentemente. Ci si metteva anche lui, adesso? Perché nessuno confidava nelle mie capacità? Insomma, facevo un lavoro eccellente e i miei superiori erano davvero orgogliosi di me. Ma la mia famiglia e i miei amici, invece la pensavano diversamente. Restai in silenzio, non sapevo cosa dire.
Probabilmente, il signor Wright comprese il mio disagio dato che farfugliò qualcosa e si smaterializzò nel giro di qualche secondo.
Garrett mi porse un biglietto da visita era scritto in una lingua che apparentemente mi sembrava incomprensibile ma che, alla fine, riuscii a decifrare. C’era scritto qualcosa tipo:

Garrett Dixon
Aiutante
 
Villaggio Purosangue
Rotherham, South Yorkshire

 
-È uno scherzo? Cos’è il villagg…-
-Ssh!- sibilò – È la mia residenza estiva…Tra poco comincerai le vacanze, no? Potresti avere bisogno di me. –
Mi sentii male. Non avevo mai considerato l’eventualità che Garrett potesse essere…ricco…
-Si, certo, nel caso avessi voglia di visitare la tua villa lussuosa…. –
-O nel caso in cui avessi bisogno di un aiuto…-
-Garrett, perché mai avrei bisogno di te? – risposi acidamente. Insomma, era un piagnucolone non sarebbe mai stato in grado di aiutarmi. E, soprattutto, non avevo per niente bisogno di lui. Quella sua aria da supereroe mi faceva venir voglia di spaccargli la faccia. Alla babbana, ovviamente, senza l’ausilio della magia.
-Scusa Garrett, devo andare, Charlie ha bisogno di me…- dissi cercando di calmarmi.
-Ti prego, permettimi di accompagnarmi, ti prego!- Restai stupido dalla sua bizzarra reazione che non potei fare a meno di annuire.
Ci incamminammo insieme, senza proferire parola, ma ero deciso a rompere il silenzio molto presto. Respirai profondamente e mi preparai a parlare quando vidi Garrett stranamente terrorizzato mentre fissava tre vecchiette dall’aspetto malaticcio che trainavano un carretto pieno di aggeggi di varia natura. Che cosa ci facevano in quel luogo? La cosa era abbastanza strana…E perché Garrett aveva paura? Erano forse ricercate? Le osservai attentamente con un’aria abbastanza stordita. Il mio amico aumentò il passo, mentre io continuai ad osservarle. Il mio sguardo era, ovviamente, ricambiato. La vecchietta al centro tirò fuori un enorme paio di forbici d’agento e tagliò un filo blu senza, però, staccare gli occhi da me.
Decisi di ignorarle e di raggiungere Garrett che mi guardava con evidente agitazione.
- Cos’hai visto? Dimmelo! –
-Calmati! La vecchietta ha soltanto tagliato un filo, tutto qui. – dissi irritato.
Il suo modo di fare mi rendeve nervoso e spaventato allo stesso tempo, perché si comportava così?
-Garrett? –
-Si?-
-Cosa sta succedendo?-
-Le hai viste tagliare il filo… - disse sconvolto.
-E allora?-
Non rispose.
Quel silenzio mi faceva innervosire talmente tanto che, senza pensarci, lo schiantai e mi smaterializzai nel giro di qualche secondo.



Amy's corner

Ci tengo a ringraziare coloro che hanno letto la mia storia e a scusarmi per il ritardo nella pubblicazione del secondo capitolo.
Inoltre voglio fare un ringraziamento speciale a Wendy a cui dedico la protagonista femminile di questa storia. Lo so, lo so, ti sto dedicando tutti i commenti, prometto che non lo faccio più! Ma ti ringrazio perchè mi sproni a scrivere questa storia nonostante la mia insicurezza, grazie perchè mi supporti in lontananza. 
Vorresti essere forte, eppure lo senti anche tu di essere tanto fragile e per questo sei l'eroina perfetta. Ti voglio bene  ♥
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: taly_her