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Autore: Alexiel_Slicer    17/07/2012    3 recensioni
Nella Parigi del 1780 una ragazza di nobile famiglia è costretta a vivere una vita stereotipata e programmata dagli altri ed a sposare un ragazzo che non ama, incontrerà un giovane misterioso che gli aprirà le porte di un nuovo mondo...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9
L'impercettibile rumore ad un kilometro di distanza di un legnetto secco spezzarsi sotto il peso di qualcosa o qualcuno catturò la mia attenzione, pochi secondi dopo la brezza notturna portò sotto le mie narici un fastidioso odore di cadavere in putrefazione facendo ringhiare il lupo, ebbi appena il tempo di girarmi e improvvisamente mi trovai con la faccia contro il terriccio umido a centinaia di metri di distanza dalla radura e con ogni muscolo dolorante; qualsiasi persona normale a quel colpo sarebbe sicuramente morta.
"Era da un pò che non incontravo un cane rognoso" sputò tra i denti aguzzi una sagoma scura e nell'oscurità riconobbi quegli occhi verde smeraldo, mi sollevò per i capelli e con uno strattone mi scaraventò contro un'albero che al contatto con il mio corpo lanciato a velocità si spezzò, sentii uno scricchiolio e un dolore lancinante corrermi per tutta la schiena, la mia colonna vertebrale si era spezzata, come il tronco di quell'albero, impedendomi di muovermi. Quel mostro si avvicinò al mio corpo inerme e mi afferrò per la gola soffocandomi, sotto quella morsa mortale sentii un altro scricchiolio e improvvisamente riuscii di nuovo ad avere il controllo dei miei arti, un suono gutturale si impadronì della mia gola, alzai una mano ed istintivamente l'affondai nel petto di quell'essere che lasciò la presa e si accasciò a terra senza vita, guardai la mia mano insanguinata chiusa in un pugno e quando l'aprii vi trovai un cuore violaceo, a quella visione lo lanciai in aria disgustata e gridai: la mia voce risuonò per l'intera foresta.
Tra gli alberi spiccò il pelo bianco del lupo che si avvicinò al cadevere di quella cosa dalle capacità inumane e lo sbranò sotto i miei occhi increduli e terrorizzati, mi trascinai a fatica verso un albero e una volta sotto le sue fronde mi portai le mani, ancora insanguinate, al viso.
Il lupo si avvicinò e posò il muso sulle mie gambe, tolsi le mani dal viso e vidi i suoi occhi di ghiaccio penetrarmi "Era un vampiro non dovresti rammaricarti di averlo ucciso perchè lui avrebbe ucciso te" disse improvvisamente una voce, spalancai gli occhi e mi guardai intorno ma non vidi nessuno, tutto era silenzioso e calmo
"Non ti guardare attorno, sono davanti a te" continuò a dire quella voce, guardai il lupo che mi stava dinanzi con lo sguardo fisso su di me
"Sei...sei tu che stai parlando?" mormorai tremante
"Si, ti sto parlando telepaticamente" rispose come se fosse la cosa più normale del mondo
"Cosa? Sto parlando telepaticamente con un lupo, ho strappato il cuore a quella specie di persona che mi stava per uccidere...oddio sto diventando pazza!" mormorai con gli occhi da spiritata
"Non sei pazza, stai solo vedendo le cose con occhi diversi, questa è una realtà che voi umani semplicemente ignorate" disse
"Smettila di parlare nella mia testa!" lo ammonii portandomi le mani sulle orecchie
"Scusami ma è l'unico modo che ho per comunicare con te" disse con noncuranza
"Che-che diavolo sono? Che cosa è successo? Perchè mi sono svegliata in una fossa comune insieme ad un'infinità di cadaveri?!" presi a domandargli in preda all'agitazione: quello che stava succedendo non era normale, ma chi poteva spiegarmi tutto quello se non un'altra cosa altrettanto fuori dalla norma: un lupo dotato della parola?
"Il vampiro che hai appena ucciso è lo stesso che ti ha tolto la vita, la vita da umana intendo...tu lo sai perchè si chiudono gli occhi ai defunti?" mi domandò con aria di superiorità
"Per farli riposare in pace?" biascicai
"No! Quella è solo la spiegazione convenzionale" disse secco
"C'è un'altra spiegazione?" domandai con la voce tremante
"Si e tu stessa sei la prova...chi muore e ha gli occhi aperti rivolti alla Luna piena ha il privilegio di avere un'altra vita, ma non una vita da semplice umano: una vita da lupo!" pronunciò le ultime parole con enfasi
"Lupo? Vorresti dire che io sono come te? E' assurdo! Tutto questo è impossibile! Sicuramente questo deve essere solo un sogno, fra poco mi sveglierò è sicuro!" dissi chiudendo gli occhi nella speranza che quando li avrei riaperti la foresta e quel lupo fossero spariti, ma il mio tentativo fu vano, era sempre tutto li: gli alberi altissimi, l'odore del terriccio umido e quel lupo che seguitava a fissarmi.
"Si, tu sei come me, apparte il pelo e il muso lungo" mi rispose ignorando la mia azione
"E perchè succede questo? Perchè si diventa..." non ebbi il tempo di terminare la frase
"Nessuno lo sa! E la Luna che decide così! Funziona in questo modo da migliaia di anni...alla fine sapere il perchè non ha neanche così tanta importanza, non credi? Succede e basta!" disse
"E quella cosa?" domandai indicando con il dito tremante il corpo dilaniato che giaceva a terra
"Un vampiro, un non morto...possiamo dire che la ragione della nostra esistenza è cacciarli e ucciderli se vogliamo trovare una risposta alla tua domanda precedente...sono tutti bellissimi, letali e soprattutto puzzano da morire..." disse digrignado i denti in segno di disgusto "...ma solo noi possiamo sentire il loro vero odore...le due giovani donne, la baronessa di Poiters e la tua famiglia sono stati uccisi da loro..." continuò
"Tu come fai a sapere della mia famiglia?" domandai con la bocca spalancata
"Mia ingenua ragazza io so tutto!" disse alzando il muso dalle mie ginocchia, si levò sulle quattro zampe e si girò dandomi le spalle "Cosa vuoi fare? Mi segui o stai li a guardarmi con la bocca aperta?" mi domandò sprezzante, mi alzai barcollando e seguii quel lupo che in quel momento era l'unico mio appiglio, l'unica mia certezza e l'unica risposta alle mie centinaia di domande.
"Come ti chiami?" gli chiesi
"Io non ho un nome" disse secco
"Arièl, ti chiamerò Arièl" dissi.

***

In un posto indefinito della Francia
"Ha ucciso Bernard con un solo colpo quell'insulsa ragazzina!"
"Calmati Julie, calmati! E' stata solo fortuna la sua"
"E se, invece..."
"Vuol dire che dovrò provvedere io stessa a farla fuori...lentamente e in agonia"
"Ma..."
"Perfavore Julie non continuare questa inutile discussione! Non vedi che sto pettinando la mia bambola?!" 
"Scusami..."
"La folle danza delle tenebre è un valzer senza orchestra, la morte sa di festa e la paura che ti infesta ti uccidon lentamente quando ancora sei cosciente...ci sarà da divertirsi" disse infine con un ghigno che le deformò le labbra rosso sangue. 

  
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