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Autore: Myuzu    18/07/2012    3 recensioni
Se vi piacciono le fiabe sentimentali e a lieto fine, questa fan fiction fa per voi. Si tratta di una FF molto breve (3 capitoli) che può sembrare patetica e banale e forse lo è davvero, ma non potete giudicare, finché non leggete. Ed essendo breve, se avete un po' di tempo mi farebbe piacere che la leggeste :D La storia di Ji Yong e Hana. Buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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21-Marzo-2009
 
 
È una tiepida giornata a Seoul. Una dolce brezza scuote gli alberi e le anime dei passanti. Una giornata come le altre, nulla di speciale.
Ma per Hana non è per niente un giorno normale: oggi conoscerà il fidanzato che le ha scelto il padre, l’uomo che probabilmente diventerà suo marito.
Nervosa come non mai, si contorce le mani sotto il tavolo sgualcendosi l’abito azzurro che lei tanto ama.
“ Sta calma, Hana. Sta per arrivare.” la avverte il padre sfiorandole il braccio.
Ma in realtà, lei non è preoccupata del ritardo del suo consorte, bensì è nervosa all’idea di dover sposare un ragazzo che lei non ama e che qualcun altro ha scelto per lei. Sorride lieve per rassicurare il padre, ma dentro di sé urla.
Quando un uomo in giacca e cravatta si avvicina al tavolo sorridendo, lei si sente semplicemente mancare per quanto fosse bello e all’inizio ricambia il sorriso. Ma il momento di scambiare poche parole, che lei capisce che per quanto possa essere bello, nessuno può decidere una cosa così importante al posto suo.
“Abbiate la cortesia di scusarmi.” si alza piano e con grazia. “Vado un momento alla toilette.”
“Prego, non si preoccupi.” risponde l’uomo, gentile.
Hana si allontana dal tavolo con la borsetta stretta in mano. Finge di voltare verso il bagno, ma appena il severo padre si distrae, sgattaiola fuori come un missile. Il momento di uscire in strada, che comincia a correre. Corre, corre a perdifiato. I capelli le si sciolgono. Toglie i tacchi dai piedi e continua a correre scalza. La brezza le sfiora i capelli e il viso. Si sente libera. Libera di vivere come vuole.
 
A pochi isolati di distanza, un giovane dai capelli platino siede in un bar con aria annoiata e l’irrefrenabile istinto di scappare.
“Ji Yong? Ji Yong!” lo richiama l’amico Seungri, seduto accanto a lui. “Cosa ti prende? Sei stato tu a voler venire a questo appuntamento al buio. Potresti almeno fingere di essere interessato, no? E pensare che ti ho ceduto quella carina!” si lamenta il ragazzo, ma Ji Yong non riesce proprio a rimanere concentrato.
Quella ragazza seppur carina non ha suscitato minimamente il suo interesse ed ora vorrebbe solo evadere. Per quanto un ragazzo si senta solo, questo non significa che può innamorarsi così, di chiunque.
“Devo fare una chiamata urgente, scusate.” si alza ed esce dal bar rimanendo la ragazza carina molto contrariata.
Senza alcuna intenzione di rientrare, si allontana a passo lento verso la periferia nascondendosi bene il volto con il cappuccio, il foulard e gli occhiali da sole. In fondo lui è una celebrità, sarebbe un problema se qualcuno lo riconoscesse.
Accelera il passo con le mani in tasca, desideroso di non pensare più a nulla.
La brezza gli soffia dietro la schiena e sembra volergli suggerire di continuare a camminare più svelto. Cammina, cammina e svoltando BAM! Viene investito da una giovane donna.
 
“Ahi, ahi, ahi!” si lamenta Hana caduta con il sedere  a terra dopo aver urtato qualcuno. Qualcuno molto imbacuccato che rimane impalato a fissarla.
“Dovresti stare più attenta!” la ammonisce Ji Yong con voce camuffata dal foulard.
“Scusami, ero distratta.” si scusa la ragazza cercando di alzarsi.
Ji Yong le porge una mano e l’aiuta ad alzarsi con facilità.
“Grazie.” ringrazia Hana scuotendo via la polvere dal vestito. Lo guarda un po’ con sospetto e lui teme di essere stato scoperto. Invece … “Non fa caldo per questo?” Chiede la ragazza indicando cappuccio e foulard.
“Sto bene così …” risponde Ji Yong arrossendo lievemente.
“Hai rapinato qualche negozio o cosa? Stai scappando dalla tua ragazza?” azzarda Hana scherzosa.
Ma tu guarda un po’ questa!Pensa Ji Yong fissandola storto.
Dopo averla fissata attentamente, ribatte: “E tu, scusa, dove credi di andare?” le chiede indicando i suoi piedi nudi e sporchi. Hana sorride imbarazzata.
“Ecco vedi, sono in fuga e questi sono scomodi!” afferma la ragazza mostrando le scarpe con il tacco.
“In fuga da chi?” chiede allibito Ji Yong.
“Il mio fidanzato e futuro marito che ho conosciuto oggi per la prima volta.” spiega Hana cercando di sdrammatizzare. “Matrimonio combinato da mio padre. Uno schifo, per farla breve.”
“Capisco.” annuisce l’idol dubbioso. “Non sei di qui, vero?” chiede sentendo che il suo accento è diverso.
“No, sono di Kyoto. Sono venuta qui in Corea esclusivamente per l’appuntamento. Ma odio quando qualcuno sceglie per me! Questa è la mia vita, cavolo! Sono io a decidere. No? Cosa pensi?” domanda la ragazza leggermente alterata in cerca di approvazione.
“Si la penso come te!” ride Ji Yong. Prova simpatia per questa strana ragazza che cammina scalza per strada, capelli al vento, in fuga da un matrimonio e da un futuro che altri hanno scelto per lei.
D’altro canto Hana, alla risata del ragazzo, rimane a tratti incantata e ammaliata. Che bella risata! Pensa. Il sorriso le sboccia spontaneo sulle labbra.
“Mi chiamo Hana.” si presenta la giovane stendendo la mano d’innanzi a lei.
“Ji Yong.” risponde lui senza esitare e pentendosi il secondo dopo. Cavolo! E se scopre chi sono?!
Ma Hana non ha nessuna strana reazione, rimane in attesa con la mano aperta verso di lui, aspettando che lui gliela stringa. Ji yong si decide e le stringe la mano, sollevato che non lo conosca.
Lei sorride radiosa e lui si illumina.
“Ji Yong, non mi hai detto ancora da chi ti nascondi …” ricorda Hana maliziosa e curiosa come sempre.
“Appuntamento al buio.” risponde lui serio.
“Era tanto brutta?” chiede la ragazza con aria triste, odia chi giudica dalle apparenze.
“Oh no, no. Era una bella ragazza, davvero. Solo che non stava un secondo zitta! E parlava solo di sé … odio le persone eccessivamente egocentriche.” spiega Ji Yong poggiandosi al muro con fare disinvolto.
“Sai che in genere chi non sopporta l’egocentrismo, è il primo ad essere egocentrico?” domanda cinica Hana incrociando le braccia. Lui ride amaro.
“Ah si?” chiede. “Non sopporto nemmeno le ragazzine ‘so-tutto-io’.” afferma. Hana spalanca la bocca scioccata.
“Tanto per cominciare ho vent’anni. E secondo non sono una ‘so-tutto-io’! Tre non intendo farmi insultare un secondo di più da un egocentrico dai capelli platino come te, perciò addio.” saluta Hana allontanandosi, sempre scalza. Ji Yong la fissa allontanarsi con un sorrisetto.
“Ehm … mi puoi dire dov’è la stazione?” chiede Hana imbarazzatissima tornando indietro.
“Ti aspetti sul serio che te lo dica?” domanda scettico Ji Yong, incrociando anche lui le braccia restando con la schiena poggiata al muro.
“Se fossi un gentiluomo me lo diresti …” afferma lei mettendo il broncio. Ricevendo solo una grassa risata come risposta, si volta e si allontana in fretta.
“Io sono un gentiluomo e proprio per questo …” Ji Yong si scosta dal muro e raggiunge la ragazza in fretta.  “… ti ci accompagno personalmente. Contenta?”
“Grazie!” sorride radiosa Hana e Ji Yong per un attimo si incanta.
 
I due camminano a lungo.
“È tanto lontana la stazione?” chiede Hana stanca e con i piedi doloranti.
“Abbastanza.” risponde Ji Yong fissandole i piedi. “Vuoi fermarti un po’?” suggerisce.
“Mi sembra una buon’idea.” afferma lei accomodandosi alla prima panchina che vede.
Proprio di fronte alla panchina, un gelataio sta porgendo i gelati a degli eccitati bambini. Hana fissa i gelati con desiderio e per poco non sbava pure. Ji Yong se ne accorge  e fissa prima lei poi il gelataio, prima di domandare divertito: “Ne vuoi uno?”
Hana si volta verso di lui con l’espressione di un bambino a cui si sta regalando il nuovo giocattolo appena uscito. “Si, ti prego.”
Ji Yong si sbellica dalle risate alla reazione e non riesce più a controllarsi.
“Quando hai finito, lo voglio melone e cioccolato.” dice pacata Hana.
“Melone e cioccolato? Che razza di abbinamento è?” domanda Ji Yong con le lacrime agli occhi tanto dal ridere.
“A me piace così!” ribatte stizzita la ragazza.
“Ok, ok. Non ti muovere.” ordina il ragazzo mentre si allontana. Compra due gelati e ritorna alla panchina. Hana prende immediatamente il suo e inizia a gustarlo contenta. Se avesse vinto al lotto non sarebbe altrettanto felice.
A Ji Yong basta vederla per sentirsi leggero, libero, contento. Che cosa buffa. Ha tutto quello che può desiderare, ma per sentirsi leggero e felice le serve una ventenne stramba che mangia un gelato tutta contenta! A volte il mondo è strano!
“Mi auguro che almeno per mangiare lo togli quel coso.” Mormora la giovane indicando il foulard che Ji Yong mantiene davanti la bocca. Lui sogghigna un po’ e lo abbassa scoprendo le belle labbra. “Ora va un po’ meglio.” approva Hana, ritornando al suo gelato.
“Che numero hai di scarpe?” chiede improvvisamente il ragazzo una volta finito il gelato.
“Come? 38. Perché?” risponde Hana gustandosi l’ultimo pezzetto di cono.
“Aspettami qui.” Ji Yong si alza e si allontana in fretta.
Hana dubbiosa e senza niente di meglio da fare, si stende sulla panchina ad osservare il cielo e le sue nuvole. Una le sembra un cavallo. Un’altra un paio di occhi. E quella un elefante. Vede tante di quelle cose che alla fine si addormenta.
Dopo poco più di un quarto d’ora, Ji Yong ritorna con una busta. Vedendo la ragazza addormentata sulla panchina, scoppia a ridere di nuovo.
“Ma come si fa ad addormentarsi così sulla panchina?!” si avvicina piano e la guarda. È davvero buffa! Pensa. Si piega sulle ginocchia e le sfiora un braccio.
“Mmm, Leo, lasciami dormire.” mormora Hana ancora addormentata.
“Leo?” chiede Ji Yong contrariato. La scuote leggermente e lei apre gli occhi confusa.
“Ah … sei tu …” dice la ragazza mettendosi a sedere con uno sbadiglio.
“Chi è Leo?” domanda lui stranamente interessato.
“Leo? È il mio gatto, perché?” risponde la giovane stiracchiandosi.
“Mi hai chiamato Leo.” risponde Ji Yong serio.
“Scusa.” ride Hana rilassata.
“Vieni.” Ji Yong la afferra per mano e la porta ad una fontanella. “Sciacquati i piedi.” ordina.
“Stai scherzando, vero?” ribatte Hana.
“No”
Hana lo fissa un po’ dubbiosa poi fa come dice, un piede per volta. L’acqua è gelida, ma non si lamenta. Ji Yong le porge un asciugamano preso da chissà dove e sedendosi su un muretto, Hana si asciuga  i piedi come meglio può.
“Ecco, prendi.” afferma Ji Yong estraendo da uno scatolo calzini e scarpe leggere.
Le scarpe sono incantevoli o almeno è quello che ha pensato Hana appena le ha viste. Sono color azzurrino chiaro con dei tribali blu scuro.
“Per me?” si indica la ragazza con un dito, sorpresa.
“A me non vanno di certo.” risponde ovvio Ji Yong.
Hana le indossa in fretta. Calzano alla perfezione e sono in tinta con il vestito. La giovane è entusiasta e si esibisce in tante piccole piroette che le sollevano un po’ il vestito.
“Grazie!” esclama sincera. “Quanto ti devo?” chiede prendendo il portafogli dalla borsa.
“No, nulla. Consideralo un regalo.” risponde lui agitando le mani.
“Sicuro? Sembrano costose … Non farmi sentire in difetto, quanto ti devo?” ripete Hana in imbarazzo.
“Ma sei insistente! Ti preferivo quando dormivi!” brontola Ji Yong allontanandosi.
“Antipatico!”
 
La giornata trascorre serena e non si sa il motivo, ma Hana raggiunge la stazione soltanto a sera inoltrata, dopo un’abbondante cena offerta dal nostro idol in incognito.
“Finalmente vedo il tuo volto!” esclama Hana contenta. “Rischiavo di andarmene senza sapere che faccia avevi!”
Ji Yong sorride un po’ imbarazzato. Ha tolto gli occhiali e il cappuccio per mangiare e non li ha rimessi sotto richiesta della ragazza, ma teme sempre che qualcuno possa riconoscerlo.
“Hai un bel viso, non è bene nasconderlo.” commenta Hana con un sorriso sincero.
La voce di una donna nell’altoparlante avverte dell’arrivo del treno.
“Dove vai ora?” chiede Ji Yong un po’ preoccupato di lasciare quell’ingenua ragazza in giro da sola.
“In aeroporto. Ho lasciato un messaggio a mio padre con scritto che l’avrei raggiunto lì.” spiega Hana, mentre il treno sopraggiunge. “Ti ringrazio molto per oggi, Ji Yong. Non so cosa avrei fatto senza di te.” Le porte del treno si aprono e lei sale, si volta verso di lui.
“Non avevo nulla di meglio da fare, comunque …” replica Ji Yong avvicinandosi un po’, sorridente.
“Grazie anche per le scarpe” continua Hana indicandosi i piedi. “Ne avrò buona cura, promesso.”
“Ci conto.” afferma lui mentre le porte si richiudono.
Hana agita la mano con un po’ di tristezza nel cuore. Ji Yong un po’ già le manca …
Ji Yong continua a sorridere fino a che il treno non è più in vista. Si rinfila il cappuccio e gli occhiali (anche se ormai è buio) e si alza il foulard davanti alla bocca, pronto per tornare a casa.
Chissà se la rivedrò… pensa l’idol uscendo solitario dalla stazione.
  
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