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Autore: Black_Divah    18/07/2012    5 recensioni
per ricordare……….
Ricordare ciò che è finito e ciò che non è mai iniziato.
Ho voglia di te…..ho voglia di te cazzo, ma perché????
Perché in questo modo?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Solitude'
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Ecco il sequel ad Alone…
Io lascio tutto in mano alla mia Mario…
Gli ho lasciato la mia storia, l’ha corretta, e l’ha pure postata…
E ci ha pure trovato un titolo! … (maledetta.. giochi con le parole inglese solo perché sai più inglese di me!! )…
Non è un amore di donna? *_*
 
Che dire? Ringrazio tutte e tutti (spero di non essere l’unico man ç__ç ma mi sa che è proprio così!) quelli che hanno recensito o recensiranno…
 
(recensite, recensiteeee!! Così lui si emoziona.. e ci scrive tante ff *__* e spero un giorno.. anche più pornazzose! Nota di Seiten Shiwa).
 
 
Premessa: Colin e Jared non stanno insieme e non scrivo questa cosa a scopo di lucro. (la mia donna non è d’accordo… e credo abbia ragione!)
 
Per capirla, ovviamente, è necessario aver letto Alone, che trovate proprio QUI!!!
 
Dediche:alla mia amata Mario alias Seiten Shiwa.
 
Che altro dire?

Buona lettura ^_^

 
 
 
  
LONELY


 
 
Le lacrime cominciano a scendermi sul viso, sempre più calde e copiose, mentre inseguo qualcuno che scappa via sempre più lontano.
 
Lontano da me, lontano da quella che è o poteva essere la verità.
 
Io che ad un certo punto urlo
- vai via, mi hai rovinato….come è potuto succedere che avvenisse tutto ciò?…..-.
 
In quel momento mi sento trafiggere il corpo da dolori di cui non conosco la causa scatenante.
 
Finalmente apro gli occhi che ancora parlano con lacrime straripanti dalle mie orbite. Capisco infine che quello che vedevo era solo un fottutissimo sogno, magari un po’ troppo reale, ma pur sempre un sogno, che ha tessuto trame di un paradiso perduto nell’inferno della mia anima.
 
Mentre lentamente mi rigiro sul pavimento umido e freddo, mi accorgo di sentire ancora dei dolori sul corpo: gli occhi si chiudono a fessura e osservano cosa c’è attorno a me.
 
Dall’odore sembra alcool. Infatti, è quello che la sera prima non mi sono ingollato dalla bottiglia che è finita scaraventata via, che ho scaraventato via.
Ma questo sangue…!?
 
…..questo sangue è mio, accidenti forse mentre dormivo o semplicemente ero perso nei miei deliri mentali notturni, mi sono rigirato fino a ferirmi sui vetri infranti della bottiglia…
Quella stessa bottiglia che in passato è stata, per me, una fedele compagna anche più delle persone che mi hanno circondato con la loro falsa voglia di stare insieme.
 
Non so bene come… Ma mi alzo. Mi tolgo di dosso quei vetri che mi fanno male e provo a dare un senso al mio risveglio.
 
Quasi a voler ribadire a me stesso che sono un duro, comincio ad estrarre dalle ferite i vetri che si sono addormentati nella mia carne ormai livida.
 
Pulisco quel che rimane sul pavimento, ma la rabbia mi fa prendere a calci la scopa con cui stavo pulendo: ormai ogni pretesto è buono per sfogarmi con qualunque cosa mi capiti a tiro.
 
Mi lavo, cercando di smacchiare il mio corpo da quella orrenda notte appena svanita, ma appena l’acqua si fa fredda sento dentro come un fremito. Una sensazione di nervoso si impadronisce di me, di colpo lancio una mano fuori dalla doccia per pigiare l’interruttore e spegnere la luce ormai fastidiosa ai miei occhi.
 
Ora ci vedo di più, vedo la mia anima, lì, in un angolo, come se volesse scappare da me ed al contempo torturarmi, per ricordare….
 
per ricordare……….
 
Ricordare ciò che è finito e ciò che non è mai iniziato.
 
Ho voglia di te…..ho voglia di te cazzo, ma perché????
 
Perché in questo modo?
 
Perché adesso….
 
Ho voglia di te come quella volta sul set di Alexander, che durante una pausa dedicata ad una festa di qualcuno della troupe, tu riuscisti a trascinarmi lontano da loro con la scusa di voler provare le battute del copione… Mi trascinasti sul letto e mi divorasti con gli occhi, ed io senza quasi accorgermene ti dissi -….prendimi Jay….prendimi ora….voglio che sia il mio Hephaestion… voglio sia il mio Hephaestion a dominare la carne vogliosa del Re di Macedonia…-.
 
Tu avesti un tentennamento, spalancasti gli occhi come a voler dire che non credevi a cotanto privilegio, infatti, quasi mai ti donavo la mia anima di carne e virilità… ma in quel momento volevo così
Volevo che il mio angelo si adagiasse sulle mie spalle e mi portasse via con sé, a volare fra le nuvole del cielo, lì dove nessuno può andare se non ama veramente.
 
Io volevo veramente amarti.
In quel momento non mi preparai neanche. Volevo conservare nell’anfratto più oscuro della mia anima ogni sensazione bella o brutta, e difendere gelosamente ogni sacrificio fatto per volere essere veramente all’unisono con chi si ama… E volevo sentire ciò che di più puro la natura può regalarti attraverso odori e sapori che soltanto la mente di due amanti percepiscono.
 
Neanche a dirlo, tu, proprio tu Jay, la divettah isterica come amano definirti, ti sei comportato da uomo quale sei: essendo il più delicato possibile, facendo soffrire il meno possibile il mio corpo…
Facendomi l’amore come mai avevi fatto prima: baci, carezze, morsi e tutto ciò che in un amplesso che si rispetti non deve mancare…
Non parlavi, ma con gli occhi mi hai fatto capire, se mai ce ne fosse stato bisogno in quel momento, che volevi solo amore…
 
…e… e quella volta che ci scoprirono???????
 
Fosti maledettamente cazzuto nel rispondere a chi ci fotografò di nascosto
-…fai quello che vuoi con quelle foto….tanto non facciamo nulla di diverso da una coppia normale….anzi forse ci rispettiamo anche più di due sposini frigidi-.
 
Mi tirasti su di morale e continuasti a starmi vicino per giorni: a consolarmi e dirmi che la mia carriera non si sarebbe rovinata, anzi ne avrei avuto un ritorno pubblicitario maggiore… e se invece per colpa tua qualcosa fosse andato storto mi avresti preso nella tua band come chitarrista, visto che la so strimpellare.
Così se Hollywood non mi avesse voluto più, saremmo andati alla conquista del mondo come farebbe un cacciatore, conquistando il globo con le sette note.
 
Mi afferro tra le gambe, come a voler cercare una panacea ai miei mali, ma il risultato che ottengo è che nonostante io faccia qualunque tipo di movimento per eccitare la mia virilità, purtroppo essa rimane sempre più nascosta tra le mie dita, sempre più strette e soffocanti.
 
Sferro un pugno con tutta la forza che in quel momento sono capace di esprimere, con il solo risultato di spaccare il vetro della cabina doccia.
Accuso il colpo alla mano e finalmente un barlume di coscienza ritorna a far capolino nel mio cervello: scappo via dalla doccia.
L’acqua su di me non ha più senso.
Avvolgo le mie inutili nudità nel telo appeso sul muro e via a vestirmi.
 
Non mi frega nulla di tutto il disordine lasciato in casa: tanto a chi interessa?! C’è qualcuno che pulisce…
E poi… e poi che vada tutto al diavolo! Mi fa schifo tutto…!
 
Tutto…….
 
Neanche una masturbazione sono più in grado di procurarmi.
Accidenti…
Sento il morale e l’autostima finire sotto i piedi.
 
Mi vesto con la convinzione che non mi serva più a nulla, anche perché le ferite che devo coprire non si possono vedere… Colpa mia: solo mia…
Mia perché ho dato retta alla moltitudine di occhi vuoti riempiti solamente dai bagliori dei pregiudizi imposti da dogmi invisibili…
 
Fa caldo per strada, ma per ora resisto: tanto ho i capelli bagnati e per di più lunghi sulle spalle.
Cammino nella maniera più compita possibile, così che nessun occhio vuoto possa scrutarmi più del solito, provo a passeggiare, a prendere un po’ d’aria e penso a dove sia potuto andare il povero Jack che ho maltrattato alla stregua di una bambola gonfiabile…
Solo ora mi rendo conto che lui è dotato di una vita che nessuno, io per primo, deve rovinare solo per un attimo di folle perversione.
 
Lo trovo in un bar intento a bere una limonata: solo, in un angoletto, gli occhi lucidi, gonfi, quasi stessero per esplodere in un fiume di sogni infranti, amari come il fiele. Ma allo stesso tempo, in una parte della loro iride, c’era nascosto l’istinto che gli suggeriva di rialzarsi di nuovo e ricominciare: solo così avrebbe potuto lenire le ferite che la vita si sarebbe divertita a donargli.
 
Non so come…….
…….ma entro in quel bar…..
 
Il coraggio che mi era mancato la sera prima ora mi viene in aiuto…….
 
Jack, quasi spaventato nel vedermi lì, salta sulla sedia rovesciando il bicchiere ripieno di fresco piacere.
Riesco solo ad allungare una mano e passiamo diversi istanti a maltrattarci con gli occhi fissi, fortemente, gli uni negli altri. Siamo totalmente noncuranti di quanti altri occhi ora stiano illuminando di morbosità quei momenti a tratti interminabili.
 
Jack si ritrae sempre più nell’angolino…..
 
Io abbandono il braccio lungo il mio fianco……
 
Lui guarda fuori, ma poi accenna qualcosa che vagamente somiglia ad un lineamento di felicità…
Ed allora… solo allora, quando la sua espressione cambia, il suo volto, che ora sembra solo stanco, dopo che tutti i muscoli erano stati in tiro per tanto tempo, mi siedo accanto a lui.
 
Ordino due limonate.
 
Una per me e una per lui, e come per magia la vita fa il suo corso.
 
Le parole sono poche.
Le espressioni fra noi sono molto più eloquenti. Tutto cammina come una macchina perfetta. Ora si leggono fra le righe delle nostre emozioni contrastanti due sorrisi.
 
Pago il conto ed andiamo via.
 
La luce del sole ora è meno forte, cominciamo una passeggiata verso l’orizzonte.
 
…è magia, non me lo so spiegare….
 
Ridiamo come due vecchi amici…..
 
…ma forse fra noi c’è qualcosa di più….
 
Ora Jack prende la mia mano nella sua: mi sembra di morire…
Ma ricambio con una spontaneità che non sapevo di poter avere.
 
Ci sfioriamo… giochiamo… sto bene, anzi, stiamo bene…
…ma ora il sole sta cominciando la sua lenta discesa, lasciando poi la scena alla luna.
 
Lo blocco per un polso, lo tiro con forza verso di me, gli stampo sulla pelle un abbraccio da togliergli il fiato…
Vorrei che durasse in eterno questo scampolo di vita.
 
Ma di eterno cosa c’è???????
 
Apro gli occhi: sembra come se volessero esplodermi fuori dalle orbite, il cuore batte a tratti fortissimo e a tratti sembra invece di dimenticarsi di me…
Giuro che questa volta lo bacio, anzi ci baciamo…..
 
Jack fa per muoversi e mi accorgo che ho esagerato con la stretta delle mie braccia e mollo la presa.
Sorridendo con gli occhi che sembrano tuffarsi in lago trasparente dice:
 
-……lo so, lo sento…..abbiamo entrambi capito e preso una decisione…….ma questa volta Cole…….io non ti biasimo, anzi ti capisco e sono contento che almeno sei stato corretto nei miei confronti…..grazie……grazie per avermi regalato un attimo della tua vita… mi hai fatto sentire sospeso nell’incredibile….come fossi all’infuori del tempo…grazie ancora Cole…-.
 
Sta per girarsi ed andare via, quando sono io a prender parola.
 
-…….Jack…..grazie per avere perdonato la mia doppia personalità, ma decido di non legarti a me….non lo merito….non sono pulito e non merito neanche questo bel momento che mi hai regalato, che pare rubato al ritratto di un mattino. Solo ora mi rendo conto che anche tu hai una vita che nessuno deve rovinare solo per un attimo di folle perversione.
 
Scusami jack……
 
Ho provato qualcosa di forte che non ti so descrivere….qualcosa di inarrivabile anche per la mia mente…..ora vado, ritorno al mio nulla fatto di attese inerti, e pensieri in cui mi perderò, sperando che la solitudine con la sua ombra mi faccia un po’ di compagnia… facendomi sentire meno inutile.
 
Ora và…..và via…..
 
…….Jack……-.
 
Lui fa il gesto di volermi baciare, ma io mi nego.
 
Allora, con un sorriso che mi ferisce come la lama di una spada, se ne va via…
Correndo…
 
E di tanto in tanto si gira a salutarmi alzando la mano.
 
Io intravedo i suoi occhi dipinti di lacrime trasparenti.
 
Mentre metto le mani in tasca sento la sua voce che ride insieme alle sue lacrime…
 
Lo sento urlare da lontano
-…..ora non sento quasi più dolore grazie di essere stato onesto…….comunque sei uno stronzo bad boy…….almeno un bacio me lo potevi dare!! -.
 
Corre via verso il sole ormai quasi calato del tutto………..
 
A quel saluto mi sono sentito perso……
 
…..ma ne io, ne nessun altro, dobbiamo giocare con la vita di nessuno per colpa dei sentimenti che non siamo in grado di accettare…
 
 
Solo….
 
Solo, mi incammino verso la sera con l’ombra della mia solitudine a farmi compagnia…
 
….Jay….chissà cosa fai….se mi pensi se ancora ti ricordi di me……..
 
….anche solo per un attimo….
 
…..solo per un attimo….
 
….solo….
  
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