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Autore: Lisbeth17    18/07/2012    7 recensioni
Dal I capitolo:
“Mi dispiace molto Lucia, ma non è più una cosa discutibile, è una richiesta del Pubblico Ministero e visti i magri risultati ottenuti finora, non possiamo opporci. Non ti obbligo a collaborare in prima persona, ma devi mettere a disposizione uno dei tuoi uomini che farà da collegamento.”
“Mi sembra di capire che non ho molta scelta.”
“A questo punto no, posso capire la tua frustrazione ma non possiamo esimerci da una così chiara richiesta del magistrato.”
“Va bene generale metterò a disposizione uno dei miei uomini, quando dovremmo cominciare?”
“Questa sera passerà il Vice Questore aggiunto Andrea Manzi.”
“E per questa sera avrò delegato a qualcuno quest’operazione coordinata.”
E' passato un anno e molte cose sono cambiate, mentre altre invece purtroppo no.
I nostri Ris perderanno le redini dell'indagine.
Un commissario speciale.
Sempre Pugliese.
NB: Non è una L&O
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Between the laboratory and the police'
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Welcome Back


Orlando era al Ris, anche di domenica, tanto Lucia ancora non era tornata e nemmeno Andrea, e quest'ultima era stata molto vaga circa l'orario del suo rientro, gli aveva solo chiesto se sarebbe andato a prenderla in aeroporto, si erano sentiti in quei giorni, compatibilmente con la disponibilità di Orlando, molto impegnato al Ris e alla ricezione del telefono di Andrea, sempre molto scarsa.
Era nell'ufficio di Ghiro, che si bevevano un caffè, vista la scarsità di lavoro nella quale erano finalmente incappati, quando il suo telefono squillò, era un messaggio.

                   'Appena salita sull'aereo, non farmi aspettare.'

Il sorriso che illuminò il volto di Orlando disse tutto a Daniele che gli chiese «Arriva?» Orlando senza perdere il sorriso disse. «E' appena salita sull'aereo. Io scappo sennò capace che si arrabbia se tardo.» Daniele provò a sminuire dicendo «Guarda che non c'è traffico.. » Il capitano voleva provocarlo, sapeva bene che l’amico aveva particolarmente sofferto l’assenza della ragazza. «Non voglio correre rischi. Ciao.» Disse Orlando, non era più nella pelle, prendendo la giacca schizzò fuori dal Ris.
Lucia era appena rientrata da casa di suo fratello e aveva deciso di fare un salto al Ris, per sapere da Daniele come erano andate le cose quella settimana, nell'arrivare vide Orlando uscire e montare velocemente in auto come una furia, un enorme sorriso stampato sul volto.

Andrea era scesa dall'aereo con il borsone il più velocemente possibile, si sentiva una ragazzina ma lui le faceva questo effetto, gli era mancato come non immaginava, aperte le porte del terminal cominciò a cercarlo nei volti delle persone che popolavano l'aeroporto, fissò le porte per un attimo per vederlo entrare trafelato.

Era arrivato in tempo ma il parcheggio in aeroporto di domenica sera era un problema più che serio, entrò nel terminal degli arrivi nazionali trafelato, si stava guardando attorno, quando qualcuno gli si buttò al collo, riconobbe il profumo, chiuse gli occhi e cominciò a baciarla. Andrea era totalmente presa da lui che ricambiò il bacio, lo voleva, lo voleva da molto. Quando un flash le tornò alla mente e si staccò da lui, avevano entrambi il fiatone. «Baci qualsiasi sconosciuta ti getti le braccia al collo?? » Disse lei quasi sconvolta. «Sapevo che eri tu. » Disse lui avvicinandosi di nuovo a lei. «Come? » Chiese lei maliziosa. «Il tuo profumo. » Ammise lui sussurrando sulle sue labbra. «Non uso profumi.» Disse lei per provocarlo. «Il tuo odore.» Disse lui correggendosi, la strinse di nuovo a se per baciarla nuovamente.
Si allontanarono abbracciati per raggiungere la macchina.
 
Avevano appena parcheggiato sotto casa di Andrea, entrambi avevano voglia di stare insieme tranquilli e soli, Orlando scese dalla macchina prese il borsone di Andrea e poi le aprì lo sportello.
«Che galanteria.. » Disse lei colpita. «Se vuoi ti porto in braccio fino a casa. » Le disse lui scherzoso. «Abito all'ottavo piano. » Disse lei scettica.
«C'è l'ascensore. » disse lui ammiccando nella sua direzione.
Scoppiarono a ridere, lui l'abbracciò e si incamminarono, così stretti l’uno all’altra verso casa. «Sei abbronzata.. » Costatò Orlando guardandole le spalle.
«Abbiamo fatto una gita. Siamo stati a Lipari. » Disse lei stringendosi ancora di più a lui. 
«Abbiamo? Siamo? » Chiese lui, velocemente rientrato nella modalità Orlando geloso, con lei non riusciva davvero ad impedirselo.
«La gelosia?? » Chiese lei vagamente scettica. Orlando si bloccò in mezzo alla strada spingendola su una macchina.
«Sono geloso perchè ti amo, e poi non ti vedo da giorni. » Disse prima di cominciare a baciarla con passione.
«Mi sei mancata un sacco. » Disse staccandosi brevemente da lei. Andrea si strinse a lui che si spinse ancora di più sul suo corpo.
«Ti amo. E sono tua. Solo tua, non chiedo di più. » Disse separandosi per un attimo dalle sue labbra, lui sorrise per riprendere a baciarla, mentre le sue mani esploravano piano la sua schiena,
quella sua pelle morbida e liscia gli era davvero mancata. Andrea a quel tocco si separò da lui per prendergli la mano e dirigersi verso casa, avevano un enorme voglia di fare l’amore e quel bacio più passionale aveva risvegliato tutti i loro desideri mai realmente sopiti.

Sotto il portone però una presenza inaspettata. Lucia li fissava ancora tremendamente infastidita dalla scena che le si era appena presentata davanti.
Andrea e Orlando si guardarono, entrmabi confusi.

Lucia si avvicinò lentamente ad Orlando per dirgli «Con me non hai mai fatto così!! » Orlando afferrò Andrea per il polso conoscendo il suo carattere focoso.

«Buonasera capitano. » Disse allora Andrea dura. «Buonasera. » Le fece eco Lucia con lo stesso tono.
«Che cosa vuole? » Chiese poi Andrea che cominciava a perdere la pazienza, Orlando lo sapeva e non sapeva davvero come aiutarla.
«Parlare con lei. » Disse Lucia, allora Orlando prese le chiavi di casa per lasciare le due sole ma Lucia lo fermò dicendogli
«Resta la cosa ti riguarda. » Allora Orlando tornò accanto ad Andrea. «Volevo informarla che Orlando non collaborerà più con lei. » Disse Lucia fredda.
«Perché? » Chiese allora lui, non poteva credere che Lucia avesse fatto una cosa del genere.
«Ho bisogno di te e delle tue competenze, e poi non credo che faccia piacere questa vostra relazione, insomma non mi pare indicato che voi due lavoriate insieme.» Disse Lucia gelida.

Andrea capì immediatamente che quella del lavoro fosse una scusa, e quello che lei gli stava facendo era un ricatto bello e buono,
odiava i ricatti e la meschinità delle persne che vi ricorrevano con tanta facilità, ma non aveva voglia di farlo presente,
quella donna era pur sempre il capo del suo uomo e avrebbe potuto metterlo in difficoltà, quindi dopo aver fatto un profondo respiro le disse:
«Per me non c'è problema, ma deve mandarmi qualcun altro, e sappia che non mi piacciono i cambi in corso d'opera. »
Lucia non apprezzò il tono in cui il vice questore si era rivolto a lei. «Non c'è problema, le manderò Milo è un ottimo agente, ma la prego.. è sposato. » Aggiunse Lucia gelida.
«Lucia!! » Disse poi Orlando in tono di rimprovero. «Lascia fare. » Disse Andrea serena, le frecciatine di quella donna non la toccavano affatto.
«Se ha tanti dubbi perché non mi manda una donna?! » Aggiunse ancora lei.
«Giusto, le manderò Bianca allora.» Disse infine Lucia. «Glielo dico subito, non piacendomi i cambiamenti mi riservo di rimandarle la persona se non la reputerò all'altezza.»
Lucia non sembrò felice di quella osservazione e Andrea decise allora di metterci il carico. «E potrei anche informare il magistrato di quanto lei e la sua squadra stiate prendendo poco seriamente questa collaborazione.»
Orlando scosse la testa sapendo che Andrea aveva raggiunto ormai il limite della sua pazienza, le afferrò dolcemente il polso e lei si voltò per guardarlo, ritrovando la calma, voltandosi per parlare con Lucia chiese solamente
«Altro?» Lucia scosse leggermente il capo per poi rivolgere la sua attenzione ad Orlando «Devo parlarti.» Disse ferma, con il tono di chi non avrebbe accettato un no come risposta.
«Vi lascio soli.» Disse Andrea prendendo la borsa dalle mani di Orlando e dirigendosi verso il portone. «Arrivo subito.» Disse lui rivolto verso di lei, tornando a guardare Lucia che si era avvicinata a lui e gli stava prendendo la mano.
 
Arrivata su casa Andrea guardò il citofono, sapeva che volendo avrebbe potuto sapere tutto quello che si stavano dicendo, ma non le andava proprio e da qualche parte dentro di se sentiva di non averne bisogno, prese la valigia per andare a buttare tutto il suo contenuto in lavatrice.
 
Orlando nella maniera più delicata che conosceva ritirò la mano e Lucia cominciò a parlare.
«Non mi importa se sei stato con lei, non mi importa se mi hai chiamato con il suo nome, io ti perdono, ti perdono per tutto.» Disse lei dolcemente.
«Ma a me importa Lucia, perché a me importa di Andrea; e anche se mi sento uno schifo e mi dispiace enormemente per quella sera,
ho semplicemente dato voce ai miei desideri e quello che voglio è Andrea. »
Lucia lo guardò teneramente sapendo perfettamente che perdendo le staffe perderebbe qualsiasi chance, in fondo lui potrebbe sempre cambiare idea e quella con quella donna potrebbe essere solo una debole breve e inutile parentesi.
«Va bene, capisco, ma ricordati che io e te lavoriamo sempre insieme. » Ribadì seria. «Io questo lo so, e per me non ci sono problemi, ma la mia vita privata non è cosa che ti riguarda più. »
Lucia annuì mestamente per dargli poi le spalle, se ne andò senza mai voltarsi indietro.
Sapeva che era stato duro, come sapeva di averla ferita, ma doveva essere chiaro, per non lasciare porte aperte o false speranze, non voleva darle di nuovo l'illusione che tra di loro tutto sarebbe potuto tornare come un tempo.
Citofonò e Andrea gli aprì senza dire niente.
 
Appena entrò in casa Andrea gli si avvicinò stringendolo forte in un abbraccio, credeva in quello che stava nascendo tra di loro, ma sapeva che per lui ferire qualcuno,
specialmente lei, era qualcosa di difficile e doloroso.
«Tutto bene? » Gli chiese poi. Orlando annuì lentamente per poi aggiungere prendendole una mano. «Sono dove voglio essere. » 
L’attirò ancora di più a se fino a posare le sue labbra sulle sue, aveva bisogno di risentire quel calore, il suo calore. 
Staccandosi da lui Andrea sorrise dolcemente «Ti va un bagno?! Quando viaggio in aereo mi sento sempre così sporca.. » Orlando annuì e lei gli prese la mano per guidarlo verso il bagno.

Erano nella vasca, Andrea aveva acceso delle candele profumate e spento le luci, aveva la testa posata sul petto di Orlando e giocavano con le loro mani intrecciate. «Non lavoreremo più insieme. » disse lei con un po’ di tristezza nella voce.
«Mi mancherai anche tu, lo sai, ma abbiamo la notte per noi, non ci serve più la scusa del lavoro per vederci. » Disse lui accarezzandole le braccia.
«Più che una scusa la consideravo una piacevole opportunità. » Disse lei con un sorriso malizioso sul volto.
«Anche io. » Disse Orlando tirandosi leggermente su e prendendo il suo viso per baciarlo.
«Comunque resta il fatto che non lavoreremo più insieme.» Disse Andrea mettendosi a pancia in giù per poterlo vedere.
«E ci vedremo di meno..» Aggiunse ancora mestamente.
«Ma abbiamo le nostre sere, le tue splendide cene, notti da passare insonni.» Disse lui accarezzandole il viso, sospeso in un limbo di dolcezza e desiderio.
«Appunto..» disse Andrea per interrompersi di colpo per poi arrossire «Voglio dire..» Buttò poi la testa sotto l’acqua, Orlando la prese per le spalle per tirarla fuori.
«Cosa non riesci a dirmi?» Chiese lui con uno strano ghigno sul volto, non sapeva cosa le prendeva, ma vederla imbarazzata era sicuramente divertente.
E lei lo era sempre di più.

«Andrea.. parlami.» Disse lui accarezzandole ancora il viso. «Perché-non-vieni-a-vivere-con-me?» Disse lei tutto di un fiato per rinfilare la testa nuovamente sotto l’acqua,
Orlando la tirò ancora fuori per attirarla a se e baciarla.
«E che risposta è?» Chiese lei staccandosi. «Vediamo se la capisci meglio.» Disse lui attirandola nuovamente a se per baciarla di nuovo e con più passione.
«Capito...» Disse lei staccandosi da lui e tornando a poggiare la testa sul suo petto, mentre lui le accarezzava i capelli,
l’idea di vivere insieme gli sembrava perfetta, voleva svegliarsi accanto a lei, ogni mattina. Quel pensiero gliene portò un altro alla mente.

«Sono andato a trovare Tiia.» Disse dopo un po’ lui. Andrea alzò la testa di scatto e gli occhi le si inumidirono immediatamente.
«Sta bene, mangia, non è molto attiva con gli altri bambini o reattiva con gli operatori dicono, ma era molto contenta di vedermi e abbiamo giocato parecchio, direi proprio che non si è fermata un momento.» Disse con il sorriso sulle labbra.
«Sta bene? Davvero?» Chiese Andrea preoccupata, cercava di non pensare a quella bambina, perché ogni volta che lo faceva si sentiva tremendamente sola,
avrebbe voluto rivederla davvero per sapere se stava bene e se era cresciuta, temeva però che non glielo avrebbero permesso,
perdere lui fu la goccia che fece traboccare un vaso di lacrime già colmo, la fuga le sembrò l’unica cosa possibile.

Adesso le cose si stavano sistemando però, lui le accarezzava sempre il viso, mentre la tranquillizzava sulle condizioni della piccola.
«Si, sta bene, stai tranquilla.» Disse lui stringendole la mano per poi continuare a parlare.
«Andrea ma se noi la adottassimo?» Aggiunse incatenando i loro sguardi.
«Non è possibile.» Disse lei scuotendo la testa, ci aveva pensato, ma la pistola che aveva poggiata sul comodino non la rendeva adatta.
«Siamo due pessimi candidati per un adozione.» Disse lei amara.
«Che cosa stai dicendo?» Chiese lui scostandole i capelli bagnati dal viso. «Tu sei un carabiniere, io sono un poliziotto, non siamo proprio il massimo come genitori, voglio dire facciamo un lavoro pericoloso, entrambi.» Aggiunse ancora lei nel tentativo di scusarsi.
«Non è solo in base a questo che verremmo valutati, lo sai. Un genitore deve poter dare affetto e tu quella bambina l’hai riempita di amore, e soprattutto devi volerlo diventare genitore, non si cambia idea, non ci si libera dei figli.» 
Andrea lo ascoltava colpita, per lui era un discorso personale, due volte personale e in qualche modo lei lo aveva capito.
«Sì, i miei genitori mi hanno dato in affidamento, ma sono stato fortunato ho incontrato persone meravigliose.» Disse lui senza mai perdere quel sorriso che lo rendeva così unicamente lui.
«Mi dispiace.» Disse Andrea accarezzandolo.
«A me no, non ero voluto, sta tutto qui Andrea, tu la vuoi Tiia?» Le chiese allora lui serio.
«Si, la voglio! Sinceramente, con tutta me stessa.» Ammise Andrea con gli occhi leggermente lucidi. «Allora proviamo, non ci serve altro.» Concluse lui serio

Andrea annuì di fronte tutta quella sicurezza e lui aggiunse «Potremmo cominciare ad andarla a trovare insieme. Ti va?» Andrea annuì e si avvicinò a lui che la strinse in un abbraccio,
si scambiarono un bacio più tenero che passionale, lui le mise le mani sulle spalle e disse
«Sei gelata..Stai prendendo freddo usciamo.» Cominciando a scaldarle le spalle.
«No, no dai. Mettiamo altra acqua calda, per favore.» Si voltò per andare ad aprire il rubinetto,
Orlando si alzò con lei e cominciò a baciarle il collo, le spalle, scostandole i capelli bagnati, passò una mano sulla sua schiena che fu percorsa da un brivido.
«Era per questo che volevi uscire?» Disse lei con la voce bassa. «No.» Disse lui tra un bacio e un altro
«Questo mi è venuto in mente dopo. Quando ti sei spostata.» Ammise lui incantato dal movimento della mano sulla schiena.

Il corpo di Andrea era percorso da brividi, chiuse il rubinetto per poi alzarsi in piedi, lentamente uscì dalla vasca, mentre lui la fissava attonito, era bella ed era sua,
queste le certezze che aveva in quel momento; si alzò non appena fu uscita dalla vasca, si era voltata e gli tendeva la mano.
Fuori dalla vasca la attirò a se per cominciare a baciarla, lei gli saltò letteralmente addosso e lui la portò in camera da letto.
«Prenderai freddo.» Disse lui posandola sul letto. «Non credo. Coprimi.» Disse lei attirandolo di nuovo a se e invitandolo a sdraiarsi su di lei.
Quella notte si amarono a lungo per addormentarsi abbracciati e nudi.

Così come si svegliarono ancora nudi e ancora abbracciati al suono della sveglia che era sul comodino di Andrea.


NDA
Buongiorno!!
Buongiorno speciale con capitolo nuovo..
Le cose sembrano prendere una piega positiva per i nostri piccioncini.. Voi che ne dite?!

Adri permettendo, prossimo capitolo nel fine settimana.
Quando andrà in ferie i capitoli saranno tutti brutti e per niente corretti.. mi dovrete perdonare..

Kiss Kiss
A


 

Dal Prossimo Capitolo
Andrea alzando lo sguardo su Lucia aggiunse «Non sono del tutto sicura che certi dettagli della nostra vita privata la riguardino capitano. Buonanotte. Ciao Daniele e grazie.» Seguì Orlando, dopo che aveva salutato i colleghi, fuori da casa.

   
 
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