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Autore: Sara Scrive    18/07/2012    13 recensioni
< Tu sei…? >
< Sono Harry > rispose lui.
< Harry? > chiesi sorpresa, non ricordavo ci fosse qualcuno che si chiamasse Harry.
< Harold, Harold Styles, siamo in classe insieme. >
Sorrisi del suo nome, alquanto insolito e buffo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina mi svegliai e mi spaventai.
Non mi ero resa conto di quanto fosse diversa la camera, di quanto fossi diversa io!
Andai in bagno e mi lavai la faccia , iniziai a preparami.
Mi guardai allo specchio, cominciai a sistemarmi i miei capelli castani, in fondo non erano tanto anonimi : avevano qualche sfumatura color mogano.
Non erano ricci ma neanche tanto lisci, mossi.
Seguendo le indicazioni di Gemma cominciai a truccarmi gli occhi.
I miei occhi color nocciola, molto grandi, se fossero stati blu qualcuno li avrebbe potuti scambiare per due zaffiri.
La mia bocca, non me n’ero accorta ma le mie labbra carnose avevano il loro fascino.
Era bello poter pensare queste cose di me stessa, mi stavo apprezzando e tutto questo lo dovevo a Gemma.
Mi sentivo più sicura di me stessa, adesso si che qualcuno poteva notarmi.
“Ciao splendore!” dissi guardandomi allo specchio.
Tommy mi guardava seduto sul letto con un’espressione da  “Questa è pazza”
Scesi le scale e feci colazione.
Tornai in corridoio per uscire ma  trovai mio fratello che mi aspettava.
<  Andiamo a scuola  > m’informò <  Ti accompagno io  >
“Figo” pensai mettendomi il casco “Farò un’entrata con il motorino”
< Ma come è sexy il mio fratellone  > dissi mentre salivo.
<  Da chi hai preso la tua bellezza senno?  > sorrise
<  Da papà  > risposi, immaginando come doveva essere mio padre a 16 anni.
Dopo un po’ intravidi la scuola.
Non so cosa mi prese ma , sentivo che man mano che mi avvicinavo il nervosismo cresceva.
“Nuovo quadrimestre , nuova vita” pensai per darmi coraggio.
Davanti al cancello c’erano già molte persone.
Scesi dal motorino e con un gesto disinvolto mi tolsi il cascò e mi sistemai i capelli.
<  Ciao Niall  >
<  Ci si vede  > rispose ripartendo con la moto.
Alcune persone cominciarono a guardarmi e sentii nel mormorio generale <  Ma chi è quella?  >
Sorrisi e mi feci avanti in mezzo alla folla , camminando verso Kim e Miley che stavano chiacchierando.
<  ‘Giorno  > le salutai
<  Sara?!!  > chiese Miley strofinandosi gli occhi
<  Come cazzo? Che cavolo ??ma tu chi sei ?  >  chiese Kim sorpresa.
< Idiota sono io, mica la fatina dei denti  >
<  Oddio, ma ci stanno guardando tutti  > mormorai, notando che più di 10 persone avevano lo sguardo fisso su di me.
<  Ti stanno guardando tutti  > mi corresse una voce alle mie spalle.
Mi voltai 
<  Harry?  > chiesi
Ed eccolo lì che sorrideva con le  sue  immancabili fossette.
<  Sara  > 
Mi osservò qualche attimo e riprese a parlare <  Gemma non scherzava, sei … sei …  >
<  Sei come ?  > chiesi sorridendo
<  diversa  > mormorò quasi incredulo di quello che diceva.
<  Anche tu sei cambiato , e ti sei alzato. Che hai fatto durante le vacanze? Tua madre ti ha innaffiato ?  > ma che cavolo dicevo, non aveva senso.
Entrai in classe.
Un ragazzo mi venne incontro
<  Ciao , Sara…  > 
Vennero anche Alan e Denny.
<  Come va ?  > chiesi sorridendo.
<  B- bene  > rispose Alan balbettando.
<  Scusate signori , ma la signorina è occupata  > Harry mi prese per un braccio e fece sedere al banco che di solito era occupato da Jess.
< Stai qui  > 
Quella giornata mi riservò molte sorprese: ragazzi , tanti ragazzi , o addirittura persone che non conoscevo mi avvicinavano e mi salutavano senza motivo.
All’inizio pensavo fossero rincoglioniti , e che mi scambiavano per un’altra persona.
Addirittura alcune ragazze del quarto anno si fermavano al mio armadietto a chiedermi dove avevo comprato i vestiti.
Rimasi stupida della scioltezza che avevo quando parlavo con loro e anche del fatto che mi ricordavo tutte le tendenze , gli abbinamenti che Gemma mi aveva fatto imparare a memoria.
Ma la sorpresa migliore fu mentre sistemavo i libri del mio armadietto.
Mi voltai e mi misi ad aspettare Miley.
Zayn Malik passò davanti a me , si sistemò il suo ciuffo e mi salutò <  Ciao  >
<  Ehy  > salutai sorridendo.
“O santissima carota ” (era un’esclamazione che avevo preso da mio padre ) “Zayn mi ha detto ‘Ciao’ e io ho detto ‘Ehy’ a ZAYN MALIK?!” pensai felice.
“Oh si gente, la nuova Jessica Alba della situazione è qui”
Mi stavo montando la testa? Oh , eccome, ma era più forte di me. 
Dovevo trovare un modo per tornare normale.
Tornai  a casa , mamma mi stava aspettando a tavola.
Mangiammo in silenzio , ma ad un tratto lei si alzò prese un cesto con dei fili di lana e si avvicinò alla porta
<  Dove vai ?  > chiesi.
<  Io, Anne e Lucinda (la mamma di Miley), ci siamo iscritte al club dell’uncinetto.  > disse indicando i ferretti e i gomitoli <  Devo andare , altrimenti arriverò in ritardo. Sparecchia e innaffia il giardino.  >
“Il club dell’uncinetto” pensai
Credevo che quel circolo di pettegole esistesse solo nei film: il luogo dove le mamme di tutto il quartiere andavano con la scusa di fare lavori a maglia , quando il loro vero scopo era farsi i cazzi di ogni persona.
“Solo mia madre può trovare queste cose” scossi la testa contrariata mentre  sparecchiavo.
Presi una pallina e uscii con Tommy in giardino.
In casa mia nessuno aveva il pollice verde, però nonostante tutto il nostro giardino era carino: non era molto grande ma neanche troppo piccolo;C’era il vialetto  che lo divideva a metà  e a sinistra c’era un albero di albicocche dove Papà aveva fatto montare una piccola altalena usando un ramo come asta, il prato ovviamente all’inglese e c’erano qua e la vasi con alcuni fiori.
Mi sedetti sull’altalena e cominciai a tirare la pallina a Tommy che la rincorreva e faceva dei piccoli “attentati” credendo che fosse una lucertola.
Ad un tratto sentii il campanello di una bicicletta vicino il nostro cancello.
Mi avvicinai per vedere chi fosse.
<  Harry?! Che ci fai qui?  >
<  Sono venuto a prenderti  > disse scendendo dalla sua bicicletta nera.
<  Per fare cosa ?  > chiesi
<  La seconda parte del piano  > spiegò < Farti conoscere le persone, inserirti nella società >
<  Va bene ma… prima di uscire dovrei innaffiare il giardino … solo un attimo  > dissi facendolo entrare e prendendo il tubo.
<  Non mi avevi detto di avere un gatto  > esclamò mettendosi a giocare con Tommy.
<  Non sei mai venuto a casa mia …  > risposi.
<  Come si chiama  > 
<  Tommy  > 
<  E’ adulto… quanti anni ha ?  > chiese mentre cominciava ad accarezzarlo.
<  Be’ credo sei o sette , non lo so precisamente. Quando era cucciolo gli è morta la madre e veniva nel nostro giardino a rifugiarsi dagli altri gatti. Niall  allora , si prese cura di lui e decise di adottarlo. Da allora è diventato il nostro migliore amico, è molto intelligente sai?  >
<  Lo vedo! Anche a me piacciono molto i gatti! Ne vorrei uno ma… Mia madre dice che non sono abbastanza responsabile  >
Ad un tratto Harry si alzò.
<  Non si fa così  > disse sfilandomi  il tubo <  Ma… Così !  > disse rivolgendolo contro di me
<  Sei un coglione!! Guarda che hai fatto!  > esclamai 
Per ripicca gli sfilai di nuovo il tubo dalle mani e misi il dito davanti al getto.
Cominciai a schizzargli la maglietta mentre lui tentava di correre.
<  Adesso tocca ai tuo ricci !  > esclamai a metri da lui.
Iniziai a correre come una pazza , lui era rimasto bloccato davanti all’albero.
Correndo gli puntai il tubo in faccia , quando Tommy mi si mise davanti e mi fece lo sgambetto.
Stavo per cadere per terra,  o meglio addosso a lui.
<  Presa !  > esclamò
Mi aveva preso in braccio senza sforzo, per evitare che cadessi come un salame e mi facessi male.
Sorrisi arrossendo.
<  Grazie  > mormorai sorridendo di nuovo come un ebete.
Anche lui era arrossito, sorrideva  e mi guardava.
<  Miao  > “disse” Tommy interrompendo quel momento.
Harry mi rimise giù.
<  Credo che così non potremmo andare  > 
<  Già ..  > concordai sedendomi sull’altalena
<  Pazienza rimarrò qui  > disse appoggiando la schiena all’albero.
<  Che fai? Non mi spingi? Credevo fossi un gentiluomo Styles  >
<  Lo sono , infatti  > rispose mettendosi dietro di me , e cominciando a spingere l’altalena.
Restammo così e  chiacchierammo per tutto il pomeriggio.
Ormai era quasi il tramonto.
<  L'amore è come il vento, anche se non lo vedo, so che esiste perchè lo sento  > me ne uscii così con quella frase.
<  Sai che è amore quando tutto quello che vuoi è trascorrere il tempo con una persona e per qualche motivo intuisci che anche per lei è lo stesso...  > Continuò lui.
Mi voltai meravigliata <  I passi dell’amore … anche tu conosci quel film?  > chiesi 
Lui annuì con la testa.
In quel momento sentimmo una macchina suonare il clacson 
<  Harry , Sali in macchina che torniamo a casa  > urlò Anne dal finestrino mentre mia madre apriva la portiera e scendeva.
< Allora…  > si voltò verso di me <  Ti passo a prendere domani  >
<  Va bene… A domani  > lo salutai accompagnandolo al cancello.

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#Spazio dell'autrice

Nuovo capitolo u.u
Volevo fare una domanda a voi lettrici, qualcuno conosce il film : "I passi dell'amore"?  Vi piace? 
Piuttosto, il capitolo?? Perdonatemi se a volte faccio qualche errore, ma il fatto è che sono molto ma MOLTO distratta!
-Sara
   
 
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