Ciao! Eccomi tornata con un nuovo capitolo!!
Prima di tutto voglio continuare a fare presente che se la fiction non riceverà più recensioni non proseguirà in ogni caso, e poi rispondere alla domanda di Cindy87: non ho usato Buffy e Willow nella mia fiction perché in qualche modo Faith e Lily le rimpiazzano, ma il personaggio di Xander è indispensabile, e anche Anya mi piaceva. Beh, diciamo che James e Sirius hanno solo combattuto con Remus, perciò nn sono stati letteralmente morsi... e poi scusa, te li vedi loro due Lupi Mannari???????? :-)!!! Mi raccomando continua a recensire, mi fa molto piacere!
Buona lettura a tutti.
IL CIELO NON FINISCE MAI
5.
Il giorno dopo, piena di mal di
testa e scossa per via dei brutti sogni che aveva fatto, Faith si diresse di
corsa in biblioteca.
Aveva intenzione di fare una
ricerca sui Lupi Mannari. Non ne aveva mai fatta una, cioè, sapeva che
cos’erano, come lo diventavano, quando, ma non aveva mai approfondito
l’argomento.
Beh… era arrivato il momento di
farlo.
Si sedette a un tavolo e cominciò
a prendere libri dagli scaffali. Quando fu sicura di avere abbastanza tomi in
mano, si mise a consultarli uno alla volta.
Dopo poco, era svanita
completamente nella lettura…
Le storie sulla licantropia hanno
origini remotissime, già in un passo della Bibbia si narra della vicenda del re
Nabucodonosor, il quale, a causa della sua vanità, fu trasformato in una specie
di lupo e assunse un comportamento animale. Non è certa la fonte dalla quale è
nata la credenza sui licantropi e che in seguito furono definiti “Lupi Mannari”,
ma resta il fatto che in numerosissime leggende o storie è onnipresente questa
inquietante figura.
In alcuni ambienti, fino a qualche
anno fa, esisteva la credenza diffusa che la licantropia non fosse, come si
riteneva in epoche antichissime, l’espressione di una forza malvagia e oscura o
di uno spirito animale in grado di impossessarsi di un uomo e agire attraverso
di lui, ma che fosse una sorta di malattia facilmente spiegabile in termini
medici. Tale malattia, ovviamente di natura sconosciuta, induceva un uomo ad
assumere, in certi momenti della sua vita o in certi periodi, le sembianze di un
lupo; alcuni ritenevano addirittura che la peluria del corpo potesse aumentare
in modo vistoso e che unghie e denti assumessero la forma tipica di quelli di un
lupo. In queste condizioni, il “malato” era indotto a vagare per i boschi
nascondendosi dagli uomini e aggredendo i poveri sfortunati che incontrava sul
suo cammino. Terminata la crisi, l’uomo tornava alla normalità, conducendo una
vita normale e non ricordando nulla di ciò che gli era
accaduto…
“Ecco spiegato lo strano
comportamento di Spike” pensò Faith. Beh, allora aveva avuto ragione di pensare
che gli fosse capitato qualcosa di strano il giorno prima. Sembrava troppo…
troppo… Cambiò tomo e continuò a leggere.
I PROCESSI AI
LICANTROPI
Il lupo è sicuramente un animale
facilmente adattabile alle fantasie popolari. È un animale scuro, selvaggio,
divoratore e simbolo di antiche culture che adottavano simbolismi come animali
dall’aspetto umano: Anubi dell’Egitto che era il dio sciacallo, il gatto nero
divinità sempre egiziana ma presente anche in altre culture, non per ultima
quella dionisiaca. Il lupo ha qualcosa di più e le sue caratteristiche lo
rendono l’animale che aggredisce il gregge, che azzanna le prede nel buio della
foresta, facilmente paragonabile alla foresta dell’inconscio umano: Satana
cristiano per eccellenza. Non c’è quindi da stupirsi se la leggenda popolare
abbonda di Lupi Mannari. Dai tempi più antichi l’Inquisizione è cosciente che la
licantropia sia una scusante per l’eliminazione degli eretici. Se diamo
un’occhiata più da vicino ai processi contro i licantropi scopriamo che essi per
la maggior parte sono ragazzini che amavano scherzare con i propri amici
indossando maschere o pelli d’animali uccisi durante la caccia. Un processo che
parla da solo è quello contro un oscuro personaggio che tutto ha fuorché del
licantropo: aggirandosi nel bosco vestito di nero e a bordo di un cavallo dello
stesso colore aveva incontrato due ragazzini di 12-14 anni: Pierre del borgo di
Saint Antoine du Pizon e Jean Grenier. Gli aveva fatto bere vino e in seguito
baciati sulla bocca e marchiati sulle natiche, fatti spogliare e vestire da
lupi. L’incontro si era ripetuto tre volte nell’arco di un anno e la prassi fu
sempre la stessa. Le accuse maggiori poste nei confronti dei licantropi erano
quelle di “mangiarsi i bambini”. Con queste accuse migliaia di vite furono
massacrate ed arse sui roghi. La caccia ai satanismi iniziò nel 1252 per mano
del Santo Padre Papa Innocenzo IV, che emise la bolla “Ad Extirpenda”, con la
quale autorizzò la tortura contro i culti pagani. I papi Alessandro IV, Giulio
II, Leone X, Adriano VI e Innocenzo VIII (il più crudele), non diedero nemmeno
l’opportunità agli imputati di essere assistiti da un avvocato. I roghi si
accesero in tutto l’emisfero cristiano ed uccisero migliaia di
vittime.
“Poveracci”, pensò Faith, mentre
cambiava nuovamente testo e continuava a far scorrere lo sguardo fra le
righe.
LUPO MANNARO PER RICETTE
MAGICHE
Anche il Lupo Mannaro era fra gli
elementi indicati in alcune pozioni magiche
dell’antichità.
Ecco un passaggio della
preparazione di una pozione che, secondo la leggenda, fu preparata dalla strega
Medea:
“Lì essa cuoce radici tagliate
nella vallata dell’Emonia… aggiunge brina raccolta in una notte di plenilunio e
ali immonde, con tanto di polpa di barbagianni, e interiora di Lupo Mannaro il
cui muso di bestia suole mutarsi in faccia d’uomo”.
Fin quindi dai tempi dei greci,
era diffusa la credenza che esistesse la possibilità per alcuni uomini di
effettuare o subire la trasformazione in esseri
mannari.
Che si supponesse che un
ingrediente proveniente da un mannaro potesse arricchire, attivare, favorire la
riuscita di una pozione magica è del tutto assurdo.
Diventare Lupi Mannari grazie a
delle pozioni? Per carità!, si disse Faith, e si affrettò a chiudere il tomo e a
prenderne un altro. Si ritrovò in mano un libro dalla copertina interessante:
era di un verde muschio con dei ghirigori dorati, in rilievo, dalle forme
armoniose. Il titolo era scritto a caratteri maiuscoli, in rilievo e che
risplendevano di una luce accecante alla vista del sole.
Licantropia. Un nome comune, pensò Faith a
prima vista, ma si dovette ricredere quando cominciò a leggere fra le
righe…
I
LICANTROPI
Caratteristiche
Generali
Un licantropo è un essere Umano o
Umanoide in grado di trasformarsi, anche per via della contrazione di una
malattia chiamata appunto “Licantropia” in un ben determinato animale, nella cui
forma non di rado non è in grado di controllarsi (per questo i licantropi
vengono temuti e tenuti a distanza”. In forma “umana”, è difficile distinguere
un licantropo, sebbene vi siano sempre alcuni tratti che, ad eccezione dei
licantropi indotti per i quali la licantropia non intacca la loro fisionomia, lo
identificano come tale (più peloso del normale, tratti vagamente animaleschi,
ecc).
Tutti i Licantropi, nelle loro
forme animali o ibride, godono delle capacità sensoriali del tipo di animale in
cui si trasformano (ad esempio un Lupo Mannaro avrà sviluppati l’olfatto e
l’udito, un’aquila mannara la vista, ecc). I licantropi naturali ed infetti sono
in grado, sempre se in forma animale o ibrida, di richiamare animali della loro
stessa razza e parlare con loro.
Indipendentemente dalla loro
classe, i licantropi non indossano armatura (vestiti) per non ostacolare la loro
trasformazione.
Alcuni animali (come gli unicorni)
non sopportano la vicinanza dei licantropi e reagiscono con terrore alla loro
presenza, in qualunque forma essi siano; esistono inoltre delle particolari erbe
essiccate capaci di tenere i licantropi a distanza.
Quando sono in forma animale o
ibrida, i licantropi possono essere feriti solo da armi d’argento oppure dalla
magia.
Alcuni tipi di licantropi noti
sono Lupi Mannari, Orsi Mannari, Tigri Mannare, Cinghiali Mannari, Topi Mannari
(enormi topi capaci di assumere forma umanoide), Squali Mannari (una variazione
acquatica che colpisce tipicamente sirene e tritoni).
La
Licantropia
La Licantropia è una vera e
propria malattia. Ogni personaggio umano o umanoide gravemente ferito da un
licantropo capace di infettare con il proprio attacco, diventerà un licantropo
dello stesso tipo nel giro di 2-20 giorni. La vittima comincerà a mostrare i
segni della malattia verso la metà di questo periodo (febbri forti e convulsioni
accompagnate da prime manifestazioni della malattia tipo crescita di peluria o
di squame sulla pelle, incremento delle percezioni sensoriali, ecc). Alcuni
esseri Semi-Umani, invece, (ad esempio Elfi, Hobbit e Goblin) non possono diventare Licantropi e, se
contagiati, moriranno lentamente.
La licantropia non può essere
curata.
Oltre alle razze Semi-Umane ed
Umanoidi per le quali la Licantropia contratta per malattia, come detto, è
letale, non possono divenire in ogni
caso Licantropi i Non-Umani e i Non-Morti.
Tipologie di
Licantropi
Licantropo è non solo chi contrae
la malattia. Esistono infatti tre tipologie di possibili
licantropi:
·
Licantropi
naturali
·
Licantropi
infetti
·
Licantropi
indotti
Licantropi
naturali
I licantropi naturali sono una
vera e propria razza a sé. Infatti nascono già come licantropi in quanto figli
di altri licantropi naturali.
Oltre alle normali caratteristiche
dei licantropi, questa specie è l’unica ad avere un triplice stadio di
trasformazione: uno completamente umano, uno totalmente animale e uno ibrido,
ovvero umanoide ma con caratteristiche animali (ad esempio il classico
uomo-lupo).
Sono in grado di infettare le
creature che feriscono, salvo le limitazioni sopra descritte. Non possono dare
luogo a razze ibride. Possono incrociarsi con animali della stessa specie
(unione da cui nascono animali comuni con un’intelligenza vagamente più elevata
della media) o con umani (unione da cui nascono comuni esseri umani, talvolta
dotati di alcuni sensi leggermente più estesi, ma non in maniera realmente
percepibile) o con licantropi infetti della stessa specie (nel qual caso
potranno avere origine normali umani o licantropi naturali, con le stesse
probabilità).
Licantropi
infetti
I licantropi infetti sono quei
licantropi divenuti tali proprio contagiati dalla licantropia per essere stati
attaccati da licantropi naturali o da altri licantropi
infetti.
Hanno una forma completamente
umana ed una totalmente animale e ovviamente sono in grado di infettare le
creature che feriscono.
Essi non possono trasmettere la
licantropia come carattere ereditario (quindi i loro eventuali figli non saranno
automaticamente dei licantropi).
Licantropi
indotti
I licantropi indotti sono quei
licantropi divenuti tali a causa di una maledizione, un oggetto magico o altro,
o anche per aver contratto la licantropia per cause
magiche.
Non sono in grado di trasmettere
in nessun modo la licantropia e hanno solo due forme, una umana e una animale, o
eventualmente una ibrida a seconda dei casi.
Non possono evocare animali della
propria razza ma possono parlarci, a meno di non avere forma
ibrida.
Contrariamente agli altri tipi di
licantropi, quelli indotti non si trasformano a piacimento ma solo al
verificarsi di determinate condizioni date dalla natura della maledizione a cui
sono soggetti (ad esempio quando vi è la luna piena).
Spesso, ma non sempre, non hanno
né controllo né memoria di ciò che fanno nella loro forma animale o
ibrida.
Dopo aver finito di leggere, Faith
trasse un sospiro di sollievo. I
Non-morti non potevano contrarre la licantropia. Non aveva avuto strane
febbri o convulsioni, quindi Spike non era un Lupo Mannaro. Si sentì leggera
come una piuma, ma restava ancora da scoprire chi fosse il secondo licantropo
che aveva visto la notte prima. Uno studente? Un cittadino di Hogsmeade? Un
professore? Chi?
Da infondo alla biblioteca apparve
Lily, che si precipitò immediatamente da lei.
“Però” disse, sedendosi e
iniziando a leggere i titoli sulle copertine dei libri. “Lupo Mannaro per ricette magiche, I processi
alle Streghe e ai Licantropi, Licantropia… non ti facevo così
preoccupata”.
Faith sospirò. “Ho avuto un incubo
stanotte, dopo essere tornata dal cimitero”.
“Che genere di
incubo?”
“Relativo a quello che ho visto
ieri notte poco lontano dalla foresta”.
“E cioè?” chiese
Lily.
Faith spiegò l’accaduto e,
menzionato il fatto di aver visto un altro Lupo Mannaro, Lily rimase
letteralmente a bocca aperta.
“Vuoi dire che c’è un Lupo Mannaro
clandestino a Hogwarts?” chiese.
Faith annuì. Lily rimase ancora
più esterrefatta.
“Nei hai parlato a Remus?” chiese
all’amica.
“No” rispose Faith. “Non ho il
coraggio di vederlo. Non so chi dei due lui fosse, e se fosse stato quello
ferito che ho trascinato dietro al cespuglio? Non hai idea in che condizioni
era… e comunque se mi presentassi così di punto in bianco dall’altro, non credi
che sospetterebbe qualcosa?”
“Ma non sappiamo neanche chi è!”
disse Lily.
“Appunto” disse Faith. “Se
dovessimo andare a cercarlo, l’unico indizio che avremmo sarebbero le ferite che
si è fatto stanotte, e quindi andremmo alla cieca. E se ci fosse più di una
persona ferita che si aggira a Hogwarts?”
“Dubito che qualcuno che cade
dalla scopa o che si è ferito con il coltello da cucina abbia gli stessi tagli
che ha chi si è battuto con un altro Lupo Mannaro” disse Lily
sensatamente.
“Allora siamo punto e a capo”
disse Faith. Le porse il libro Licantropia e le fece vedere ciò che
stava leggendo. “Vedi qui? Dice che ci sono tre diversi tipi di licantropi,
quelli naturali, quelli infetti e quelli indotti”.
“E la differenza qual è?” chiese
Lily.
“Quelli naturali sono quelli che
nascono già come licantropi in quanto figli di altri licantropi naturali. Quelli
infetti sono quelli come Remus, divenuti tali perché infettati da licantropi
naturali o infetti. E quelli indotti sono quelli divenuti licantropi a causa di
una maledizione o di una magia” spiegò Faith. “Ora, i licantropi naturali hanno
tre stadi di trasformazione: uno completamente umano, uno completamente animale
e uno ibrido, cioè una specie di via di mezzo; i licantropi infetti ne hanno
due, uno umano e uno animale; quelli indotti hanno anche loro due forme, però
possono diventare ibridi a seconda dei casi – non chiedermi quali, perché non lo
so –. In base a questo libro, il nostro uomo sconosciuto sembra essere indotto,
magari colpito da una maledizione, per questo non l’abbiamo mai visto prima. Può
essergli successo di recente”.
“Potrebbe darsi” disse Lily. “Però
non possiamo escludere neanche la possibilità che sia infetto come Remus. Magari
è stato proprio lui a morderlo”.
“Anche” disse Faith. “In ogni
caso, se per te va bene, pensavo che avremmo potuto contattare il signor Giles,
magari lui sa qualcosa in più”.
Lily non rispose subito, ci
rifletté un attimo. La partenza del loro Osservatore era stato un brutto colpo
per entrambe, però sembravano averlo superato. Riagganciare i contatti sarebbe
stato utile, certo, però avrebbe voluto dire che loro non sarebbero più riuscite
a farne a meno. Avevano sempre considerato Giles come una sorta di padre,
specialmente Faith, che non ne aveva mai avuto uno – sua madre e suo padre si
erano separati quando lei era molto piccola e da allora aveva vissuto con la
madre -, e chiedergli aiuto sarebbe stato un rischio, perché Faith poi avrebbe
continuato a sentirlo sempre in ogni caso.
“Lily?” disse Faith, riportando
alla realtà la rossa. “Tutto bene? Guarda che se preferisci possiamo comunque
arrangiarci, la mia era solo un’idea…”
“No no, va bene” si affrettò a
dire Lily. “Solo che…”
“Che cosa?”
Lily sospirò. “Faith, abbiamo
faticato così tanto a staccarci dal signor Giles… e adesso tu vuoi riprendere i
contatti…”
“Si, ma è solo per una questione
di lavoro!”
“Capisco, ma poi siamo sicure che
riusciremo di nuovo a separarci da lui? Se non ci riuscissimo vorrebbe dire che
non abbiamo ancora imparato a gestire le situazioni da sole, e questo è molto
grave, perché noi non possiamo più
permetterci di avere un Osservatore”.
“Queste non sono parole tue” disse
Faith.
“No, infatti” disse Lily. “Sai a
chi mi riferisco”.
“Il Consiglio” disse Faith.
“Sbaglio, o avevamo deciso di chiudere con loro?”
“Si, ma… Giles è ancora un
Osservatore, e finché resterà tale noi saremmo sempre legate al Consiglio. È per
questo che è andato via, ricordi? Perché gli hanno revocato l’incarico su di
noi”.
“Non c’è bisogno che me lo
ricordi, grazie” disse Faith scontrosamente. Odiava quell’argomento, avrebbe
dato qualunque cosa per non parlarne.
L’amica tacque all’istante. Anche
a lei faceva male revocare il passato, ma dovevano rendersene conto. Non
avrebbero più potuto avere un Osservatore, avrebbero dovuto cavarsela da
sole.
Rimasero in silenzio a guardare in
direzioni opposte. C’era sempre tensione fra loro quando si parlava di questa
cosa. All’improvviso, un grido spezzò quel silenzio.
“EVANS!”
James Potter, seguito dal suo
inseparabile amico, Sirius Black, si avvicinò a loro.
“Come va, Evans? Come siamo seri
oggi” disse Potter con scherno, rivolto a Lily, che non lo degnò nemmeno di uno
sguardo. Il ragazzo rimase esterrefatto da questo comportamento: di solito la
ragazza sbraitava e lo insultava, invece era così… spenta. Sembrava non avere
neanche la forza di parlare.
Difatti, poco dopo, guardò Faith e
disse: “Ti aspetto in sala comune. Scrivi tu a Giles”, poi si alzò e fece per
andarsene.
“Lily” la chiamò Faith. La rossa
si fermò e la guardò. “Non sei costretta a dirmi di si se non
vuoi”.
“Se non avessi voluto non ti avrei
detto di farlo” ribatté la rossa, poi se ne andò.
Potter rimase immobile per un
attimo, poi quando Lily fu uscita le corse dietro, lasciando così Faith e Sirius
da soli.
Subito i due non dissero nulla.
Faith continuava a pensare a qualcosa di intelligente da dire senza fare
figuracce, ma lui la sorprese parlando per primo.
“Che cos’ha Lily?”
domandò.
“Ha importanza?” chiese Faith a
sua volta.
Sirius non rispose. Si sedette e
guardò il libro che Faith aveva davanti.
“È successo qualcosa?”
chiese.
“Ti riferisci a Lily o a
Remus?”
“A Remus, lo sai bene” rispose
Black.
“Ecco…” cominciò Faith. Non era
sicura, avrebbe fatto bene a raccontare tutto a Black?? “Il fatto è che credo
che ci sia un altro Lupo Mannaro in giro per Hogwarts”.
“Un altro?” Black era
sconvolto.
“Si” disse Faith, distogliendo lo
sguardo.
“Come fai ad esserne sicura?”
chiese Black.
“Perché l’ho visto” rispose Faith,
così dicendo gli spiegò tutto. Quando ebbe finito, Black era senza
parole.
“Quindi tu mi stai dicendo” disse,
“che Remus non è l’unico Lupo Mannaro esistente ad
Hogwarts?”
“Non lo so” disse Faith. “Non è
detto che debba essere per forza uno della scuola, potrebbe trattarsi anche di
qualcuno di Hogsmeade”.
“C’è un tipo strano alla Testa di
Porco, uno che fa paura, potrebbe essere lui” disse Sirius. “Potremmo andare lì,
aggredirlo e farlo confessare”.
“Noi non aggrediamo la gente
perché fa paura” disse Faith. “La interroghiamo e cerchiamo di scoprire se è
coinvolta nel caso di cui ci occupiamo”.
“Ah” fece Black. Sembrava
deluso.
“Mi dispiace” gli disse Faith. “Ma
non possiamo rischiare di far sapere a tutti quello che
facciamo”.
“No, hai perfettamente ragione”
disse Sirius.
Ecco che anche fra loro calava
quel silenzio assordante. Faith, per evitare che le venissero martellati i
timpani, decise di romperlo.
“Come stanno le tue costole?”
chiese, sempre evitando di guardarlo.
“Meglio, grazie” rispose
lui.
Faith gli sorrise di rimando.
Quando anche lui le fece un sorriso, dovette distogliere lo sguardo per evitare
di arrossire. Già il fatto di essere sola con lui la metteva sotto pressione,
non osava immaginare se fosse arrossita…
In quel momento tornò Potter.
Ansimava, doveva aver fatto una corsa.
“Accidenti… ma che diavolo ha
quella ragazza, i Bolidi ai piedi??” Si stava riferendo a Lily. “Lehane, che è
successo? Oggi non mi ha fatto la ramanzina!”
“Non può semplicemente significare
che ormai non ha più niente da dirti?” chiese Faith
stancamente.
“Evans ha sempre qualcosa da
dirmi” ribatté Potter. “Quando non lo fa vuol dire che qualcosa è andato
storto”.
“Ma bravo, psicologo Potter” disse
Faith ironica. “Credi che Lily non abbia altro a cui pensare che ai tuoi
tormenti?”
“Tormenti?” James sembrava non
capire di cosa si parlasse.
“Si, tormenti” ripeté Faith.
“Potter… cercherò di dirtelo nella maniera più semplice e diretta possibile:
lasciala-in-pace”.
“Neanche per sogno!” sbottò James,
come offeso. “Io sono innamorato di Lily, la seguirò finché non riuscirò a farmi
dare un appuntamento!”
“È inutile” disse ancora Faith.
“Stai solo perdendo tempo. Lily non è interessata a te, non è mai stata
interessata a te, e per quanto mi riguarda mi risulta che non lo sarà
mai!”
“Solo perché risulta a te non vuol
dire che tu abbia ragione” disse Potter. “E poi, dai, Lehane, ammettilo… sono o
non sono un tipo terribilmente affascinante?” Assunse una posa sexy, ma Faith
continuò a guardarlo lo stesso con rassegnazione.
“Almeno smettila di ossessionarla
in questo modo” disse, le mani giunte. “Così non fai che distrarla, e non
abbiamo più Giles che ci ricorda chi siamo veramente!”
“Già, Giles” intervenne Sirius.
“Si può sapere che fine ha fatto?”
A quelle parole una spina
attraversò il cuore di Faith, che rispose comunque normalissimamente e con
gentilezza.
“È dovuto andarsene” spiegò. “Il
Consiglio ha deciso che siamo abbastanza grandi da poter gestire la situazione
autonomamente, senza il bisogno di un Osservatore che ci guidi. Secondo loro
siamo in grado di cavarcela da sole”.
“E non è vero, forse?” chiese
Sirius guardandola con un piccolo sorriso.
“No, non lo è” rispose Faith,
abbassando lo sguardo.
“Perché dici questo?” chiese
Black. “Se tu e lei non ve la sapeste cavare, sareste andate in pensione da un
pezzo. Invece avete resistito tutto questo tempo. Non devi sottovalutarti, sei
più forte di quanto pensi”.
“Abbiamo resistito solo perché
eravamo determinate” disse Faith. “Ma era l’inizio, e… senti, guardiamo in
faccia la realtà: noi non siamo in grado di gestire una situazione, non lo siamo
mai state, la spinta per continuare e per andare avanti era Giles! Ma lui se n’è
andato ora, e noi non sappiamo più cosa fare. Prendi questa storia di Remus, per
esempio… dobbiamo scoprire chi è il secondo Lupo Mannaro, e non sappiamo nemmeno
da che parte cominciare!”
“Secondo Lupo Mannaro?” chiese
Potter, ma Black gli lanciò uno sguardo che gli fece capire che non era il
momento.
“Ascolta” disse a Faith.
“Guardami” aggiunse, visto che la ragazza teneva la testa bassa. “Mi piace
guardare le persone negli occhi quando parlo con loro”.
Faith, tremante, alzò di poco la
testa, giusto per incrociare lo sguardo con quello di
Black.
“Tu devi avere più fiducia in te
stessa” le disse dolcemente. “Non devi pensare che tutto quello che di buono hai
fatto in questi sette anni abbia a che fare solo con Giles. Sei tu la
cacciatrice, Lily è la cacciatrice, insieme avete garantito la sicurezza di
Hogwarts, ma non per merito di altri, solo di voi stesse”.
Faith abbozzò un sorriso. Com’era
dolce.
“Remus ha fiducia in te” continuò
Black. “Tutti noi abbiamo fiducia in te, devi solo
crederci”.
“Voi affidereste la vostra vita a
me?” chiese Faith stupefatta.
“Tranquillamente” rispose Black.
“So per certo che faresti di tutto per salvarmi”.
“E se alla fine non ci
riuscissi?”
“Perché non dovresti
riuscirci?”
Faith dovette ammettere che aveva
ragione. Sorrise e si alzò, prendendo Licantropia in
mano.
“Vado a scrivere a Giles” disse.
“Grazie”.
“Di cosa?” fece
Black.
“Lo sai” disse Faith. “Per quello
che fai per me”.
Detto questo se ne andò, lasciando i due in balia di loro stessi. Quel dialogo era stato molto istruttivo, le aveva fatto capire che, visto che il ragazzo che amava aveva fiducia in lei, lei stessa doveva averne di più per farlo contento. E poi lei era la cacciatrice.
Allora???
Piaciuto???
Mi rakk, ricordatevi le recensioni!
Angel_Liam
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