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Autore: Angel_Liam    01/02/2007    1 recensioni
Allora siccome non mi è piaciuta per niente la fine del quinto libro e tutta la storia del sesto, ho cominciato a pensare: cosa sarebbe successo ai genitori di Harry se...??? E così ho scritto questa storia, mentre ascoltavo la canzone dei Pooh... il titolo non ha molto a che fare con il racconto, è solo legato alle mie emozioni. Spero vi piacerà! Leggete numerosi e recensite! E' la mia prima storia, vi prego siate clementi ho tanta paura di aver fatto schifo....
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Ciao! Eccomi tornata con un nuovo capitolo!!

Prima di tutto voglio continuare a fare presente che se la fiction non riceverà più recensioni non proseguirà in ogni caso, e poi rispondere alla domanda di Cindy87: non ho usato Buffy e Willow nella mia fiction perché in qualche modo Faith e Lily le rimpiazzano, ma il personaggio di Xander è indispensabile, e anche Anya mi piaceva. Beh, diciamo che James e Sirius hanno solo combattuto con Remus, perciò nn sono stati letteralmente morsi... e poi scusa, te li vedi loro due Lupi Mannari???????? :-)!!! Mi raccomando continua a recensire, mi fa molto piacere!

 

 

Buona lettura a tutti.

 

 

 

 

 

 

 

                                         IL CIELO NON FINISCE MAI

5.

 

Il giorno dopo, piena di mal di testa e scossa per via dei brutti sogni che aveva fatto, Faith si diresse di corsa in biblioteca.

Aveva intenzione di fare una ricerca sui Lupi Mannari. Non ne aveva mai fatta una, cioè, sapeva che cos’erano, come lo diventavano, quando, ma non aveva mai approfondito l’argomento.

Beh… era arrivato il momento di farlo.

Si sedette a un tavolo e cominciò a prendere libri dagli scaffali. Quando fu sicura di avere abbastanza tomi in mano, si mise a consultarli uno alla volta.

Dopo poco, era svanita completamente nella lettura…

 

Le storie sulla licantropia hanno origini remotissime, già in un passo della Bibbia si narra della vicenda del re Nabucodonosor, il quale, a causa della sua vanità, fu trasformato in una specie di lupo e assunse un comportamento animale. Non è certa la fonte dalla quale è nata la credenza sui licantropi e che in seguito furono definiti “Lupi Mannari”, ma resta il fatto che in numerosissime leggende o storie è onnipresente questa inquietante figura.

In alcuni ambienti, fino a qualche anno fa, esisteva la credenza diffusa che la licantropia non fosse, come si riteneva in epoche antichissime, l’espressione di una forza malvagia e oscura o di uno spirito animale in grado di impossessarsi di un uomo e agire attraverso di lui, ma che fosse una sorta di malattia facilmente spiegabile in termini medici. Tale malattia, ovviamente di natura sconosciuta, induceva un uomo ad assumere, in certi momenti della sua vita o in certi periodi, le sembianze di un lupo; alcuni ritenevano addirittura che la peluria del corpo potesse aumentare in modo vistoso e che unghie e denti assumessero la forma tipica di quelli di un lupo. In queste condizioni, il “malato” era indotto a vagare per i boschi nascondendosi dagli uomini e aggredendo i poveri sfortunati che incontrava sul suo cammino. Terminata la crisi, l’uomo tornava alla normalità, conducendo una vita normale e non ricordando nulla di ciò che gli era accaduto…

 

“Ecco spiegato lo strano comportamento di Spike” pensò Faith. Beh, allora aveva avuto ragione di pensare che gli fosse capitato qualcosa di strano il giorno prima. Sembrava troppo… troppo… Cambiò tomo e continuò a leggere.

 

I PROCESSI AI LICANTROPI

 

Il lupo è sicuramente un animale facilmente adattabile alle fantasie popolari. È un animale scuro, selvaggio, divoratore e simbolo di antiche culture che adottavano simbolismi come animali dall’aspetto umano: Anubi dell’Egitto che era il dio sciacallo, il gatto nero divinità sempre egiziana ma presente anche in altre culture, non per ultima quella dionisiaca. Il lupo ha qualcosa di più e le sue caratteristiche lo rendono l’animale che aggredisce il gregge, che azzanna le prede nel buio della foresta, facilmente paragonabile alla foresta dell’inconscio umano: Satana cristiano per eccellenza. Non c’è quindi da stupirsi se la leggenda popolare abbonda di Lupi Mannari. Dai tempi più antichi l’Inquisizione è cosciente che la licantropia sia una scusante per l’eliminazione degli eretici. Se diamo un’occhiata più da vicino ai processi contro i licantropi scopriamo che essi per la maggior parte sono ragazzini che amavano scherzare con i propri amici indossando maschere o pelli d’animali uccisi durante la caccia. Un processo che parla da solo è quello contro un oscuro personaggio che tutto ha fuorché del licantropo: aggirandosi nel bosco vestito di nero e a bordo di un cavallo dello stesso colore aveva incontrato due ragazzini di 12-14 anni: Pierre del borgo di Saint Antoine du Pizon e Jean Grenier. Gli aveva fatto bere vino e in seguito baciati sulla bocca e marchiati sulle natiche, fatti spogliare e vestire da lupi. L’incontro si era ripetuto tre volte nell’arco di un anno e la prassi fu sempre la stessa. Le accuse maggiori poste nei confronti dei licantropi erano quelle di “mangiarsi i bambini”. Con queste accuse migliaia di vite furono massacrate ed arse sui roghi. La caccia ai satanismi iniziò nel 1252 per mano del Santo Padre Papa Innocenzo IV, che emise la bolla “Ad Extirpenda”, con la quale autorizzò la tortura contro i culti pagani. I papi Alessandro IV, Giulio II, Leone X, Adriano VI e Innocenzo VIII (il più crudele), non diedero nemmeno l’opportunità agli imputati di essere assistiti da un avvocato. I roghi si accesero in tutto l’emisfero cristiano ed uccisero migliaia di vittime.

 

“Poveracci”, pensò Faith, mentre cambiava nuovamente testo e continuava a far scorrere lo sguardo fra le righe.

 

LUPO MANNARO PER RICETTE MAGICHE

 

Anche il Lupo Mannaro era fra gli elementi indicati in alcune pozioni magiche dell’antichità.

Ecco un passaggio della preparazione di una pozione che, secondo la leggenda, fu preparata dalla strega Medea:

“Lì essa cuoce radici tagliate nella vallata dell’Emonia… aggiunge brina raccolta in una notte di plenilunio e ali immonde, con tanto di polpa di barbagianni, e interiora di Lupo Mannaro il cui muso di bestia suole mutarsi in faccia d’uomo”.

Fin quindi dai tempi dei greci, era diffusa la credenza che esistesse la possibilità per alcuni uomini di effettuare o subire la trasformazione in esseri mannari.

Che si supponesse che un ingrediente proveniente da un mannaro potesse arricchire, attivare, favorire la riuscita di una pozione magica è del tutto assurdo.

 

Diventare Lupi Mannari grazie a delle pozioni? Per carità!, si disse Faith, e si affrettò a chiudere il tomo e a prenderne un altro. Si ritrovò in mano un libro dalla copertina interessante: era di un verde muschio con dei ghirigori dorati, in rilievo, dalle forme armoniose. Il titolo era scritto a caratteri maiuscoli, in rilievo e che risplendevano di una luce accecante alla vista del sole.

Licantropia. Un nome comune, pensò Faith a prima vista, ma si dovette ricredere quando cominciò a leggere fra le righe…

 

I LICANTROPI

 

Caratteristiche Generali

Un licantropo è un essere Umano o Umanoide in grado di trasformarsi, anche per via della contrazione di una malattia chiamata appunto “Licantropia” in un ben determinato animale, nella cui forma non di rado non è in grado di controllarsi (per questo i licantropi vengono temuti e tenuti a distanza”. In forma “umana”, è difficile distinguere un licantropo, sebbene vi siano sempre alcuni tratti che, ad eccezione dei licantropi indotti per i quali la licantropia non intacca la loro fisionomia, lo identificano come tale (più peloso del normale, tratti vagamente animaleschi, ecc).

Tutti i Licantropi, nelle loro forme animali o ibride, godono delle capacità sensoriali del tipo di animale in cui si trasformano (ad esempio un Lupo Mannaro avrà sviluppati l’olfatto e l’udito, un’aquila mannara la vista, ecc). I licantropi naturali ed infetti sono in grado, sempre se in forma animale o ibrida, di richiamare animali della loro stessa razza e parlare con loro.

Indipendentemente dalla loro classe, i licantropi non indossano armatura (vestiti) per non ostacolare la loro trasformazione.

Alcuni animali (come gli unicorni) non sopportano la vicinanza dei licantropi e reagiscono con terrore alla loro presenza, in qualunque forma essi siano; esistono inoltre delle particolari erbe essiccate capaci di tenere i licantropi a distanza.

Quando sono in forma animale o ibrida, i licantropi possono essere feriti solo da armi d’argento oppure dalla magia.

Alcuni tipi di licantropi noti sono Lupi Mannari, Orsi Mannari, Tigri Mannare, Cinghiali Mannari, Topi Mannari (enormi topi capaci di assumere forma umanoide), Squali Mannari (una variazione acquatica che colpisce tipicamente sirene e tritoni).

 

La Licantropia

La Licantropia è una vera e propria malattia. Ogni personaggio umano o umanoide gravemente ferito da un licantropo capace di infettare con il proprio attacco, diventerà un licantropo dello stesso tipo nel giro di 2-20 giorni. La vittima comincerà a mostrare i segni della malattia verso la metà di questo periodo (febbri forti e convulsioni accompagnate da prime manifestazioni della malattia tipo crescita di peluria o di squame sulla pelle, incremento delle percezioni sensoriali, ecc). Alcuni esseri Semi-Umani, invece, (ad esempio Elfi, Hobbit e Goblin) non possono diventare Licantropi e, se contagiati, moriranno lentamente.

La licantropia non può essere curata.

Oltre alle razze Semi-Umane ed Umanoidi per le quali la Licantropia contratta per malattia, come detto, è letale, non possono divenire in ogni caso Licantropi i Non-Umani e i Non-Morti.

 

Tipologie di Licantropi

Licantropo è non solo chi contrae la malattia. Esistono infatti tre tipologie di possibili licantropi:

 

·         Licantropi naturali

·         Licantropi infetti

·         Licantropi indotti

 

Licantropi naturali

I licantropi naturali sono una vera e propria razza a sé. Infatti nascono già come licantropi in quanto figli di altri licantropi naturali.

Oltre alle normali caratteristiche dei licantropi, questa specie è l’unica ad avere un triplice stadio di trasformazione: uno completamente umano, uno totalmente animale e uno ibrido, ovvero umanoide ma con caratteristiche animali (ad esempio il classico uomo-lupo).

Sono in grado di infettare le creature che feriscono, salvo le limitazioni sopra descritte. Non possono dare luogo a razze ibride. Possono incrociarsi con animali della stessa specie (unione da cui nascono animali comuni con un’intelligenza vagamente più elevata della media) o con umani (unione da cui nascono comuni esseri umani, talvolta dotati di alcuni sensi leggermente più estesi, ma non in maniera realmente percepibile) o con licantropi infetti della stessa specie (nel qual caso potranno avere origine normali umani o licantropi naturali, con le stesse probabilità).

 

Licantropi infetti

I licantropi infetti sono quei licantropi divenuti tali proprio contagiati dalla licantropia per essere stati attaccati da licantropi naturali o da altri licantropi infetti.

Hanno una forma completamente umana ed una totalmente animale e ovviamente sono in grado di infettare le creature che feriscono.

Essi non possono trasmettere la licantropia come carattere ereditario (quindi i loro eventuali figli non saranno automaticamente dei licantropi).

 

Licantropi indotti

I licantropi indotti sono quei licantropi divenuti tali a causa di una maledizione, un oggetto magico o altro, o anche per aver contratto la licantropia per cause magiche.

Non sono in grado di trasmettere in nessun modo la licantropia e hanno solo due forme, una umana e una animale, o eventualmente una ibrida a seconda dei casi.

Non possono evocare animali della propria razza ma possono parlarci, a meno di non avere forma ibrida.

Contrariamente agli altri tipi di licantropi, quelli indotti non si trasformano a piacimento ma solo al verificarsi di determinate condizioni date dalla natura della maledizione a cui sono soggetti (ad esempio quando vi è la luna piena).

Spesso, ma non sempre, non hanno né controllo né memoria di ciò che fanno nella loro forma animale o ibrida.

 

Dopo aver finito di leggere, Faith trasse un sospiro di sollievo. I Non-morti non potevano contrarre la licantropia. Non aveva avuto strane febbri o convulsioni, quindi Spike non era un Lupo Mannaro. Si sentì leggera come una piuma, ma restava ancora da scoprire chi fosse il secondo licantropo che aveva visto la notte prima. Uno studente? Un cittadino di Hogsmeade? Un professore? Chi?

Da infondo alla biblioteca apparve Lily, che si precipitò immediatamente da lei.

“Però” disse, sedendosi e iniziando a leggere i titoli sulle copertine dei libri. “Lupo Mannaro per ricette magiche, I processi alle Streghe e ai Licantropi, Licantropia… non ti facevo così preoccupata”.

Faith sospirò. “Ho avuto un incubo stanotte, dopo essere tornata dal cimitero”.

“Che genere di incubo?”

“Relativo a quello che ho visto ieri notte poco lontano dalla foresta”.

“E cioè?” chiese Lily.

Faith spiegò l’accaduto e, menzionato il fatto di aver visto un altro Lupo Mannaro, Lily rimase letteralmente a bocca aperta.

“Vuoi dire che c’è un Lupo Mannaro clandestino a Hogwarts?” chiese.

Faith annuì. Lily rimase ancora più esterrefatta.

“Nei hai parlato a Remus?” chiese all’amica.

“No” rispose Faith. “Non ho il coraggio di vederlo. Non so chi dei due lui fosse, e se fosse stato quello ferito che ho trascinato dietro al cespuglio? Non hai idea in che condizioni era… e comunque se mi presentassi così di punto in bianco dall’altro, non credi che sospetterebbe qualcosa?”

“Ma non sappiamo neanche chi è!” disse Lily.

“Appunto” disse Faith. “Se dovessimo andare a cercarlo, l’unico indizio che avremmo sarebbero le ferite che si è fatto stanotte, e quindi andremmo alla cieca. E se ci fosse più di una persona ferita che si aggira a Hogwarts?”

“Dubito che qualcuno che cade dalla scopa o che si è ferito con il coltello da cucina abbia gli stessi tagli che ha chi si è battuto con un altro Lupo Mannaro” disse Lily sensatamente.

“Allora siamo punto e a capo” disse Faith. Le porse il libro Licantropia e le fece vedere ciò che stava leggendo. “Vedi qui? Dice che ci sono tre diversi tipi di licantropi, quelli naturali, quelli infetti e quelli indotti”.

“E la differenza qual è?” chiese Lily.

“Quelli naturali sono quelli che nascono già come licantropi in quanto figli di altri licantropi naturali. Quelli infetti sono quelli come Remus, divenuti tali perché infettati da licantropi naturali o infetti. E quelli indotti sono quelli divenuti licantropi a causa di una maledizione o di una magia” spiegò Faith. “Ora, i licantropi naturali hanno tre stadi di trasformazione: uno completamente umano, uno completamente animale e uno ibrido, cioè una specie di via di mezzo; i licantropi infetti ne hanno due, uno umano e uno animale; quelli indotti hanno anche loro due forme, però possono diventare ibridi a seconda dei casi – non chiedermi quali, perché non lo so –. In base a questo libro, il nostro uomo sconosciuto sembra essere indotto, magari colpito da una maledizione, per questo non l’abbiamo mai visto prima. Può essergli successo di recente”.

“Potrebbe darsi” disse Lily. “Però non possiamo escludere neanche la possibilità che sia infetto come Remus. Magari è stato proprio lui a morderlo”.

“Anche” disse Faith. “In ogni caso, se per te va bene, pensavo che avremmo potuto contattare il signor Giles, magari lui sa qualcosa in più”.

Lily non rispose subito, ci rifletté un attimo. La partenza del loro Osservatore era stato un brutto colpo per entrambe, però sembravano averlo superato. Riagganciare i contatti sarebbe stato utile, certo, però avrebbe voluto dire che loro non sarebbero più riuscite a farne a meno. Avevano sempre considerato Giles come una sorta di padre, specialmente Faith, che non ne aveva mai avuto uno – sua madre e suo padre si erano separati quando lei era molto piccola e da allora aveva vissuto con la madre -, e chiedergli aiuto sarebbe stato un rischio, perché Faith poi avrebbe continuato a sentirlo sempre in ogni caso.

“Lily?” disse Faith, riportando alla realtà la rossa. “Tutto bene? Guarda che se preferisci possiamo comunque arrangiarci, la mia era solo un’idea…”

“No no, va bene” si affrettò a dire Lily. “Solo che…”

“Che cosa?”

Lily sospirò. “Faith, abbiamo faticato così tanto a staccarci dal signor Giles… e adesso tu vuoi riprendere i contatti…”

“Si, ma è solo per una questione di lavoro!”

“Capisco, ma poi siamo sicure che riusciremo di nuovo a separarci da lui? Se non ci riuscissimo vorrebbe dire che non abbiamo ancora imparato a gestire le situazioni da sole, e questo è molto grave, perché noi non possiamo più permetterci di avere un Osservatore”.

“Queste non sono parole tue” disse Faith.

“No, infatti” disse Lily. “Sai a chi mi riferisco”.

“Il Consiglio” disse Faith. “Sbaglio, o avevamo deciso di chiudere con loro?”

“Si, ma… Giles è ancora un Osservatore, e finché resterà tale noi saremmo sempre legate al Consiglio. È per questo che è andato via, ricordi? Perché gli hanno revocato l’incarico su di noi”.

“Non c’è bisogno che me lo ricordi, grazie” disse Faith scontrosamente. Odiava quell’argomento, avrebbe dato qualunque cosa per non parlarne.

L’amica tacque all’istante. Anche a lei faceva male revocare il passato, ma dovevano rendersene conto. Non avrebbero più potuto avere un Osservatore, avrebbero dovuto cavarsela da sole.

Rimasero in silenzio a guardare in direzioni opposte. C’era sempre tensione fra loro quando si parlava di questa cosa. All’improvviso, un grido spezzò quel silenzio.

“EVANS!”

James Potter, seguito dal suo inseparabile amico, Sirius Black, si avvicinò a loro.

“Come va, Evans? Come siamo seri oggi” disse Potter con scherno, rivolto a Lily, che non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Il ragazzo rimase esterrefatto da questo comportamento: di solito la ragazza sbraitava e lo insultava, invece era così… spenta. Sembrava non avere neanche la forza di parlare.

Difatti, poco dopo, guardò Faith e disse: “Ti aspetto in sala comune. Scrivi tu a Giles”, poi si alzò e fece per andarsene.

“Lily” la chiamò Faith. La rossa si fermò e la guardò. “Non sei costretta a dirmi di si se non vuoi”.

“Se non avessi voluto non ti avrei detto di farlo” ribatté la rossa, poi se ne andò.

Potter rimase immobile per un attimo, poi quando Lily fu uscita le corse dietro, lasciando così Faith e Sirius da soli.

Subito i due non dissero nulla. Faith continuava a pensare a qualcosa di intelligente da dire senza fare figuracce, ma lui la sorprese parlando per primo.

“Che cos’ha Lily?” domandò.

“Ha importanza?” chiese Faith a sua volta.

Sirius non rispose. Si sedette e guardò il libro che Faith aveva davanti.

“È successo qualcosa?” chiese.

“Ti riferisci a Lily o a Remus?”

“A Remus, lo sai bene” rispose Black.

“Ecco…” cominciò Faith. Non era sicura, avrebbe fatto bene a raccontare tutto a Black?? “Il fatto è che credo che ci sia un altro Lupo Mannaro in giro per Hogwarts”.

“Un altro?” Black era sconvolto.

“Si” disse Faith, distogliendo lo sguardo.

“Come fai ad esserne sicura?” chiese Black.

“Perché l’ho visto” rispose Faith, così dicendo gli spiegò tutto. Quando ebbe finito, Black era senza parole.

“Quindi tu mi stai dicendo” disse, “che Remus non è l’unico Lupo Mannaro esistente ad Hogwarts?”

“Non lo so” disse Faith. “Non è detto che debba essere per forza uno della scuola, potrebbe trattarsi anche di qualcuno di Hogsmeade”.

“C’è un tipo strano alla Testa di Porco, uno che fa paura, potrebbe essere lui” disse Sirius. “Potremmo andare lì, aggredirlo e farlo confessare”.

“Noi non aggrediamo la gente perché fa paura” disse Faith. “La interroghiamo e cerchiamo di scoprire se è coinvolta nel caso di cui ci occupiamo”.

“Ah” fece Black. Sembrava deluso.

“Mi dispiace” gli disse Faith. “Ma non possiamo rischiare di far sapere a tutti quello che facciamo”.

“No, hai perfettamente ragione” disse Sirius.

Ecco che anche fra loro calava quel silenzio assordante. Faith, per evitare che le venissero martellati i timpani, decise di romperlo.

“Come stanno le tue costole?” chiese, sempre evitando di guardarlo.

“Meglio, grazie” rispose lui.

Faith gli sorrise di rimando. Quando anche lui le fece un sorriso, dovette distogliere lo sguardo per evitare di arrossire. Già il fatto di essere sola con lui la metteva sotto pressione, non osava immaginare se fosse arrossita…

In quel momento tornò Potter. Ansimava, doveva aver fatto una corsa.

“Accidenti… ma che diavolo ha quella ragazza, i Bolidi ai piedi??” Si stava riferendo a Lily. “Lehane, che è successo? Oggi non mi ha fatto la ramanzina!”

“Non può semplicemente significare che ormai non ha più niente da dirti?” chiese Faith stancamente.

“Evans ha sempre qualcosa da dirmi” ribatté Potter. “Quando non lo fa vuol dire che qualcosa è andato storto”.

“Ma bravo, psicologo Potter” disse Faith ironica. “Credi che Lily non abbia altro a cui pensare che ai tuoi tormenti?”

“Tormenti?” James sembrava non capire di cosa si parlasse.

“Si, tormenti” ripeté Faith. “Potter… cercherò di dirtelo nella maniera più semplice e diretta possibile: lasciala-in-pace”.

“Neanche per sogno!” sbottò James, come offeso. “Io sono innamorato di Lily, la seguirò finché non riuscirò a farmi dare un appuntamento!”

“È inutile” disse ancora Faith. “Stai solo perdendo tempo. Lily non è interessata a te, non è mai stata interessata a te, e per quanto mi riguarda mi risulta che non lo sarà mai!”

“Solo perché risulta a te non vuol dire che tu abbia ragione” disse Potter. “E poi, dai, Lehane, ammettilo… sono o non sono un tipo terribilmente affascinante?” Assunse una posa sexy, ma Faith continuò a guardarlo lo stesso con rassegnazione.

“Almeno smettila di ossessionarla in questo modo” disse, le mani giunte. “Così non fai che distrarla, e non abbiamo più Giles che ci ricorda chi siamo veramente!”

“Già, Giles” intervenne Sirius. “Si può sapere che fine ha fatto?”

A quelle parole una spina attraversò il cuore di Faith, che rispose comunque normalissimamente e con gentilezza.

“È dovuto andarsene” spiegò. “Il Consiglio ha deciso che siamo abbastanza grandi da poter gestire la situazione autonomamente, senza il bisogno di un Osservatore che ci guidi. Secondo loro siamo in grado di cavarcela da sole”.

“E non è vero, forse?” chiese Sirius guardandola con un piccolo sorriso.

“No, non lo è” rispose Faith, abbassando lo sguardo.

“Perché dici questo?” chiese Black. “Se tu e lei non ve la sapeste cavare, sareste andate in pensione da un pezzo. Invece avete resistito tutto questo tempo. Non devi sottovalutarti, sei più forte di quanto pensi”.

“Abbiamo resistito solo perché eravamo determinate” disse Faith. “Ma era l’inizio, e… senti, guardiamo in faccia la realtà: noi non siamo in grado di gestire una situazione, non lo siamo mai state, la spinta per continuare e per andare avanti era Giles! Ma lui se n’è andato ora, e noi non sappiamo più cosa fare. Prendi questa storia di Remus, per esempio… dobbiamo scoprire chi è il secondo Lupo Mannaro, e non sappiamo nemmeno da che parte cominciare!”

“Secondo Lupo Mannaro?” chiese Potter, ma Black gli lanciò uno sguardo che gli fece capire che non era il momento.

“Ascolta” disse a Faith. “Guardami” aggiunse, visto che la ragazza teneva la testa bassa. “Mi piace guardare le persone negli occhi quando parlo con loro”.

Faith, tremante, alzò di poco la testa, giusto per incrociare lo sguardo con quello di Black.

“Tu devi avere più fiducia in te stessa” le disse dolcemente. “Non devi pensare che tutto quello che di buono hai fatto in questi sette anni abbia a che fare solo con Giles. Sei tu la cacciatrice, Lily è la cacciatrice, insieme avete garantito la sicurezza di Hogwarts, ma non per merito di altri, solo di voi stesse”.

Faith abbozzò un sorriso. Com’era dolce.

“Remus ha fiducia in te” continuò Black. “Tutti noi abbiamo fiducia in te, devi solo crederci”.

“Voi affidereste la vostra vita a me?” chiese Faith stupefatta.

“Tranquillamente” rispose Black. “So per certo che faresti di tutto per salvarmi”.

“E se alla fine non ci riuscissi?”

“Perché non dovresti riuscirci?”

Faith dovette ammettere che aveva ragione. Sorrise e si alzò, prendendo Licantropia in mano.

“Vado a scrivere a Giles” disse. “Grazie”.

“Di cosa?” fece Black.

“Lo sai” disse Faith. “Per quello che fai per me”.

Detto questo se ne andò, lasciando i due in balia di loro stessi. Quel dialogo era stato molto istruttivo, le aveva fatto capire che, visto che il ragazzo che amava aveva fiducia in lei, lei stessa doveva averne di più per farlo contento. E poi lei era la cacciatrice.

 

 

 

 

Allora???

Piaciuto???

Mi rakk, ricordatevi le recensioni!

 

Angel_Liam

 

 

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