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Autore: Inuyasha89    18/07/2012    1 recensioni
Tratto dal capitolo 1: Allo scadere del terzo anno dalla grande disgrazia una nuova minaccia si abbatterà sugli eroi. Il futuro incontrerà il passato e tenterà di sottometterlo. Solo la prima guerriera del bene e colei che dà e toglie la vita con un cenno rimarranno a difendere il passato. Nuovi alleati si uniranno a vecchi nemici convertiti. L’ultima battaglia deciderà le sorti del mondo intero.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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KAGOME POV
Stupida, stupida, stupida!
Dopo quasi due anni passati a rincorrere Naraku e tre anni con Helena non ero riuscita a capire di essere finita in una trappola! Eppure tutti i segnali c’erano…avrei solo dovuto prestarci attenzione, ma noooooo! Il mio desiderio di vedere Inuyasha mi aveva fatto dimenticare il buon senso, e adesso eravamo tutti esattamente dove Kiseki ci voleva: in trappola per poter catturare Helena!
In un primo momento non mi ero nemmeno resa conto di essere finita in un’arena, con tanto di pubblico! L’unica cosa che avevo visto erano i suoi occhi: i suoi bellissimi occhi d’oro, i due soli della mia vita che per tre anni non avevo potuto vedere. Poi avevo visto le sue tenere orecchiette – dopo due anni ancora non potevo chiamarle tenere, perché Inuyasha diceva che non stava bene che un demone potente e sanguinario come lui venisse considerato carino! – in mezzo alla massa argentata che erano i suoi capelli.
“Kago…”
Non gli avevo nemmeno lasciato finire la frase che mi ero gettata nelle sue braccia.
“Inuyasha! Mi stavi aspettando?”
“Stupida! Dove sei stata per tutto questo tempo?”
Ero così contenta di vederlo che non me la presi nemmeno per l’epiteto poco carino con cui mi aveva chiamata. I suoi occhi – disperati, ma pieni di amore – mi avevano già detto tutto quello che mi serviva sapere su quanto gli fossi veramente mancata.
Dopo un primo momento di totale paradiso mi resi conto che le mie braccia lo circondavano senza  difficoltà, che il suo kimono era rovinato e sporco e i suoi bellissimi occhi spiccavano in mezzo al suo volto scavato.
Era stato anche ferito, ripetutamente nello stesso punto, per evitare che i suoi poteri demoniaci rimarginassero la ferita. Improvvisamente tutto l’amore che avevo sentito dopo aver posato i miei occhi sul suo viso svanì, sostituito da un odio profondo per Kiseki, l’autore di tutto questo.
Con una velocità quasi demoniaca mi voltai e, per la prima volta, notai la presenza di un pubblico. Bene, avevo pensato. Kiseki sarà sicuramente tra loro e potrò fargliela pagare per tutto quello che ha fatto.
Nel voltarmi, oltre a notare il pubblico, i miei occhi caddero anche sulle altre figure presenti nell’arena insieme ad Inuyasha.
Nonostante i vestiti sporchi e sbrindellati, i volti scavati e feriti, non avrei potuto non riconoscerli:
“Sango! Miroku! Kohaku! Kaede!”
Al suono della mia voce i quattro si erano girati e la sorpresa sui loro volti, ero convinta, si trovava anche sul mio.
Nel momento in cui Sango si mosse per venire ad abbracciarmi notai una cosa strana:
“Ma quelli sono bambini???”
Non ci potevo credere: ero combattuta tra l’essere esilarata dal fatto che Sango e Miroku avessero avuto dei figli e l’essere disgustata ancora di più da Kiseki, per aver catturato dei bambini.
Guardando la faccia spaventata delle gemelline, decisi di sorridere ed essere contenta. Kiseki l’avrei pestato più tardi.
Mi avvicinai per presentarmi quando il mio sguardo cadde su altre due forme, questa volta a terra e decisamente sofferenti. Avvicinandomi ancor di più tutti i miei buoni propositi di rimandare la mia furia svanirono come neve al sole: a terra giacevano Rin, sopra cui era lungo disteso e gravemente ferito si trovava Shippo. Era evidente dai tagli e dalla posizione che il mio cucciolo si fosse lanciato per proteggere Rin da un attacco; velocemente mi chinai e, richiamando i miei poteri taumaturgici, guarii il grosso dei danni. Non avevo né il tempo né l’energia per fare un lavoro completo, ma per ora era fuori pericolo.
Alle mie spalle sentii le esclamazioni di sorpresa dei miei amici: giusto, loro ancora non sapevano la vera grandezza dei miei poteri.
Ora era venuto il momento di farglielo vedere:
“KISEKI! VIENI FUORI CODARDO CHE NON SEI ALTRO! POTEVO LASCIAR PASSARE CHE TU AVESSI RAPITO E TORTURATO I MIEI AMICI, MA I BAMBINI? NON TI PERMETTERO’ DI TOCCARLI MAI PIU’!”
Ben sapendo di stare mirando a caso, ma volendo dare una dimostrazione di forza, scagliai un raggio del mio potere direttamente dalle mani. Mi resi conto di averci messo troppa energia quando saltò in aria un’intera area del palco.
Ma ottenni il mio scopo quando Kiseki apparve in mezzo alla polvere:
“Tsk, Tsk…Kagome! Non è assolutamente fine per una signora perdere il controllo in questo modo! E poi cosa pensavi di fare? Conosco ogni tuo potere e ogni tuo pregio e difetto, so cosa farai ancora prima che tu lo faccia…non puoi vincere!”
“Smettiamola con il galateo Kiseki! Con un mostro come te è seriamente uno spreco di fiato! Non sai contro chi ti sei messo contro! La tua arroganza ti ha portato in alto, ma più in alto ti alzi, più lunga sarà la caduta!”
“Non so contro chi mi sono messo contro? Oh non farmi ridere ragazzina! Intendevi, per caso, loro due? Non sono riuscite a smettere di litigare nemmeno per salvarsi la pelle!”
Immediatamente la porta dell’arena in fronte a noi si aprì e due figure, avvolte in kimoni di seta colorata, vennero brutalmente gettate dentro.
“Madre???”
Quella semplice parola mi confermò quello che già i miei occhi avevano visto, ma che il mio cervello si rifiutava di accettare: Lady Izaioy e Lady Kagaya erano state catturate.
Ma se loro si trovavano nell’arena, dove era Helena? Il piano avrebbe dovuto funzionare se tutte noi fossimo state in posizione, ma se loro erano qui, chi stava aiutando Lena con i due demoni maggiori?
“Eccoti la vostra forza d’assalto mia cara Kagome! Credi davvero di poter vincere ora? Avete fatto esattamente quello che avevo previsto! Ora manca solo l’ultimo pezzo, ma sono assolutamente sicuro che la dolce Regina del Nord arriverà correndo alla vista del vostro sangue che scorre!”
A quell’affermazione mi si gelò il sangue nelle vene: aveva ragione lui! Helena non avrebbe permesso che venissimo uccisi, a costo di sacrificare la sua vita.
“Mia adorata Heleiana stiamo aspettando solo te per cominciare!”
Quella frase pronunciata da Kiseki mi mise in allerta; Helena non si trovava nell’arena e nemmeno nelle sue vicinanze, altrimenti non avrebbe avuto senso per il nostro nemico tentare di richiamare la sua attenzione. Questo mi diede una minima speranza. Se la mia migliore amica non fosse venuta a salvarci avevamo ancora una possibilità di vincere. Provai a raggiungerla mentalmente, ma la sua parte di collegamento era bloccata, come succedeva ogni volta che dovevamo andare sotto copertura, giusto per non essere scoperte e il nostro legame usato contro di noi.
“Avanti Helena! Non giocare a nascondino…so che ci stai guardando…so anche che ti si sta spezzando il cuore al pensiero di quello che queste guardie potrebbero fare ai tuoi amici…risparmiati il dolore e raggiungili…salvali Helena! Tu puoi farlo!”
Oh no! Questo non poteva succedere! Helena non sarebbe dovuta uscire allo scoperto per nessuna ragione al mondo, nemmeno per salvarci, ma sapevo anche troppo bene, e lo sapevo purtroppo anche Kiseki, che il cuore della Regina del Nord non avrebbe retto al pensiero della sua famiglia torturata, specialmente se si trattava di Rin.
Avrei tanto voluto poterla raggiungere mentalmente per darle il coraggio di prendere la scelta più difficile, di affrontare il rischio di lasciar morire qualcuno di noi, per salvare tutti gli altri. Sapevo che il mio destino era segnato: non avrei permesso che Kiseki facesse del male ai bambini e nemmeno ai miei amici, avevano già sofferto abbastanza, ma per questo sapevo di dovermi sacrificare. Il mio unico rimorso sarebbe stato quello di non poter salutare la mia migliore amica, di non poterle spiegare il motivo…
“Non ti credevo capace di tanta crudeltà Helena! Li hai davvero abbandonati? Per salvare te stessa abbandoni loro? Mi sorprendi Regina del Nord!”
L’ultima frase pronunciata da quell’essere immondo mi mise in moto. Non potevo assolutamente permettere che la mia coraggiosa e gentile amica fosse trattata in questo modo! Sapevo benissimo che non ci aveva abbandonato e che non avrebbe mai voluto farlo, ma sapevo anche che le nostre migliori possibilità di salvezza giacevano nella speranza che Helena riuscisse a liberare Sesshomaru. Non poteva e non doveva perdere tempo nell’arena per noi!
Non avendo altro modo per comunicare con lei mi risolsi ad urlare nell’arena sperando che, come sicuramente aveva sentito le parole di Kiseki, sentisse anche le mie.
Non mi permisi di guardare in faccia i miei amici prima di dire le parole che ci avrebbero condannati tutti ad una morte lenta ed atroce, ma sapevo, o almeno speravo, che nei loro volti non vi avrei trovato rimprovero, ma solo comprensione.
“Ora basta! Helena non è una codarda! Sa benissimo cosa succederebbe se il suo potere cadesse nelle tue mani! HELENA SO CHE MI STAI ASCOLTANDO! SCAPPA E SALVATI! NOI SIAMO SPENDIBILI MA SE METTE LE MANI SU DI TE, E’ LA FINE DEL MONDO! SCAPPA E LASCIACI QUI!”
Decisamente la mia invettiva aveva scatenato un effetto non proprio positivo nel nostro ospite che, sventolando con nonchalance una mano, ordinò ad un immenso demone orso di caricarmi. Prima che Inuyasha, gli altri, o anche io stessa, potessimo reagire mi ritrovai schiantata qualche metro più indietro, senza fiato e con l’orribile consapevolezza di essermi lasciata scappare un grido di dolore che rischiava di far arrivare Helena. Trattenni il fiato un minuto, nel terreno sporco dove ero atterrata, non osando muovermi per paura di creare più danni, aspettando l’inevitabile arrivo della mia migliore amica… che non arrivò mai.
In quel momento mi ritrovai ad essere quasi delusa dal mancato arrivo di Helena – avevo sempre contato molto, forse troppo, sui suoi salvataggi quando mi trovavo in pericolo – ma immediatamente mi ricordai del perché non fosse intervenuta e sorrisi il mio miglior sorriso, sperando che lei lo vedesse e ne fosse abbastanza placata da decidere di non sacrificare la sua vita per me.
Dopo un altro minuto decisi che Helena non sarebbe arrivata più e che potevo fare qualcosa di utile per lei prima di morire, attirando l’attenzione di Kiseki e provando a prendere tempo nella speranza che la Regina avesse in mente un piano.
Stringendo i denti mi alzai, conscia dello sguardo di Inuyasha su di me, preoccupato oltre ogni limite ma cauto, come se avesse capito che non ero più la ragazzina sperduta di tre anni prima e ancora non sapesse come comportarsi con me.
Gli sorrisi in una maniera che sperai essere rassicurante e mi voltai nuovamente verso l’essere immondo che ci teneva tutti prigionieri.
“Vedo che il tuo piano è fallito Kiseki! Helena non è venuta a salvarci e non verrà più! È troppo intelligente per sacrificare la salvezza del mondo per la nostra!”
“Non è possibile! Tu menti!!! Le leggende parlano chiaro: ogni volta che la tua vita, o la vita dei vostri patetici amici, è stata messa in pericolo Helena è sempre intervenuta a salvarvi anche a costo della sua sicurezza personale! Non ci credo che ti abbia lasciato qui!”
“Ti sei basato sulle leggende e hai fatto male! Forse in quella vita, quella Helena si comportava in quella determinata maniera, ma la tua presenza ha interrotto quello spazio-tempo e ha creato un nuovo corso della storia, con nuovi comportamenti e nuove soluzioni! La tua stessa presenza ha reso inefficace la tua strategia Kiseki!”
Potevo quasi sentire le domande che circolavano nelle menti perplesse dei miei amici, da tempo abituati alle mie stranezze ma non ancora avvezzi a discorsi complicati come l’esistenza dello spazio-tempo.
“Kagome, cosa sta dicendo? Chi è lui?”
Ovviamente il mio Inuyasha era andato, come sempre, diretto al punto.
“Lui proviene dal futuro, dal mio tempo Inuyasha, e sta cercando di modificare il passato per fare in modo che Helena sposi lui. Non abbiamo ancora veramente capito cosa c’è dietro quello che sembra un piano sgangherato, ma tutto quello che sappiamo è che vuole ucciderci tutti quanti per fare in modo di soggiogare Helena, che altrimenti non si unirebbe mai a lui di sua spontanea volontà!”
Mi resi conto di aver fornito la peggiore delle spiegazioni possibili nel peggiore dei momenti possibili, ma le mie capacità oratorie sotto pressione diminuivano drasticamente e non ero più abituata a parlare con qualcuno che non fosse avvezzo alle nostre tecnologie.
“Quindi mi stati dicendo che sta cercando di ucciderci tutti per troncare tutti i legami affettivi di Helena e soggiogarla?”
Il riassunto migliore in ogni situazione era sempre stato quello di Sango, e anche in questo caso non fece eccezione.
“In sostanza si…”
“Non mi sembra che questo piano sia nulla di nuovo rispetto a quello che tentava di fare Naraku non trovate Lady Kagome? Quindi non vedo perché non possiamo reagire alla stessa maniera: combattiamo!”
Solo Miroku aveva la capacità di scherzare su ogni situazione pericolosa in cui ci eravamo venuti a trovare. La sua capacità di sottostimare i pericoli era sempre molto utile nel bel mezzo di una battaglia.
“Come sempre avete ragione Miroku! Non c’è nulla di diverso da Naraku: combattiamo e facciamogli vedere che non abbiamo bisogno di nessuna protezione!!”

Fissai negli occhi tutti i miei amici, la mia famiglia, e li vidi annuire. Ci schierammo in cerchio, con i bambini in mezzo affinché fossero protetti e aspettammo la carica di demoni che stava per arrivarci addosso.
 
Ciao a tutti! Scusate per il mostruoso ritardo con cui ho aggiornato e per la brevità del capitolo! Sono stata occupata fino a questo momento in una lunghissima e pesantissima sessione di esami da cui ho tirato il fiato un paio di giorni fa. Ho pensato di aggiornare sul corto, ma almeno di non tenervi troppo con il fiato sospeso.
Grazie a tutti della pazienza e spero che ancora vogliate lasciarmi dei commenti.
 
  
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