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Autore: senny    18/07/2012    5 recensioni
Siamo seduti sul divano, uno di fronte all’altro, John mi sfiora le costole, nel punto dove sono stato ferito dal coltello di un assassino restio a farsi catturare. Lo osservo mentre muove delicatamente le mani sul mio petto, osservo i suoi occhi concentrati, c’è un fondo di tristezza, tristezza sempre presente da quando sono ricomparso, anche se è già passato un mese e mezzo, anche se è tornato con me a Baker Street, anche se ride alla mia ironia che solo lui capisce…
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Salve! :)  Non ho mai scritto nulla in vita mia, questo è un puro tentativo! Ringrazio tanto tanto la mia beta, che (incredibilmente) non ha ancora visto la serie, e io l’ho costretta a leggere questa roba… Vabbè, volevo dirvi che le canzoni che mi hanno ispirato sono “The Reason” degli Hoobastank (il cui testo secondo me è perfetto per Sherlock) e “Ora il mondo è perfetto” dei Planet Funk (non la radio edit, quella originale, che potete trovare qui http://www.youtube.com/watch?v=urNXvOZ-Gkc ). Detto ciò, vi lascio alla lettura!! P.S. Volevo ringraziare anche la mia sister, che mi ha introdotto in questo fantastico mondo, grazie cara!! :)  



Touch me, please.

Siamo seduti sul divano, uno di fronte all’altro, John mi sfiora le costole, nel punto dove sono stato ferito dal coltello di un assassino restio a farsi catturare. Lo osservo mentre muove delicatamente le mani sul mio petto, osservo i suoi occhi concentrati, c’è un fondo di tristezza, tristezza sempre presente da quando sono ricomparso, anche se è già passato un mese e mezzo, anche se è tornato con me a Baker Street, anche se ride alla mia ironia che solo lui capisce…

È la prima volta che mi sfiora da quando mi ha tirato un pugno dritto sulla mascella il giorno in cui sono apparso nel suo appartamento; da quel momento ha accuratamente evitato ogni contatto fisico, se ci è capitato di sfiorare qualche parte del corpo si è ritratto immediatamente, come se potessi fargli del male. Anche adesso, mentre mi disinfetta la ferita e ci mette sopra un cerotto, sta attento a entrate in contatto con la mia pelle il meno possibile, usa un tocco professionale, da medico, non da amico, non quello che voglio io, voglio le sue dita sul mio corpo, che mi accarezzano, ho bisogno che mi accarezzi, che mi abbracci, voglio sentire la sua pelle sulla mia, ne ho profondamente bisogno e lui me lo nega.

-Dovresti fare più attenzione…- dice con tono serio e preoccupato, mentre finisce di medicarmi e raddrizza la schiena.

-Anche tu sei ferito- allungo una mano verso la tempia su cui ha un piccolo taglio. Si allontana immediatamente sottraendosi alle mie dita, si alza e va verso il bagno, lasciandomi solo sul divano con un nodo all’altezza dello sterno che si fa sempre più pesante, che non riesco più a sopportare, non capisco perché faccia così da quando sono tornato. Mi infastidisce, non posso, non voglio andare avanti così. Mi alzo e mi avvio verso il bagno, lo osservo dalla porta mentre si disinfetta la ferita, lui mi guarda un attimo dal riflesso dello specchio e torna ad occuparsi della suo taglio.

-Mi fai passare?- chiede quando ha finito, voltato verso di me, mantenendo una certa distanza tra noi due.

-John…- faccio un passo avanti per avvicinarmi, lui ne approfitta per passare alla mia sinistra e sale velocemente le scale verso la sua camera.

-John!- urlo dal basso, arrabbiato, lui mi ignora.

Questo è troppo,sono arrivato al limite, lo seguo, spalanco la porta, lui è dalla parte opposta della stanza, vicino all’armadio, stava per cambiarsi.

-Sherlock, ti prego…-

-John…- mi avvicino, c’è solo il letto di ostacolo tra di noi, ci salgo sopra, in ginocchio, e continuo ad avvicinarmi, lui fa un passo indietro fino ad arrivare con le spalle alla parete, mi guarda, preoccupazione e tristezza, ancora.

Mi fermo sul bordo del letto, gli tendo una mano, la osserva e resta immobile.

-John smettila!- sbotto infastidito, abbasso il braccio.

-Sherlock…- sospira, abbassa di nuovo lo sguardo.

-Ho bisogno di te, John…-

-Tu non capisci…- struscia le mani sul viso -…non capisci quanto ho sofferto per un anno e mezzo… per me è difficile adesso…- sospira, abbassa le mani.

-Anche io ho sofferto…- credi che per me sia stato facile? Ti amo John, ti prego, smettila…

-è una cosa stupida, me ne rendo conto da solo, ma mi sento più protetto se evito di… di toccarti o sfiorarti… di concederti tutto me stesso,anche il lato fisico, così soffrirei meno se tu sparissi di nuovo… so che non è vero, che non funziona così, però mi aiuta pensare che invece sia vero…- ogni parola va a stringere il nodo nel mio petto, il mio John distrutto, per colpa mia, la ferita ancora profonda dentro di lui…

-Mi dispiace…- ritento –Ti prego… John- alzo di nuovo la mia mano destra.

La osserva, poi, titubante, insicuro, avvina la sua, mi allungo abbastanza da riuscire ad afferrarla e lo tiro delicatamente verso il letto, lui si siede sul bordo, dandomi le spalle.

Lascio la sua mano, faccio scivolare lentamente le mie dita sulla base del suo collo, le spalle, le braccia, godendo di quel contatto a lungo desiderato.

Appoggio il viso tra il collo e la spalla destra, riempiendomi del suo odore, mentre gli lego le braccia in vita. John nel frattempo resta immobile, lascia che io lo esplori, tiene gli occhi chiusi, sento il battito del suo cuore accelerare.

-Mi dispiace, John…- sussurro al suo orecchio, lui sposta le sue mani sulle mie, accarezza le mie dita, lascio un bacio sul lato del suo collo.

Ho bisogno di un contatto più forte, mi sposto davanti a lui, salgo sulle sue cosce con le mie ginocchia ai lati delle sue gambe, le mie mani sul suo viso, dita tra i capelli, le sue sui miei fianchi, mi guarda con gli occhi lucidi, resto fermo a guardarlo per un po’, piegato in avanti, pochi centimetri tra le nostre fronti, mi avvicino lentamente e poggio le mie labbra sulle sue, entrambi chiudiamo gli occhi, gioco un po’ con il suo labbro inferiore.

Mi sposto a baciare lo zigomo, la mascella, il collo, lui lascia vagare le sue mani sulla mia schiena, lo spingo piano sdraiato sul letto.

-Ti amo John-

Sospira, sento un brivido percorrergli la pelle, stringe di più le braccia intorno alla mia vita, continua a tenere gli occhi chiusi.

-Anche io ti amo-

Torno alla sua bocca, mentre comincio a sbottonargli la camicia, le sue mani salgono lungo la mia schiena, le sue dita si intrecciano ai miei capelli. Riesco a togliergli la camicia, finalmente posso analizzare questo corpo, il suo, il suo che è mio, del mio John, posso sentirlo con tutti i sensi, pelle calda, petto che si alza e si abbassa, cuore veloce, odore di John, John.

Esploro con le labbra la sua carne scoperta, bacio, lecco, mordo, voglio godere pienamente di ciò che ho tentato a lungo di ottenere. Mi riapproprio della sua bocca, tutto si annulla intorno a me, solo sensazione di completezza, di calore, mentre le nostre lingue si incontrano e si accarezzano, niente di razionale, solo John, io e John, John finalmente completamente mio.

Sposto una mano sul suo basso ventre, mi avvicino al bordo dei suoi pantaloni, si irrigidisce, interrompe il bacio, mi blocca il polso, spalanca gli occhi.

La paura di aver sbagliato, di aver rovinato qualcosa si impossessa di me, lo guardo, lui guarda me, si rilassa ma non lascia il mio polso.

-Sherlock non… non affrettiamo le cose… io ho bisogno di tempo…-

Il tono è tranquillo, no, non ho rovinato niente. Certo John, ti darò tutto il tempo che vuoi, tutto il tempo di cui hai bisogno.

Annuisco –D’accordo-

Lui sorride e rilascia il mio polso, sorrido anch’io, i suoi profondi occhi blu che non mi stancherei mai di guardare, la tristezza sempre presente lentamente diluisce, non sparisce del tutto, ma adesso è lontana, non è qui con noi, il nodo nel petto si scioglie completamente.

Lascio un altro bacio leggero sulle sue labbra, scivolo al suo fianco, manteniamo il contatto visivo,. Il suo braccio destro ancora legato alla mia vita, la mia mano destra ancora appoggiata sul suo petto.

-Posso restare qui stanotte?-

Sorride di nuovo, il sorriso di John…

 -Certo-

Appoggio la testa sulla sua spalla, mi stringe di più a sé, con la mano libera tira il lenzuolo fino a coprirci entrambi, allungo anche una gamba a circondare le sue, mi rilasso tra le sue braccia con il suono leggero del suo respiro ora tranquillo.

Aspetterò tutto il tempo che vuoi John, ora che tu sei mio e io sono tuo.
   
 
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