Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Drake_o    19/07/2012    4 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
-*-
La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
-*-
La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
-*-
(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
-*-
Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note del capitolo:

Avvertimenti:
Ho accennato ad alcuni eventi del libro tre e dell'inizio del quattro che sarà lo sfondo dei prossimi capitoli. Ovviamente le mie descrizioni sono solo accenni a quello che spero tutti vi ricordiate. La notte alla stamberga strillante, la coppa del mondo di Quidditch, l'arrivo delle scuole estere a Hogwarts, il Torneo Tre Maghi ecc...
E poi nella mia storia, Cho Chang arriva nella vita di Harry a metà del terzo ann dopo essersi già lasciata con Cedric.
Grazie a tutti per la pazienza!! avete aspettato tanto e non so se questo capitolo sarà all'altezza di questa atttesa!
Come sempre faccio troppe cose insime, due storie da seguire sono faticose! Ne sa qualxosa la mia Beta! e anche la mia Quasi-Beta!
 
Trad Titolo: Conserverai La Mia Anima
Bellissimo pezzo MUSIC: http://grooveshark.com/s/Keep+Sake/3wIlPy?src=5 
 

 


 
 
 
 
Capitolo Ventuno
 
You're Going To Keep My Soul
 
619373
 
 
 
 
Uno terrà i miei ricordi, un altro chiuderà la porta
Uno mi lascerà senza forze, uno vorrà di più
Tu conserverai la mia anima, che è fatta per essere tua da molto tempo.
 
 
 
One gonna hold my memories, another gonna close the door
One gonna leave me restless, another wanting more

You're gonna keep my soul, it was yours to have long ago



(Keep Sake: State Radio)
 
 

 
 
 
 
- Sequenza Flashback -
 
La Fenice Fanny arruffava le piume sul trespolo dorato alle prime luci dell'alba. Silente tornava nel suo ufficio dopo aver controllato che Hermione si fosse ripresa dallo svenimento della sera precedente. La prima parte del piano era conclusa con successo ed era pronto a spiegare ai ragazzi tutta la storia del Segreto.
 
"Volevi parlarmi?" disse la voce fredda dell'uomo che trovò seduto alla sua scrivania.
"Mi dispiace Lucius," disse calmo Silente avvicinandosi a lui, "da oggi in poi devo interrompere il tuo permesso di materializzarti dentro Hogwarts. Se vorrai vedere Draco nella scuola, lo farai qui nel mio ufficio, davanti a me."
Lucius lo guardava infuriato. "Quello che  successo  stato un caso. Non succederà di nuovo!" disse serio.
 
"Li hai trascinati nella foresta proibita e li hai aggrediti. Non mi sembra un caso" disse Silente con il suo tono pacato ma fermo. "Non tornerò sulle mie decisioni. Non posso permetterti di attentare alla vita dei miei studenti" continuò il Preside.
 
"Bene." Rispose Lucius cupo, alzandosi dalla sedia del preside. "Allora prenderò i miei provvedimenti" si voltò e sparì nel fuoco verde del camino.
 
Silente Sospirò.
 
-Fine Flashback-
 
-*-
 
Erano passati tre giorni da quando Silente aveva raccontato loro la storia del Segreto.
Hermione aveva detto a Ron quello che poteva rivelare, ma il rosso continuava a domandarle cosa fosse successo a Harry che sembrava molto distratto e stranamente felice.
Draco era silenzioso come al solito ma era più calmo, i suoi amici lo guardavano con sospetto. Soprattutto quando videro che era diventato anche un po' più gentile.
Lui e Harry Avevano deciso di vedersi solo in segreto per parlare di qualsiasi nuovo indizio sul ritrovamento delle chiavi e lasciare che all'apparenza tutto fosse come sempre. Soprattutto per non elargire informazioni pericolose a qualche possibile spia.
Ma non ebbero il tempo di vedersi un'altra volta.
 
Quella mattina, mentre scendevano a colazione Harry, Ron e Hermione videro Draco all'ingresso del castello con suo padre. Silente era sulla soglia come se li avesse appena salutati.
Harry vide Draco allontanarsi mentre un elfo si caricava sulle spalle il suo baule.
Corse fuori sulla neve e si fermò vicino al Preside. Draco si voltò verso di lui mentre saliva sulla carrozza trainata da un Thestral.
Solo dal suo sguardo, Harry capì che non lo avrebbe rivisto presto. Si sentì mancare la forza nelle gambe e guardò il Preside mentre la carrozza partiva.
Silente gli mise una mano sulla spalla. "Mi dispiace Harry, ho dovuto negare a Lucius la possibilità di entrare a Hogwarts come ha fatto finora. E lui ha detto che Draco finirà l'anno con insegnanti privati. Purtroppo è un suo diritto. Ma cercherò di rimediare." disse "Torna dentro adesso."
"Signore..." Harry non riuscì neanche a formulare una domanda, un nodo gli strinse la gola. Insieme alla carrozza sembrava andarsene via anche l'ossigeno dell'aria.
Avrebbe voluto urlare ma rimase in silenzio, si voltò e tornò da Ron e Hermione.
 
"Oh no! Pensi che abbia scoperto qualcosa?" Hermione lo guardò sconvolta.
"No, spero di no." Harry era senza voce "Silente gli ha tolto il diritto di entrare a Hogwarts e Lucius Malfoy ha preso questa decisione" disse guardando a terra.
 
 
-*-
 
 
La carrozza dondolava lentamente nell'aria. Draco guardava fuori le cime degli alberi mosse dal vento e le montagne innevate.
 
"Starai a casa con noi, e finirai quest'anno con insegnanti privati. Così forse riuscirai a recuperare un po' il tuo comportamento." disse Lucius guardando il figlio. Il tono di disprezzo era ormai abituale nella sua voce quando si rivolgeva a lui.
Draco continuava a guardare fuori mentre sentiva, sempre più forte il rumore del suo cuore che andava in pezzi, ad ogni miglio che lo allontanava da Harry.
 
"Credo che stare in quella scuola ti stia distraendo dai tuoi doveri, e dalla giusta attitudine di un degno servo del Signore Oscuro." continuò Lucius.
Draco ingoiò la rabbia e la frustrazione ma rimase impassibile.
 
Quando arrivarono al maniero Lucius lo portò davanti al bagno. "Usalo adesso perché fino a stasera rimarrai chiuso in camera tua" disse.
Poi lo accompagnò in camera e gettò un incantesimo che creò delle sbarre alla grande finestra.
Gli confiscò la bacchetta dicendo  "Queste sbarre sono come un muro magico. Non passa che l'aria attraverso di esse. Ti consiglio di non provare a mettere fuori nemmeno un dito." e se ne andò chiudendo a chiave la porta.
Draco rimase solo, si sedette a terra e guardò il cielo aldilà delle sbarre, pensando alla notte di tre giorni prima, sulla torre dell'orologio, quando le ombre verticali erano quelle delle gigantesche lancette che scandivano quegli interminabili secondi e le sbarre erano dentro di lui. Mentre Harry lo baciava e lo mordeva, tra la lancetta dei secondi e quella dei minuti, in un luogo privilegiato dove il tempo non aveva senso, era qualcosa di talmente grande sopra di loro, da essere invisibile e incomprensibile come l'universo.
Il rumore ferroso delle rotelle di quel mastodontico meccanismo, come il suono cupo di un grande veliero di legno urtato dalle onde dell'oceano, era tutto quello che sentiva adesso ricordando quel momento. 
Si prese la testa tra le mani e cercò di non cedere a una crisi di panico. Doveva affrontare quella cosa, che sapeva irrevocabile e irrimediabile. Doveva far passare quei mesi sperando che suo padre lo lasciasse tornare a scuola per il quarto anno.
Quella notte sognò Harry in piedi sul davanzale con le mani sulle sbarre. Nel sogno Draco correva verso di lui, Harry infilava le braccia tra le sbarre e lo stringeva a sé poi le loro labbra si toccavano e le sbarre svanivano.
 
La mattina seguente vide la gazzetta del profeta sul tavolo e la aprì. La notizia che Sirius Black aveva squarciato il quadro della Signora Grassa e invaso nella notte la sala comune dei Grifondoro gli gelò il sangue.
Fortunatamente leggendo l'articolo scoprì che nessuno era stato ferito. Avrebbe voluto poter scrivere a Harry ma suo padre lo teneva sotto controllo e non lo lasciava uscire da nessuna stanza senza accompagnamento.
 
Poche sere dopo il suo arrivo Lucius andò a prenderlo in camera sua.
"Seguimi" disse l'uomo.
Draco rimase fermo seduto sul davanzale.
"Vieni con me. Subito!" gridò Lucius seccato.
 
"Tu non hai ucciso mia madre. Adesso lo so" disse Draco "Te la ricordi? Pensi mai a lei?" 
 
Il volto di Lucius si irrigidì "Non osare rivolgerti a me come se fossi un tuo amico! Ho detto seguimi e in silenzio!"
 
"Hai offerto la tua vita in cambio della sua... Eri innamorato di lei!" gridò Draco alzandosi in piedi e guardandolo negli occhi. Dentro di essi vide una luce che non aveva mai visto prima.
Lucius rimase in silenzio.
"Hai cancellato i miei ricordi e anche i tuoi... vero?"
"No. Non i miei." Lucius era impassibile.
"Perché?"
"Non devi essere debole. Non devi farti sottomettere!" l'uomo lo guardava serio.
"Non lo farò" disse Draco.
"Se tu non sarai forte, moriremo tutti"
Draco si sentì gelare il cuore da quella frase. Sapeva bene che il Signore Oscuro avrebbe ucciso tutta la sua famiglia se lui avesse fallito. Ma il tono della voce di Lucius era inquietante. Aveva paura di qualcosa, non sembrava il solito impassibile uomo che Draco aveva sempre conosciuto.
 
"Seguimi" disse voltandosi.
Draco lo seguì fuori dalla camera.
Senza dire una parola Lucius lo scortò nei sotterranei e poi ancora più sotto nelle segrete. Il ragazzino si aspettava di essere imprigionato da qualche parte o di essere torturato, ma di sicuro non quello che davvero trovò.
 
Entrarono in una stanza dove un camino acceso di fiamme rosse come il sangue era l'unica fonte di luce. E un odore orribile che poteva far pensare solo alla morte riempiva l'aria. Il ragazzino Seguì suo padre fino alla grande poltrona che dava loro le spalle.
"Benvenuto" disse una voce gelida e sibilante.
"Mio Signore, ecco mio figlio, come desiderate"
"Grazie Lucius, lascialo qui con me"
Draco guardò il viso di suo padre e per un nanosecondo gli sembrò di vedere un po' di preoccupazione, come se in fondo gli importasse di lui. Come se non se la sentisse di lasciare suo figlio nelle mani di Lord Voldemort.
Fece un passo avanti verso la poltrona. "Padre, potete andare" Disse seccamente.
Lucius lo guardò stupito.  "Bene, Vi lascio soli"  mormorò.
Si incamminò verso la porta, dopo un'ultima occhiata a Draco il cui sguardo era tutt'altro che spaventato.
 
"Siediti Draco" disse la voce che sembrava venire dal fondo di una caverna.
Si sedette e guardò il mago avvolto nel mantello nero. Sotto il cappuccio si intravedeva il volto bianco come un teschio e altrettanto magro, illuminato dagli intermittenti bagliori del fuoco vermiglio.
"Draco, cosa ti ricordi di tua madre?" chiese il mago.
"Ricordo...che l'avete uccisa, Signore" disse lui con tono sicuro.
 
"Ricordi bene" disse lui "E ricordi perché, l'ho uccisa?"
 
"No, Signore" Draco si mantenne sul vago riguardo il Segreto. Si sentiva tremare ma all'esterno era impassibile sperava che Voldemort non riuscisse a sentire la sua paura.
 
"Cercavo qualcosa che lei aveva e non voleva darmi. E adesso quella cosa la avete tu e Harry Potter." sibilò la faccia da teschio. Le sue parole uscivano come fumo dalla sua bocca, una scia di vapore nero e denso che si espandeva davanti alui come ichiostro nell'acqua.
 
"Non so di cosa stia parlando, Signore"
Il mago si alzò, il suo corpo non era umano, in fondo al lungo mantello sembrava fluttuante come quello di un Dissennatore. "Credi di potermi imbrogliare come voleva fare tua madre, vero?" disse avvicinando la faccia a quella di Draco. "Bravo. Sei coraggioso. Mi servirò di questa tua qualità"
Draco serrò la mente con l'occlumanzia e smise di pensare a Harry, al Segreto e a Silente. Non li avrebbe messi in pericolo!
Sentì l'odore della morte mentre il viso lattiginoso di Voldemorta gli flluttuava davanti. Nauseato e teso cercò di mantenere un contegno ma una piccola goccia di sudore gli colò tra i capelli.
Improvvisamente il marchio nero cominciò a bruciare. Draco si strinse l'avambraccio con la mano sinistra e non riuscì a soffocare un gemito. Bruciava in modo graduale, sempre di più.
 
"Sai cos'è una promessa Draco?" chiese il Mago.
"Sì, Signore!" disse lui con la voce sforzata dal dolore.
"Non credo che tu lo sappia" insinuò lui.
 
Il marchio bruciò ancora di più. Gli occhi di Draco si riempirono di lacrime.
Un ferro appuntito e incandescente si levò dal camino, fluttuò verso di lui mentre una forza invisibile tirava la sua mano sinistra tenendola aperta.
"Questa, è una promessa!" disse il mago e presa la mano del ragazzino, passò una lama sul suo palmo producendo un taglio. Il sangue sgorgava e il mago lo raccolse in una piccola bottiglia. Prese l'ultima goccia con il lungo dito cadaverico, se la portò alle labbra inesistenti e la leccò con una lingua lunga e biforcuta.
Poi la punta di ferro incandescente che fluttuava a mezz'aria si appoggiò sul palmo della mano di Draco. Il ragazzino gridò.
Lucius sentì il grido da fuori della porta e abbassò la testa.
 
Draco cadde tremante in ginocchio davanti al Mago. Guardando la sua mano che friggeva sotto il ferro. Il dolore era così forte che arrivava dritto al cervello.
"Una promessa ti segna per la vita." disse la voce cupa. "Capisci Draco? Tua Madre e Lily Evans hanno fatto una promessa e la promessa era di proteggere voi e il Segreto con la loro stessa vita. Adesso voi, che siete sangue del loro sangue, soltanto voi, potete infrangerla e rivelare il Segreto a me. Ma prima di tutto, dobbiamo sapere dove si trova il Segreto..."
Draco respirava affannosamente per il dolore, cercava di ascoltare e di mantenere la mente impenetrabile.
"Il tuo marchio nero invece è la promessa che tu hai fatto a me. Adesso è giunto il momento di mantenerla!"
Il Mago si voltò verso di lui, una mano gelida gli sollevò il mento "Portami Potter!" sibilò la sua voce demoniaca, mentre gli occhi da rettile fissavano le iridi grigie "Avvicinalo e fai in modo che si fidi di te. Poi conducilo qui. Deve venire da me di sua spontanea volontà, come hai fatto tu adesso Draco, quando ti sei avvicinato."
Draco tremava con il cuore a pezzi. Era questo il suo compito dunque. Era questa la missione che doveva compiere per il SIgnore Oscuro. L'unica cosa che aveva avuto un senso nella sua vita fino a quel momento la doveva sacrificare.
"In cambio ti lascerò vivere" disse il mago. "E ti renderò potente, al mio fianco, sarai uno dei maghi più potenti della tua generazione. Non soffrirai più e tutti ti adoreranno" la voce finì con un sussurro. Il gelo penetrò nelle ossa di Draco che si sentì attraversare da qualcosa che gli toglieva ogni emozione e ogni felicità.
Il braccio non bruciava più e il dolore alla mano era diminuito. Draco si alzò in piedi.
 
"Adesso vai, e pensa a ciò che ti ho detto" sussurrò il mago.
 
Quando uscì dalla porta Lucius gli andò incontro. Vide lo sguardo vuoto nei soi occhi e si sentì incredibilmente miserabile. La sua anima fredda e imperturbabile cominciava a sciogliersi e la sua coscienza iniziava a lasciare spazio ai rimorsi. Ma restò impassibile e accompagnò il ragazzino in camera sua senza una parola.
 
 
Voldemort prese l'ampolla con il sangue di Draco e la versò in un'altra ampolla piena di un liquido brillante poi la mischiò con una pozione preparata in precedenza.
Toccò il miscuglio con la bacchetta e pronunciò una formula.
Una nebbia blu lo avvolse mentre beveva avidamente.
 
 
-*-
 
 
 
 Harry si svegliò nella notte, con la cicatrice che gli provocava un dolore acuto, provato prima solo vicino a Voldemort. Aveva appena sognato di bruciare la mano di Draco con un ferro incandescente. Si alzò a sedere sul letto in preda ai singhiozzi sentendosi male per aver provato piacere mentre lo faceva e lo sfidava. Ma non riusciva a ricordare bene ciò che aveva detto. Nella sua mente era tutto molto confuso.
Provò a scrivere a Draco ma tutte le lettere tornavano indietro sigillate. Andò dal Professor Piton, un pomeriggio dopo la lezione chiedendogli di portare a Draco una lettera.
Era sicuro che Piton lo stesse vedendo perché Lucius Malfoy non avrebbe mai rinunciato al miglior professore di pozioni dell'intera Inghilterra.
"Signore posso parlare con lei?" disse avvicinandosi alla scrivania mentre il resto della classe lasciava l'aula.
"Mi dica signor Potter"
Harry tirò fuori un pezzo di pergamena piegato e imbustato. "Ecco.. mi chiedevo se potesse portare questa a Draco" disse timidamente. All'improvviso pensò a sua madre e al professore che sollevava da terra il suo corpo senza vita piangendo e abbracciandola.
"Mi dispiace signor Potter ma io non vedo il signor Malfoy" disse Piton con tono freddo.
Harry sentì il cuore spezzarsi, sapeva da quel tono che Piton non poteva parlare con lui, che in qualche modo qualcuno lo spiava e avrebbe intercettato la lettera.
"Ti consiglio di non scrivere mai cose troppo personali nelle tue lettere" aggiunse lasciando l'aula.
Harri sospirò sconfitto.
 
-*-
 
 
Draco era in camera sua guardava fuori dalla finestra quando ad un tratto  sentì come un lampo attraversargli la mente. Saltò in piedi e barcollò per un attimo tenendosi la testa con le mani.
Improvvisamente si sentì schiacciare a terra da una forza esterna e si trovò con la faccia sulla fredda pietra.
 
Sono il tuo Signore e mi obbedirai senza resistere.
 
Diceva la voce sibilante che sembrava un sospiro dentro di lui.
Draco si contorceva a terra premendo le mani sulle tempie. Gli sembrava di sentire la testa scoppiare e ringhiò per il dolore.
 
Sono io il tuo padrone, non ascolterai nessun'altro.
 
"No!" gridò Draco. Si sforzò di interrompere la voce con l'occlumanzia.
 
Portami Potter!
 
Draco spalancò gli occhi che brillarono di un bagliore rosso.
"No!" gridò di nuovo. Strinse  i denti e forzò quella voce fuori da sé rotolando e dimenandosi sul pavimento finché quella sensazione non svanì lasciandolo esausto e ansimante.
Draco si tirò su dal pavimento terrorizzato. Guardò l'orologio e si voltò verso la porta dietro la quale udì dei passi.
Quando la serratura scattò il ragazzino trasalì. Un elfo domestico apparve sulla porta.
"Buonasera. Il Signor Draco è atteso dall'insegnate per la lezione di Pozioni" disse l'elfo.
Draco lo seguì nel soggiorno dove vide Piton di spalle che guardava fuori dalla grande finestra con di mani giunte dietro la schiena.
 
 -*-
 
"Per favore!" diceva Draco guardando negli occhi neri e profondi come due pozzi.
"Perché?" chiese Piton "Perché li vuoi cancellare?"
"Per favore, non voglio fargli del male! Cancelli i miei ricordi di Harry, non mi devo avvicinare a lui!"
"Draco, ti sbagli, se li cancelli non potrete compiere la vostra missione. E senza quei ricordi non avrai un motivo per salvare Harry se sarà in difficoltà."
Draco si prese la testa tra le mani. "Non mi sento in grado di disobbedire al Signore Oscuro. E' come se mi comandasse a distanza. Devo dimenticarmi di Harry! Non deve sapere niente di lui da me!"
"Stai tranquillo, il tuo legame con Harry è la vostra forza. Non potrà trasformarsi in niente di male." diceva Piton, con le mani poggiate sulle sue spalle.
L'uomo scivolò dentro la mente di Draco, in quel momento di vulnerabilità in cui lui gli voleva affidare i proprio ricordi, e li vide. I due ragazzini sulla torre dell'orologio, abbracciati, che si baciavano e si stringevano l'uno all'altro.
Si sentì invadente e abbandonò immediatamente la legimanzia. Si ricordò di quando lui e Lily si nascondevano lassù e provò un'enorme tenerezza e malinconia. Era un ottimo posto per stare da soli. Prima delle sette del mattino.
 
 
-*-
 
 
Per mesi, Piton andò al maniero due volte a settimana per insegnare a Draco difesa contro le arti oscure, pozioni, trasfigurazione, storia della magia. Poi altri insegnati privati che Draco non conosceva, seguivano il resto delle materie.
Draco non aveva perso l'abitudine di aspettare troppo, come Piton si era accorto durante alcune lezioni private, in cui aveva dovuto interrompere e ordinargli di lasciare la stanza per andare in bagno.
L'insegnate trovava l'alunno ogni volta più impassibile e freddo. Cercò di parlare di nuovo con lui ma il ragazzino si rifiutava cordialmente di fare conversazione.
Il suo atteggiamento era cambiato in pochi mesi. Draco era molto più simile a come Lucius lo voleva e la sua freddezza era quasi inquietante anche per Piton.
 
 
-*-
 
Hermione e Ron videro Harry cambiare completamente dalla partenza di Draco. Non parlava, non rideva quasi mai, studiava tanto e si teneva impegnato con il Quidditch più di prima.
Passava ogni sabato sulla torre dell'orologio a scrutare il cielo in cerca di una carrozza o di un gufo. E a ricordare la notte che aveva passato lì con lui. Gli aveva promesso che lo avrebbe difeso che sarebbe andato a salvarlo ed eccolo lì impotente e immobile.
 
Passò la primavera, Harry Ron e Hermione scoprirono che il topo di Ron non era altri che Peter Minus, il vero e solo traditore dei genitori di Harry colui che custodiva l'incantesimo Fidelius sulla casa di Lily e James, che Sirius Black era ancora il loro migliore amico eche Il professor Lupin era un Lupo Mannaro.
Grazie a Silente, la clessidra giratempo e l'Ippogrifo Fierobecco, con cui Harry aveva stretto amicizia durante le lezioni di Hagrid, riuscirono a Salvare Sirius dal bacio dei Dissennatori.
Ma Peter Minus era fuggito e Sirius dovette nascondersi per la mancanza di prove a suo favore.
Mentre Lupin venne sollevato dal suo incarico di Insegnate.
 
Harry ricevette per gufo una scopa Firebolt e una piuma di fierobecco che gli fece capire che si trattava di un regalo di Sirius.
La scopa fece la sua figura sul campo, anche se alla partita con Serpeverde, dove un altro cercatore aveva preso il posto di Draco, Harry aveva la faccia da funerale. Nemmeno quando fece vincere il campionato alla squadra dei Grifondoro, riuscì a ridere e gioire pienamente.
L'unica cosa che aiutava Harry ad andare avanti era la promessa che una volta scagionato Sirius, lui avrebbe potuto vivere con il suo Padrino, e avere finalmente una famiglia sua, seppur piccola, e una casa.
Harry non smise di pensare a Draco, ma durante gli ultimi mesi del terzo anno aveva cominciato a vedersi con Cho Chang la cercatrice di Corvonero, un anno più grande di lui ma una testa più bassa.
La ragazza, ex fidanzata di Cedric Diggory, si era presa una cotta per Harry ed era riuscita a fargli apprezzare la sua compagnia, sebbene sentisse che il ragazzo non era mai al cento per cento suo.
La ragazza aveva aiutato Harry a respirare aria nuova e cercare di andare oltre il dolore che aveva provato quando gli eventi lo avevano separato da Draco, e a smorzare l'apatia che lo caratterizzava in quel periodo. Harry cominciò a pensare che la sua felicità di stare a Hogwarts fosse da sempre dipesa dal fatto che anche Draco era in quella scuola.
 
 
-*-
 
 
Passò l'estate, lentamente, a casa dei Dursley. Harry leggeva le lettere di Sirius cento volte l'una. Non gli poteva scrivere quello che Silente gli aveva raccontato ma non vedeva l'ora di poter vivere con lui e parlare liberamente.
Prima che il quarto anno di scuola iniziasse Ron fece un regalo a Harry e con tutta la sua numerosa famiglia, e Hermione, lo portò alla finale della Coppa mondiale di Quidditch. Dove si disputavano la vittoria Irlanda e Bulgaria.
Fu là che mentre si sedeva sulla panca della tribuna d'onore, sentì il cuore battere fortissimo ancora prima di voltarsi. Aveva sentito un profumo portato dal vento, un odore familiare che gli aveva riempito la mente.
Ecco che da non molto lontano, vide la silhouette nera e slanciata che incedeva con passo elegante i ciuffi biondi che ondeggiavano sugli occhi, e il mantello che sventolava leggero in basso dietro le gambe.
Draco era cresciuto in quei nove mesi, era un po' più alto e le sue spalle un po' più larghe, ma era sempre lui con la sua pelle liscia e quello sguardo grigio tra il gelido e l'indifeso. Solo, ancora più bello.
Anche Harry era cresciuto e un po' cambiato e Draco ci fece caso già vedendolo da lontano.
Mesi e mesi ad aspettare quel momento, Harry strinse le mani eccitato sul bordo della panca.
 
Lucuis arrivò vicino a loro prima di Draco, si cimentò in un'amara battuta su quanto il prezzo della tribuna fosse superiore a quello della casa del Signor Weasley. E guardò gelido e disgustato la numerosa famiglia dai capelli rossi che sedeva così vicino a loro. Notò anche Harry e poi Hermione, che non riuscì a stare zitta beccandosi un insulto anche lei.
Draco incrociò lo sguardo di Harry quando fu vicino, ma il suo volto non mosse un muscolo.
Si mise seduto tra Lucius e Narcissa e non si voltò nemmeno una volta per tutta la partita.
Nemmeno il ballo delle Veela distolse Harry dal suo pensiero fisso. Era lì a meno di cinque metri da lui e non poteva fare niente.
"Harry, va tutto bene?" Hermione lo guardava preoccupata.
"Sì"
"Lo so, anche  a me fa piacere rivederlo. Ma hai visto com'è distante? Non ci ha nemmeno salutati."
"Sì, ma, c'era da aspettarsi che non lo facesse, davanti ai suoi." disse Harry un tantino depresso.
" Sì hai ragione, magari più tardi riesci a parlarci" lo rassicurò lei sorridendo.
Ron si voltò "Di che parlate?"
I due si guardarono sorridendo."Niente Ron...delle Veela" disse Hermione strizzando l'occhio a Harry.
 
 
-*-
 
 
Il grande campeggio Magico allestito per la coppa del mondo era gremito di altissime tende che dentro erano attrezzate come vere e proprie case. La sera durante i festeggiamenti Harry Ron e Hemione si fecero una passeggiata nella luce del tramonto.
Appena calò il sole una delle tende del campeggio prese fuoco e un'altra subito dopo. I tre ragazzi si guardarono intorno senza capire cosa stava succedendo. La gente cominciava a gridare e a correre in tutte le direzioni.
Harry vide Draco, nella penombra lo riconobbe subito, notò la sua veste da Mangiamorte e sussultò.
"Draco!" lo chiamò e gli corse incontro.
"Levati di mezzo Potter!" lo aggredì lui.
Harry lo guardò negli occhi come a cercare la persona che aveva lasciato quasi un anno prima sotto la corazza che si era formata e l'aveva seppellita.
"Cosa stai facendo?" gli chiese serio.
"Vattene." Draco si guardava intorno nervosamente con la bacchetta in mano.
Qualcuno chiamò Harry.
Hermione e Ron si avvicinarono.
Draco si spostò dietro di lui e lo afferrò stringendogli un braccio intorno al collo e puntò la bacchetta sulla sua tempia
"Andatevene o lo uccido!" disse a Ron e Hermione.
"Draco!" Hermione lo guardava sconvolta.
Ron era terrorizzato tirò a sé Hermione cercando di scappare.
"Fate come vi dico!" Draco strinse di più il braccio intorno a Harry.
Cos'era quello? Un abbraccio? Harry si sentiva stringere contro il suo corpo, teneva le mani sul suo avambraccio ma non perché si sentisse strozzare, perché voleva toccarlo e quella era l'unica cosa che poteva toccare di lui in quel momento. Draco lo teneva stretto senza fargli male. E premeva il viso sui suoi capelli.
"Perdonami" sussurrò nel suo orecchio.
Alzò la bacchetta verso il cielo e la notte si illuminò. La gente cominciò a urlare e a correre da tutte le parti.
Draco lo lasciò andare e scappò via. Harry cadde con le mani nel fango, si voltò e guardò in alto. il Marchio nero brillava nel cielo. Nel trambusto, insieme a Ron e Hermione riuscì a mettersi in salvo.
 
 
-*-
 
 
Pochi giorni dopo, l'Hogwarts express sbuffava sul binario di Kings Cross.
Harry fremeva, si guardava intorno cercando i capelli biondi.
Quando salirono a bordo del treno, si sedette sconsolato guardando fuori dal finestrino.
"Non verrà nemmeno quest'anno" disse piano.
"Magari non viene col treno.." disse Hermione per rassicurarlo.
"Scusa se mi ripeto" esordì Ron "Ma non sarebbe meglio se il Mangiamorte se ne restasse lontano da Hogwarts?"
"Ron, non ci credo che ancora non hai capito un cavolo!" Hermione sbuffò.
"Non è un mangiamorte!" disse Harry serio.
"L'ho visto con i miei occhi lanciare il Marchio Nero nel cielo!" rispose Ron.
"Anche io l'ho visto Ron, ma lui, non è un mangiamorte! E' costretto a comportarsi così! Suo padre lo starà torturando!" disse il moro guardandolo negli occhi.
Ron scosse la testa "Io non mi fido di lui Harry, mi dispiace"
"Fai come ti pare!" Harry incrociò le braccia e guardò fuori dal finestrino il paesaggio che scorreva velocemente.
Cho Chang si affacciò al loro scompartimento "Ciao Harry!"
Harry sorrise e la salutò ma il suo stato d'animo era piuttosto chiaro.
La Corvonero andò a sedersi con le sue amiche nello scompartimento accanto mentre Harry guardava fuori dal finestrino, sentendo ancora il sussurro di Draco nell'orecchio le sue labbra che lo sfioravano.
 
Quando arrivarono, per poco non gli si fermò il cuore. Vide una carrozza nera un po' più grande di quelle della scuola, che si allontanava.
Camminò velocemente verso la Sala Grande e mentre tutti perdevano posto ai tavoli finalmente lo vide.
 
Draco sedeva al tavolo di Serpeverde vicino a Pansy che gli si era arrotolata intorno al braccio e a Zabini che gli parlava serio. Tiger e Goyle erano al seguito.
Harry lo guardò a lungo ma Draco non si voltava. C'era qualcosa in lui che era diverso. O meglio era di nuovo il Draco che aveva conosciuto il primo anno ma ancora più freddo e impassibile.
Harry abbassò lo sguardo. Eppure gli aveva detto perdonami. Perché lo aveva detto? Aveva intenzione di tradirlo e passare dalla parte di Voldemort? No non poteva essere quello. Lo aveva detto solo per non averlo salutato e per aver aiutato i mangiamorte a creare il panico alla coppa del mondo. Harry lo guardò di nuovo mentre salutava qualcuno da lontano aprendo leggermente la mano sinistra e vide una cicatrice sul suo palmo. Improvvisamente si ricordò del suo sogno. Doveva essere una coincidenza. Non poteva essere vero.
 
Silente si alzò salutando gli studenti e iniziò il suo discorso.
 
 
 
h+d
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Note conclusive:

grazie a tutti!!  Spero di non tardare troppo col prossimo capitolo ma sicuramente passerà un po' di tempo. :) sorry!D. 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Drake_o