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Autore: ronloveshermione    19/07/2012    2 recensioni
devo ammetterlo: il bello e dannato affascina sempre. rory e dean? troppo comuni. rory e logan? troppo stravaganti.
ho sempre preferito rory e jess.
e se in un'ipotetica ottava serie un incontro riaccendesse in loro la passione?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V - Uomo

Non so se il mio istinto quella mattina mi avesse portato in quel parco perchè sapeva che avrei potuto incontrare Rory, ma New York era la mia città da molto tempo ormai e capitava spesso che uscendo da casa mi lasciassi guidare da lei, piuttosto che avere una meta ben precisa.
Quando avevo lasciato Stars Hollow per l'ultima, e anche definitiva, volta avevo promesso a me stesso che sarei andato a vivere in un posto affollato, dove nessuno potesse scrutare ogni tuo movimento, spiarti ed essere sempre pronto a puntarti contro il dito.
Se mi oggi mi chiedessero cosa mi manchi di quella città so esattamente cosa risponderei: mio zio Luke, Lorelai (anche se a lei non credo di mancare più di tanto) e Rory. Nient'altro. Nessun altro.
 
"Alle 18.30 al Coffee and Reading. Ho aggiunto qualche nota a quel disastro di libro. I tuoi gusti sono notevolmente peggiorati. Jess." premo invio e aspetto che la busta sparisca dallo schermo, e immagino che stia volando verso quello del cellulare di Rory. Salvo il suo numero in rubrica e poso velocemente il cellulare sotto il bancone.
 
Le ore scorrono lente quando aspetti qualcuno che ti sta a cuore, qualcuno che il cuore te lo fa battere all'impazzata, ma il lavoro è molto e la mia mente riesce a distrarsi facilmente: la solita vecchina che viene a pranzare qui ha il vizio di macchiare tutti i miei libri preferiti e l'uomo dell'edicola qui di fronte si abbuffa di patatine. 
"Signora Scott, come andiamo oggi?" domando a una donna che non supera la quarantina, ma che ha un numero abbastanza elevato di figli da poter formare una squadra di calcio a cinque con riserve. Alla faccia della crisi! 
"Bene Jess. Ti ho restituito il libro di fiabe per bambini che avevo portato a casa l'ultima volta. I miei figli sono impazziti quando l'hanno visto e per riportarlo qui ho dovuto dire loro che anche il libro ogni tanto ha bisogno di mangiare!" La signora ride, ma ha una faccia stanca, di chi fa fatica ad arrivare a fine mese e cerca di non andare mai in rosso. 
"Può tenerlo se vuole, tanto qui non lo legge quasi mai nessuno!" Dico con aria gentile, mentre poggio sul bancone l'ordinazione che lei non ha ancora fatto, ma che ormai conosco a memoria: ciambelle con ogni tipo di glassa per i figli, e due caffè forti per lei e per il marito.
"Sei un angelo, Jess!" dice lei come se le avessi fatto il più bel regalo al mondo, ma che a me non è costato nulla. La signora mette tutto dentro un carrello che porta sempre con sé, stringe per mano il più piccolo dei suoi figli, restio a camminare. "Avanti Lucas, ti prego! Mamma oggi è stanca..." si passa una mano disperata tra i capelli e capisco che la crisi la sentono e come queste famiglie allargate, ma che dare alla luce un figlio è forse l'unica gioia a cui non hanno voluto rinunciare. E penso a mia madre, che mi avrebbe volentieri buttato via, che mi aveva spedito a vivere con Luke solo per non avermi tra i piedi, e immagino di averla io una madre così premurosa.
"Sigora Scott..." richiamo la sua attenzione verso di me, che nel frattempo ho fatto il giro del bancone per portarmi un pò più vicina a lei. "Deve prendere la metro?" Lei fa segno di si con la testa, ormai stremata, senza più nemmeno la forza di aggiungere una parola. Guardo il mio orologio da polso che segna le 15.00. Ce n'era ancora di tempo e Rory non mi aveva nemmeno dato una risposta. "La accompagno io." Dico con un mezzo sorriso sulle labbra. 
"Tyler?" chiamo il mio cuoco, che fa sbucare solo la sua testa dalla cucina. "Torno fra un pò. Ti affido la Baracca. Non mandare in fumo anni di lavoro!"
 
Ho lasciato la signora Scott alla fermata della metro proprio qui dietro l'angolo. Nonostante il breve tragitto ho scoperto molte cose di questa famiglia: il marito in cassa integrazione, un figlio al college, gli altri piccoli da mandare a scuola e i salti mortali di una donna con il carico di una famiglia sulle spalle. Ho provato un'immensa tristezza per loro e mi sono offerto di dare una mano in qualsiasi momento e a qualsiasi riguardo. La donna, che mi ha ripetutamente chiesto di darle del TU, alla fine mi ha pure abbracciato, stringendomi con tutto l'amore di una mamma e io mi sono sentito protetto, protetto nell'amore di una sconosciuta!
Svolto l'angolo appena in tempo per non andare a finire contro una vecchina e mi rifugio nella piccola piazzetta alberata proprio di fronte al mio locale. Ironia della sorte quando avevo cercato un posto ero finito in uno dannatamente simile a quello di zio Luke: si vede che quello che fai nell'adolescenza finisce per segnare il resto della tua vita. Io da spaccone sopra le righe, ragazzo di città senza regole e senza famiglia ero finito per essere l'uomo che ogni mamma vorrebbe dare in sposa alle proprie figlie, responsabile e con un posto fisso che può garantire un minimo di comodità. Almeno Kate (la signora Scott) mi avrebbe fatto sposare la piccola Rose... peccato che fosse davvero troppo piccola e la pedofilia non volevo proprio farla rientrare nel mio Curriculum.
Scruto dentro il mio locale e vedo, per quel poco che da qui riesco a vedere, che Tyler sta facendo infuriare un cliente. Oddio: ha appena sbattutto un piatto sul tavolo e il cliente si è alzato. 
Ok. è il momento di andare a rimprendere in mano le redini della baracca. Il fumo comincia a farsi vedere, almeno dalle orecchie di Ty!
  
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