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Autore: HakunaMatata_3    19/07/2012    7 recensioni
Dal Capitolo 1:
"Vado a cambiarmi" dico a Rose, intenta a leggere un libro. "Scorpius dovrebbe essere già qui…"
"Fa’ in fretta" mi risponde lei, girando una pagina molto rumorosamente, per sottolineare, in modo abbastanza superfluo, il fatto che non gradisce l’idea di trascorrere il viaggio verso Hogwarts (l’ultimo viaggio verso Hogwarts) in compagnia di Scorpius, come l’anno prima. E quello prima, e quello prima ancora e ancora… come tutti gli anni, insomma.
Alzo gli occhi al cielo e, divisa sotto braccio, mi avvio verso la metà del treno, dove ci sono i bagni.
-
Salve a tutti, ecco la mia prima Fanfiction. È una Rose/Scorpius, ma troverete molti altri personaggi come Albus Potter, Roxanne e Louis Weasley, i fratelli Scamandro e altri ancora...
Spero possa piacervi =)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Louis Weasley, Lysander Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 17:
L'ennesimo sbaglio del Cappello Parlante

***(Albus Potter)
<< “La McGranitt vuole che le vengano segnalati al momento tutti i comportamenti impropri al di fuori delle mura del Castello”. Grazie tante, Rose >> borbotto furente.
<< Al, non è colpa sua. Non avresti dovuto lasciarti trascinare. Carl Jackson è un idiota, si sa >>
<< Sì, ma intanto la punizione l’ho avuta io >>
<< Quando? >>
<< Tutte le sere della settimana… >>
<< Be’, siamo a mercoledì… >>
<< E tutto domani >>
<< DOMANI? >> urla Chris facendo sghignazzare Pix.
<< Oooh, il nostro Albie non avrà la sua giornata romantica? Poverino… >>
<< M-ma domani è san Valentino >> riprende Chris ignorando il Poltergeist.
<< Lo so >> sospiro. << Sarà meglio che vada. Ci vediamo a colazio-… >>
<< LASCIAMI IN PACE, LILY >>
<< Sei infantile, Hugo. Devi risolvere questa situazione >>
<< COSÌ NON MI AIUTI >>
<< Weasley, Potter, venti punti in meno per Grifondoro. Al, la McGranitt ti cerca. Ciao, Chris >>
<< Grazie Lysander >> rispondo atono. Salgo le scale fino all’ufficio della preside dopo aver salutato a metà strada Lysander e Christina. In lontananza, sento risuonare di nuovo le urla di Hugo e Lily.
 
***(Helena Summers)
<< Lily, Hugo… Owell vi sta cercando, è parecchio arrabbiato >>
<< Cosa? Perché? >> mi chiede Lily.
<< Forse perché state urlando fuori la Sala Grande >>
<< Ma è lui a urlare, non io! >>
<< In ogni caso vuole entrambi >>
<< Ma Helena… >>
<< Entrambi, Lily >> ripeto prima di salire i gradini due alla volta. Primo… secondo… terzo… settimo piano. Mi frugo in tasca per cercare il bigliettino di Louis.
<< “Il muro di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai troll” >> mormoro leggendolo.
Qualche passo e il ritratto di due troll con delle clave appare ai miei occhi. I troll continuano a brandire i bastoni mentre chiudo gli occhi e penso: Voglio che diventi il posto in cui Louis ha chiesto di vedermi. Sono Helena Summers e ho bisogno del posto in cui Louis Weasley vuole incontrarmi. Sfreccio a occhi chiusi d’avanti al muro per tre volte, poi azzardo una sbirciatina. Dove prima non c’era niente, è apparsa una pesante porta di mogano. La spingo piano ed entro in una stanza dal soffitto alto, con un’ampia finestra che fa riflettere l’ultimo raggio di sole della giornata sul libro di Divinazione che Louis, disteso su un letto, sta leggendo. Mi giro verso la porta e la vedo scomparire. Noto un comodino accanto al letto e un’altra porta chiusa alla mia sinistra.
<< Non credo che la capirò mai, sai? >> esordisco.
<< Cosa? >> chiede continuando a leggere.
<< La Divinazione. Affascinante e tutto il resto, certo, ma preferisco qualcosa di più concreto >>
<< Come l’Aritmanzia? >>.
Annuisco.
<< E a cosa ti servirà il M.A.G.O. in Aritmanzia? >>.
Ha finalmente posato il libro sul comodino accanto al letto. Mi guarda accigliato.
<< Non a molto, in effetti, ma… >>>
<< Siediti >> ordina gelido indicando il letto. Cosa sta succedendo?
Ignoro il suo gesto e mi accomodo sulla sedia che ho appena Evocato.
Stringe in un pugno la mano che indicava il letto, poi la rilassa.
<< Cosa faremo domani? >> mi chiede.
<< È san Valentino. Credo… io… Andremo a Hogsmeade >> balbetto.
<< Chi l’ha deciso? >>
<< N-nessuno >>
<< Come fai a sapere che ti aspetterò a mezzogiorno all’ingresso, allora? >>
<< È… l’abbiamo sempre fatto e… >>
<< Cosa faremo la settimana prossima? >> mi interrompe. Lotto contro le lacrime.
<< Andremo a lezione. Ci saranno i pasti in Sala Grande. C-commenterò la partita c-che tu giocherai >>
<< Cosa farai l’anno prossimo? >> chiede ancora. Ha smesso di guardarmi negli occhi.
<< C-cosa farò? Io… >> non so che dire. Perché “farò”? Perché c’è il singolare?
<< Io ho parlato molto con i miei: l'Ufficio Misteri sta finanziando delle missioni all'estero e hanno bisogno di nuovi elementi. Il fatto che sono in parte francofono mi avvantaggerebbe, oltre alla media che ho... Credo che farò domanda per rientrare in una di queste missioni subito dopo il tirocinio >>.
Poche parole fanno presa sul mio cervello: Ufficio Misteri; elementi; francofonk; media; estero. Elementi; francofono; estero. Estero. Estero.
Cosa farai l’anno prossimo?
<< Molto bene, Louis >> mi alzo, risoluta. << È molto… È stato… Be’, grazie di tutto >>
<< Helena, dove vai? >> chiede preoccupato.
<< A dormire >>
<< Ma stavamo parlando >>. Davvero? Mi volto inarcando un sopraciglio.
<< Direi che non c’è più niente da dire >>
<< Ma che... ma… >> sembra spiazzato, poi il suo volto si fa comprensivo. << Helena, sei impazzita? N-non ti sto lasciando >>.
Le sue parole mi inchiodano qui. Ho la mano tesa verso la maniglia che prende forma di fronte a me.
<< Ah, no? >> chiedo con voce rotta. Le lacrime solcano il mio viso. Un rumore di molle, un paio di secondi e Louis mi stringe da dietro.
<< No che non ti lascio >> sussurra. << Mi Materializzerò ogni sera a casa tua. O al Paiolo Magico o dove vuoi. Se vuoi >>.
Annuisco tirando su col naso, poi sento il pavimento allontanarsi dai miei piedi: Louis mi prende in braccio e cammina verso il letto.
<< La sedia >> mormoro prima che ci inciampi.
Troppo tardi. Mi ritrovo a terra, il peso di Louis che mi schiaccia. Scoppiamo a ridere.
<< L-Louis… mi stai soffocando >>. Si alza e tende una mano per aiutarmi. Quando siamo di nuovo in piedi, scoppiamo di nuovo a ridere. Lo abbraccio.
<< Non lasciarmi mai >> mormoro.
<< No che non ti lascio. Non lo farei nemmeno sotto tortura >>. Continuiamo a restare abbracciati, anche quando Louis si accomoda sul letto con me in braccio. Mi alzo e mi inginocchio di fronte a lui, i nostri volti vicini. Tra un bacio e un altro mormora: << Dormi con me >>.
 
***(Hugo Weasley)
<< Bene, Weasley. Potresti ripetere d’avanti alla Preside quello che hai appena detto a me? >> mi chiede Alexander Owell, professore di Trasfigurazione e direttore della mia casa.
<< I-io… >> lo sguardo della McGranitt mi attraversa da parte a parte. Deglutisco. << Lily non c’entra, professoressa >>
<< Eravate in due a dare spettacolo giù all’ingresso, se non erro, signor Weasley >> ribatte lei gelida.
<< Mi dispiace, io… >>
<< L’altro giorno ho parlato con tuo padre, signor Weasley >> mi interrompe.
<< Cosa? >> chiede Lily al mio fianco.
<< Signorina Potter, potresti aspettare fuori? >>
<< La lasci restare. La prego >>
<< Molto bene, Potter. Dicevo, signor Weasley, che tre giorni fa è venuto tuo padre per parlare con me di una lettera speditagli dalla professoressa Brown sul tuo rendimento scolastico >>
<< Cosa? >> ripete Lily.
<< Eri a conoscenza di questa lettera? >> riprende la McGranitt ignorandola.
<< No >> rispondo con voce roca.
<< Sai perché l’ha inviata? >>
<< S-suppongo per i miei Troll >> mormoro.
<< Hugo non merita nemmeno uno dei Troll che ha ricevuto dalla Brown >> sbotta Lily.
<< Lil, sta’ zitta >> sussurro.
<< La professoressa Brown adotta criteri di valutazione che… >>
<< La professoressa Brown lo odia >> la interrompe mia cugina. La McGranitt le lancia uno sguardo furente.
<< Signorina Potter! >> interviene Owell.
<< Perché mai la professoressa Brown dovrebbe odiarti, signor Weasley? >>
<< Non ne ho idea >>
<< Ma lei gli crede, vero? >> interviene di nuovo Lily.
<< La professoressa Brown è sempre stata un’insegnante degna di questo titolo. I sospetti infondati di due studenti non getteranno fango sulla sua reputazione >>
<< Allora non avrà niente in contrario nel Disilludersi per prendere parte a una delle nostre lezioni con la Brown >>
<< No, Potter. Niente in contrario >> risponde la McGranitt acida. << E spero che neanche lei abbia qualcosa in contrario nello scontare una punizione domani. Insieme a suo fratello, magari >>
<< No, professoressa. Niente in contrario >>.
 
***(Louis Weasley)
Devo essere impazzito. Completamente impazzito. Helena si stacca da me e mi guarda negli occhi. Sono un idiota. Come mi è saltato in mente?
<< Vado a prendere il pigiama >> sussurra baciandomi la punta del naso.
<< N-non ce n’è bisogno >> sorrido.
Ho bisogno di un pigiama maschile e di uno femminile penso. Non ho ancora finito di pensarlo, che subito appaiono, ripiegati con cura sul letto, un pantalone del pigiama blu e una corta camicia da notte a giromanica lilla.
<< C’è il bagno >> dico indicandole una porta chiusa. Dopo che Helena è sparita, veloce come non mai, mi levo cravatta, maglione, camicia, scarpe, calze e pantalone. Sono in mutande, una mano tesa verso il pigiama, quando penso: e se si aspettasse qualcosa? No, impossibile. Mi rispondo. Scuoto energicamente la testa e infilo i pantaloni. Un colpo di bacchetta e i vestiti sparsi sul pavimento si piegano. Li faccio Levitare sulla sedia di Helena. E se si aspettasse davvero qualcos’altro? Mi guardo intorno: le pareti della stanza sono spoglie, la pietra trasuda freddezza; la porta del bagno è di legno scuro, anonima; il letto a una piazza e mezza, su cui siedo a gambe incrociate, è sgualcito. Avrei bisogno di un altro comodino penso. Questo appare nello stesso momento in cui Helena esce dal bagno. È a piedi nudi, con la divisa in grembo e i capelli raccolti in due codini bassi. Poggia i suoi vestiti sul comodino, poi lo osserva.
<< Non c’era prima, vero? >>
<< Cercavo di rendere la stanza un po’ più accogliente >> rispondo pensando a un bel camino scoppiettante.
<< Basti tu >> mormora lei osservando le fiamme che danzano nel focolare come se fossero accese da ore. Faccio per alzarmi, ma è lei a stendersi sul letto accanto a me. La imito. I minuti si susseguono lentamente. L’atmosfera è opprimente, l’aria è così densa che ho paura di sfiorarla solo sbattendo le palpebre, la tensione è palpabile. Non ho la minima idea di quello che devo fare.
Che intenzioni hai? mi chiedo.Perché l’hai voluta qui?
Voglio starle accanto
mi rispondo.
I miei sensi scattano come molle. Mi rotolo su un fianco e la osservo, poi allungo una mano.
<< Scusami. È che non sono molto bravo in queste cose >> confesso mentre percorro il suo profilo con l’indice.
<< Per niente bravo >> sorride, poi stampa un bacio sul mio polpastrello. Scendo fino al mento, poi compio il percorso al contrario.
<< Neanche tu lo sei >> rispondo. Helena, con un inquietante sorriso sulle labbra, scatta a sedere.
<< Ripetilo >>. Mi siedo anche io.
<< Neanche tu sei tanto brava >>. Helena inizia a gattonare verso di me. Ha i capelli in disordine e la camicia da notte è un po’ scollata. Qualcosa si anima. Imbarazzato come mai lo sono stato, prima che se ne accorga, la faccio stendere di nuovo, divarico le gambe sopra di lei, le inchiodo i polsi al cuscino. Le bacio ogni centimetro del viso, eccezion fatta per le labbra.
<< Sei… davvero… carina… in… pigiama, sai? >> mormoro tra un bacio e un altro.
<< Davvero? Di solito indosso una vecchia maglia dei Beatles e un pantalone con i Boccini >>. Scoppio a ridere. Non ho la minima idea di chi siano i Bitoss, ma il pantalone con i Boccini parla da solo.
<< E tu? Indossi una maglia o anche Lorcan gode di questa visione? >> chiese passando la mano sui miei addominali inesistenti. Un brivido mi attraversa la schiena.
<< No >> sussurro. << È un’esclusiva solo tua >>
<< Devo ritenermi fortunata, allora >>. Le bacio il collo.
<< Assolutamente >>.

***(Rose Weasley)
<< Ho parlato con… Mark! Dieci punti in meno al Grifondoro. Fila a letto >>
<< Rose, ti stavo cercando. Volevo… >>
<< Altri cinque punti in meno. Fila-a-letto! >>
<< Ma Rose! >>
<< Hai già perso quindici punti, Stevens. Vattene, se non vuoi che diventino cinquanta >> ringhia Scorpius.
Sono le undici di sera e la ronda è finita da un pezzo. Mark Stevens, del mio anno, mi guarda stranito, fulmina Scorpius e alza i tacchi.
<< Sono due giorni che lo evito >> mormoro più a me stessa che a Scorpius.
<< Perché? >>
<< Roxanne mi ha detto che vuole invitarmi domani >>
<< E tu? >> chiede fissando la torcia sopra la mia spalla.
<< Non voglio >>
<< Cosa… Davvero? >> domanda con lo stesso tono incredulo di Roxanne. Perché non mi credono? È così strano che non provi più niente nei confronti del ragazzo che mi piace da secoli? Certo che è strano suggerisce lo sguardo di Scorpius.
Riprendiamo a camminare in silenzio, poi mi ricordo del discordo lasciato a metà.
<< Dicevo: ho parlato con Violet, la ragazza di Hugo. Sono davvero indietro con il programma, hanno appena finito quello dell’anno scorso >>
<< Sì, me l’ha accennato Amber >>. Gliel’ha accennato Amber lo scimmiotta una voce nella mia testa.
<< Ho -ehm- fatto una lista con il programma del sesto >> riprende. << Ho messo una ics accanto a quello che si può evitare. Magari possiamo proporre un corso intensivo nei fine settimana liberi da Hogsmeade e dalle partite, infondo si preparano ai M.A.G.O. e per noi varrà come ripasso e… >>.
E non sento più una parola. Scorro con l’indice la lista che mi ha dato, ma la sua calligrafia mi distrae dal contenuto. Annuisco ogni tanto per far vedere che sto ascoltando, ma mi concentro solo sulla sua voce. Quando finisce di parlare gli restituisco la lista.
<< Possiamo partire con la Pozione Polisucco e fargli preparare la Bevanda della Pace. Come primo giorno direi di evitare il Distillato della Morte Vivente >> ragiono. Lui annuisce, poi aggiunge: << L’Amortentia. La Byrer l’ha pronta già da un po’. Potrebbe scadere >> mormora poco convinto.
<< E Amortentia sia >> concedo sbadigliando.
<< Va’ a letto >> sorride. Sono davvero stanca e Scorpius insiste per accompagnarmi.
<< Nel caso ci sia ancora Stevens in giro >> si giustifica.
Continuiamo a camminare fino alla Sala Comune. Quello che vedo, o meglio, quello che non vedo, mi fa gelare il sangue.
 
***(Scorpius Malfoy)
Non è lì. Non c’è. Non c’è! Come ha promesso Roxanne! Roxanne… chissà se è dietro l’arazzo.
<< Non… non è possibile >> boccheggia Rose.
<< Cosa? >> chiedo fingendo di non essermi accorto di niente.
 
<< Deve poter sempre contare su di te >> mormora con fare ovvio Roxanne. << A proposito… non posso proprio lasciare qualche Caccabomba? >>
<< No, Roxy >>
<< Un Detonatore Abbindolante? >>
<< No, Roxanne! >>

<< Chi vuoi che faccia sparire la Signora Grassa? >>
<< Chi vuoi che non ti incontri accidentalmente tutte le volte che… sbaglitorre*? >>
<< D’accordo, d’accordo. Sei una vera serpe, Malfoy >>
<< Lieto di esserti utile >> sorrido. << Ma ora vai, deve venire a bussarmi David e non voglio che la Weasley sbagliata sia accusata di intrattenersi nei miei alloggi >>. Annuisce.

<< Metti questo sul pigiama che le farai indossare >> dice consegnandomi un flacone che ha appena Evocato.
<< Che roba è? Sembra… i pini nel mio giardino… che senso ha? >>

<< Lo scoprirai quando Rose parlerà dell’Amortentia. Disilludimi, sento dei passi >>.
Le punto la bacchetta al centro del capo.
<< Roxanne… UNA Caccabomba. La prima porta sulla sinistra che incontri >>.
Il sorriso di Roxanne sparisce insieme a lei.
 
<< La Signora Grassa… Non è qui… SIGNORA GRASSA! SIGNORA GRASSA? >>
<< Shh… Rose, sei impazzita? Sono le undici e mezza, è tardissimo: potremmo essere sospesi, è abuso di potere! Rose… ROSE! >>.
Roxanne mi aveva avvertito di una reazione esagerata, ma urlare il nome di ogni singolo Grifondoro prendendo a pugni il quadro vuoto…
<< Rose, non ti sentirà nessuno! >>
<< Dove diavolo è Helena? Doveva aspettarmi! >>
<< È con Louis nella Stanza delle Necessità >>
<< COSA? E io dove… I Corvonero! Posso dormire con Lorcan. Se Louis non c’è posso usare il suo letto. Andiamo! >>.
Inorridisco al pensiero di Rose nella stessa stanza di Lorcan. Com’è possibile che Roxanne non abbia pensato ai Corvonero?
<< Fattezze umane non presento, ma sono paragone di persona abile.
Non son principessa, ma il mio titolo è altrettanto nobile* >> cinguetta il corvo di bronzo all’ingresso della Sala Comune dei Corvonero. È finita. Il piano di Roxanne fallisce per uno stupido indovinello da troll.
<< Il suo titolo è nobile come quello di una principessa. Ma non è una principessa. Che vuol dire? >> sbotta Rose frustrata.
Sto per dirle la soluzione, ma una voce simile a quella di Roxanne mi dice di lasciar perdere e di proseguire con il piano.
<< Non ne ho idea, Rose. Vieni con me >>. La prendo per mano e la guido, arazzo dopo arazzo, direttamente fuori il muro della mia Sala Comune. È solo quando mormoro la parola d’ordine che Rose si riscuote.
<< Io dormo qui, non preoccuparti >> le dico indicando il divanetto di fronte al camino acceso. << Ti do un pigiama pulito, vieni >>.
La guido nella mia stanza, poi prendo il pigiama pieno di profumo dal cassetto.
<< Tieni >> le dico, poi apro la porta del bagno. Indosso in fretta il mio pigiama e prendo un libro a caso dalla scrivania.
<< E se ti vedessero? >> chiede Rose uscendo dal bagno.
<< Dirò di aver dimenticato un libro in Sala e di essermi addormentato lì >>
<< Scorpius, io… >> sospira. << Grazie >>.
Annuisco e lascio la stanza. Non doveva andare così. Non secondo Roxanne: Rose dovrebbe sentirsi in colpa, non semplicemente ringraziarmi. Dovrebbe proporre di dormire insieme.
Mi accomodo sul divano e apro uno dei libri che ho preso da Scrivenshaft.
“Introduzione alla filosofia” recita il primo capitolo.
“Sin dalla sua comparsa su questo pianeta…”
<< Scorpius? >>
<< Rose! Qualcosa non va? >>
<< No. Cioè, sì. Non voglio che tu dorma qui a causa mia, quindi… >>
<< Ti ringrazio, Rose, davvero, ma i ragazzi stanno dormendo, non voglio disturbarli >>
<< No, certo che no. Ma abbiamo dormito insieme tante volte, quindi… una volta in più non fa molta differenza >>
<< Suppongo di no, ma… >>
<< Niente “ma”. Starei ancora prendendo a pugni l’ingresso se non fosse per te. È il minimo che possa fare.
Mi fingo restio, poi annuisco.
<< A proposito, questo pigiama ha davvero un ottimo odore >>
<< Sono i pini che circondano la Villa, tutto il bucato ha questo odore. Anche se non so perché si senta tanto quello del pigiama >> mento. Rose si annusa una manica: inspira a fondo, ha gli occhi chiusi e le labbra piegate in un sorriso.
Il Cappello Parlante avrebbe dovuto mandare Roxanne tra i Corvonero. Ma, mentre mi sdraio accanto a Rose, non posso non ringraziarlo per il suo sbaglio.

***(Ginny Potter)
<< A domani, allora >> saluta Ron.
<< A domani >> gli fa eco Harry.
Li abbracciamo, li baciamo, gli facciamo le solite raccomandazioni. Sono eroi di guerra, certo, ma quando escono di notte noi, le mogli, le compagne di vita, le madri dei loro figli, non chiudiamo occhio. Hermione lo sa bene, ed è per questo che ora sono nel salotto di casa sua.
<< Domani ho una trasferta >> le dico mentre entriamo in cucina per preparare il te.
<< Davvero? Dove? >>
<< Romania. James gioca contro una squadra locale e devo preparare l’articolo. Mi ospita Charlie >>
<< Oh, bene >>
<< Tu non vai a lavoro domani, no? Perché non mi accompagni? >> le chiedo mentre Tornado, il gufo di Al e Lily, plana nella stanza. Allungo una mano, ma lui vola da Hermione. << È di Hugo >> sorride. Ma il sorriso scompare a ogni parola che legge. Quando ha finito la lettera me la porge.
 
Papà, oggi io e Lily abbiamo parlato con la Preside. Ha detto che tre giorni fa sei venuto qui a scuola per parlare con la Brown dei miei voti in Divinazione. È vero? Hai davveroparlato con lei? Perché l’hai fatto? ho deciso di mollare, ormai è inutile. È evidente che mi odia: con lei ho tutti Troll e Desolante, ma a ogni esame ho avuto E. So che ho i G.U.F.O.*, ma non ce la faccio più. Mi piace Divinazione e so che cerchi di aiutarmi, ma ti prego, lascia perdere. Salutami la mamma.
 
Quando finisco di leggere alzo gli occhi su Hermione. È fumante di rabbia.
<< Non credo che verrò con te, Ginny >> mi dice tranquilla dopo un po’. << Domani sarò ad Azkaban per l’omicidio di Lavanda Brown >>.
 
 
 
*<< Chi vuoi che non ti incontri accidentalmente tutte le volte che… sbaglitorre? >>: per andare da Lysander.
*La soluzione all'indovinello è "Aquila reale" (la mia mente non è riuscita a partorire altro)
*So che ho i G.U.F.O.: Violet ha un anno in più di Hugo.

  
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