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Autore: CandleShrine96    19/07/2012    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la prima fanfiction che scrivo.
Il racconto è una rielaborazione della trama dei videogiochi Pokémon: Rosso, Blu e Verde, che prende spunti anche da altre fonti (anime e manga) rimanendo comunque originale.
La storia inizia con l'appuntamento di Red, Blue e Green al laboratorio del prof. Oak, allo scopo di ricevere i propri pokémon iniziali e di partire per la propria avventura nella regione di Kanto. Tutto procede normalmente quando, ad un certo punto...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Capitolo 6 - Tra la pietra
 
Finalmente Red si lasciava alle spalle la foresta e imboccava il tratto finale del percorso 2.
All’orizzonte si poteva chiaramente vedere la città di Plumbeopoli.
Alla destra del ragazzo il terreno acquistava pendenza e andava a formare un piccolo dosso.
In cima alla collinetta sorgeva una manciata di buffe montagnole grandi quanto una palazzina di tre piani, simili a protuberanze affusolate e raggruppate tutte assieme. Quella più esterna sembrava forata dall’ingresso di una caverna.
Tuttavia Red era deciso a raggiungere la città prima di sera, quindi tirò dritto.
Ad un certo punto una massa di nubi nere, provenienti da oriente, si piazzò sopra la sua testa e, gonfi d’acqua, i nuvoloni iniziarono a scaricare il loro contenuto sul ragazzo, che imprecò, prendendo a correre verso la città.
Mentre stava scappando, la sua attenzione venne attirata da una piccola luce, proveniente da una grande foglia di una pianta di zucche.
Si avvicinò, scostò la foglia e vide una lucertolina arancione accasciata a terra; la sua lunga coda terminava con una fiammella che aveva l’aria di potersi spegnere da un momento all’altro.
- Tu sei un Charmander! Il Charmander del professor Oak!
Red sapeva bene che se la fiaccola di Charmander si fosse spenta, la vita del pokémon sarebbe stata messa a repentaglio.
Subito lo raccolse e lo sistemò sotto la sua giacca, facendo attenzione a mantenere accesa la fiamma.
 
Quando arrivarono a Plumbeopoli, le nuvole erano già scomparse ad occidente e la pioggia aveva lasciato il posto ai colori caldi del tramonto.
Il centro pokémon era poco affollato. Red corse subito al bancone e si rivolse ansimante all’infermiera di turno.
- Charmander è rimasto sotto la pioggia e ora la fiamma rischia di spegnersi!
- Presto, dobbiamo agire in fretta! Chansey, porta un lettino!
Il pokémon rosa eseguì l’ordine e Charmander scomparve dietro le porte dell’ambulatorio, scarrozzato alla velocità della luce dall’infermiera.
Red li seguì e attese. Vide che Charmander era intubato e collegato a vari macchinari e schermi.
Aspettò un bel po’.
Finalmente l’infermiera lo avvicinò e gli disse che il pokémon era fuori pericolo. Gli consigliò di mangiare e di andare a letto.
Red volle prima entrare nella sala dove si trovava Charmander, ma lei glielo vietò: aveva bisogno di molto riposo e non doveva essere disturbato. Quindi il ragazzo si diresse alla mensa del centro e cenò con un panino e una focaccia alla baccamodoro. Poi prese una camera, si fece una doccia e indossò il cambio. Scese in lavanderia e mise in lavatrice i vestiti sporchi. Tornò in ambulatorio e restò a guardare Charmander. Quando guardò l’ora si accorse che era mezzanotte e mezzo.
Tornò in camera, ma non riusciva a prendere sonno. Decise di andare al più vicino pokémon market (aperti ventiquattro ore su ventiquattro) per comprare qualche cianfrusaglia.
Le vie della città erano rischiarate dalla luce dei lampioni. Non c’era quasi nessuno in giro.
Entrato nel pokémon market, si inoltrò tra gli scaffali. Scelse alcune pozioni e un paio di pokeball.
Quando raggiunse la cassa per pagare, rimase sorpreso nel vedere Blue che ringraziava il cassiere e, con il sacchettino in mano, si voltava verso l’ingresso.
- Ciao Blue, che ci fai a quest’ora della notte in giro?
Blue si girò e squadrò Red dalla testa ai piedi.
- Affari miei! E poi anche tu sei fuori adesso, se non mi sbaglio!
- Sì, hai ragione… Sei qui per battere il capopalestra? - chiese ingenuamente Red.
La bocca di Blue si tramutò in un ghigno; si tolse dalla tasca una scatoletta in latta, la aprì e mostrò a Red una spilla a forma di pietra.
- La medaglia sasso?! Non ci credo! - gridò Red tra l’ammirazione, lo stupore e l’invidia.
- E invece faresti meglio a crederci, pivello!
Blue uscì dalla porta automatica e si dileguò.
- Si saluta, maleducato!
Dopo aver pagato, tornò al centro pokémon e salì in camera. A letto rimuginò un po’ su Charmander. Pensò molto anche al fatto che Blue lo precedeva sempre di poco, e questa cosa lo faceva davvero arrabbiare. Infine riuscì ad addormentarsi.
 
L’indomani si alzò in tarda mattinata e si sistemò. Scese in mensa e divorò un’omelette. Poi raggiunse la sala dove Charmander era in degenza. Guardò il pokémon attraverso la vetrata. La situazione gli sembrava abbastanza regolare. Alla fine decise che era giunta l’ora di sfidare il suo primo capopalestra, quindi uscì e si avviò per le strade della città.
Le vie erano ricoperte di sampietrini e, spesso, le piazzette che si intervallavano regolarmente erano ornate con statue di marmo o di bronzo. Le case erano costruite in pietra, più o meno pregiata, e nei cornicioni si scorgevano ricchi bassorilievi; Lateralmente si sviluppavano numerose scalinate che portavano a vicoli molto stretti. Circondati da muretti in tufo, spuntavano qua e là antichi parchi con querce secolari e conifere. Tuttavia erano presenti anche edifici più moderni, realizzati in metallo e vetro.
Finalmente giunse alla palestra. La costruzione occupava un’area estesa; essa consisteva in una serie di cerchi concentrici. I più esterni erano composti da dolmen e menhir, mentre quello più interno era formato da una fila di colonne ioniche, costruite con un marmo dalle striature grigie, sormontate da una cupola di pietra che possedeva un’apertura rotonda sulla sommità..
Avanzando oltre le colonne, protetto dalla la cupola, sorgeva un grande nuraghe.
Red, messo in soggezione dall’enormità del complesso, giunse alla porta ed entrò.
L’interno era ancora più sorprendente dell’esterno. Nella roccia dei muri erano incastonati fossili di ogni tipo, per la maggior parte simili ad ammoniti o trilobiti. Anche il soffitto del nuraghe era forato, e Red immaginò che, quando il sole era allo zenit, la luce doveva passare dritta e illuminare tutto.
La palestra era vuota, eccetto che per una donna che stava sistemando dei vasi di fiori azzurri accanto all’ingresso.
- Buongiorno! - salutò lui.
- Ciao! - gli rispose la donna, con una voce un po’ eccentrica.
- Mi saprebbe dire se è presente il capopalestra?
- Oh! Parli di mio figlio Brock? No, deve ancora arrivare. Probabilmente sarà al museo! Se vuoi puoi aspettarlo, ma non so per quanto ne avrà… Ti consiglio di raggiungerlo al museo! È un luogo grazioso! - scoppiò a ridere lei.
- Grazie per l’informazione! Arrivederci!
- Ciao! A presto! - trillò la signora.
 
Il museo, un grande edificio neoclassico, era poco distante da lì.
Quando entrò, fu subito accolto da una ragazza dietro un bancone.
- Benvenuto al museo della scienza di Plumbeopoli! L’ingresso costa 50 pokedollari!
- Ehm… Veramente ero venuto per cercare il capopalestra, Brock…
- Mica, lascia stare! Il ragazzo entra gratis! - una voce interruppe Red.
Questa proveniva da un giovane alto, dalla pelle scura e con i capelli corti bruni. Indossava un gilet verde sopra una maglietta nera e dei pantaloni marroni.
- Come vuoi, Brock. - rispose rispettosamente Mica.
- Ciao! Il mio nome è Brock e sono il capopalestra di Plumbeopoli! Tu come ti chiami?
- Io sono Red! Piacere di conoscerti! - rispose il ragazzo.
- E così tu vorresti sfidarmi? - gli domandò Brock, facendogli strada all’interno del museo.
- Sì! Il mio sogno è di battere tutti i capopalestra e diventare il campione di Kanto!
- Punti in alto! - si mise a ridere Brock - Se mi dai dieci minuti, sbrigo un affare e torniamo in palestra!
Mentre camminavano, Red si guardò intorno e vide moltissimi reperti antichi, a partire da mille varietà di fossili, attraverso minerali e rocce, fino a vasi di terracotta e utensili di pietra.
- Vengo spesso al museo, perché la cosa che amo di più è andare in cerca di fossili, beh, oltre all’allevamento dei pokémon, ma quella è un’altra storia… Seymour! Regala al ragazzo un ricordino! - disse, indicando Red. Poi si allontanò e si immerse in un’animata discussione con un paleontologo.
- Ciao! Io sono Seymour! Faccio il geologo, infatti la mia passione sono i minerali. Tieni -
disse, estraendo una pietra liscia color caramello
- Questa è un’ambra antica. È una pietra di origine organica, derivata dalla resina degli alberi. L’ho trovata nelle profondità del Monte Luna, in una foresta pietrificata. Il Monte Luna è un luogo molto interessante, contiene un sacco di cosette graziose!
- G-grazie! - fece Red, annientato dalla parlantina del ricercatore.
- Ehi Red, ho finito, possiamo andare! - Brock si stava avvicinando
- Ci vediamo, Seymour!
Per strada Brock spiegò a Red che era il maggiore di dieci fratelli e che il padre Flint gli aveva ceduto il titolo di capopalestra.
Alla fine arrivarono al complesso megalitico.
Tra un po’ sarebbe iniziata la prima sfida per una medaglia di Red.
  
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