One Piece/All'arrembaggio!, 'Spring Love (like a cherry blossom)' di My Pride (Cap 1) su EFP Fanfiction

You, me, and your amnesia

Titolo: You, me, and your amnesia
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 998 parole

fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità sparse, What if?
Tabella/Prompt: Oggetti › 01. Orsacchiotto
Humanity Strip: #02. Camicia
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt: Primavera › Calore

ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Sanji si grattò il capo e aggrottò la fronte nel ripensare a ciò che Zoro aveva fatto poche ore prima, non riuscendo proprio a capacitarsene.
    Era cominciato tutto con una delle loro solite baruffe, una di quelle che alla fine si concludevano con un nulla di fatto e che vedevano entrambi un pochino ammaccati, ma stavolta c'era stato un particolare un po'... diverso, se poteva essere considerato in quel modo. Quando lo spadaccino aveva sbattuto la testa contro l'albero maestro, difatti, stranamente non si era rialzato per un po', facendo immediatamente preoccupare tutti loro e il piccolo Chopper, che era corso come una furia a vedere in che condizioni fosse.
    Si erano tutti tranquillizzati solo quando, sbattendo le palpebre, si era tirato su a mezzo busto, massaggiandosi il capo prima di guardarsi intorno con fare perplesso. Aveva poi sollevato un angolo della bocca in un sorriso e, alzandosi del tutto, aveva rassicurato Chopper, carezzandogli la testolina prima di allontanarsi come se nulla fosse sotto lo sguardo incredulo di tutti, che non avevano capito con esattezza perché, anziché alterarsi come suo solito con Sanji e riprendere il loro scontro, gli avesse semplicemente assestato una pacca sul sedere. Non l'aveva affettato, non l'aveva afferrato per il colletto della camicia né tanto meno gli aveva urlato contro qualche epiteto... gli aveva solo dato una pacca sul sedere, accidenti. E le stranezze sarebbero finite lì se qualche ora dopo, nel portare da bere alle ragazze, Sanji non avesse visto il Vice Capitano ronzare proprio intorno a loro, cosa che l'aveva sconvolto non poco. Perché vedere quello stupido marimo sorridere come un vero e proprio playboy e cingere le spalle di entrambe con le sue braccia possenti era uno spettacolo talmente bizzarro da risultare inverosimile.
    Chopper, da bravo medico, gli aveva consigliato di seguirlo in infermeria per un controllo, e lui, facendo semplicemente spallucce, si era limitato a congedarsi dalle ragazze con un nuovo sorriso, baciando le mani di entrambe prima di sparire senza proteste insieme alla piccola renna, lasciando sia Nami che Robin piuttosto incredule. Non erano abituate ad un comportamento simile da parte dello spadaccino, e Sanji più di tutte e due messe assieme, data la moltitudine di sigarette spente che ormai da un bel paio d'ore stanziava nel posacenere.
    Adesso, seduto al tavolo della cucina, ne sorreggeva un'altra fra le labbra, difficile dire se fosse sul punto di farla a pezzi con i denti o se sentisse l'irrefrenabile desiderio di ingoiarla. O magari di alzarsi, andare a sua volta in infermeria e pestare a sangue quell'idiota di Zoro. Non sapeva se la gelosia che si era insinuata in lui fosse proprio a causa sua o perché aveva fatto il cretino con le sue muse, anche se forse erano buone tutte e due le opzioni.
«Sanji?» Il pigolio di Chopper lo richiamò all'ordine, e tentò di rilassare i muscoli facciali nel voltarsi verso di lui, adocchiandolo appena di sfuggita. Lo vide stirare un sorriso forzato prima di zampettare dentro, e, attraverso la porta aperta, Sanji registrò distrattamente la figura dello spadaccino che si dirigeva a braccia spalancate dalle ragazze, più che deciso a riprendere dove si era stato interrotto. Oh, l'avrebbe preso a calci in culo, parola sua. «Zoro ha perso la memoria», lo distrasse ancora una volta Chopper, e stornò bruscamente lo sguardo su di lui solo quando il suo cervello realizzò appieno quelle parole.
    «Cosa?» gli venne spontaneo domandare, come se non riuscisse a cogliere il senso di tutta quell'assurda situazione. «Che diavolo significa che ha perso la memoria?»
    «Crede di essere qualcun altro, ad esser precisi», si spiegò meglio la renna, grattandosi il capo prima di scoccare un'occhiata al Vice Capitano. «Ecco perché si comporta così... però a Nami e a Robin non sembra dispiacere molto», soggiunse, accennando proprio alle ragazze, che ridacchiavano divertite ai gesti inusuali dello spadaccino. E fu proprio a quel punto che Sanji vide rosso, sentendosi andare in fumo il cervello; non perse tempo a dire niente e, facendo uscire Chopper dalla cucina, si diresse verso quel marimo di merda, allontanandolo dalle ragazze con un calcio ben assestato prima di tornare in cucina e chiudersi violentemente la porta alle spalle sotto gli sguardi perplessi delle ragazze.
    Per scaricare la tensione si mise dinanzi ai fornelli, ma qualche istante dopo venne distratto dal rumore della porta che si apriva ancora una volta, sentendo un braccio muscoloso cingergli i fianchi in un gesto caloroso e qualcosa di morbido carezzargli una gota.
    «Me l'ha dato la dolce Robin-san», cominciò lo spadaccino con voce orribilmente mielosa, mostrandogli un pupazzo. «Lo vuoi tu?»
    A quel dire, Sanji si voltò quel tanto che bastava per fulminarlo con lo sguardo, sentendo una vena pulsare sulla sua fronte. «Mollami», sibilò. «Non sono una donna, quindi porta con te questo stupido orsacchiotto e va' a fare l'idiota da qualche altra parte», e non fece nemmeno in tempo a dirlo che qualche istante dopo lo spadaccino scoppiò a ridere di gusto, lasciando andare prima di abbandonare il pupazzo accanto al lavello.
    «Adesso capisci come mi sento io quando sei tu a comportarti così, stupido cuoco?» lo schernì con il suo solito tono di voce strafottente, facendo sì che Sanji sbattesse le palpebre, perplesso.
    «Eh? Significa che mi hai preso per il culo per tutto il giorno?!» sbraitò qualche istante dopo, facendo un piccolo passo indietro quando si ricordò della conversazione avvenuta con il piccolo medico. «Ma Chopper... Chopper aveva detto che tu...»
    «Corromperlo con dello zucchero filato è stato facile», rimbeccò con semplicità inaudita il Vice Capitano, e Sanji, spalancando la bocca con fare incredulo, non si risparmiò dall'urlargli contro un «Brutto stronzo!» prima di tirargli un calcio in pieno stomaco, mandandolo dall'altro lato della cucina. E il fatto che avesse sfondato il muro poco gli importava, in quel momento.
    Quando Zoro, con un'imprecazione sommessa, si alzò in piedi, si guardò intorno con fare incerto, sollevando un sopracciglio. «Dove diavolo mi trovo?» domandò, e Sanji si ritrovò a spalancare la bocca, incredulo, nel rendersi conto che quell'idiota aveva perso sul serio la memoria.
    Forse aveva davvero esagerato, questa volta.

_Note inconcludenti dell'autrice

Questa storia in realtà non ha né capo né coda, però è divertente scrivere cose del genere... x)
Come la precedente raccolta, ovvero Winter Love (like a sweetness hug), anche questa partecipa alla «Fluff Fest» indetta dal forum Contest&Challenge Mania
Si alterneranno momenti ZoSan a momenti SanZo, ma la raccolta non andrà oltre il rating giallo, visto che non ho intenzione di trasformarla in qualcosa di erotico, essendo principalmente fluff
In questo periodo ne ho davvero bisogno e non so perché, pur non essendo esattamente brava a scriverne
Commenti e critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla prossima. ♥

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