Tears
Certe offese non feriscono, certi abbracci non
coinvolgono, certi sorrisi non rallegrano, e una mano sopra un’altra non
significa nulla… Certo, dipende di chi è la mano in questione. Ecco perché
questo tocco, leggero e delicato, brucia.
Dorotea De
Spirito, Angel
Era appena uscito dalla mia stanza, mi poggiai sul
letto sentendomi stremata e decisi di andare in bagno e farmi una bella doccia
rilassante, varcai la porte del bagno e mi ritrovai in una stanza grandissima
con una vasca da bagno enorme, come minimo ci sarebbero potute entrare
benissimamente 3 persone ma optai per la
doccia, avevo bisogno che l’acqua lavasse tutto lo sporco che avevo accumulato
in quei giorni anche se ero perfettamente pulita forse a causa della pioggia.. Mi spogliai e mi accorsi che al di sotto
della camicia avevo della biancheria intima che non mi apparteneva,
probabilmente doveva avermela messa la ragazza di prima, entrai nella doccia e
subito mi immersi sotto il getto di acqua, mi sentii immediatamente bene ed
inizia a rilassarmi lasciando scivolare la tensione che avevo accumulato in
quelle ore. Mentre mi lavavo ripensai alla mia famiglia, mio padre si chiamava
Peter , faceva il commercialista ed amava
profondamente mia madre; Viviene ; la mia famiglia era sempre stata
semplice e ci amavamo molto, ero tanto affezionata a mio fratello Gabriel , era
molto protettivo ma gli volevo tanto bene, dopo quel giorno avevo perso tutti..
ero rimasta completamente sola. Decisi di uscire dalla doccia, mi avvolsi un
asciugamano al corpo ed uscii dal bagno, trovai sul letto un altro completino
intimo con una magliette maschile, credo che dovessi usarla come pigiama. E sul
comodino era poggiato un vassoio con del cibo. Una volta indossato tutto mi
specchiai, stavo decisamente meglio, i capelli erano sciolti e bagnati, la
maglia mi scendeva sulla spalle e mi copriva a malapena il sedere, purtroppo
dovevo accontentarmi. Mi sedetti sul letto ed iniziai a mangiare, quando finii
tutto poggiai il vassoio sul comodino e mi stesi sul letto, iniziai a pensare a
Damon e a quei due ragazzi non accorgendomi che i miei occhi stavano pian piano
chiudendosi, finché il sonno non mi
avvolse del tutto.
<
Aliseè!!! Scendi è pronta la cenaaa!! >
<
Arrivo mamma!!> mi alzai dal letto ed uscii in corridoio, avevo appena
finito di studiare ed avevo una fame da lupi.
<
Ehi puffa aspettami!!! > mi girai e vidi mio fratello appena uscito dalla
sua stanza che mi raggiungeva
<
Ha parlato il gigante!! > risposi
<
Bhe di sicuro sono più alto di te > ridemmo insieme e ci avviammo di sotto,
arrivammo in cucina e vidi mia mamma che già aveva apparecchiato e stava per
servire i piatti, mio padre era già seduto lì. Passammo una serata piacevole e
finita la cena aiutai mia mamma a rassettare dopodiché me ne andai in camere.
Ricordo che suonarono alla porta e all’improvviso sentii un urlo agghiacciante,
scesi velocemente le scale e non riuscivo a credere ai miei occhi.. Mia madre
era riversa a terra e una “cosa” stava sbranando mio padre, all’improvviso
dalla porte entrò un'altra di quelle cose mi fissò negli occhi e..
Mi svegliai all’improvviso, agitata e con il cuore a
mille, mi accorsi che era completamente buio e che io ero sotto le coperte,
cercai di muovermi ma ero impossibilitata dal braccio che mi stringeva
prepotentemente la vita.
<
Tutto bene?? > mi chiese Damon
<
Certo perché?? > mi voltai verso di lui e lo guardai
<
Stai piangendo >
Ed era vero mi toccai il viso e sentii che era
bagnato, all’improvviso tutto il dolore che mi aveva colpito mi sommerse, e
scoppiai a piangere. Damon mi strinse a se ed iniziò a sussurrarmi parole di
conforto. I singhiozzi mi squassavano il petto mentre ripensavo alla mia
famiglia, a quei mesi d’inferno, alla mia prigionia, alla vita che mi era stata
rubata. Continuavo a piangere e man mano che il tempo passava i singhiozzi e le
lacrime diminuivano, ricordo che una volta lessi in un libro una frase che mi
colpì molto, affermava che:
Il dolore è parte della vita. A volte è una
parte grande, e a volte no, ma in entrambi i casi, è una parte del grande
puzzle, della musica profonda, del grande gioco. Il dolore fa due cose: Ti
insegna, ti dice che sei vivo. Poi passa e ti lascia cambiato. E ti lascia più
saggio, a volte. In alcuni casi ti lascia più forte. In entrambe le
circostanze, il dolore lascia il segno, e tutto ciò che di importante potrà mai
accadere nella tua vita lo comporterà in un modo o nell’altro.
Ed era vero il dolore
mi aveva cambiata, mi aveva reso più forte, mi aveva insegnato a sopravvivere. Avevo sofferto ma adesso ero libera, ero
caduta ma adesso potevo rialzarmi e combattere, combattere per quella vita che
mi era improvvisamente sfuggita dalle mani. E compresi anche che se volevo
restare libera dovevo andarmene, non sarei mai potuta rimanere nelle vicinanze
del luogo in cui ero stata rinchiusa.
< Devo andarmene.. > cercai di alzarmi ma
lui me lo impedì
< Tu non vai da nessuna parte >
< Tu non capisci io devo andare!! Loro mi
troveranno, mi faranno male >
< Loro chi?!>
Ero spaventata a morte, lui sembrò
accorgersene perché mi abbraccio, ma io lo ignorai, iniziai a colpirlo e a
scalciare, ma non servì a niente, mi ritrovai con lui a cavalcioni su di me che
mi bloccava i polsi al di sopra della testa.
< Di chi diavolo stai parlando?! >
< Di quelli che hanno ucciso la mia famiglia!!
>
Gli gridai, mentre calde lacrime scorrevano
sulle mie guance, mi lasciò i polsi ed iniziò ad asciugarmele tenendomi stretta
a sé
< Chi è stato?? E quanto tempo fa?? >
< Due mesi fa, e non so chi è stato,
l..lo-ro non erano umani.. li hanno sbranati, tu non capisci, tu non c’eri,
c’era tanto s-angue... >
< Shh.. va tutto bene, nessuno ti farà più
del male >
Continuava a cullarmi
fra le sue braccia, mi sentivo bene, mi sentivo protetta. Non so per quanto
tempo rimasi lì fra le sue braccia con solo i battiti del mio cuore come
sfondo.. perché il suo cuore non batteva.. sapevo benissimo dalle leggende che
il cuore di un vampiro non batteva, ma una cosa era leggerlo un'altra era sentirlo. O meglio non sentirlo. Ricordo che in passato non credevo in queste cose, a
mia nonna piacevano e mi teneva informata sempre su tutto anche se io la
consideravo un po’ stramba, ma forse lei sapeva qualcosa che allora era a tutti
noi sconosciuto. Le mie riflessioni furono interrotte dalla sua voce
< E tu?? Dove sei stata dopo?? Sei andata da
dei parenti?? >
< Io?? Io sono stata rapita, sono rimasta
con loro per due mesi >
Risposi impassibile,
sentii che si irrigidì ma non parlò, in quel momento non volava una mosca.
< Cosa volevano da te?? Come hai fatto a scappare??
> mi chiese con voce dura
< Non so cosa volessero.. Venivo tenuta in
una cantina, incatenata al muro, venivo sorvegliata ma sono riuscita a
scappare, salire su un camion ed arrivare fin qui >
< Cosa ti hanno fatto?? > mi chiese
guardandomi negli occhi con sguardo serio
<
L..loro mi chiedevano di fare delle cose,
di pronunciare parole di cui nemmeno sapevo l’esistenza e si
aspettavano che
succedesse qualcosa, ma non accadeva mai niente, e tutte le volte che
non succedeva niente venivo punita, mi picchiavano...> risposi
abbassando lo
sguardo.
La sua stretta
aumentò ancora di più, sembrava fatto di marmo continuai dicendo:
< Credo che loro aspettassero un giorno
particolare, però non so che cosa dovessero fare. Tu capisci perché io devo
andarmene!! Non posso farmi riprendere!! Io non sono come loro, e non sono
nemmeno un vampiro l’unica cosa che posso fare è nascondermi!! >
< No > rispose sicuro di se, lo guardai
interrogativa e continuò dicendo
< Tu non andrai da nessuna parte, rimarrai
qui > iniziai a scuotere il capo cercando di allontanarmi, ma lui mi riportò
a sé ed aggiunse
< Ci sarò io a proteggerti>
Ed in quel momento mi sentii completamente al
sicuro, una vocina mi sussurrava che quello che diceva era vero ed il mio
istinto affermava che sarei dovuta rimanere lì, mentre il mio cuore mi supplicava di restare.. Gli circondai i fianchi con le braccia e mi
portai più vicina a lui. Il tempo passava ma nessuno dei due aveva intenzione
di sciogliere l’abbraccio stavo per appisolarmi quando gli chiesi
< Dove ci troviamo?? >
<
Benvenuta a Mystic Falls, tesoro >