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Autore: micRobs    20/07/2012    7 recensioni
Sebastian/Thad | Future!Fic, One-Shot, Fluff-without-plot |
Seriamente, nessuna pretesa, solo tanto fluff e coccole (:
Dal testo: "Sospira e si tira a sedere, stropicciandosi gli occhi e scostando le lenzuola nelle quali era avvolto. Il pavimento è freddo, quando i suoi piedi nudi lo toccano, ma Sebastian non si premura di infilare le pantofole e si dirige, ancora mezzo addormentato, verso la porta che dà sul corridoio.
Vorrebbe che fosse la prima volta che si sveglia in un letto vuoto, ma purtroppo non lo è e non può fare a meno di maledirsi mentalmente per quello."
Robs
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Sebastian/Thad
Genere: Generale, Sentimentale, Romantico
Avvertimenti: Slash, One Shot, Future!Fic, Fluff, Fluff, Fluff
Rating: Verde
Note d’autore:Emm…non so esattamente cosa dire. Questa è la prima Future!Fic che scrivo ed è quindi inutile farvi notare quanto io sia nervosa a riguardo. In ogni caso, non ha particolari pretese, perché mi è stata chiesta una Future!Thadastian da Silvia, la “trama” mi è venuta letteralmente in sogno e la storia in sé è stata scritta tra la biblioteca e il pullman, metà su un quaderno e metà al cellulare. Seriamente, nulla di che. Un bacio grande grande a Silvia, Vals e Sere che l’hanno letta in anteprima e mi hanno dato il loro preziosissimo giudizio. Per il resto, ci vediamo giù!
Note di betaggio: La storia è stata, come al solito, betata puntigliosamente dalla meravigliosa Vals a cui vanno tutti i miei ringraziamenti
 

 
Alla mia Jeffie,
perché sei tu e tanto basta.
 

 
 

Profumo di Felicità

 
 
Sebastian sa che non è ancora giorno. Lo percepisce attraverso le palpebre chiuse e i sensi ancora assopiti.
La casa è calda e silenziosa e Sebastian fa fatica a ricordarsi cosa stava sognando perché qualcosa di non bene identificato lo ha strappato dal sonno con malagrazia.
Allunga una mano alla sua destra, rigirandosi nelle coperte e cercando di riaddormentarsi quanto prima.
Vuoto. Freddo.
Fastidio.
Apre un occhio, faticando a mettere a fuoco la stanza immersa nella semi oscurità e sbadigliando un paio di volte molto poco elegantemente.
E allora lo vede o, meglio, non lo vede, perché in quella stanza, a parte lui, non c’è nessun altro. E qualcuno avrebbe dovuto esserci eccome.
Sospira e si tira a sedere, stropicciandosi gli occhi e scostando le lenzuola nelle quali era avvolto. Il pavimento è freddo, quando i suoi piedi nudi lo toccano, ma Sebastian non si premura di infilare le pantofole e si dirige, ancora mezzo addormentato, verso la porta che dà sul corridoio.
Vorrebbe che fosse la prima volta che si sveglia in un letto vuoto, ma purtroppo non lo è e non può fare a meno di maledirsi mentalmente per quello.
Scende le scale, attento a fare meno rumore possibile e passandosi distrattamente una mano tra i capelli spettinati.
Dal salotto proviene una luce soffusa che Sebastian scorge mano a mano che avanza sui gradini.
Quando arriva all’ultimo, indugia un attimo, poggiandosi al corrimano e godendosi la vista che gli si presenta davanti e riempiendosi le narici di quell’odore delicato e buono che aleggia per casa da qualche settimana. Inconfondibile profumo di talco. E di neonato.
«Potevi svegliarmi» sussurra.
Thad si volta appena, continuando a passeggiare per la stanza e reggendo tra le braccia quel fagotto di spugna celeste che ultimamente gli riempie le giornate. E le nottate.
«Dormivi» risponde semplicemente.
«Anche tu» obietta Sebastian, avvicinandosi appena a lui.
Thad sospira, aggiustando la presa sul bambino che dorme con la testa posata al suo petto. «Ma Seth no» mormora in risposta.
Sebastian ridacchia leggermente, azzerando la distanza tra loro e accarezzando dolcemente la guancia di Thad.
«Seth non dorme mai» commenta sottovoce, gettando uno sguardo adorante a suo figlio. «E neanche tu» conclude poi, cercando nuovamente gli occhi di suo marito.
Thad sospira e a Sebastian manca il respiro quando scorge i segni scuri che gli cerchiano gli occhi marroni e stanchi.
«Mi dispiace» si sente in dovere di scusarsi, posandogli le mani sui fianchi e unendo la fronte alla sua, stando attento a non svegliare Seth che finalmente dorme tra loro.
«Non hai nulla di cui scusarti, Seb» sorride Thad, «eravamo d’accordo: tu vai a lavoro ed io rimango a casa con lui.»
«So che ha i tuoi geni, ma è anche mio figlio, Thad.»
E non vorrebbe suonare così duro o sentire il bisogno di chiarire quel punto di importanza così fondamentale per lui ma, davvero, ha il sospetto – e il timore – che troppo spesso Thad tenda a dimenticare quel dettaglio.
Thad alza gli occhi sui suoi, fissandolo con uno sguardo che non ammette repliche. «Non ho mai neanche lontanamente pensato il contrario.»
Sebastian sospira, aumentando la presa su di lui e baciandogli una guancia con affetto e bisogno.
«Vorrei solo... essere più presente per te e per lui» confessa.
E Thad posa la testa sulla sua spalla e, per un lungo, meraviglioso, momento, è tutto perfetto. Solo lui, suo marito e suo figlio, perché è così che deve andare ed è così che Sebastian vuole che sia la sua vita.
«Vuoi tenerlo tu?» Domanda sottovoce Thad. «Preparo un po' di tè caldo, magari.»
Sebastian sbatte un paio di volte le palpebre, poi sorride sereno e annuisce alla proposta di Thad.
Si stupisce appena di come, dopo tanti anni insieme, l'assenza del corpo caldo dell’altro a contatto con il suo gli provochi quel disagio e quel senso di incompletezza che lo stordiscono ogni volta, ma non ha tempo di pensarci più di tanto, perché il suo compagno è lì di fronte a lui che gli adagia suo figlio tra le braccia e allora va tutto, di nuovo, incredibilmente a posto. 
Seth è quasi invisibile, a contatto con il suo petto, e ha quel profumo di buono che solo i neonati possono avere. Sebastian trascorrerebbe ore intere così, con suo figlio che dorme su di lui e suo marito che li guarda sorridente.
Gli posa una mano sulla schiena mentre il bambino sonnecchia sulla sua spalla con le manine strette a pugno e la bocca schiusa.
E Sebastian sorride, posandogli un bacio tra i ciuffetti sparsi di capelli scuri e inspirando a pieni polmoni quello che è l'inconfondibile profumo della sua vita.
Thad si allontana, mettendo a scaldare l'acqua e recuperando due tazze dalla dispensa, mentre Sebastian passeggia lentamente per la stanza, cullando Seth che ogni tanto si agita nel sonno e canticchiandogli distrattamente un motivetto rilassante.
Quando è piuttosto certo che il bambino non si sveglierà più, si siede attentamente sul divano, accarezzandogli la schiena e beandosi del suo respiro tenue ed appena udibile.
Ed è meraviglioso ed incredibile allo stesso tempo e fa paura, fa tanta paura, perché Sebastian non è bravo ad occuparsi delle persone, ma per quel cosino che gli dorme tra le braccia darebbe la vita. Ed è suo, solo suo e di Thad, desiderato da loro e nato da loro, anche se il patrimonio genetico è solo quello di suo marito. E Sebastian davvero non ha alcun problema con questo. Aveva insistito fino alla fine perché fosse Thad, perché voleva che – oltre all’estetica –  suo figlio somigliasse al suo Thad in tutto e per tutto. E quella era una scelta di cui non si sarebbe mai pentito.
Avverte il divano sprofondare appena sotto il peso di Thad e sorride quando questi gli posa la testa sulla spalla, dalla parte opposta a Seth.
Gli accosta la guancia ai capelli, mentre Thad tira i piedi sui cuscini e si accoccola vicino a lui con la tazza tra le mani.
«Dormi un po'» gli mormora Sebastian sottovoce, «resto io sveglio.»
«Ma tra qualche ora devi andare a lavoro» ribatte debolmente l’altro, prendendo un sorso di tè caldo.
Sebastian fa una smorfia. «Ormai sono sveglio» replica. «E poi sono il capo: per mezza giornata non dovrebbero sentire troppo la mia mancanza.»
Thad ride, strusciando la guancia contro il suo pigiama e gettando uno sguardo a Seth che sonnecchia lì accanto. «Visto il regime di tirannide che hai instaurato in quel posto, direi che tu non possa che fargli un piacere a startene un po' a casa.»
«Voglio solo che le cose vengano fatte come dico io» spiega Sebastian, facendogli passare un braccio dietro lo spalle e tirandolo maggiormente a sé.
«Sono i tuoi metodi a non essere particolarmente ortodossi» gli fa allora notare Thad.
E Sebastian ghigna, scuotendo il capo e stando attento a non svegliare Seth. «Mi pare che tu non ti sia mai lamentato dei miei metodi.»
«Voglio sperare che tu abbia l'accortezza di non utilizzare certe... tecniche di convincimento anche con i tuoi sottoposti.»
«Tranquillo» mormora tra i suoi capelli con una risata leggera, «tu sei l'unico che ancora prova a fingere di resistermi.»
La risposta di Thad è uno sbadiglio, accompagnato da un leggero cenno del capo. Sebastian aumenta la presa su di lui, mentre le dita di Seth gli si stringono teneramente intorno al pigiama.
«È uguale a te» sussurra, dopo averlo fissato per un attimo.
«È ancora troppo piccolo per stabilirlo, Seb» borbotta Thad in risposta.
Ma Sebastian non vuole sentir ragioni: gli posa le labbra tra i capelli scuri e socchiude gli occhi.
«È totalmente uguale a te» sospira. «Cerca le mie coccole, adora starmi tra le braccia e si addormenta quando canto.»
Allora Thad ridacchia e Sebastian la sente quella felicità che accompagna ogni suo giorno. La sente lì, in mezzo a loro, su quel divano, nel salotto della casa in cui vivono, tra i sospiri smorzati di Seth e le dita del suo compagno che gli accarezzano la gamba.
«È perfetto» mormora Thad sottovoce.
E lo è davvero.
 
 
The End

 



 
Noticine carine carine.
Sorpresi, eh? Stavolta niente papiro e niente turbe mentali da parte di nessuno. O meglio, quasi niente. Spero vivamente che la scena vi risulti plausibile e, almeno un po’, reale. Non ho idea di come sia un Sebastian maturo e adulto, perciò sono piuttosto indecisa circa la sua caratterizzazione.
Un grazie immenso va all’efficace collaborazione tra Vals e Silvia che mi ha suggerito il titolo.
Un bacio enormissimissimo, poi, va a quella meraviglia che è la mia metà perché, seriamente, il nome di Seth è merito suo. E, Dio, è una genialata ed è perfetto perché sì. Perché viene da SEbastian e THad ed io non ci avrei pensato senza di lei *spuccia*
 
Come sempre i pareri sono ben accetti e colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno recensito (seriamente, siete incredibili <3), preferito, ricordato o semplicemente letto Kittenwatch perché mi avete fatta scuoriciare come non mai e vi giuro che non me lo aspettavo davvero *ama*
 
 
 Robs
   
 
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