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Autore: IsTrue    20/07/2012    3 recensioni
Ero stanca di divincolarmi, ero stanca di combattere, ero stanca di vivere.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ll be rising from the ground like a skyscraper
capitolo due – I’ll be rising from the ground like a skyscraper



 
 
Ero sola, Niall era uscito con gli amici.
Era sabato mattina e i miei lividi spiccavano sul corpo bianco.
Odiavo anche fare la doccia. Non poteva andare avanti così. Parlane con qualcuno.
La gente mi avrebbe detto: ‘Devi lasciarlo!’. Loro sono bravi a parlare, loro non hanno lividi, non piangono la mattina e non devo inventare stupidi infortuni casalinghi. Non sono loro a non potersi permettere delle magliette troppo scollate o a non potersi farsi vedere al mare. Per loro è tutto facile.
Piangevo. Piangevo per l’ennesima volta davanti lo specchio.
Col l’indice contornai uno dei miei lividi e il mio viso si contrasse in una smorfia per il dolore.
Prima era tutto così bello. Lui non era così prima. Lui.
Passavamo le nostre giornate nei parchi a parlare, a scambiarci idee.
Ci amavamo.
“Sei bellissima.”
“Niall, non farlo mai più.”
“Fare cosa?”
“Farmi un complimento, sono falsi. Io non ci credo”
Il primo momento in cui lo vidi in terza media.
“Vuoi uscire?” Gli risi in faccia.
“Io? Con uno come te? Mai!” Lo vidi correre via piangendo.
Qualche attimo dopo corsi fuori e lo trovai seduto a piangere. Appoggiai una mano sulla sua schiena e incomincia a parlargli.
“Non vederla come una cosa personale. Non è l’aspetto fisico, sei bello. Solo…”
“Solo che non sono uno di quelli belli belli. Uno dei tuoi amici!” Si alzò di scatto in piedi.
“No, non è per questo.” Potevo cogliere il momento in cui il suo cuore si era spezzato.
“Ma stai attenta Alex, un giorno tornerò e riuscirò ad avere il tuo cuore. È una promessa”
Ci riuscii.
Quei giorni in cui bastava un suo sorriso e tutto tornava a splendere.
Quei momenti in cui mi perdevo nei suoi occhi.
Quegli attimi solo nostri.
Forse avevo sbagliato, avevo diciannove anni e una fottuta vita d’avanti. Il matrimonio era un grosso impegno. Un incubo.
Ricordo ancora le parole di mia madre.
“Alex, sei sicura? Sei giovane. Non durerà per sempre!”
“Io amo Niall, mamma! E lui ama me, ne sono sicura.”
Ora non più, però.
“Ma..”
“Nessun ma! L’ho perso una volta, non intendo farlo di nuovo. Oggi è il giorno del mio matrimonio, se ciò ti crea problemi puoi anche andartene.”
E così fece.
Se ripenso a tutto questo provavo un lancinante e ormai familiare dolore al petto.
Dopo quel giorno la mia vita cambiò.
All’inizio non era così incontrollabile, pensavo gli sarebbe passato. Lo speravo.
“Stavo pensando: domani potremmo andare a cena fuori e poi al cinema. In fondo siamo ancora giovani per rinchiuderci a casa come dei vecchietti!”
“Sta zitta, puttana.”
“Niall, ma che cazzo di prende?! Calmati, ho paura..”
“Fai bene.” Si alzò di scatto e corse fuori.
Lo aspettai sveglia, ma quando tornò avrei preferito non averlo fatto.


Mia mamma. Da quanto tempo non la sentivo? Un mese? Due? Dov’era ora?

Aprì il cassetto del comò e iniziai a scavare in fondo, fino a trovare un familiare oggetto ingiallito.
Una lettera di mia madre. Mia madre adorava scrivere lettere.
Cara Alex,
 so che è dura per te parlarmi dopo quello che ho fatto. Non sarei dovuta andarmene quel giorno, mi dispiace.
Non voglio annoiarti con le mie inutili parole. Probabilmente non leggerai nemmeno questo mio messaggio.
Invece l’ho letto, è l’unica cosa che mi tiene in vita.
Volevo dirti che io e Richard ci siamo trasferiti, la nostra nuova casa è molto più grande. Le tue cose ci sono ancora tutte, le abbiamo conservate.
Magari vi andasse di venirci a trovare saremo lieti di offrirvi – a te e a Niall – un thè.
Spero sia vero amore.
La lettera riportava un indirizzo. La data, invece, a causa delle troppe lacrime non era più leggibile.

Devo andarmene. Ora.
Niall non sarebbe tornato prima di stasera, avevo tutto il tempo che volevo.
Presi una borsa e iniziai a infilarci dentro le mie cose.
Dovevo andare avanti.

You can take everything I have
You can break everything I am
Like I’m made of glass
Like I’m made of paper
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper!
Like a skyscraper!

 
Mi tolsi la fede e la lasciai sul tavolo in cucina affianco a una nostra foto. Una di quelle foto in cui eravamo ancora felici.
Sentii gli occhi inumidirsi. Mi asciugai una lacrima, ma questa veniva sostituita subito da altre.
Chiusi velocemente la porta sicura che non sarei mai tornata in quella casa.
Ora iniziava la mia nuova vita.




Yo! #DevoTrovareUnEsclamazioneFiga
Grazie, grazie grazie!
Grazie a chi si è fermato a recensire.
Grazie a chi l’ha aggiunta tra le ricordate\seguite.
Grazie a chi ha solo letto.
Ho cercato di scrivere di più. Il problema è che non volevo iniziare a descrivere la nuova vita di Alex nello stesso capitolo in cui decideva di scappare.
Ho cercato di mettere anche dei flashback in cui si capiva di più la vita della protagonista.
Grazie di cuore, davvero.
Fatemi sapere se anche questo capitolo vi piace!
  
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