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Autore: Eleonora999    20/07/2012    4 recensioni
Salve, allora questa è una fic Ichigo/Kisshu.
E' la mia prima storia, quindi so già che sarà difficile guadagnarsi qualche lettrice. Ma ci spero comunque tanto.
La storia è molto incasinatA, dove si capirà qualcosa solo verso la fine della storia stessa.
Ci saranno i tormenti di ghish, varie scoperte sulle origini della sua razza.
ese vi dico DEA DELL'AMORE cosa vi fa pensare?
Bhè, allora entrate e leggete, e lasciate qualche commentino se vi è piaciuta ^^
* Fine della battaglia. E’ finita, ma io mi sento morire. Perché? *
Ho almeno attirato un po' la vostra attenzione? Che fate, leggete ancora l'introduzione.. Entrate e leggete la storia ^^
Ciao ♥
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Gaia Mater.*
*Scoperte!*

*Undicesimo Capitolo*





E con un ghigno maledettamente perfido, anch’egli sprofondò nel sonno più completo.

 



 
 

Sentiva qualcosa muoversi di fianco a lui. Forse stava sognando perché non si degnò minimamente a controllare se ciò che pensava fosse vero!
Ma dovette ricredersi, una mano gli sfiorò il petto nudo. Adagiandosi su di esso tranquillamente e dolcemente.
Non ci poteva credere.
Con uno scatto scostò la coperta di fianco, e con stupore si trovò Strawberry letteralmente addormentata nella serenità più totale.
Forse per il leggero venticello che causò Ghish nel spostare la coperta, si svegliò.
Un po’ stranita, aprì lentamente gli occhi. La prima cosa che notò è che la sua mano stava appoggiata ‘teneramente’ sul petto si qualcuno.
In un millesimo di secondo divenne Rossa.
Guardò  colui che le stava vicino, si ritrovò due occhi color ambra spaesati, anzi diciamo sorpresi.
Vista dallo spavento si siede e gli da uno schiaffo. Schiaffo che naturalmente Ghish scansa.
“Razza di maniaco depravato che non sei altro, che ci fai qui accanto a me sul tappeto!” sbraitava l’ex eroina della Terra.
“Oh, io non ci faccio niente con te sul tappeto – disse maliziosamente – Ma devi spiegarmi il motivo per cui ti ritrovo qui, e sul mio letto con una tua mano sul mio petto!” disse infine alzando un po’ il tono di voce.
“Tu-Tu-Tuo letto?” deglutì rumorosamente. Già, che cavolo ci faccio qui sopra :S!
Si diede dell’idiota mentalmente, mentre il suo viso diventava più rosso di prima, ma non per la rabbia, ma bensì per vergogna.
“Scu-scusami Ghish, io n.. non s-so c-che si-sia successo..” Cercò di dire tranquillamente, ma non ci riuscì perché balbettava.
“Oh, non ti preoccupare, capisco benissimo che questo è il tuo invito esplicito. Ma sappi io non sono un rozzo e quindi non ho approfittato di te mentre eri in flagranze.” Disse con un ghigno, poi trasformatosi in una risata divertita.
Strawberry perse le staffe e si alzò.
“Va al Diavolo razza di idiota che non sei altro. – ora stava per scoppiare. – Tu non sei un rozzo? TU? Tu che sul grattacielo più alto mi ha stracciato la camicia, tu che hai tentato di ‘ violentarmi ’, Tu che all’improvviso entri in camera mia, nel cuore della notte, mi sbatti contro la porta facendomi sentire la tua erezione? Tu che mi hai schiaffeggiata, tu che mi hai dato un pugno allo stomaco e fatto perdere i sensi.. e hai anche il coraggio di dire che non sei un ROZZO? Ma farmi il piacere.” – fece una leggera pausa, poi continuò. – “Stavo iniziando a pensare che eri uno di alto rango sai?! La tua camera, il tuo bagno. I colori! Sei solo un rozzo, un essere spregevole.”
Ghish dal canto suo, ogni parola che Strawberry gli sputava addosso era come se fosse una pugnalata al cuore.
In 1 minuto quante coltellate era riuscito a incassare? Davvero tante.
Stranamente non faceva una piega. Non rispondeva e stava semplicemente a testa bassa.
Si, perché Strawberry gli diceva la verità, e come si dice, la verità scotta.
Forse avrebbe potuto guadagnare almeno un po’ di attenzione da parte sua se non fossero stati i suoi modi da ragazzo folle. Si, perché era un folle.
Intanto Strawberry aveva scaricato tutta la tensione, la frustrazione che albergavano nel suo cuore.
Ora stava respirando a fatica. Aveva alzato troppo la voce, di conseguenza le faceva male la gola.
Si aspettava una qualsiasi reazione da parte del suo ‘sequestratore’ ma questo non avvenne.
Ghish silenziosamente si alzò dal letto e la sorpassò. Le disse semplicemente “ Preparati, siamo quasi arrivati.”

E’ una lacrima quella? Pensò.

Ghish si diresse in bagno, si fece un bagno lungo. Si asciugò quella lacrima meschina che gli era uscita.
E così, la ragazza tanto amata, lo disprezzava. Dopo l’episodio avvenuto sul l’albero del parco Inohara lei gli aveva chiesto scusa. Aveva detto che aveva capito ciò che provava Ghish, ma ciò non cambiava la situazione.
Lei lo disprezzava all’ora, e lo disprezza ancora adesso.
Era un peso che non poteva sopportare.
Troppo pesante.
E lui, stavolta.. troppo fragile.
 
*Atterraggio sul pianeta Gaia Terra Mater *
 
La voce meccanica risuonò per tutta l’astronave, facendo incuriosire Strawberry…

Gaia .. Non può essere.
Devo trovare Ghish, devo sapere assolutamente delle cose.
Che stupida che sono.

Strawberry correva alla Ricerca di Ghish. Si diede della stupida mentalmente, era in viaggio da cinque giorni, ma non si era mai degnata di chiedergli spiegazioni.
Quel nome, Gaia, la fece pensare.
Trovò Ghish alla porta principale.
“Ghiiiiish” urlò. Egli si girò, e con sguardo furente le fece cenno di avvicinarsi.
Strawberry era un po’ spaventata, quello sguardo, le faceva paura, anzi la terrorizzava. Ma allo stesso tempo lo trovava irresistibilmente fantastici.
Lei era sua prigioniera, e allora come mai non le aveva toccato un solo capello? Ora che era lucida stava iniziando a riflettere su tante cose.
Istintivamente si avvicinò a Ghish. G
hish non le degnava di uno sguardo di niente. Non le parlava.
Aspettava che l’enorme portellone si aprisse. E basta.

Scusami per prima Ghish. Cavolo lui non puo’ sentirmi. E perché poi dovrei scusarmi? Lui è un rozzo. Uno stupratore.. o no? In fondo non l’ha fatto. Non mi ha toccato neanche quando io non so come, sono finita nel suo letto.
Mha meglio così, così non parliamo e non abbiamo nessuno contatto. Menomale..
Eppure mi sento vuota, come un qualcosa dentro me si allontanasse.
Che confusione.

Istintivamente alzò la testa, e guardò Ghish. Era veramente fantastico.
Il grande portellone si aprì, e un enorme luce li avvolse.
Incredibile. Pensò Strawberry!
“Ma questo è il MIO pianeta” – disse nello stupore. Ma una voce le bloccò ogni sua remota fantasia.
“Ti sbagli terrestre!”
Terrestre? Terrestre a chi, e poi non mi ha mai chiamata così.. come mai questa freddezza?
“Questo non è il tuo pianeta, questo è il mio!” – fece una pausa, chiuse gli occhi e sospirò – “Questo è Gaia, terra Mater..” mille pensieri aveva per la testa, tutti riguardavano una cosa, anzi una persona.
La sua ‘prigioniera’
ORA SEGUIMI”.
In silenzio camminarono per svariati minuti per una distesa di prato verde.
Lui davanti, e qualche metro dietro, Strawberry lo seguiva.
Ghish si fermò, e aspettò che Strawberry lo raggiungesse.
“Se vuoi che non ti lasci qui da sola, mezza ai predatori, sei pregata di avere passo svelto.” Stavolta si voltò e la guardò.. si sorprese molto, ma non lo diede a vedere. Strawberry con la testa china, annuiva e .. piangeva. Istintivamente le mise una mano sulla spalla e continuarono a camminare così, ancora per qualche metro.
In lontananza c’era una limousine nera che li attendeva, e l’autista. Anch’esso alieno.
“Prego Signore, non ci aspettavamo questo ritardo da lei.”
“Grazie James, lo so, neanche io mi sarei aspettato questo ritardo. Ma il carburante e altri problemi mi hanno trattenutp più del previsto nell’universo.” Disse ghish, che nel frattempo aveva tolto il braccio dalle spalle della mew gatto, ed entrò in macchina.
Strawberry ascoltò tutto, quando Ghish le tolse il braccio dalle spalle si sentiva fredda. Inspiegabilmente sentiva un bellissimo calore avvolgerle. Calore che giurò, di non aver mai sentito prima d’ora.
“Signore, mi scusi, ma la cavia?” disse l’autista indicando Strawberry.

Io sarei la cavia? Ma che succede..? Pensò Strawberry, guardando Ghish con occhi spenti. Vuoti.

“Falla salire James.”
L’autista obbedì e fece accomodare la ‘cavia’ affianco al proprio padrone.
Strawberry ringraziò l’autista ed entrò in macchina. Ghish aveva la testa poggiata allo schienale e gli occhi chiusi.
C’era un enorme silenzio. Un silenzio soffocante, sia per lui che per lei.
Finchè Strawberry spezzò il silenzio. “Perché io sarei la cavia? Cosa mi nascondi… Ghish? E perché siamo in una limousine.. perché mi chiami terres..”
“Strawberry.. – la interruppe Ghish con voce molto malinconica, lentamente aprì gli occhi.. e la guardò, lei era triste. Lui anche. – benvenuta su Gaia, un posto dove tutto sembra ciò che non è. Tu sei la cavia. Tu ci servi. Dopo sarai libera. Ci sarà una guerra.”
Strawberry scioccata. Non ci credeva. Quel pianeta aveva bisogno di lei? Ma perché..?
Ghish le prese una mano a la strinse.. si avvicinò e la guardò negli occhi: “non temere, io ti proteggerò. Questo non è il tuo mondo. Ci serve il tuo DNA per far si che il nostro pianeta ritorni in forma. La cattiveria delle persone lo hanno ammalato. Perciò ci sarà una guerra. Tu sei la cavia. Tu sei SALUTEM”.
Le lasciò la mano, però continuava a fissarla.
A sua volta Strawberry continuò a guardare Ghish negli occhi.
Gli occhi di Ghish man mano diventavano rossi, e anche gli occhi di Strawberry subivano lo stesso trattamento.
In coro cantavano:

*Guineae porcum hic hodie et dabit nobis ad salutem.
Guineae sus deam.
Guineae sus valde.
In Guinea porcum non vivere in leo.
Guineae sus nos inveniat.
Principis nostri invenies.
In Guinea porcum adducam serenitatem.
Deus voluit ad participes cum eius soror Gaia terra.
In terra est Guinea porcum.
Guineae sus iaculis.
Guineae sus sequitur destructio mali.
Pax triumphum et malum evanescunt.*

Gli occhi di entrambi tornarono normali e Strawberry continuò in trance: La pace trionferà e il male scomparirà… 



Spazio Autrice:
Salveeeeeeee ^^, avete visto? Stranamente ho postato di pomeriggio ^^!
Bhè, effettivamente mi era venuta l'ispirazione mangiando delle patatine o.O
Quindi mi sono diretta al pc, e vi ho regalato l'undicesimo capitolo! Yeeeeeh!
Buona lettura, miei splendori! ^^
Ps La lingua è latino. Ora vi posto la traduzione della canzoncina ^^
a presto, baci!

* La cavia un giorno verrà qui e ci porterà alla salvezza. 
La cavia è una dea.
La cavia è molto forte.
La cavia non vive sul nostro pianeta.
La cavia dobbiamo trovarla.
Il nostro principe la troverà.
La cavia porterà serenità.
Dio volle dividere Gaia da sua sorella Terra.
Sulla Terra c'è la cavia.
La cavia ci salverà.
La cavia ci porterà alla distruzione del male.
La pace trionferà, e il male sparirà. *

  
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