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Autore: _Chimi    20/07/2012    1 recensioni
Edoardo e Sarah sono due ragazzi di quinta liceo;lei si è appena trasferita in Italia dall'Inghilterra,è dolce e insicura,lui è ricco,strafottente e sempre circondato da ragazze. L' iniziale antipatia reciproca svanirà quando,una sera, Sarah scoprirà per caso il terribile segreto di Edoardo,e lui capirà che lei è l'unica persona con cui riesce a essere se stesso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI
Non riusciva a levarsela dalla testa. Ogni pomeriggio passato insieme a camminare sulla spiaggia e a parlare,ogni volta che la vedeva,ogni volta che si abbracciavano. Ogni volta era impressa nella sua mente. Era una sensazione nuova,per lui:non gli era mai importato in quel modo di qualcuno. Certo,voleva bene a sua madre, a sua sorella e ai suoi amici,ma con lei era tutto diverso. Era come se una parte del suo cervello fosse perennemente sintonizzata sul "canale Sarah". Era bellissimo,ma allo stesso tempo terribile. Aveva paura di essere rifiutato,aveva paura che dopo sei mesi trascorsi da migliori amici, lei non  riuscisse a vederlo in un altro modo. Aveva paura di perdere il loro rapporto confessandole i propri sentimenti. Aveva paura di ammettere che si era innamorato. Non poteva definire altrimenti quello che provava per la ragazza. Se uscivano tutti insieme e lei non poteva venire, gli passava la voglia di andare; se parlava con un altro ragazzo, Edoardo cercava di captare il discorso e non poteva toglierle gli occhi di dosso; se lei rideva ad una sua battuta o gli faceva un complimento, la sua giornata diventava immediatamente migliore.  Divertirsi con le altre ragazze? Non c'era più gusto,le labbra a cui bramava erano altre,il corpo che voleva fosse suo apparteneva ad un'unica persona. La verità era che Sarah era l'unica che lo conosceva veramente. L'unica con cui poteva parlare di suo padre,l'unica con cui poteva non essere perfetto,l'unica che non lo vedesse come il casinista superficiale e strafottente della situazione. 
"Signor Crespi, capisco benissimo che per lei fissare il muro sia più interessante che seguire la mia lezione,ma potrebbe rispondere alla mia domanda?" chiese la professoressa di scienze. 
"Concordo perfettamente con lei,prof. È un argomento di cui bisognerebbe discutere a lungo,e valutare tutti gli aspetti prima di dare una risposta definitiva"rispose lui. 
La classe scoppiò a ridere, e l'insegnante alzò gli occhi al cielo. Incorreggibile,pensò disperata,incorreggibile. 
"Ottima risposta,Crespi. Peccato che le stessi chiedendo di consegnarmi i compiti per oggi."
"Certo,i compiti. Fa niente se glieli porto domani?" chiese, con aria innocente.
La tanto attesa campanella dell'ultima ora  di lezione finalmente suonò. I ragazzi si riversarono nei corridoi,e Sarah raggiunse Edoardo.
"Oggi alle quattro a casa mia per un po' di ripetizioni di scienze" lo prese in giro. 
"Non vedo l'ora" rispose. "Preparerai un'altra torta,vero? Quella di ieri era un tantino...immangiabile"
" Era squisita,vero Fede?" chiese,rivolta all'amica. 
"Bello oggi il tempo,vero ragazzi?"rispose lei,cambiando discorso. 
"Molto divertenti,davvero."
"Ok, un dolce può non essere buono,ma il tuo aveva qualcosa di tossico dentro,te lo assicuro" disse Edoardo con aria disgustata.
Sarah alzò  gli occhi al cielo e sbuffò.
 
Erano seduti sulla sabbia calda,e guardavano il mare senza parlare. Il sole stava tramontando e offriva ai ragazzi uno spettacolo meraviglioso. 
Sarah era felice e a suo agio,come sempre quando stava con Edoardo. Ripensò a quella sera della festa,quando si erano conosciuti veramente,e ai mesi seguenti,passati praticamente solo con lui. Non le era mai successo nulla di simile: tra loro c'era una vera amicizia, di quelle che si vedono solo nei film. Sentiva di poter parlare con lui di qualunque cosa, non c'erano mai momenti di imbarazzo tra loro. Era stata davvero fortunata. Sapeva bene quanto fosse difficile stabilire una vera amicizia tra un ragazzo e una ragazza, perché c'erano sempre in mezzo i sentimenti,la gelosia e tutto il resto. Loro,invece,erano come fratelli. Si prendevano in giro,scherzavano,c'erano sempre l'uno per l'altra,e sapevano che,anche  se in quel momento stavano litigando,non aveva nessuna importanza per il loro rapporto. Da quando aveva conosciuto Edoardo,Michael era passato in secondo piano. Stavano ancora insieme,ma la rottura era ormai prossima,ed entrambi lo sapevano bene,ma nessuno dei due aveva il coraggio di porre fine alla relazione. Non sapevano di cosa parlare,c'erano troppe cose non dette tra loro,troppa distanza. Non si erano visti neanche a Natale,perché lui non aveva i soldi per il viaggio o qualcosa del genere. Sarah si era resa conto di non provare più nulla per lui: quando aveva voglia di parlare con qualcuno c'era Edoardo, o comunque i suoi nuovi compagni di classe, e le loro telefonate da giornaliere erano diventate settimanali se non mensili,e rappresentavano quasi un peso per la ragazza. E probabilmente anche per il ragazzo. Avrebbero dovuto chiarire le cose,prima o poi,Sarah lo sapeva,ma non sapeva come dirglielo. Scacciò dalla mente quei cupi pensieri, e si concentrò sull'acqua del mare,di un blu intenso. 
Edoardo parlò: "Devo dirti una cosa."
Sarah lo guardò con aria interrogativa. Sembrava agitato.
"Io... Io credo di essere innamorato di te" disse in fretta,come se avesse bisogno di togliersi un peso che portava da molto. 
"Cavolo.Cavolo" fu tutto quello che riuscì a dire la ragazza.
"Sai,a questo punto dovresti dire qualcosa di più impegnativo di cavolo."
Non sapeva bene quello che stava facendo,o il perché,ma si voltò d'istinto verso di lui e lo baciò. L'ultima cosa che vide prima di appoggiare le sue labbra su quelle di Edoardo furono i suoi occhi grandi e blu scurissimo,quasi nero,e pensò che si intonavano alla perfezione con il mare. Aveva delle labbra morbide e calde,e per Sarah fu il bacio più bello della sua vita. "Come sono coerente con me stessa" pensò. "Fino a pochi secondi fa,stavo pensando a quanto fossi contenta che non ci fossero sentimenti più complicati  dell'amicizia tra noi,e ora guarda cosa sto  facendo..." Eppure non si fermò. Quando Edoardo le aveva confessato di amarla,lei aveva capito che erano quelle le parole che voleva sentirsi dire,e che era lui il ragazzo da cui voleva ascoltarle. Come aveva fatto a non comprenderlo prima? Era tutto così semplice tra loro,in quel momento,lì,seduti sulla sabbia,l'aria fredda della sera,lui che le toccava i capelli, lei che lo teneva stretto a sé,le loro labbra che si incastravano alla perfezione e si cercavano, ora lentamente,ora con desiderio e velocità,il profumo aspro di mare che si mescolava all'odore del suo dopobarba. 
 
Quella notte,Edoardo dormì pochissimo. Era stato perfetto, meglio di come se l'era immaginato. Un attimo prima erano seduti lì sulla spiaggia e lui stava pensando ai fatti suoi,e poi  le parole gli erano uscite di bocca,quasi senza che ci pensasse. Il momento di esitazione di lei, la sua paura di aver rovinato tutto. E poi quel bacio, così diverso da tutti gli altri. Per la prima volta,non aveva pensato che in poco tempo se la sarebbe portata a letto, per la prima volta esisteva qualcosa di più del semplice desiderio. Non gli importava 
in quel  momento,mentre ripensava agli avvenimenti del pomeriggio,del bruciore alla guancia sinistra, dovuto ad una sberla mollatagli da suo padre quando, a cena, aveva fatto cadere la forchetta a terra. Pensava solo al profumo della sua pelle, alle sue labbra,al proprio  corpo contro quello di Sarah. 
  
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